Recensione Grandi Autori 87 - Topolino Writers Edition: Giorgio Pezzin Nell’aprile di quest’anno è stato rilasciato in tutte le edicole d’Italia il numero 87 di
Grandi Autori, già
Speciale Disney. Questa eterogenea e discontinua testata risale al 1994 e comprende in sé pubblicazioni come
Paperi in India,
Minni Factor e tutte le cosiddette
Special Edition, volumi generalmente monografici, il cui esordio risale al 2014 con il corposo tomo della
Black Edition. Sei anni e ventuno volumi dopo le cosiddette
Special godono ancora dell’apprezzamento di una larga fetta del lettorato Disney: dopo la prima serie, dedicata all’opera di
Tito Faraci,
Andrea Castellan,
Francesco Artibani e
Massimo Marconi, ne abbiamo avuta una seconda, una terza, una quarta e una quinta, fino a coprire buona parte degli autori italiani più rappresentativi. Nonostante qualche caduta di stile (un esempio per tutti il volume dedicato a
Ciccio Agente Gnam) e una foliazione inizialmente generosa che è andata snellendosi nel corso degli anni (si va dalle 368 pagine della
Diamond Edition alle 288 attuali) le “Special” hanno saputo farsi apprezzare, complici una
veste grafica accattivante e una
vaga promessa di organicità.
Dato il peso che la quarantennale opera di
Giorgio Pezzin ha avuto nell’ambito del fumetto italiano, è più che giusto che lo sceneggiatore veneto abbia ottenuto ben due volumi dedicati in questa collana
Special. Chi se non Pezzin, che ha rinnovato il personaggio di
Paperinik, che ha ideato saghe ambiziose come
C’era una volta… in America, che ha contribuito a creare il florido filone della
Macchina del Tempo e che con le proprie intuizioni ha saputo anticipare innovazioni tecnologiche reali meritava una tale considerazione? La prima
Special a lui dedicata, la cosiddetta
Evergreen Edition del marzo 2016, racchiudeva storie realizzate con il contributo grafico del Maestro
Giorgio Cavazzano. Fra le avventure proposte trovavano posto le meravigliose
Zio Paperone e gli icebergs volanti,
Paperino e l’eroico smemorato e
Topolino e l’evasione clinica.
Questo primo volume della sesta serie, la
Writers Edition, è dunque il secondo tomo dedicato a Pezzin. Impreziosito da una prefazione di
Massimo De Vita, in cui vengono rievocati i trascorsi della loro collaborazione, e da un commento finale dello stesso Pezzin, il volumetto comprende sette storie realizzate tra la fine degli anni Settanta e i primi Duemila, arrivando quindi a coprire buona parte della sua produzione artistica.
In apertura troviamo
Paperinik e la rivolta dei mariti del 1978, un’avventura ancor oggi fresca e moderna appartenente al filone “umoristico” del papero mascherato; a seguire
Paperino e la casa elettronica del 1984, dove Pezzin mostra una perfetta padronanza nella gestione di Paperoga; le successive
Topolino e gli enigmi del tempo e
Topolino e l’Atlantide continente perduto rappresentano un ottimo campione della fortunata saga della Macchina del Tempo, ideata e sviluppata con l’indimenticato
Bruno Concina nella seconda metà degli anni Ottanta. Seguono due storie con protagonisti lontani antenati di Topolino:
Topolino e il tesoro della Mayflower, primo episodio della serie
C’era una volta… in America, e
Topolino e la pietra di Sbilenque, prima delle splendide
Tops Stories. In conclusione troviamo la simpatica (ma modesta)
Paperino e il corso… di discorso, appartenente all’ultima fase della sua produzione, prima dello iato fra il 2005 e il 2012, anno dell’
effimero ritorno di Pezzin sulle pagine del
Topo.
La distruzione di Atlantide, probabilmente una delle scene più d’impatto nell’intera produzione Disney Come si vede, in questa sede grande rilievo viene dato a quelli che sono probabilmente i
tre grandi aspetti-chiave della produzione pezziniana, vale a dire la satira dei costumi, l’approfondimento storico e le innovazioni tecnologiche. Presa singolarmente, questa
Special offre senz’altro uno sguardo a 360 gradi sull’opera dello sceneggiatore mestrino. E tuttavia nel valutare questo primo volume della
Writers Edition non mancano i motivi di scontento per l’appassionato.
Se nella
Evergreen del 2016 l’intenzione di celebrare sia lo sceneggiatore che il disegnatore era dichiarata esplicitamente e il volume aveva il grande pregio di andare a offrire, tra le altre cose, un meraviglioso sguardo sulla prima fase artistica di Giorgio Cavazzano, differente è il caso di questo secondo albo, facente parte di una serie il cui focus esclusivo dovrebbe essere sulla scrittura.
Logica vorrebbe che l’indice di una
Special così concepita presentasse storie realizzate in collaborazione con autori come
Romano Scarpa,
Luciano Gatto,
Giulio Chierchini,
Tiberio Colantuoni,
Franco Lostaffa,
Giancarlo Gatti,
Giuseppe Perego,
Giovan Battista Carpi,
Sergio Asteriti,
Guido Scala,
Sandro Del Conte,
Sandro Zemolin,
José Ferrér, per elencare solo alcuni dei numerosissimi disegnatori che nel corso dei decenni di attività di Pezzin hanno avuto occasione di realizzare le sue sceneggiature. La scelta dei curatori di questa
Writers è stata invece diversa e per certi versi singolare: su sette, sei delle storie proposte sono realizzate da
Massimo De Vita, e una sola (l’ultima dell’indice) da
Giorgio Di Vita, il cui cognome quasi identico fa pensare a un errore del selezionatore o a una specie di strano
calembour.
Addirittura nella descrizione presente sul sito della Panini potete leggere queste righe: «Tra le altre, Topolino e l’Atlantide continente perduto (con i disegni di Massimo De Vita), Paperino e la casa elettronica – spassosa avventura con l’impareggiabile Paperoga – e Topolino e la pietra di Sbilenque, il primo episodio della serie ‘Le Tops stories’». Come se queste ultime due non fossero disegnate dallo stesso De Vita! E così, quasi
en passant, anche stavolta e senza alcuna motivazione logica il “gancio” per convincere il lettore a investire 7,90 euro per un volumetto di ristampe è rappresentato dal
grande nome del disegnatore, con l’aggravante che qui la cosa viene proposta quasi come se fosse casuale.
La rivolta dei mariti, “appena” alla sua nona ristampa
Se da un lato è apprezzabile che non vi siano “doppioni” rispetto alla
Evergreen, cosa che a rigor di logica dovrebbe far felice un completista come me (siamo pochi ma battaglieri), è pur vero che si tratta di avventure pluriristampate anche in tempi recenti; che sono presenti storie appartenenti a dei cicli narrativamente ben definiti, tutte serie che stiamo riscoprendo proprio in questi anni grazie alla
Definitive Collection e ai nuovi
Grandi Classici Disney; che a De Vita sono già stati dedicati (giustamente, dato il contributo che il Maestro ha dato al fumetto italiano) ben quattro volumi della testata dei
Tesori Made in Italy.
In definitiva non si capisce bene lo scopo di questo nuovo
Special. Se si rivolge all’appassionato cultore dell’universo Disney fallisce nel presentare storie molto note, alcune delle quali estratte dalle proprie saghe di appartenenza. Se invece è pensata per il fantomatico “
casual”, essa risulta troppo costosa e il lettore con poche pretese gli può facilmente preferire un contenitore più classico con un miglior rapporto quantità/prezzo come il sempreverde e immarcescibile
Disney BIG.
Fra gli indubbi pregi una copertina piacevole per colorazione e materiale, e una buona qualità di stampa per un volumetto compatto destinato a durare e a costituire una bilogia ideale con
Evergreen grazie a una selezione di storie bellissime che offrono al lettore uno sguardo a tutto tondo sulla carriera di Giorgio Pezzin. Ma per apprezzare questa selezione, mono-disegnatore all’85,7%, bisogna prima di tutto dimenticare il titolo della serie: “
Writers”
Edition.
Voto del recensore:
3/5Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2020/06/10/grandi-autori-87-topolino-writers-edition-giorgio-pezzin/