Se lo scorso numero aveva abbassato la media qualitativa degli ultimi tempi, questo la rialza.
Si parte con una
storia in due parti disegnata da
Giorgio Cavazzano, garanzia per la quale già consiglio la storia. Per il resto
Bruno Sarda ha utilizzato un plot abbastanza classico, ma l'ha sviluppato perfettamente. Zio Paperone e Rockerduck fanno una sfida a chi riesce a fare più affari e guadagnare di più in 48 ore. La prima parte è ambientata in un luogo e la seconda in un altro: un modo perfetto per dividere la storia in due puntate. La cosa forse più divertente della storia è
Paperino che continua a distrarsi dalla missione con il suo cellulare.
La storia che mi è piaciuta di più del numero è
il secondo episodio di Paperbridge, che
Marco Gervasio ha saputo sviluppare alla perfezione, in modo tale da farmi restare incollato dall'inizio alla fine, anzi: vorrei subito continuare con il terzo episodio. In questo episodio si entra più nel vivo della vicenda, che principalmente ha come macro-argomento il bullismo.
Bill Bull e i Mascherati vogliono fare l'ennesimo scherzo a Tommy, ma questa volta Quacky non se la sentirà di partecipare, anzi aiuterà Tommy evitando che avvenga lo scherzo. Quando ho visto la scena in cui Quacky, con una maschera, scappa per non far scoprire agli altri che è lui il misterioso individuo, mi sono venute in mente tutte le scene delle storie di Fantomius in cui Quackett scappa dopo aver rubato, senza farsi scoprire l'identità. Alla fine quando i Mascherati si riuniscono, senza sapere che Quacky abbia difeso Tommy, parla un tale che ha la stessa maschera che sarà indossata qualche decennio dopo da Cartesio Pitagorico a Venezia, se non erro.
Una trama avvincente e molto profonda, di cui non vedo l'ora di poter leggere il seguito e la conclusione a fine settembre.
Torna il ciclo di
Pippo Spot del Grande
Alessio Coppola. Mi è piaciuta di più questa storia, rispetto all'affare Pigam e al caso elastico. Carina la trama, in cui l'oggetto da pubblicizzare è il materasso, e la rilevanza che viene data a Tip e Tap. Nonostante questo, credo che questa sia la storia meno riuscita delle tre finora esistenti nel ciclo. Mi ha strappato qualche sorriso però, e questo è sintomo che la storia è divertente. Disegni spettacolari, come al solito per Coppola!
C'è poi una
storia danese disegnata (ma in parte anche scritta) dal Maestro
Marco Rota, che adoro per la sua classicità. Si tratta di una storia horror, se vogliamo. Paperino e i nipotini vanno in un castello in cui abitava un loro avo, ma presto scopriranno che all'interno ci sono presenze non troppo gradevoli. Una buona storia, nonostante non sia italiana. Ecco, questo è uno dei rari casi in cui una storia breve della Egmont raggiunge i livelli qualitativi delle storie brevi italiane. Quindi ne sono contento! Inoltre non posso fare a meno di ammirare il Paperino e i QQQ disegnati da Marco Rota, che mi ricordano molto quelli di Carl Barks, o addirittura il Mitico Al Taliaferro.
Si conclude in questo numero
Fast Track Mickey, con un
Claudio Sciarrone che mi ha leggermente deluso. Il primo episodio era un inizio perfetto che dava le basi, ma con il secondo e il terzo, invece di portare avanti la trama, si voleva allungare il brodo, facendo risultare il tutto troppo lungo, noioso e a volte difficile da seguire. Questo quarto episodio ha risolto tutto in un attimo, ma non mi ha convinto a pieno, con una risoluzione finale che in fin dei conti non era poi nulla di troppo innovativo :
Sciarrone ha voluto utilizzare la questione dell'eterno secondo, che si è dato alle corse clandestine per stare sotto l'occhio di tutti.
Resto dell'idea che Fast Track Mickey sia
molto meglio rispetto a Foglie Rosse, ma è una cosa che va a gusti personali. Sarà che in FR non mi era piaciuta la forzatura del collegamento con X-Music che non c'entrava niente con il contesto degli alieni. Inoltre gli alieni sono una cosa di cui si occupa PK e altri, lasciamoli a loro (tranne che non siano storie one-shot autoconclusive in cui si inventano degli alieni banali, come l'ultima breve di Pippo e Manetta)! Per questi motivi per me FTM è più interessante di FR, però non mi ha convinto a pieno. Volevo poi far notare la presenza di un cliffhanger alla fine della storia.
L'eterno secondo, finito in prigione, incontra Pietro Gambadilegno.
Questo può voler dire secondo voi che ci sarà in futuro magari una storia in cui Pietro e il secondo si alleeranno contro il Topastro? Oppure si tratta solo di una gag finale per dire come il secondo non sia il solo ad essere finito in gatta buia a causa di Topolino (visto che Gamba ci finisce sempre a causa sua)?
Troppo divertente la one-page story finale di
Enrico Faccini in cui tutti mangiano con raffinatezza, tranne il buon Ciccio!
Ottimo numero! Lo consiglio soprattutto per Paperbridge e per la storia disegnata da Cavazzano, ma anche per quella di Rota.
Aspetto il prossimo con ansia per leggere il prosieguo dell'operato di Marco Gervasio, e comunque pure per il ritorno di Topolino Giramondo.