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Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina

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    Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
    Risposta #15: Giovedì 30 Lug 2020, 14:38:23
    Visto stamattina.
    Paperino 3d è interamente a colori. Visto che è una storia vecchia mi aspetterei l'alternanza delle pagina in bianco e nero a quella a colori però la colorazione ad una rapida sfogliata mi è sembrata omogenea e non una ricolorazione più moderna in quella pagine in originale in bianco e nero. La cosa mi stranisce perché nelle storie successive si alternato effettivamente le pagine a colori a quelle in bianco e nero. Per cui chiedo... in origine era interamente a colori?
    Altrimenti la promessa che sia tutto come in originale salta già con la prima storia

    Paperino 3r risulta essere a colori perche arriva dall'omnia di scarpa (https://www.papersera.net/wp/2019/09/27/l-opera-omnia-di-romano-scarpa/). Tutte le storie di scarpa arrivano da li: impianti digitalizzati, colorazione uniforme, testi quasi tutti reintegrati (vedi il campionissimo, ad esempio).

    Tarascona e la spina penso arrivino dai maestri disney oro, in cui il bianco e nero veniva quasi sempre mantenuto.

    Sul fatto che sia tutto originale, e ovvio che non sia vero. Non c'e modo di recuperare la storia com'era in origine. Personalmente, non pretendo tanto, a me basta una buona selezione :)

      Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
      Risposta #16: Giovedì 30 Lug 2020, 14:58:31
      In quel triennio tra i collaboratori compariva il nome della moglie Renata, ma era comunque lui a scriverle
      Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

        Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
        Risposta #17: Giovedì 30 Lug 2020, 15:18:20
        Sul fatto che sia tutto originale, e ovvio che non sia vero. Non c'e modo di recuperare la storia com'era in origine. Personalmente, non pretendo tanto, a me basta una buona selezione

        Se non c'è modo di recuperare gli originali non segnalare che le storie sono come in originale.
        Per carità meglio un'ottima selezione non nella sua versione originale che una pessima selezione in versione originale ma se segnali che le storie sono come in originale io mi aspetto quello... tanto valeva nel caso non segnalarlo.

          Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
          Risposta #18: Giovedì 30 Lug 2020, 16:17:56
          Sul fatto che sia tutto originale, e ovvio che non sia vero. Non c'e modo di recuperare la storia com'era in origine. Personalmente, non pretendo tanto, a me basta una buona selezione

          Se non c'è modo di recuperare gli originali non segnalare che le storie sono come in originale.
          Per carità meglio un'ottima selezione non nella sua versione originale che una pessima selezione in versione originale ma se segnali che le storie sono come in originale io mi aspetto quello... tanto valeva nel caso non segnalarlo.

          Il modo si trova, ma ci vogliono soldi, tempo e volonta. Direi che mancano tutte e tre le cose. Riguardo al disclaimer, come ho gia scritto, serve solo per mettere le mani avanti, per evitare di avere proteste nel caso si veda Pippo che pesca sul fiume. In quel senso e originale :)

            Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
            Risposta #19: Giovedì 30 Lug 2020, 22:58:03
            Ragazzi quella frase è come quella che appare sui manga che dice che sono tutti maggiorenni i personaggi. Non è vero, ma li ripara da eventuali polemiche.

              Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
              Risposta #20: Venerdì 31 Lug 2020, 09:11:05
              Ragazzi quella frase è come quella che appare sui manga che dice che sono tutti maggiorenni i personaggi. Non è vero, ma li ripara da eventuali polemiche.

              Che manga leggi che riportano quella scritta scusa?
              Ricordo scritte del genere in alcuni videogiochi giapponesi un po' osé, mentre in tanti manga e seriale è segnalato che si tratta di opere di finzione con fatti eventi e persone non reali... Segnalare come in questo caso che il tutto è come in originale e poi non è vero mi pare quantomeno una caduta di stile bella e buona. E passi all'inizio quando magari i prodotti erano già in fase avanzata di lavorazione e allora si lasciava passare il fatto che la selezione non fosse proprio come in originale, ma dopo 8-9 mesi che ti ostini a segnalare una cosa del genere e non farlo... Non ha senso.
              Anche perché vuoi segnalare che ci possono essere messaggi che oggi non sarebbero più accettati? Benissimo segnalare che alcune parti delle storie rispecchiano la sensibilità dell'epoca e non quella attuale (cosa segnalata nei cartonati del Donald Duck di Al Taliferro) e non tirare in ballo che sono nella loro interezza come apparse in prima pubblicazione dato che, come si può ben intuire sono due concetti diversi.
              E' come se invitassi qualcuno ad una cena di pesce e poi servo un insalata di pasta con del tonno... Il pesce ci sarà anche ma non è quello che avevo promesso...
              « Ultima modifica: Venerdì 31 Lug 2020, 09:12:58 da Garalla »

                Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                Risposta #21: Venerdì 31 Lug 2020, 15:14:48
                Sta scritta su tutti i manga Star Comics.
                Tutto è nato per alcune scene di Dragon Ball che fecero insorgere delle associazioni di genitori.
                Con quella scritta si sono tolti i problemi di torno, pur essendo Goku minorenne.

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                  Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                  Risposta #22: Venerdì 31 Lug 2020, 17:53:18
                  Teniamo presente che 'integrali' non corrisponde esattamente a 'originali, cosicchè la storia potrebbe dirsi completa nel momento in cui ci sono tutte le tavole, senza eccezioni, al netto del fatto che possano essere state rimaneggiate.
                  E' come i film ridoppiati: possono ben essere nella loro versione integrale, magari anche con scene inedite, ma se ridoppiati non saranno in versione originale  (nel nostro caso parlo dell'italiano e quindi della versione in origine distribuita nel nostro paese).
                  Comunque, giocano senz'altro sulle parole.


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                    Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                    Risposta #23: Venerdì 31 Lug 2020, 20:17:51
                    La didascalia del volume e ´molto chiara.Parla di storie ristampate COME APPARSE NELLA LORO PRIMA PUBBLICAZIONE percio qualsiasi rimaneggiamento  non e´leale nei confronti del lettore
                    come faccio a mettere immagine qui

                      Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                      Risposta #24: Lunedì 3 Ago 2020, 16:19:14
                      Infatti si tratta di un'affermazione mendace che la dice lunga sulla serietà del nuovo corso Disney.
                      A proposito di "nuovo corso": non vi sembra un po' truce la faccia di Bertani sul Topo?
                      ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                        Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                        Risposta #25: Martedì 4 Ago 2020, 09:34:22
                        Non sono un filologo ma ammetto che al netto di una ricolorazione della prima storia in quelle che erano in origine le sue pagine in bianco e nero il volume non mi pare essere rimaneggiato, nei dialoghi non mi pare esserci riscritture con font diversi e le prime tavole dei secondi capitoli sono state riprese. Quindi faccio un passo indietro e ammetto che tutto sommato quella nota è stata rispettata.

                        Sul lato storie...
                        Ottimo per me l'aver inserito una parodia tra le meno "note" anche se avrei preferito questa che mi manca "Paperino e l'oro di Reno ovvero L'anello dei nani lunghi".
                        Giusto secondo me l'inserimento di Topolino Kid come esempio di serie diventata cult, sempre molto bella e divertente.
                        Per il resto... ci sta mostrare qualche collaborazione con i primi disegnatori Disney Italiani però a questo punto mi chiedo perché limitars a soli 4 autori (abbiamo 2 storie di Scarpa, 2 di Bottaro, 2 di Perego e 2 di Carpi) e non spaziare con altri. Senza contare che il trittico di storie finale ha sempre come motore dell'azione un Pippo che trova qualcosa in soffitta e coinvolge Topolino in qualche impresa... diciamo che l'incipit è simile ma le trame si dipanano in maniera diversa però in un albo del genere la sensazione di ripetitività non aiuta.

                        Nel numero scorso Pezzin aveva modo di dare un minimo di contesto alle storie cosa che avevo particolarmente apprezzato e l'intervento iniziale di De Vita che dimostrava tutta la stima verso l'autore contestualizzava Pezzin come persona a 360° gradi.
                        Bertani si limita anche troppo a introdurre in maniera abbastanza secca e analitica Martina, cosa che in realtà non mi dispiace, ma Chendi non fa quello che il titolo del suo intervento dice, non analizza le storie selezionate, prova più che altro a contestualizzare l'autore e l'importanza che Martina ha avuto nel panorama fumettistico e nella sua vita, con un piglio biografico più che analitico... Peccato peccato... si poteva fare qualcosa in più visto l'autore in questione.

                          Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                          Risposta #26: Martedì 4 Ago 2020, 12:50:26
                          La didascalia del volume e ´molto chiara.Parla di storie ristampate COME APPARSE NELLA LORO PRIMA PUBBLICAZIONE percio qualsiasi rimaneggiamento  non e´leale nei confronti del lettore
                          Non è esatto, la dicitura riferisce "nella loro interezza come apparse nella loro prima pubblicazione", facendo leva sull'integrità della storia alla prima edizione (tant'è che Garalla riporta che parte della colorazione è aggiunta rispetto all'originale, mentre sembrerebbe che le tavole ci siano tutte).
                          « Ultima modifica: Martedì 4 Ago 2020, 12:53:05 da bunny777 »


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                            Re:Speciale Disney 88 - Topolino Writers Edition - Guido Martina
                            Risposta #27: Mercoledì 19 Ago 2020, 03:02:04
                            Ma le storie devono apparire come nella loro prima edizione con la colorazione originale,cosi come -uscirono- la prima volta
                            come faccio a mettere immagine qui

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                              Grandi Autori 88 - Topolino Writers Edition: Guido Martina
                              Risposta #28: Mercoledì 7 Ott 2020, 19:22:27
                              Recensione Grandi Autori 88 - Topolino Writers Edition: Guido Martina


                               È il 1948 e siamo in piena ricostruzione. Il primo gennaio è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana, in aprile la Democrazia Cristiana ha vinto le elezioni e in luglio Antonio Pallante ha sparato al segretario del PCI Palmiro Togliatti. Si arriva a sfiorare la guerra civile. In settembre le Edizioni Audace danno alle stampe la prima striscia di Tex, mentre il 16 ottobre esce il numero 713 di Topolino, periodico che si avvia verso un clamoroso restyling. Inizialmente edito da Nerbini con le storie di Giove Toppi e il nipote di Carlo Collodi come direttore, Topolino era passato nel 1935 a Mondadori per la cifra di trecentomila lire (secondo alcuni anche grazie all’intercessione del regime fascista); da allora fino al 1988, escludendo soltanto un’interruzione dal 1943 al 1945 per ragioni belliche, l’editore milanese avrebbe rilasciato settimanalmente in edicola tutti i fumetti a firma Walt Disney.

                               Alla fine degli anni Quaranta, in un’Italia ancora in miseria, Mondadori si apprestava dunque a inaugurare un fatidico cambio di formato per minimizzare i costi e meglio sfruttare una stampatrice già utilizzata per il mensile Selezione dal Reader’s Digest. L’idea del direttore Mario Gentilini è quella di accompagnare il passaggio con una lunga avventura di produzione italiana: a occuparsi di questa storia sono, ai testi, il traduttore e redattore Guido Martina e, ai disegni, il suo coetaneo e amico Angelo Bioletto. Il cobra bianco si concluderà sul primo numero di Topolino “libretto”, edito nell’aprile 1949, dando avvio definitivamente alla pluridecennale produzione Disney italiana.

                               
                              Il Professore nella sua posa iconica

                              Guido Martina, il protagonista della nostra storia, era un ex ufficiale di cavalleria laureato in Lettere a Torino. Fatto prigioniero in Polonia sul finire del conflitto, era sopravvissuto a un campo di concentramento austriaco. Professionalmente veniva dai documentari per la MGM e dal varietà radiofonico e nel secondo dopoguerra aveva già dato una forte impronta personale al mondo Disney ideando il nome italiano di Scrooge McDuck e tramutando i kumquat di cui è ghiotto Eta Beta in palline di naftalina. Nel corso di un quarantennio di carriera, Martina, soprannominato il Professore, sceneggerà diverse centinaia di storie (alcune delle quali rimaste inedite), inventerà personaggi tuttora sulla cresta dell’onda come Paperinik e Fantomius, creerà le celebri Parodie Disney, offrirà un’interpretazione dei caratteri dei personaggi principali decisamente riconoscibile e ancora rimpianta da molti appassionati.

                               È un fatto che nell’ultima fase della propria carriera Martina sia stato gradualmente messo da parte da supervisori come Fossati e Marconi, le sue sceneggiature rivedute e corrette o addirittura rifiutate dai disegnatori assegnati e, quando ormai mancavano pochi anni alla morte, sia finito estromesso da Topolino, con storie che, seppur pagate, non sono state mai disegnate e pubblicate. I tempi erano cambiati: lo stile del Professore non era più adatto a una realtà fumettistica che negli anni Ottanta era, come l’universo, in continua espansione.

                               Banditi il turpiloquio, le punizioni corporali, la satira dei costumi borghesi – tutti elementi fondamentali del “teatro a fumetti” di Martina – l’autore di origini piemontesi è stato a lungo relegato su pubblicazioni-miscellanee come Disney BIG e I Classici Disney, oppure in collane di maggior prestigio come I Grandi Classici Disney dove ha per la verità spesso goduto di considerazione critica ma sempre un po’ nascostamente, lontano dalla deliziosa fanfara di un Le grandi storie Disney o l’opulenza di una Don Rosa Library.

                               Se eccettuiamo un numero dei Maestri Disney del 2003, il necessario tributo al decano degli sceneggiatori italiani giunge soltanto ora e solo come ventiduesimo volume nella collana che possiamo chiamare Topolino Special Edition, dopo Faraci, Casty, Artibani, Marconi, Faccini, Bosco, Pezzin, Enna, Cimino, Asteriti, Carpi, Scarpa, Chendi, Secchi, Mastantuono, Vitaliano, Pastrovicchio, Freccero, Sciarrone, Intini e Pezzin (di nuovo).

                               
                              Una normalissima situazione martiniana

                               Il secondo volume della Writers Edition, che è la miniserie dedicata espressamente agli sceneggiatori che hanno fatto grande il Topolino italiano, conta 288 pagine e ha per copertina un disegno riciclato da Paperin di Tarascona, avventura contenuta all’interno; si noti come l’illustrazione mantenga l’antiestetico elemento delle monete calciate dal Paperone disegnato da Luciano Bottaro. Il volume si apre con una prefazione di Alex Bertani che possiamo suddividere in due parti: nella prima il Direttore rievoca gran parte degli eventi che avete appena letto in questa recensione; nella seconda offre una serie di riflessioni sulle difficoltà intrinseche, per un tomo come quello in questione, di rappresentare in modo più o meno completo la sterminata opera di un pioniere del fumetto popolare. Saggiamente Bertani definisce il volume «un assaggio di alcune perle della sua ragguardevole opera, qualche significativa istantanea del suo lavoro».

                               
                              Paperi marziani, paperi marziani dappertutto

                              Chiude il tomo una postfazione scritta da Carlo Chendi, anch’essa divisibile in due sezioni, una biografica che cita grosso modo gli eventi già visti e una seconda più personale in cui racconta il loro rapporto professionale, i consigli di scrittura e in parte anche l’uomo, con la sua cultura, la visione artistica e le idiosincrasie.

                               La prima storia ristampata è Paperino “3D”, pubblicata originariamente su Topolino 97-99, nel 1954. Ai disegni vediamo Romano Scarpa, giovanissimo, alle prese per la prima volta con i paperi. La sconclusionata avventura “spaziale” di Paperino presenta, specie nella sua seconda sezione, un vago sapore favolistico, che fa pensare alle storie di Biancaneve e i Sette Nani che gli stessi Martina e Scarpa stavano realizzando assieme proprio in quegli anni. La versione proposta è interamente a colori, provenendo quindi da una delle varie ristampe più recenti.

                               Segue Paperino e la spina di Zio Paperone del 1956, disegnata da un Luciano Bottaro venticinquenne, una magnifica avventura esotica che riprende alcuni elementi formali barksiani – il Paperino lavoratore volenteroso, il viaggio in terre sconosciute – per rovesciarli all’interno della peculiare poetica martiniana. Paperone è già l’antagonista puro che diverrà tipico delle sceneggiature del Professore, e Bottaro non esita a mostrarci morte e pericoli fatali. In questo caso ritroviamo l’originale alternanza fra tavole colorate e in bianco e nero; questa storia non veniva ristampata da circa otto anni.

                               A seguire un altro capolavoro del duo Martina & Bottaro, la già citata Paperin di Tarascona del 1957, pseudoparodia del Tartarino di Tarascona di Daudet, all’epoca molto popolare. Questa avventura, resa graficamente in maniera eccelsa dal disegnatore ligure, vede Paperino ripercorrere alcune gesta di Tartarino (il viaggio in Africa, la caccia al leone) a causa di un intrigo di Paperone, che lo ha indotto ad assumere delle medicine che ne amplificano il coraggio. Si tratta di una delle storie più amate del Martina degli anni Cinquanta e non a caso è stata ristampata già in una decina di occasioni.  

                               
                              Topolino Kid è uno che va dritto al punto

                              Dopodiché il volume fa un salto circa un ventennio nella produzione del Professore, proponendo la prima (meravigliosa) avventura dell’alter ego western di Topolino: Topolino Kid e Pippo Sei-Colpi del 1974, per i disegni di un dinamico Giovan Battista Carpi. Torna qui la sgradevole abitudine, ormai tipica della Writers Edition, di proporre il primo episodio di una saga. Poco male, comunque: la storia è probabilmente la migliore del lotto.

                               Qui il volume fa un ulteriore salto in avanti: siamo negli anni Ottanta, decennio di stanchezza creativa per Martina. Le storie, di lunghezza medio-breve, sono l’irriverente Paperino e i pesci d’aprile (Perego), Topolino e la mappa misteriosa (Carpi), Topolino e il pozzo di San Patrizio (Scarpa) e l’astrusa Topolino e l’eredità del bis-bis-bis (Perego e Peirano), tutte pubblicate tra il 1980 e il 1982. Su queste avventure un po’ sgangherate non c’è in realtà molto da dire se non che mantengono una certa freschezza narrativa pur con il malus della struttura teatrale ormai ripetitiva nell’opera del Professore.

                               Una volta chiuso il volume ci troviamo nuovamente a domandarci il senso ultimo, la finalità di una serie come Writers Edition. La foliazione esigua, di cui l’abile Bertani sembra quasi scusarsi in apertura, non riesce a contenere una rappresentanza adeguata della produzione del Professore. Otto storie su un patrimonio di centinaia di sceneggiature sembrano davvero un po’ poco e la selezione è lacunosa sotto vari punti di vista: mancano i suoi primi successi (tra gli altri, Il cobra bianco e il pur sempre straristampato Inferno) e si fa sentire l’assenza di storie del periodo compreso fra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Settanta, probabilmente la sua fase artisticamente più felice. Al contrario, quattro delle otto storie proposte appartengono alla fase che molti, e Bertani e Chendi sembrano implicitamente concordare nei loro brevi scritti a corredo del volume, considerano la peggiore. Si è già detto, poi, di Topolino Kid, prima di dieci storie in continuity.

                               Due domande sorgono spontanee: questo numero della Writers Edition celebra adeguatamente il decano degli autori italiani, creatore di molti personaggi amati e ancor oggi utilizzati, inimitabile e imitatissimo, lo sceneggiatore di ferro che riuscì a farsi riconoscere per primo come autore di una storia Disney? E la seconda: un singolo volume potrebbe davvero riuscirci?

                               
                              Martina e Perego anni Ottanta, entrambi sul viale del tramonto

                               L’impressione generale su questo tomo, di qualità globale inferiore alla media di un qualunque numero dei Grandi Classici, è che si tratti un contentino proposto agli appassionati che da anni storcono il naso per quella che può essere vista come una damnatio memoriae “a singhiozzo”. L’assordante assenza di Martina dalle testate celebrative maggiormente pubblicizzate è probabilmente da inquadrarsi all’interno della delicata situazione nella quale versa il fumetto Disney contemporaneo, strangolato dalle censure e alla ricerca di una impossibile modernità.

                               Se sulla testata ammiraglia è proibito parlare di caccia e pesca e possiamo vedere cuoche intente ad affettare carote usando altre carote, come si può onorare e studiare criticamente un autore celebre anche per i propri eccessi? Eppure la collana cronologica Paperinik le origini del mito (i cui primi undici volumi contengono quasi solo storie di Guido Martina) ha avuto un notevole successo. Eppure Giunti ha proposto di recente Storia e Gloria della dinastia dei paperi e Topolino Kid in volumi da libreria. Eppure, senza le sue scorrettissime sceneggiature, intere testate di ristampe potrebbero chiudere i battenti.

                               Guido Martina, che nel massimo della propria maturità artistica ha saputo essere sceneggiatore migliore della gran parte dei contemporanei, che ha saputo “tradire” i caratteri originari dei personaggi Disney generando maschere comiche di dirompente potenza espressiva, che ha avuto uno stile unico, ricordato con affetto dai lettori di diverse generazioni, è ancor oggi il pilastro su cui si reggono remunerative saghe odierne (impossibile non citare il Fantomius di Marco Gervasio) e testate come I Grandi Classici. Mentre in Giappone si aprono parchi a tema dedicati a Osamu Tezuka e in Francia le opere di Hergé vengono ristampate in edizioni di pregio prive di censure, nel nostro Paese si sceglie di celebrare un grande artista del passato con un volume di meno di trecento pagine, apparato critico inesistente, interi decenni della sua produzione del tutto ignorati.

                               Personalmente, sogno una Guido Martina Library.



                              Voto del recensore: 2/5
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                              https://www.papersera.net/wp/2020/10/07/grandi-autori-88-topolino-writers-edition-guido-martina/
                              “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

                              *

                              MarioCX
                              Diabolico Vendicatore
                              PolliceSu   (1)

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                                Re:Grandi Autori 88 - Topolino Writers Edition: Guido Martina
                                Risposta #29: Mercoledì 7 Ott 2020, 22:17:45
                                Personalmente, sogno una Guido Martina Library.

                                Anch'io, senza censure e maldestre ricolorazioni digitali però.
                                ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

                                 

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