Se lo scorso numero aveva l'ago nel pagliaio (mi riferisco a "I Bassotti oltre il fossato"), questo è totalmente buono.
Si parte subito con il
secondo episodio di Fast Track Mickey del bravissimo Claudio Sciarrone. Parlando in generale, ripeto che questa serie mi sta piacendo
molto di più di Foglie Rosse. La trama è stata scorrevolissima, anche più del primo episodio, che era più lento forse perché doveva introdurre semplicemente la vicenda. Questo secondo episodio invece l'ho letto tutto d'un fiato, perché non mi ha annoiato minimamente.
Mentre Orazio lavora all'auto per Topolino il quale deve infiltrarsi nel mondo delle gare, quest'ultimo si allena con i videogiochi a realtà virtuale di gare da corsa di Tip e Tap. Una volta che l'auto è pronta, Topolino la collauda per tutto il pomeriggio ed è come se abbia da sempre guidato auto del genere, proprio grazie ai giochi dei nipotini che per lui appunto non vanno sottovalutati perché molto istruttivi. L'episodio si conclude nel momento in cui Topolino sta per iniziare le prove di qualificazione alle corse: perfetto per mantenere la suspense!
Se mi leggi, ottimo lavoro, Claudio Sciarrone! Peccato dover aspettare due settimane per sapere come prosegue.
Abbiamo poi la
seconda storia disegnata da Ivan Bigarella, ma la prima lunga. E dal punto di vista grafico, c'è da dire che se la cava alla grande: un tratto pulito che mi suggerisce una certa tridimensionalità ai personaggi. A quanto pare Ivan si trova bene a disegnare Gastone perché è la sua seconda storia e in entrambe è presente questo personaggio. Se è così, sono contento: il Gastone disegnato da lui è veramente perfetto. Bravo veramente. La storia in sé invece non è chissà quale capolavoro (ad esempio non raggiunge i livelli della storia di Rockerduck di settimana scorsa), però è una buona prova in stile scaccia pensieri, nel senso che è molto semplice e molto classica ma efficace e intrattenente.
Siamo nel periodo estivo e Gastone è stanco di vincere continui viaggi di lusso e vacanze premio in tutti gli angoli del globo, quindi si concede quella che forse per lui potrebbe essere una vera vacanza rilassante: va alla fattoria di Nonna Papera a Quack Town. Elvira però è chiara con lui e lo invita a lavorare (e di non fare ciò che fa Ciccio, ossia solo dormire e mangiare) se vuole rimanere lì per un po'. Così sia la Nonna che Gastone sgobbano per molto tempo per gestire la fattoria. L'unica differenza tra i due è che Elvira si stanca tantissimo e Gastone no. Questo non perché lei è anziana e il nipote è giovane, ma perché Gastone è aiutato continuamente dalla fortuna, la dea bendata. Addirittura a un certo punto si offre di cucinare per conto suo, si tappa la vista e mescola ingredienti a caso. Nonostante ciò, ovviamente gli esce una prelibatezza. La storia è giocata tutta su esempi come questo.
Dopo abbiamo la storia che secondo me quasi se la gioca con Fast Track Mickey e Mister Vertigo: sto parlando della
nuova storia di Zemelo che ha come protagonista Paperino. Dopo "le vacanze a casa" insomma questo autore ci vuole riempire di storia magnifiche. Se "le vacanze a casa" era una storia di Zemelo ottima per le gag e la comicità però, questa lo è per il sentimento. Mi spiego meglio.
La storia parte come tante altre storie classiche in cui Paperino si arrabbia perché Gastone fa tantissime vacanze e lui no perché non ha il becco di un quattrino. In questo caso Gastone gli fa scoprire che è in vacanza perché continua a pubblicare su Instapap (l'equivalente di Instagram) un sacco di foto in cui si diverte in tanti posti diversi. Allora Paperino decide di andare in giro per Paperopoli e dintorni a farsi delle foto per poi fotoshopparle e, inserendole su Instapap, far sembrare che anche lui sia in vacanza. Dopo essere andato con i nipotini da Archimede, Zio Paperone e Nonna Papera, si rende conto che non c'è vacanza migliore di quella passata con i tuoi familiari (in questo caso QQQ): altro che premi e vincite! Ci sono pure alcune scene commoventi (almeno per i disegni) in cui lui e i nipotini stanno sdraiati sotto le stelle della campagna. Insomma, c'è una morale meravigliosa in questa storia ed è per questo che ne consiglio a tutti la lettura. Grandissimo Pietro Zemelo! Continua a darci queste storie così interessanti!
Dopo Ivan Bigarella, c'è un'altra new entry tra i disegnatori, e qui parliamo di una disegnatrice. Parlo di
Giulia La Torre, che ha disegnato una storia sceneggiata da Massimiliano Valentini. Si tratta di un esordio con una storia breve, un po' come Bigarella. Infatti la storia conta solo 6 tavole ed è muta, risultando molto divertente.
Tutti i suoni e i rumori di Paperopoli sono finiti al posto sbagliato: vediamo un Paperino con la sua 313 che fa Cip Cip e un Pico che batte sulla tastiera facendo Din Don Dan. Questi sono due esempi dei tantissimi casi di ciò. Si scopre poi che questo caos è dovuto a un'invenzione di Archimede che è caduta e si è rotta. Il Geniaccio cercherà di rimediare e ci riuscirà, ma arriva subito un problema di linguaggio.
Torna il
ciclo "I fratelli De' Paperoni", con un nuovo capitolo, sempre di dieci pagine ma, a sorpresa, disegnato da Alessio Coppola, uno dei miei quattro disegnatori preferiti. La trama è senza infamia e senza lode. Sicuramente qualche risata la strappa. Mi fa piacere che pian piano viene sempre più rimarcato questo carattere dato a Gedeone: è molto scettico e non crede alle leggende raccontate da Paperone finché non ne vede le prove, ma va con lui solo perché vuole scrivere dei buoni articoli, e neanche a scopi troppo lucrosi.
Paperone e Gedeone sono alla ricerca di un formaggio che "non finisce mai". Dopo una serie di eventi, lo trovano in una grotta dove sembra che abitino gli yeti.
Credo che dal punto di vista grafico questa sia la storia migliore del ciclo, e dal punto di vista della sceneggiatura mi è piaciuta ad esempio meno di quella del Luna Park ma più di quella del tempio (se non sbaglio, quest'ultima era la prima uscita).
Chiude l'albo il
secondo e ultimo episodio delle notizie di Mister Vertigo. Spettacolare! Non mi vengono in mette troppe altre parole.
Topolino si sveglia dallo svenimento causato dalla botta in testa con cui il primo episodio ci aveva lasciato. Durante la notte in cui Mister Vertigo aveva consigliato l'evacuazione della città, ci sono state ben 12 rapine, ovviamente realizzate da lui. Ma decide di dare la colpa a Topolino, visto che questi rischiava di fargli saltare tutti i piani. Così al suo notiziario web rivela che è stato Topolino a fare quelle rapine e tutti, tranne Pippo e Minni, gli credono vedendo anche le false prove che aveva creato usando le immagini di Topolino svenuto, quando lo aveva colpito. La polizia vuole dei chiarimenti da Topolino e lui scappa insieme a Pippo, mentre Minni intrattiene gli agenti. Il Topastro si ricorda del riflesso della ruota panoramica sugli occhi della marionetta e capisce quindi che Vertigo non è altri che Torvo, perché lui viveva vicino al Luna Park con quella ruota e inoltre non dava torto a Mister Vertigo riguardo le fake news. Insomma, tutto è chiarito. La polizia ha arrestato Vertigo, ma in tutto questo la spaventosa marionetta è scomparsa e non c'è neanche traccia del complice del criminale, quello con la maschera gialla strana. Quindi il sospetto di Topolino è che il complice abbia preso quella marionetta. Anch'io ho un sospetto: credo che il complice dalla maschera gialla sia Arkadin, a causa della frase che ripete sempre riguardo gli inganni, e anche perché ha aiutato Pippo e Topolino e sembrava contento quando Torvo è stato preso, tutto questo come se stesse facendo il doppio gioco.
Con questo finale si è conclusa la storia in due parti, ma si capisce bene che ci saranno dei sequel o comunque delle storie collegate a questa, perché sono rimasti dei chiari punti in sospeso. Comunque, tornando alla qualità della storia, è
sublime: si tratta di un giallo, ma è molto di più. Non c'è nenache chissà quale intrigo in cui uno deve stare attentissimo per capire ogni punto della vicenda, ma quello che c'è è stato fatto in modo
esponenziale. Parliamo di una storia strepitosa in ogni suo punto. Perché? Perché ad esempio vedere Topolino e Pippo scappare di fretta soto la pioggia dà proprio l'idea di tensione da film, ma anche nella prima parte quando nessuno credeva a Topolino. C'è proprio questa sensazione di inquietudine, ansia, suspence, tensione, ma allo stesso tempo la trama è super-scorrevole proprio perché fila tutta liscia e inoltre risulta appassionante. Insomma, io non so da dove sia sbucato questo Marco Nucci che in pochi mesi ha fatto dei capolavori su Topolino, però è qualcosa di
eccezionale, e questa risulta essere
una delle migliori storie gialle degli ultimi tempi.
Insomma, un numero che ha tre bombe da non perdere: Fast Track, la storia di Zemelo e Mister Vertigo. Sono proprio tre must have in un numero solo, un qualcosa che non si vedeva da tanto,
tanto tempo! E comunque anche le altre storie sono godibili: quella di Nonna Papera, la muta sui suoni e rumori e la nuova del ciclo di Gedeone.
Aspetto con ansia il prossimo numero per tantissimi motivi: il primo mazzo di carte di Rota, la nuova storia di Bum Bum Ghigno, c'è persino una nuova storia
disegnata da Marco Rota! Meraviglioso! Anche perché se guardiamo la prima tavola sul next, notiamo che è organizzata con il titolo nel riquadro come lo erano le storie tanti decenni fa, solo che ha il lettering al computer: per me è una cosa meravigliosa da vedere, credetemi! Ma, dulcis in fundo, il motivo principale per cui aspetto tantissimo il prossimo numero, è ovviamente Paperinik, nonché uno dei miei personaggi Disney preferiti in assoluto. Specialmente se scritto dal Maestro Marco Gervasio che, insieme a Marco Nucci, è il mio sceneggiatore preferito. Sono fantastici questi numeri di Topolino: finiamo questa settimana con Nucci e la prossima arriva Gervasio! Non posso che essere contentissimo!