Il ritorno di Ducktales è stato qualcosa di fantastico. Giusto per mettere in chiaro le cose.
Non fosse altro che, tralasciando quelle che possono essere le nostalgie e i desideri personali, quello che è uno degli universi più veri e iconici della Disney, i Paperi, doveva assolutamente avere il suo ruolo nel panorama odierno.
Questo pilot è stato una gioia. Possiamo fare degli appunti, ovvio, ma resta il fatto che sono in netta minoranza rispetto ai motivi per cui essere contenti.
Partendo dai personaggi, non so come sia possibile lamentarsi.
Paperone e Paperino sono più loro, nonostante siano stati riscritti, di quanto lo fossero mai stati nella serie degli anni 90. E non pensateci manco di linciarmi, sapete che è vero. Negli anni 90 Scrooge era un sentimentalone, lo ingentilirono e ammorbidirono a tal punto che vedere il suo cipiglio da affarista, la tenacia da cacciatore di tesori, la tirchieria e gli scatti di rabbia infantili era quasi impossibile. C'erano, ma troppo raramente. Donald invece... no aspe', Donald non c'era manco! Se ne liberarono al primo episodio.
Ora invece li abbiamo entrambi sulla scena, a quanto si è visto indipendenti l'uno dall'altro come personalità, ma uniti da un background tutto da scoprire e che li ha portati a essere i personaggi con cui avremo a che fare in questa serie ( potrei cominciare a sparare qualche teoria, ma lasciamo stare,è presto ).
I nipoti e Gaia, poi, sono stati un necessario e riuscito aggiornamento. Perché, in tutta onestà, a tutt'oggi nei fumetti i nipotini sono qualcosa di davvero arduo da caratterizzare. Li lasciamo come i tre cloni identici e senza personalità (non nel senso che non hanno personalità proprie, non hanno proprio una personalità: se servono capricciosi sono capricciosi, se servono assennati sono assennati e così via...) e, per quanto abbia funzionato bene nelle mani di Barks, Rosa, Scarpa e tanti altri maestri, la cosa è diventata un peso e al contempo una comodità. Comodità perché sono i personaggi jolly a cui puoi far fare tutto, ti attieni giusto a qualche piccola linea guida, e peso perché di questa eredità non ci si può liberare facilmente.
Per farlo bisogna necessariamente dirsi "ok, tabula rasa su di loro e riscriviamoli da zero", e dalla parte del pubblico bisogna accettarlo senza appellarsi a continuity varie,certo, ma così abbiamo tre personaggi invece di tre maschere. E sono ragazzini in tutto e per tutto, eccitabili, che guardano alle cose a modo loro, inopportuni con le loro domande, ma ognuno distinto dall'altro. Troppo giovanili? Non piace sentirli parlare come ragazzi di oggi? Bhe, scusate tanto, ma mi pare una critica alquanto senza senso.
Gaia anche è stata riscritta da zero, insieme alla sua nonna. E per entrambi mi sembra sia stato fatto un bel lavoro. La Gaia originale era lo stereotipo più becero della bambina con la bambolina che giocava all'ora del tè (sì, ho criticato qualcosa riguardante il tè, e allora?) e aveva paura di sporcarsi il vestitino. Magari da grande sarebbe diventata una bravissima massaia, che lava i piatti mentre i maschi fanno il lavoro duro. Mi riesce difficile immaginare una sola bambina guardare il ducktales anni 90 e dire "che bel personaggi Gaia, voglio essere come lei!".
Ora forse si è esagerato nel verso opposto, vero, ma... la avete vista? E' uno spasso, caotica e iperattiva, fantasiosa e fissata. E ha un grappling hook. Non sottovalutate mai la presenza di un grappling hook. E da quando ero piccolo che voglio un grappling hook, ma non me l'hanno mai permesso.
La signora Beakley pure ha ricevuto un restyling completo, da corpulenta vecchia signora malaticcia e debole di carattere, a una probabile ex-wrestler col cipiglio necessario per fronteggiare un datore di lavoro come Scrooge quando serve.
Jet sembra essere l'unico a non aver subito particolari cambiamenti, e va bene così. Era una spalla comica e supporto perfetto al tempo, e andrà benissimo con la nuova strada presa dalla serie.
Passando al lato tecnico.
Per la trama, qui possiamo fare qualche appunto. Certo, è un episodio pilota di una quarantina di minuti, in cui fanno accadere troppe cose e sacrificano quindi un po' di attenzione allo sviluppo. Ma c'è dinamicità, umorismo sia visivo che verbale, azione. Ti intrattiene come si deve per tutta la durata del corto. Devi tornarci dopo con la mente per accorgerti che poteva essere gestito meglio il tempismo e l'approfondimento delle situazioni. Ma appunto si può prendere come una rapida esplorazione di quelle che saranno le situazioni tipo della serie, un'introduzione alla trama.
L'animazione è invece uno scatto avanti incredibile. Guai a chi dice "ma la serie originale era disegnata meglio! Ora sono tutti squadrati!", NO!
La serie originale fu animata a basso costo da compagnie asiatiche che alternavano una qualità accettabile, a volte anche superiore alla media trovata nelle serie animate del tempo, a episodi che erano un vero dolore per gli occhi. Il dinamismo e l'espressività dei personaggi, l'azione delle scene, andavano a farsi friggere per quasi tutto il tempo, il rispetto delle proporzioni fra i personaggi era spesso un optional, i background erano statici... no, davvero no.
Ora ogni fotogramma è dinamico, ogni personaggi ha le sue espressioni e movenze, e in questo solo pilota, nella stessa sigla, ci hanno fatto vedere una regia, una scelta delle inquadrature e una cura e stilizzazione dei paesaggi che meritano applausi. E vi prego, non mettete nemmeno in mezzo la stupida obiezione "sì, ma quelli erano animati a mano, qui è tutto al computer" perché mi fate andare il tè di traverso.