Papersera.net

Citazione da: MarioCX - Sabato  6 Mar 2021, 20:19:42

Viceversa, ovvero ogni quasisempre,  trovo sia un mezzuccio per tirare la volata alle vendite tra una certa platea di potenziali acquirenti.

Sempre che funzioni...

funziona (e non hai idea di quanto funzioni!), altrimenti non lo farebbero

Citazione da: MarioCX - Sabato  6 Mar 2021, 20:19:42

Viceversa, ovvero ogni quasisempre,  trovo sia un mezzuccio per tirare la volata alle vendite tra una certa platea di potenziali acquirenti.

Sempre che funzioni...

Funziona sicuramente (purtroppo per me) perché altrimenti non lo farebbero.
Ricordo che nel 2008 c'era un topolino (lo stesso del primo episodio de il mondo che verrà) con una storia dedicata a Totti e il tiro a cucchiaio. A Roma ci fu il tutto esaurito.
Poi non so chi compri il Topolino per Amadeus, ma visti gli inspiegabili ascolti di Sanremo, immagino che pure là si trova il fanatico

La tendenza a paperizzare arriva dalla seconda metà degli anni ottanta, quando ci fu una lunga sequenza di copertine di Paperino Mese che ad ogni numero presentava una pop star paperizzata.
Ricordo Madonna, Micheal Jackson, Prince, ma anche Lucio Dalla, Loredana Bertè, Morandi e Arbore...

Premesso che le paperizzazioni non mi entusiasmino molto, mi è spiaciuto non aver ancora ricevuto questa copia dal mio abbonamento dedicata a San Remo.
La scorsa settimana ho apprezzato le due brevi, che introducevano i preparativi per l'inizio del festival.
Purtroppo le leggerò oramai a festival concluso, e avrei preferito farlo nel pieno del festival,come ha potuto fare chi ha acquistato in edicola il fumetto, per respirarne appieno l'atmosfera.Ma gli inconvenienti di avere l'abbonamento sono anche questi.
Penso sia stato fatto un buon lavoro,perché mi ha invogliato a guardare qualche spezzone qua e là, più di quanto non avrei fatto.
Amadeus poi,sembrava fosse lui!!!
Questa piccola riflessione mi induce a pensare che avere Amadeus in copertina (Fiorello mi sembra meno riconoscibile) possa aver attirato molti nuovi acquirenti,che solitamente non seguono la testata,ma seguono che sia San Remo o i due conduttori.

Posto che La Solitudine del Quadrifoglio è un’ottima storia, c’è un appunto che non posso evitare di fare. Il dettaglio che – almeno per me - la fa essere una storia da 10 e non da 10 e lode.

Se c’è una cosa che non mi ha mai esaltato più di tanto, sono le storie del tipo “La fortuna di Gastone è anche un problema”. So che può sembrare strano detto di una storia dove questo è proprio l’assunto di base e che vede Gastone definirsi “maledetto dalla fortuna”, ma per me questo significa aver mancato il vero nocciolo del problema, che non è la fortuna, è l’atteggiamento del personaggio.

Certo, a uno iellato cronico a 24 carati come Paperino, che (a parte quando è Paperinik) non può andare a prendere il giornale senza incappare in una valanga di disastri più o meno gravi, non potrà mai fare troppo piacere vedere il cugino subissato di premi e ricompense per il solo fatto di respirare, ma il vero problema non è che Gastone è fortunato: è che è fortunato e lo sbatte continuamente in faccia al suo prossimo, dai congiunti agli estranei.

Un conto è la fortuna smodata, un altro l’uso che si fa di tale fortuna. E Gastone ne fa un uso egoistico e meschino. Esempio: sappiamo che vince costantemente viaggi premio, passarne uno a Paperino per portare i nipotini in vacanza no? Se vince 15 frigoriferi, perché non darne uno a Nonna Papera? Dei 25 marchingegni che gli arrivano ogni giorno, girarne uno, anche il più inutile e ridondante, a Paperoga? Usare uno qualunque dei buoni per una cena premio per invitare tutto il parentame a una bella uscita comune, per una volta senza far sfacchinare Nonna Papera e far contenta Paperina senza secondi fini? Neanche per idea, piuttosto passiamo con la 66esima auto di lusso davanti a casa dei parenti, che ammirino ciò che io ho e loro no.

Sia chiaro, nelle storie di tutti i giorni va bene così, il ruolo di Gastone è principalmente quello di antagonista, il che è anche benvenuto e necessario. Ma stando così le cose mi suona un filino riduttivo e forse anche un po’ disonesto ricondurre la questione al mero risentimento che suscita la fortuna.

Non a caso, il vero cambiamento nella storia non risiede nel fatto che Gastone si ritira a vita privata su un cucuzzolo sperduto, è nel fatto che Gastone non si comporta con i suoi nuovi amici con l’arroganza e la malignità con cui tratta di solito Paperino & Co., bullandosi dei suoi colpi di portapiume e deridendoli per le loro magagne quando non deliberatamente aggiungendo ad esse.
A fare la differenza è il suo comportamento, non la presenza o meno della buona sorte: il mostrarsi amichevole e alla mano, essere disposto a imparare e a instaurare un dialogo senza timore di non sembrare figo, porsi sullo stesso piano degli altri e non come un privilegiato.

Se dovessi dire una cosa che avrei voluto trovare nella storia e che non c’è stata è proprio questa: una considerazione finale su come l’essersi fatto degli amici non è dipeso da agenti esterni ma da sé stesso e dalla propria disponibilità ad aprirsi agli altri.

Ecco, semmai questa storia dovesse avere un seguito – e mi scopro a sperare che sia così – quello che ci vorrebbe sarebbe un personaggio che, con affetto e sincerità, facesse a Gastone un discorso sulle righe di The Social Network (“Gastone, passerai la vita a pensare che non piaci agli altri perché sei fortunato. E io posso dirti dal profondo del mio cuore che non sarà per questo. Non piacerai perché sei un grande st****o!”) da cui far partire una riflessione seria su quanto della sua situazione si da ascriversi al fato e quanto a lui stesso.

Non accadrà, lo so: si andrebbe a minare lo status quo. E dopotutto non so quanto sarebbe opportuno un Gastone addolcito e “redento”: già i veri cattivi scarseggiano, se ci giochiamo anche i meri antagonisti stiamo freschi. Eppure, alla luce di questa storia, mi sembra un’occasione sprecata.

Condivido in pieno queste osservazioni.
Devo dire che partivo da aspettative medio/basse per questa storia, vuoi perchè ultimamente mi capita spesso di trovare il finale decisamente sottotono rispetto all'incipit delle avventure in più puntate (quasi sempre con NUcci, ma ciò anche perchè, gioco forza, è uno tra gli autori più ricorrenti, negli ultimi mesi), vuoi perchè di storie in cui Gastone rifugge la fortuna ce ne sono già state diverse.
Devo dire che qui ho trovato una prima parte decisamente valida, ma che poi mi si è completamente persa nella seconda parte, proprio per i motivi espressi poc'anzi. Vedere Gastone disperarsi dopo che viene allontanato è sicuramente "forte", come scena, ma non c'è quel passo in più che gli fa rendersi conto di essere stato allontanato non per il suo essere fortunato, ma per il suo essere stato non sincero. E se pure posso passarci sopra sul momento, che questo aspetto non venga minimamente considerato neanche sul finale, beh, mi smonta un (bel) po' l'epica che questa storia cercava di trasmettere.
Peccato.

Un commentino anche da parte mia su La Solitudine del Quadrifoglio...

Allora, intanto c'è da dire che inevitabilmente la situazione doveva tornare normale, per ovvii motivi; tutto stava a vedere come ci sarebbe tornata...

Devo dire che sono molto soddisfatto!
Forse, solo la scena dove Gastone sposta letteralmente la pioggia e il vento da davanti a sé, è un po' esagerata! Per il resto, però, mi è sembrato un buon finale!

Io, in particolare, avevo paura di un finale in qualche modo "buonista", con baci, abbracci e volemose bene; in realtà, però, dopo un iniziale accoglimento favorevole, Gastone rimane solo un'altra volta: come dire "sì, vabbe', sei tornato, bravo, ora resta qui perché ci servi, ma non ti aspettare niente di più!", quindi va bene così!

Se dovessi dire una cosa che avrei voluto trovare nella storia e che non c’è stata è proprio questa: una considerazione finale su come l’essersi fatto degli amici non è dipeso da agenti esterni ma da sé stesso e dalla propria disponibilità ad aprirsi agli altri.

Tutto giusto quello che dici!
Qui, però, mi sembra che l'autore abbia puntato più su un'altra cosa: Gastone inizialmente si isola perché non vuole far vedere agli altri che è fortunato, e, quando lo coinvolgono a forza nell'escursione, la sua paura è che lo scopriranno e diventerà antipatico anche a loro; invece, per qualche motivo non indagato, evidentemente questo suo comportamento diverso, più umile e modesto, ha fatto in modo da mettere la fortuna "in pausa", con tutto quello che ne consegue!
Causa/effetto: ha perso la fortuna perché è cambiato dentro, o è cambiato perché ha rinunciato alla fortuna?
A me piace pensare al primo caso!

(Comunque, la versione "Gastone fortunato E simpatico" è già stata vista in tante storie recenti, dove ha un rapporto normale di amicizia con i suoi cugini, e dove la sua fortuna viene ignorata, o usata per il bene comune! Va bene anche così!)

Se devo fare una critica, una cosa che io avrei fatto diversamente è questa: quando Gastone viene scoperto, viene subito rifiutato dai suoi nuovi amici, e, a quel punto, è quasi costretto a tornare a Paperopoli; sarebbe stato più bello se, invece, fosse stato accettato così com'era, e il fatto di tornare a casa fosse stato un vero sacrificio: rinunciare a questa nuova (bella) vita perché c'è bisogno di lui da un'altra parte!

Ecco, questo "c'è bisogno di lui", che Paperopoli senza di lui sarebbe andata in rovina, mi piace leggerlo anche in un senso più astratto: nel mondo Disney, c'è bisogno di Gastone così com'è! Va bene che ogni tanto torni dai suoi amici a Farmtown ("che venga fatta una storia diversa su di lui"), ma è giusto mantenere lo status quo!

... sarà che mi piacciono le storie in cui un qualunque personaggio decide di fare i bagagli e andarsene solo per poi risultare indispensabile alla città/la famiglia/il buon funzionamento dell’universo disney...

... ah, ecco, era già stato detto!

Con un po' di ritardo, mi piacerebbe dire anche la mia sulla Solitudine del Quadrifoglio.

Al netto di una prima parte molto valida, questo secondo capitolo, pur rimanendo molto bello, non mi ha preso completamente. Nonostante la presenza di scene fortemente emotive al limite del cinematografico come quella in cui Gastone piange mi è mancato qualcosa. Ho anche provato a rileggere la storia di fila, ma la sensazione mi è rimasta.

Mi spiego meglio: nella prima parte lo Gastone sceglie di abbandonare Paperopoli per Farmtown e, lì, incontra i suoi nuovi amici. I suoi primi veri amici ai quali il papero più fortunato del mondo sceglie di tacere la sua verità (usando come pseudonimo quello di Paperino forse proprio perché non si riconosce più nella sua fortuna e cerca,anche in questo modo incoscio, di sfuggirle).

Ora, per come sono stati tratteggiati Priscilla e gli altri: persone buone, genuine, pronti a fare amicizia con uno straniero solo perché gli sembra triste, mi è sembrata veramente eccessiva la loro reazione alla scoperta della vera identità di Gastone. Mi è sembrato veramente strano che, proprio loro che l'avevano accettato per come era, rifiutino di cercare di capire le motivazioni che avevano indotto Gastone a voler (o a dover) fare questa scelta. Come accennato da Dippy, anche a me sarebbe piaciuto che:
 

fosse stato accettato così com'era, e il fatto di tornare a casa fosse stato un vero sacrificio: rinunciare a questa nuova (bella) vita perché c'è bisogno di lui da un'altra parte!

Ho però trovato molto ben costruito il rapporto fra Gastone e Priscilla. Tra i due ho intravisto un'intesa particolare come se si stessero innamorando (la foto che si vede nell'ultima vignetta, mi farebbe proprio pensare a questo). Questo innescherebbe la reazione così "esagerata" di Priscilla e "parte" delle lacrime di Gastone. 
Come altri utenti, ho apprezzato il fatto che Gastone, nonostante salvi Paperopoli dal collasso, rimanga comunque solo e isolato.

Nel complesso la storia mi è piaciuta molto e anch'io, come altri, penso sarà una tra le principali contendenti del TopoOscar 2021, ma, forse, è una storia che avrebbe necessitato di una terza parte per approfondire le dinamiche tra Gastone e i nuovi personaggi (che, di tanto in tanto, spero di rivedere  ) ).

Bel numero, con ottimi disegni e una bella varietà di stili, anche per quanto riguarda le sceneggiature. Segno di come tra le pagine del Topo convivano tanto saghe moderne pensate per vivere in continuity quanto storie dal sapore classicissimo.
Musicalisota - Episodio 1: Mai più rintronati non aggiunge tantissimo alla storia della band dei paperotti, ma continua a evolverla in maniera coerente, anche intrecciandosi con i personaggi e le dinamiche dell'altro gruppetto, quello di Area 15 (a proposito, cos'avrà visto Ray per farsi venire i capelli bianchi?). Interessante lo zio Buff, per quanto nella storia sia un po' mancato, come dire, "l'antagonista".
Gastone e la solitudine del Quadrifoglio - Episodio 2 chiude bene ma non benissimo. Nel senso che la storia è molto riuscita, ha bellissime atmosfere (complimenti anche al disegnatore e al colorista) ma si conclude un po' troppo in fretta. Insomma, probabilmente questa storia avrebbe meritato qualche tavola in più (o addirittura un terzo episodio) per essere ancora più coinvolgente.
Le due storie di San Romolo 2021 si confermano avventure senza infamia e senza lode. Comunque belli i disegni e apprezzabile che si sia deciso di tenere l'argomento Sanremo in una "nicchia", senza imporlo in maniera eccessiva.
Topolino e il Caso della Cosa nella Casa fa parte della quota classica del numero. Una trama lineare, non certo originalissima ma sempre piacevole condita con il grande ritorno del più strampalato degli zii di Pippo. Lettura piacevole anche grazie ai disegni di Malgeri che, se non vado errato, credo sia un esordiente. Complimenti a lui.
Infine, Zio Paperone e il profumo del tempo è quanto di più classico non ci sia, con la firma inconfondibile di Michelini. A un certo punto, ho immaginato alcune scene disegnate da Gatto, per dire. Ferraris bravo, anche se mi manca un po' il suo stile "pazzo" degli esordi.

Infine volevo segnalare la rubrica sportiva di Fabio Licari, il cui titolo "il nostro inviato nel pallone" è quantomai veritiero. infatti, come accaduto in passato quando si parlava di Formula 1, l'articolo è pieno zeppo di errori marchiani.

Sarà una domanda probabilmente stupida ma... è Paperopoli stessa a rendere fortunato Gastone?
Oppure è la convinzione e la sicurezza di esserlo a renderlo tale? Perchè fuori dalla zona di comfort è sfortunato o perlomeno normale?

EDIT: tra l'altro il messaggio "è la convinzione e la sicurezza di esserlo a renderlo tale" sarebbe certo affascinante e stimolante di riflessioni ma non così originale visto che quando Paperino si trova nelle vesti di Paperinik (quindi molto sicuro di sé) non è più sfortunato.

Sarà una domanda probabilmente stupida ma... è Paperopoli stessa a rendere fortunato Gastone?
Oppure è la convinzione e la sicurezza di esserlo a renderlo tale? Perchè fuori dalla zona di comfort è sfortunato o perlomeno normale?

Da quel che ho capito della storia (bellissima, tra l'altro), mi sembra che ci sia una specie di simbiosi: Gastone non può fare a meno di Paperopoli, e Paperopoli non può fare a meno di Gastone.

MusiCalisota - Mai più rintronati
Una specie di prologo molto anticipato ad una serie estiva che partirà fra un trimestre: altra soluzione innovativa tra le tante escogitate in questi ultimi tempi per collegare narrativamente e in modo alternativo più storie. Questa non è stata male: si respira un bel clima fra gli amici musicali di Qua a cui si aggiunge Ray, dall'Area 15, questa volta con una zazzera bianca al posto della classica rossa. Colorista distratto, sebbene il miglior amico di Qua (come sottolinea il nipotino) sia un nuovo character, per quanto molto utilizzato. Salati e Picone ci fanno conoscere nuovi luoghi del Calisota dove la prossima estate si esibirà la band: Moosburg (una cittadina dall'aspetto germanico, immagino fondata da coloni teutonici che nell'800 in gran numero approdarono in Nord America), Sheppfold (il cui Festival dovrebbe essere piuttosto folk, vista la naturale location), Las Rumblas (cittadina coloniale ispanica situata nel "deserto più riarso", come specifica Buff, organizzatore degli spettacoli e ex compagno di scuola di Paperino) e Freakopolis ("la più vivace metropoli dello Stato" - è sempre Buff che lo dichiara - addirittura più di Paperopoli. Bisognerà conoscerla la prossima estate!)
Gastone e la solitudine del Quadrifoglio   (seconda puntata)
Posso dire che Nucci fa tornare le cose nel loro tradizionale 'equilibrio' in maniera piuttosto spettacolare anche se a me questa narrazione non ha del tutto convinto. Se nella prima parte abbiamo visto e letto pagine piuttosto profonde sui tormenti intimi di Gastone, nella seconda troviamo eventi clamorosi che riportano prepotentemente il protagonista nel suo consueto alveo. La Fortuna che lo 'tormenta' ha imposto tutto ciò e la cosa era, per certi versi, inevitabile. Alla fine Gastone si ritaglia comunque un nuovo spazio frutto di questa ultima esperienza. Però sapere che non sarà libero, qualora volesse, di prendersi altri 'anni sabbatici' lontano dalla sua città la trovo una conseguenza 'triste' per il fortunello, anche se potrebbe simboleggiare quel sano equilibrio che la Natura, in tutte le sue forme, crea per la continuazione della vita nel nostro pianeta. Pesi e contrappesi: se si hanno dei vantaggi in determinati campi, poi si scontano in altri. Della serie: non si può avere tutto dalla vita.
San Romolo 2021 - Buon viso e cattivo gioco / La ricetta della felicità
Senza infamia e senza lode anche l'ennesimo 'obbligo' sanremese è andato. Mi chiedo se non sarebbe meglio ignorare (almeno fumettisticamente) questo evento musicale o trasferirlo su altri albi, magari facendo uscire un Vatt in tema, senza dilungarsi in inutili episodi pseudo musicali nel libretto (dove sono più 'tematiche' storie come X Music o MusiCalisota che queste storielle). Però i Vip paperizzati attirano sempre e Sanremo ne è pieno.
Topolino e il caso della cosa nella casa
Soggetto passabile, interessante soprattutto per l'utilizzo dello Zio Sfrizzo oltre che di Gancio. Si dice sempre che a Topolinia ci siano pochi personaggi rispetto a Paperopoli ma non è del tutto vero: basterebbe utilizzare di più i tanti dimenticati o i poco coinvolti. Lo zio di Pippo potrebbe trovare una collocazione più presente come anche lo zio di Minni, quel Mortimer che abbiamo visto poco tempo fa.
Zio Paperone e il profumo del Tempo
Il Tempo è stato spesso protagonista nelle storie disneyane ma Michelini ha il merito di presentarlo in un aspetto mai visto prima. Al solito lo zione prende un geniale spunto da un involontario suggerimento di Paperino e Archimede, con altra genialità, fa il resto. Ma la divisione del Tempo e la sua commercializzazione in 'tranci' diversi, a seconda delle richieste di moltissimi acquirenti, è una situazione nuova (almeno a mia memoria) che produrrà inevitabilmente vantaggi iniziali e seri problemi finali.

Scusate, ma non ho capito un passaggio della storia Musicalisota, sarò scemo probabilmente... A pagina 27, a cosa si riferisce Paperino, parlando con Archimede e Paperoga, riguardo il  modo per guardare le gare? Grazie

Sarà una domanda probabilmente stupida ma... è Paperopoli stessa a rendere fortunato Gastone?
Oppure è la convinzione e la sicurezza di esserlo a renderlo tale? Perchè fuori dalla zona di comfort è sfortunato o perlomeno normale?

Mah, sarò cinica io ma per me Gastone non ha mai smesso di essere fortunato.

Semplicemente, cos'è la fortuna? Ricevere quello che si vuole/di cui si ha bisogno o schivare ciò che non si vuole/ciò che potrebbe far danno.

Gastone, in quel frangente, paventa la pioggia di benedizioni quotidiane come una sventura o una minaccia e non desidera altro che evitarle. Addirittura usa/invoca il nome del cugino iellato per eccellenza, quasi come volesse richiamare su di sè la sua condizione di super-scalognato ma con molti affetti.

E la servizievole Buona Sorte gli dà quanto chiede e si mette in pausa. Se Gastone quello vuole, allora gli fa vivere un po' dei disastri di Paperino (che dopotutto contribuiscono a renderlo simpatico), esattamente come normalmente fa piovere su di lui i regali e le vincite che allora desidera.

Ciò che Gastone desidera, la Fortuna realizza, qualunque cosa essa sia. Anche la mancanza di fortuna.

E infatti, una volta che Gastone torna a invocare la mano della Fortuna sul suo capo (e quello di Paperopoli) ecco che quella ricompare per far avverare ciò che Gastone desidera e fargli vivere il momento da eroe.

Scusate, ma non ho capito un passaggio della storia Musicalisota, sarò scemo probabilmente... A pagina 27, a cosa si riferisce Paperino, parlando con Archimede e Paperoga, riguardo il  modo per guardare le gare? Grazie

Ciao Dippy!
Penso che lo sapremo nella prossima storia legata a "Musicalisota", ovvero la nuova saga musicale che sarà pubblicata in estate. 

Grazie! Pensavo di essermi perso qualche passaggio nella storia...