Dopo due settimane di ricovero ospedaliero in terapia intensiva (eh sì, ho proprio beccato il covid in pieno, senza se e senza ma) e dopo aver vissuto un'esperienza terrificante, mi riaffaccio sul forum.
Accidenti ragazzi... da una parte complimenti sinceri: l'argomento eviscerato su Famedoro e la Depressione è da manuale, e le argomentazioni portate ora a sostegno di una tesi ora dell'altra sono - paradossalmente ma non tanto - tutte (TUTTE) degne di attenzioni di rispetto. Chapeau, e non è una battuta: lo dico sinceramente e compiaciuto per tutti voi e per il livello culturale vostro, del forum (e anche un po' mio). Le divergenze ci saranno sempre ed è logico che sia così, ma finché siamo a questi livelli di competenza... niente da dire.
Certo non mi aspettavo tutto 'sto can can per un fumetto...
La storia del famoso patto col lettore è verissima, reale ed ha solide basi. È pur vero che stiamo parlando di un fumetto d'intrattenimento però, in cui si richiede una maggior sospensione dell'incredulità e forse nemmeno si chiede.. quante volte i paperi sono andati sulla Luna come se andassero al supermercato? E questo persino prima che fosse lanciato il primo satellite.
Poi è chiaro che la storia di Fantomius ha una precisa collocazione temporale, MA...
È pur sempre... come dire? una colorazione leggermente defilata dalla realtà, un po' fantasy un po' universo parallelo. Stiamo parlando di Disney non di letteratura hard boiled.
Personalmente ho capito benissimo il personaggio reale cui si ispira questa figura di Famedoro, mi pare talmente lampante che non mi sembra il caso di discuterne (e no, NON è italiano), ma la cosa non mi sembra poi così drammatica.
Insomma, leggiamo, pensiamo un po' e poi voltiamo pagina. È lo scopo preposto dalla rivista e dagli autori.
Su con la vita, che i veri problemi sono ben altri, come ho toccato con mano.