Da un po' non lo dicevo, ma numero abbastanza debole.
Per gli Italici Paperi abbiamo un inizio abbastanza buono, ma secondo me questo tipo di storia andrebbe bene come storia riempitiva e non sulla storia di punta del numero. Diciamo che sicuramente i disegni di Baccinelli aiutano parecchio: come per WOM, devo dire che è proprio un gran disegnatore. Ma questo primo episodio, come trama, è troppo lento e non capisco dove si voglia andare a parare con il fatto che Paperone voglia iniziare a fare affari con questi Romani
La storia di Minni si è conclusa in modo lineare, ma non mi ha convinto. Poi sempre questi concorsi, corsi di moda in centri commerciali e sfilate. Persino alla fine della storia ci viene anticipato che prossimamente vedremo un'ennesima sfida del genere. Sulla moda potrebbero esserci tranquillamente altri spunti, no?
Licia Troisi ha esordito con Topolino con un sacco di carriera alle spalle dal punto di vista dei libri, ma ha scritto (per me) una classica storia riempitiva dei Paperi che vanno nello spazio. E poi abbiamo Marco Nucci, anche lui ai suoi inizi, che ha scritto già dei mini-kolossal...
Sulla breve di Tip e Tap non mi dilungo, dico solo che è veramente pesante se pur di 10 pagine.
L'altra breve, con Papeoga che fa impazzire Paperino in un ristorante, invece è molto godibile: fa ridere e questo è quello che devono fare le brevi! Molto bene!
L'ultima storia non è di livello sufficiente a poter stare in chiusura, in cui ci si aspetta storie di un certo rango. Bello più che altro vedere ritornare il personaggio di Idris, di cui avevo letto la prima storia solo sul the best of e non su Topolino quando era uscita. La storia non è riuscita perché secondo me al posto di Topolino e Pippo al limite si potevano usare personaggi diversi: loro due non sono il soggetto ideale per una storia del genere.
Numero quindi abbastanza bislacco, che si salva solo per i disegni degli Italici Paperi (forse anche per la storia in sé, ma bisogna vedere gli episodi successivi per poter giudicare) e per le quattro risate che lascia la breve disegnata da Amendola. Ma, seriamente, nulla di più gli si può dare.