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Topolino 3405

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di Simone Devoto

Voto del recensore:
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Gastone e la solitudine del quadrifoglio - Prima parte
Area 15: Il mistero di Alistair Black
Pippo e il parente pedante
Sanromolo 2021: La promessa
Sanromolo 2021: Puntualmente in ritardo
Topolino, le origini: Lezioni di volo

Topolino 3405

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Dippy Dawg
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    Re:Topolino 3405
    Risposta #30: Venerdì 26 Feb 2021, 13:50:49
    Un numero decisamente notevole!
    Tre storie bellissime, una sorprendente e due che abbassano la media, ma non abbastanza! :)

    Gastone e la solitudine del Quadrifoglio   (prima puntata)
    Molto bella, davvero molto molto bella! :)
    Non ci sono dubbi che alla fine si ristabilirà (purtroppo?) lo status quo, ma intanto godiamoci questa storia!
    Ho notato una cosa, che penso sia voluta: tutta la storia è colorata con toni un po' più tenui, tranne le prime pagine, e le ultime vignette, ma solo per Ciccio e Nonna Papera! Come se si volesse distinguere visivamente la situazione "normale" da quella "eccezionale"!

    Area 15 - Il Mistero di Alistair Black
    Anche questa, mi è piaciuta molto! Due puntate abbastanza diverse, ma entrambe molto godibili!
    Alzi la mano chi non vorrebbe avere la biblioteca di Alistair! ;D (anche se, uno di noi, qualcosa del genere ce l'ha! :o )

    Pippo e il parente pedante
    Il pippide degenere è troppo divertente! ;D
    La vignetta in cui Pippo inclina i quadri mi ha fatto scompisciare!
    Un piccolo gioiellino!

    San Romolo 2021 - La promessa / Puntualmente in ritardo
    E vabbe', anche quest'anno il (doveroso) omaggio a Sanremo l'abbiamo fatto!
    Poteva andare peggio, dai (tra le altre cose, la paperizzazione di Amadeus è carina!)...

    Topolino le Origini - Lezioni di Volo
    Tolti i soliti difetti, devo dire che sono rimasto abbastanza sorpreso: una storia molto migliore delle altre, a mio parere!
    E mi ha incuriosito molto il comportamento di Minni alla fine, al punto che non vedo l'ora di leggere la prossima (chi l'avrebbe mai detto)!
    Io son nomato Pippo e son poeta
    Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
    Verso un'oscura e dolorosa meta

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      Topolino 3405
      Risposta #31: Venerdì 26 Feb 2021, 17:14:35
      Recensione Topolino 3405


       La prima apparizione di Gastone Paperone risale a ben settantatré anni fa: nel 1948 faceva infatti il suo esordio nella ten-pager barksiana Wintertime Wager, tradotta in Italia come Paperino lingualingua. Molto tempo è passato da allora, e diverse generazioni di scuole e di autori si sono cimentate con il personaggio nel passare degli anni. In particolare, questa settimana possiamo trovare in edicola un numero in cui Gastone fa veramente la parte del leone. La bellissima copertina di Andrea Freccero ci introduce infatti alla storia di apertura: la prima puntata di Gastone e la solitudine del quadrifoglio, con i testi del prolifico Marco Nucci e i disegni di Stefano Zanchi.

       La storia cerca di dare un taglio inedito al cugino di Paperino, presentandocelo come un personaggio solo che merita la nostra empatia. La sua eccessiva buona sorte lo rende infatti, suo malgrado, inviso ad amici e parenti, che fanno di tutto per scansarlo ed evitare la sua compagnia. La sera del suo compleanno è l’occasione di questa epifania per Gastone che, in poche tavole molto evocative, comprende la situazione e, improvvisamente, decide di cambiare vita e di ripartire da zero nella piccola cittadina di Farmtown. Un’ottima sceneggiatura da parte di Nucci e i meravigliosi disegni di Zanchi ci accompagnano dunque a fare la conoscenza con un nuovo Gastone, che cambia nome e stile di vita pur rimanendo, in fondo, riconoscibile nelle caratteristiche che abbiamo appreso nelle altre storie (a parte una propensione – e una gioia – per il lavoro che pare a tratti… out of character) e appare, per una volta, spontaneo e genuinamente felice. Questo idillio del nostro novello Mattia Pascal viene rotto nel finale della storia, che ci mantiene col fiato sospeso fino alla prossima settimana, quando potremo finalmente leggere la seconda parte.

       Il giudizio sulla storia è dunque, per il momento, ottimo; più critico è tuttavia il contesto all’interno della quale la storia stessa si colloca. Gastone nasce infatti come antagonista e contraltare di Paperino: mentre quest’ultimo doveva infatti lottare tutti i giorni per farsi largo nel mondo, suo cugino otteneva tutto quello che gli serviva (e anche di più!) completamente senza sforzo, e con un fare continuamente arrogante. La sua stessa origine è quella di un personaggio fatto per essere odiato, e per far empatizzare ancora di più i lettori con Paperino, simbolo dell’uomo comune.

       
      Piove su Paperopoli e su Gastone…

       L’interpretazione di Nucci di questa settimana, per quanto ottima, si inserisce nel filone di una rilettura in chiave positiva di Gastone che va avanti ormai da svariati anni (basti pensare, per citare un caso abbastanza recente, a Un giorno da Gastone di Roberto Gagnor e Marco Mazzarello) e che cerca di mostrarcelo non come un personaggio detestabile, ma degno di immedesimazione. Una rilettura che è anche benvenuta come eccezione, ma spaventa un po’ come regola, dal momento che rischia di buttare via quello che, narrativamente, può essere un ottimo motore per le vicende, soprattutto in uno scenario come quello attuale, dove é sempre più difficile trovare dei veri e propri villain tra le pagine di Topolino.

       Ci stiamo insomma tanto assuefacendo al Gastone “alternativo” da perdere di vista quello delle origini. È comunque necessario segnalare come la storia in edicola questa settimana si distingua da tante altre collocate in questo stesso filone per freschezza e abilità di scrittura, portando facilmente a mettere da parte questo genere di riserve e a godersi completamente la lettura.

       
      Una meravigliosa biblioteca

      I testi di Marco Nucci continuano a accompagnarci anche nella seconda storia dell’albo, affiancati dalle matite di Libero Ermetti per Area 15: Il Mistero di Alistair Black. Si tratta della seconda parte dell’avventura iniziata la settimana scorsa con Retrogaming! e che unisce, come promesso dal cliffhanger al termine di Cosplay alla riscossa!, l’inventivo Newton Pitagorico, che abbiamo imparato a conoscere in tante storie brevi recenti dello stesso autore, ai personaggi di Area 15. Si tratta di un ottimo accostamento, che porta le due principali saghe incentrate sui giovani paperopolesi, e sicuramente tra le più riuscite tra quelle inaugurate sotto la direzione Bertani, a sovrapporsi con successo. La storia, impreziosita dai disegni di Ermetti, presenta interessanti sviluppi, si colloca all’interno della continuity delle due saghe già citate e vi contribuisce con l’introduzione di nuovi personaggi. All’episodio precedente, incentrato sui cabinati, se ne contrappone ora uno il cui focus sono i fumetti riuscendo senza dubbio a rappresentare la passione per questo medium che muove diverse generazioni di personaggi… e di lettori.

       Dopo una divertente breve di Roberto Moscato e Lucio Leoni, Pippo e il parente pedante, che riesce a strappare qualche risata con la presentazione dell’improbabile Posidippo, abbiamo le due storie di Pietro Zemelo dedicate al Festival di Sanremo… o meglio, Sanromolo: La Promessa, con i disegni di Alessandro Perina, e Puntualmente in Ritardo, disegnata da Federico Franzò. I commenti su queste storie sono simili a quelli fatti, a suo tempo, per le storie dedicate a X-Music. Si tratta di brevi riempitive per lo più poco ispirate il cui scopo principale è offrire una vetrina alla paperizzazione di diversi VIP e all’evento stesso. Storie probabilmente poco interessanti per il lettore regolare ma che costituiscono un ottimo compromesso per avere le celebrità su Topolino.

       A concludere il numero un nuovo episodio di Topolino le origini, Lezioni di volo, con i testi di Danilo Deninotti e i disegni di Carlo Limido. Si tratta di una storia di qualità medio-alta se paragonata alle altre della stessa serie: sicuramente non memorabile ma anche un po’ più interessante del solito e, soprattutto, più rispettosa dei “lettori di vecchia data” non andando a stravolgere eventi o personaggi in maniera troppo marcata.

       Topolino 3405 è sicuramente un buon numero: la autoconclusive non spiccano particolarmente, ma il secondo episodio di Area 15 non delude le aspettative e il primo de La solitudine del quadrifoglio è riuscito a convincere anche l’autore di questa recensione che, bisogna ammetterlo, era partito piuttosto prevenuto. Attendiamo dunque con curiosità la seconda parte sul prossimo numero che, con l’entrata nel vivo del Festival di Sanremo, sarà più chiaramente a predominanza musicale.



      Voto del recensore: 4/5
      Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
      https://www.papersera.net/wp/2021/02/26/topolino-3405/


      Ricordate: ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


      « Ultima modifica: Mercoledì 3 Mar 2021, 17:32:29 da Paolo »

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      Samu
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        Re:Topolino 3405
        Risposta #32: Venerdì 26 Feb 2021, 19:47:57
        Io invece sono entrato sin da subito in empatia con Pippo.
        Posidippo (che nome!  ;D) è l'essenza della puntualità, della precisione ma anche e soprattutto di un eccessivo rigore che pervade tutto ciò che lo riguarda, dall'estetica alle abitudini quotidiane. È normale che Pippo abbia sentito una sensazione di oppressione e, in questo, il gesto di mettere i due quadri di traverso ha un che di liberatorio (personalmente, mi ha fatto molto ridere anche perché sarebbe stata la stessa cosa che io avrei fatto in una situazione del genere  ;D  ;D).
        Però ho trovato più eccessive ed esagerate le reazioni di Pippo che le 'azioni' di Posidippo  :))
        Certo, anche perché Posidippo è un personaggio compassato, tranquillo, posato (come suggerisce lo stesso nome  :))) e quindi le sue azioni rispecchiano il suo stato d'animo.
        Al contrario di Pippo, che è molto più espansivo e quindi reagisce in maniera più scomposta e "liberatoria".  ;D

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        camera_nøve
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          Re:Topolino 3405
          Risposta #33: Sabato 27 Feb 2021, 19:05:03
          Numero variegato e interessante sotto tanti aspetti, qualcosa ho detto nell'approfondimento settimanale del The Fisbio Show: https://youtu.be/4dGypwBYRdY  :D
          "Anche io una volta ero curioso..."

          Il mio canale YouTube  dedicato ai fumetti Disney: The Fisbio Show 

          Il mio nuovo canale Twitch: https://www.twitch.tv/TheFisbioShow

          @instafisbio su Instagram

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          tang laoya
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            Re:Topolino 3405
            Risposta #34: Domenica 28 Feb 2021, 15:22:15
            Continuo a imparare molto dalle storie di Nucci, trovo particolarmente intelligente il suo continuare a inserire i “ferri del mestiere” della scrittura creativa in vari passaggi delle sue storie, come già fece per esempio con il personaggio di Mac Guffin nel recente passato.
            In questo episodio di Area 15, i ragazzini si ritrovano in una gelateria dall’imprevedibile nome di “Lubitsch’s touch”, una tecnica intitolata al grande regista, molto ammirato anche da Scarpa.
            Qui un’interessante analisi di questo metodo presentato dal grande Billy Wilder
            https://www.youtube.com/watch?v=7jOVRKzwURY
            Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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            Samu
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              Re:Topolino 3405
              Risposta #35: Domenica 28 Feb 2021, 22:31:09
              Gastone è la solitudine del quadrifoglio è una storia che mi ha sinceramente emozionato.
              Già nel momento in cui ho iniziato a sfogliarla appena, mi sono reso conto che questa storia aveva un forte messaggio da lanciare.
              Ma è bene andare con ordine: aspettavo la sua pubblicazione sin da quando Marco Nucci l'ha citata nell'intervista al The Fisbio Show in quella calda giornata d'estate.
              Il Torneo delle Cento Porte era appena finito e io mi inebriavo di speranza all'annuncio di questa storia.
              La storia funziona e funziona alla grande già come idea di base: ricordo le parole dello stesso Nucci in merito -Ma Gastone che vita fa? Pensiamoci un attimo...
              Le undici...L'inizio di una nuova giornata...Una passeggiata, qualche premio da ritirare, un ristorantino... Il solito tran tran...
              Bene, fin qui nulla di nuovo perché si tratta della caratterizzazione standard del personaggio.
              Quella cioè di essere un dandy, quasi un esteta che fa della ricerca del bello e del bel vivere la sua tacita missione.
              Ma Gastone non è soltanto questo.
              Gastone è un personaggio che ha del potenziale, secondo me, enorme.
              E quel potenziale si chiama malinconia e in questa storia risalta in tutto il suo splendore.
              È qui che Marco Nucci vince la scommessa di scrivere una storia perfetta (almeno questo primo tempo).
              Gastone è un personaggio solo, emarginato, poco simpatico a buona parte della società che lo considera un eterno sfaccendato.
              Nel momento in cui realizza che perfino il tanto empatico Paperoga cerca una scusa improbabile per allontanarlo, è come se si rendesse conto, d'un tratto, di come viene percepito dagli altri.
              È lo scacco matto dell'io del personaggio, che non solo si ritrova fuori fisicamente dalla casa in cui si riuniscono i cugini, ma quell' esclusione ha soprattutto un valore morale e metaforico.
              Segna una netta distanza tra il fortunato, inviso a tutti e le persone "normali".
              Ferito, deluso e amareggiato, Gastone decide di cambiare, una volta e per sempre, la sua vita.
              Un biglietto di sola andata per uno sperduto villaggio e addio Paperopoli, addio vecchio Gastone.
              Qui, finalmente, riuscirà (forse per la prima volta) a comprendere il suo stesso valore, la voglia di imparare, la bellezza di mettersi in gioco.
              Troverà un gruppetto di simpatici amici (e chissà un vero amore ?) che, ignari del suo passato, lo apprezzano e lo stimano per quello che è, per la sua goffagine, per la sua simpatia.
              Ma quanto potrà durare questo favoloso idillio?
              Fino a quando i fantasmi del passato non torneranno a palesarsi?
              Già, i fantasmi della vecchia vita, di una vita superficiale e vuota.
              E queste reminiscenze torneranno nuovamente da Gastone e non sono entità astratte, ma persone in carne ed ossa.
              Parenti e per di più tra i personaggi più bonariamente innocui del Fumetto Disney.
              Può la vista di Ciccio e Nonna Papera, turbare la tranquillità del biondo papero?
              Eh sì! Che beffa! Che disdetta! Per quanto mi ero nascosto bene, il destino è tornato a riprendermi:heart:
              « Ultima modifica: Domenica 28 Feb 2021, 22:33:58 da Samu »

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                Re:Topolino 3405
                Risposta #36: Domenica 28 Feb 2021, 22:47:52
                Generalmente compro il Topo solo quando su questo forum si parla di storie valide e devo dire che la copertina in edicola era proprio ispirante.
                Tralasciando le altre storie, vorrei esprimere la mia opinione sulla storia regina del volume, quella di cui tutti parlano (con tutto il rispetto per le altre) e che apre il settimanale.
                é logico che avendo una seconda parte è sicuramente un commento prematuro, ma è una storia verso la quale provo un po' di insofferenza. Mi spiego meglio: stiamo parlando di una storia scritta molto bene, la sceneggiatura è a livelli altissimi, sembra quasi una graphic novel, tant'è che i disegni e i colori sono sicuramente all'altezza. Però questa riscrittura del personaggio di Gastone onestamente io proprio non la capisco. Stiamo parlando si di un damerino fortunato, ma che è stato concepito come un antagonista da sempre, un contraltare del povero e sfortunato Paperino. Oramai da più di 20 anni, Gastone è un personaggio che si è appiattito, forse anche perché oramai nessuno sceneggiatore riusciva più a scrivere storie decenti col personaggio, ed era diventato semplicemente un vanesio. Da almeno dieci anni, si è iniziato a snaturare il personaggio con questa serie di storie, tra un cui un giorno da Gastone ma anche tante altre in cui si sente solo, odiato ecc. Infatti, in tal senso l'idea di Nucci non è per niente originale, semplicemente è scritta molto meglio rispetto a quelle dei suoi colleghi. Tuttavia, questa idea di Gastone buono ecc ammazza definitivamente il personaggio, è chiaro. Perché se almeno poteva dare qualcosa come antagonista, da fortunello e basta cosa può dare al fumetto e al mondo di Paperopoli? assolutamente nulla. La redazione ha avvallato una riscrittura del personaggio pericolosa, un po' come sbagliarono a rendere Gambadilegno un ladro di polli o a permettere storie come "Macchia Nera e il buon vicinato" e mortificare il più grande antagonista di Topolino. Ma se mentre il gamba pasticcione e divertente nelle mani di un Faraci ha divertito un vasto pubblico di lettori, storie di un Gastone buono e con cui dobbiamo solidarizzare ammazzano un personaggio che invece il pubblco dovrebbe odiare a morte. Il personaggio funzionava perché era questo l'obiettivo.

                Per terminare vorrei fare un'osservazione sul comparto grafico della storia. E' disegnata oggettivamente benissimo e i colori le danno una marcia in più, ma ho l'impressione che siano troppo uniformati allo stile del supervisore artistico Freccero. Ed è un'impressione che mi ha dato anche la storia successiva, disegnata da Libero Ermetti. Forse è una sensazione solo mia, ma mi sembra che agli autori venga imposto un certo stile (cosa tra l'altro che trova conferma nell'allontanamento di Luciano Gatto, in quanto lontano dalla linea grafica editoriale).

                *

                Dippy Dawg
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                  Re:Topolino 3405
                  Risposta #37: Lunedì 1 Mar 2021, 10:15:16
                  ... Però questa riscrittura del personaggio di Gastone onestamente io proprio non la capisco (...)
                  Ricordo che si erano dette più o meno le stesse cose anche quando uscì l'altra storia bella sull'argomento...

                  Allora, il tuo parere è più che corretto, ovviamente; in effetti, i personaggi Disney possono essere considerati dei simboli, delle maschere: c'è il parente fortunato, quello ricco, quello mezzo matto, l'amico inventore, l'erudito, ecc. ecc., e si usano tutti a seconda della convenienza...
                  Tutto giusto!

                  Però, dall'altra parte, io penso due cose:
                  1) dopo più di quarant'anni che leggo fumetti Disney, e dopo centinaia di storie con l'assunto "Paperino sfortunato e Gastone fortunato" dove "alla fine per Paperino finisce male", francamente, mi sarei anche stancato! Nulla in contrario alla tradizione, ma avrei anche voglia di leggere qualcosa di diverso, di dare un peso diverso ai vari personaggi, di non trattarli solo come maschere...
                  2) i concetti che questo tipo di storie esplorano sono molto profondi: possiamo parlare di realizzazione personale, di quanto sia importante il rapporto con le altre persone, di come "la ricchezza non dia la felicità", addirittura del senso della vita! Tutte cose che mi fa MOLTO piacere vedere accennate su Topolino! :)

                  Quindi, a mio parere, ben vengano queste storie, a patto che 1) siano belle storie (ma questo vale SEMPRE!) e che 2) si faccia con moderazione, perché se ogni mese mi fai la storia introspettiva su Gastone, mi rompo le scatole pure io! ;D
                  Io son nomato Pippo e son poeta
                  Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
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                    Re:Topolino 3405
                    Risposta #38: Lunedì 1 Mar 2021, 10:44:33
                    Permettetemi una considerazione franca: come si può pensare che un personaggio che esiste dal 1948 possa essere sempre identico dopo 73 anni? Vale per Gastone come per qualunque personaggio Disney e qualunque personaggio del fumetto. Io ho sempre trovato molto intelligente la lettura "introspettiva" di Gastone: non cambia nulla nella percezione che gli altri personaggi hanno di lui, ma ci rivela cosa pensa e cosa prova. Non lo cambia, come è successo col Gamba ladro di polli, ma lo approfondisce. Alla fine di questa storia Gastone continuerà ad essere il solito personaggio detestabile agli occhi degli altri, ma sapremo qualcosa di più di lui. E' davvero così male?

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                    Cornelius
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                    PolliceSu
                      Re:Topolino 3405
                      Risposta #39: Lunedì 1 Mar 2021, 10:58:42
                      Stiamo parlando si di un damerino fortunato, ma che è stato concepito come un antagonista da sempre, un contraltare del povero e sfortunato Paperino. Oramai da più di 20 anni, Gastone è un personaggio che si è appiattito, forse anche perché oramai nessuno sceneggiatore riusciva più a scrivere storie decenti col personaggio, ed era diventato semplicemente un vanesio. Da almeno dieci anni, si è iniziato a snaturare il personaggio con questa serie di storie, tra un cui un giorno da Gastone ma anche tante altre in cui si sente solo, odiato ecc.
                      Il fatto che Gastone venga visualizzato sotto altri punti di vista non significa rinnegare il suo essere vanesio, damerino, arrogante. Una cosa non esclude l'altra: ci possono essere periodi malinconici, in cui si ha bisogno di cercare la compagnia degli altri (o la solitudine se questi ti allontanano) e periodi in cui tutto gira per il verso giusto (non solo materialmente ma anche psicologicamente) e riprendere l'arroganza di base.

                      E' vero che il personaggio si era ultimamente appiattito (come altri, d'altronde) ma è proprio per questo che le recenti 'rivisitazioni' non devono far parlare di snaturamento anche perché, al contrario dei casi di Gamba e Macchia, possono essere piuttosto realistiche considerando che Gastone è un papero fondamentalmente solitario. E soprattutto chi vive in solitudine (per quanto fortunata e dorata) può avere questi periodi 'blues'.

                      Si è scritto che questa sceneggiatura è perfetta: mi permetto di dire che potrebbe esserlo 'di più' (manca ancora la seconda parte) se certe caratteristiche negative del personaggio riaffiorassero, anche timidamente. Uno scatto di nervi, una battuta che sfugge. Sarebbe interessante far risaltare le diverse sfaccettature della personalità di Gastone in questo stesso validissimo soggetto, facendo ovviamente prevalere la parte malinconica (che giustifica una storia come questa) ma non dimenticando del tutto certi lati caratteriali del biondo papero.
                      « Ultima modifica: Lunedì 1 Mar 2021, 14:52:33 da Cornelius Coot »

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                        Re:Topolino 3405
                        Risposta #40: Lunedì 1 Mar 2021, 11:03:55
                        1) dopo più di quarant'anni che leggo fumetti Disney, e dopo centinaia di storie con l'assunto "Paperino sfortunato e Gastone fortunato" dove "alla fine per Paperino finisce male", francamente, mi sarei anche stancato! Nulla in contrario alla tradizione, ma avrei anche voglia di leggere qualcosa di diverso, di dare un peso diverso ai vari personaggi, di non trattarli solo come maschere...
                        Sono pienamente d'accordo, aggiungerei anzi che i personaggi non dovrebbero mai essere trattati come maschere: Zio Paperone è tirchio, ma non è il tirchio, Paperoga è strambo, ma non è lo strambo, va benissimo che ognuno di loro abbia delle peculiarità caratteriali ben definite, ma non devono essere ridotti a mere personificazioni delle stesse.

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                          Re:Topolino 3405
                          Risposta #41: Lunedì 1 Mar 2021, 11:33:07
                          Si sa da quante puntate è formato la storia di Gastone?

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                            Re:Topolino 3405
                            Risposta #42: Lunedì 1 Mar 2021, 11:38:59
                            Si sa da quante puntate è formato la storia di Gastone?

                            Dovrebbero essere 2

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                              Re:Topolino 3405
                              Risposta #43: Lunedì 1 Mar 2021, 11:43:09
                              Permettetemi una considerazione franca: come si può pensare che un personaggio che esiste dal 1948 possa essere sempre identico dopo 73 anni? Vale per Gastone come per qualunque personaggio Disney e qualunque personaggio del fumetto. Io ho sempre trovato molto intelligente la lettura "introspettiva" di Gastone: non cambia nulla nella percezione che gli altri personaggi hanno di lui, ma ci rivela cosa pensa e cosa prova. Non lo cambia, come è successo col Gamba ladro di polli, ma lo approfondisce. Alla fine di questa storia Gastone continuerà ad essere il solito personaggio detestabile agli occhi degli altri, ma sapremo qualcosa di più di lui. E' davvero così male?

                              Relativamente. Perché il processo di riscrittura di questi personaggi mi sembra crei sempre un precedente. Ogni autore prende il personaggio di una storia e lo fa suo. Farò degli esempi concreti:
                              - Barks creò il suo Paperone nel lontano 1947 e lo ha sfaccettato in più versioni, mostrandocelo in diverse vesti e soprattutto con atteggiamenti diversi. Uno degli esempi più particolari è Zio Paperone e la stella del Polo, che come tutti sappiamo ha quel dolce finale con un Paperone che generosamente indica a Doretta il rifugio delle sue pepite. Romano Scarpa, che ha una visione magica della Disney, prese quella storia come modello per il suo Paperone, tant'è che il finale dello Scozzese Volante ha praticamente la stessa conclusione della Barksiana stella del Polo. Guido Martina, autore con visioni decisamente più ciniche di Scarpa, prendeva a modello lo Scrooge precedente, molto più simile a quello delle storie precedenti del maestro dell'Oregon, e così fece anche Cimino, che escogitava una settimana si e l'altra pure idee per un Paperone che evadeva le tasse. Il personaggio è cambiato così tanto negli anni che nel segreto di Cuordipietra della coppia Artibani-Perina il vecchio papero si lascia andare ad un "io le mie tasse le ho sempre pagate no all'ultimo centesimo". Questo succede perché effettivamente i personaggi possono cambiare e maturare, ma è il precedente a creare questo tipo di situazioni che contraddicono la storia intera di un personaggio.
                              - Altro esempio è il Gamba ladro di polli. Chi se lo ricorda sotto il modello Gottfredsoniano o dello Scarpa del mistero di Tapioco Sesto o della dimensione Delta, a vederlo negli anni 90 penso che prenderebbe un colpo. Specialmente il ritorno a Legcity di Mezzavilla, ha creato la figura di un Gamba ladro di polli che piacque molto agli sceneggiatori futuri, penso al ciclo di Faraci, di Artibani o storie come Gambadilegno e la rapina da fumetto di Vitaliano. Sono storie anche divertenti, non lo metto in dubbio, tant'è che io rido ancora leggendo la Blue Star, ma oggettivamente hanno ammazzato la credibilità di un personaggio storico e affascinante. Ma ripeto, molte sono divertenti e hanno dato anche una certa linfa al personaggio. Ma se qualcuno chiedesse ad un Casty (che ha certi dettami e si vede da come scrive) cosa ne pensa di quel Gambadilegno, mi sa non risponderebbe perché più signore del sottoscritto.
                              - Macchia Nera sta ancora salvando la faccia rispetto al suo collega criminale, ma storie come la già (da me) citata "Macchia Nera e il buon vicinato" sono "pericolosa". Macchia Nera è un personaggio che non si può e non si deve mettere in ridicolo secondo la mia opinione. E anzi, andrebbe utilizzato col contagocce e solo in occasioni importanti.
                              - Veniamo infine a Gastone. Negli ultimi 10 anni è in fase la riscrittura del personaggio. Già c'erano altre, ma storie come Gastone il papero più fortunato del mondo e Un giorno da Gastone sono storie che vedono una riscrittura in chiave umanitaria del personaggio e che si fanno sempre più frequenti. Con la solitudine del quadrifoglio abbiamo a mio parere un livello più alto sia di sceneggiatura che grafico, ma il personaggio di Gastone ultimamente sta iniziando ad essere visto solo così dai lettori.

                              I precedenti danno agli autori la possibilità di prendere i personaggi che erano stati pensati magari solo per una tantum e di riscriverli in una nuova chiave. Io sono favorevole anche alle eccezioni, ma pensando agli esempi che ho fatto: ad oggi Zio Paperone, che ricordiamoci tutti è un consumato uomo d'affari (sebbene a differenza di Rk e CF abbia dei parenti vicini che lo inteneriscono), non penserebbe mai di violare la legge (rifuggendo il fatto di averlo fatto per 50 anni); Gambadilegno è un affermato ladro di polli e storie come "tutto questo accadrà" di Casty sono diventate l'eccezione quando dovevano essere la regola. Dovrebbe essere il direttore ad impedire tutto ciò.
                              Io temo che i futuri autori e le nuove generazioni dimentichino chi fosse un personaggio e che lo conoscano in una versione che non la stessa. Mentre un Gambadilegno in versione comica amplia il bagaglio storie del personaggio (dopotutto parliamo di una rivista settimanale), un Gastone non antagonista non credo possa portare niente di buono, se non ad un personaggio fortunato e basta. Il Gastone "villain" era, come anche affermato dall'autore del commento del topo settimanale, un ottimo motore per storie. Quello a cui  gli ultimi lustri ci stanno portando, credo non possa portare a niente di buono.

                              Naturalmente, tutto questo secondo la mia opinione, non ho la sfera magica e rispetto tutte le altre opinioni. Volevo dare voce ad un commento che, per quanto riconosca che la storia sia (per ora) ottima, veda in essa il pericolo di un suicidio del personaggio. Perché magari può ottenere qualche simpatia in più, ma non è questo lo scopo del personaggio. Un Famedoro o un Macchia Nera bonaccioni per dire non servirebbero a niente. Lo stesso Paperone froda-fisco era un ottimo motore per storie (ma forse qua c'è semplicemente il politically correct di mezzo).
                              Chiudo con un'ultima osservazione: non tutte le riscritture sono un male. Ne sono un esempio le Miss Paperett o Paperina che nelle storie di Marco Bosco (per dirne uno) si mettono in gioco e non sono le classiche segretaria monocorde o fidanzata sciacquetta.
                              « Ultima modifica: Lunedì 1 Mar 2021, 16:21:57 da Blu »

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                                Re:Topolino 3405
                                Risposta #44: Lunedì 1 Mar 2021, 12:16:15
                                A me, però, non sembra che il Gastone "classico" sia sparito dai radar. Basta leggere, per esempio, le storie di Marco Gervasio. Io ci vedo due aspetti complementari e non in contrasto tra loro.

                                 

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