L'ho visto stasera, e voglio scrivere qui un paio di considerazioni che non costituiscono una vera e propria recensione ma solo le mie impressioni "a caldo". Occhio agli spoiler (minimi, a dire il vero).
Anzitutto, beh, la qualità tecnica, non c'è più bisogno di dirlo, è eccelsa. Tanto per dirne una: i boschi che ho visto rappresentati in Brave sono i più belli, e realistici, che io abbia mai visto in un film. E non dico in un film di animazione, ma in assoluto.
Poi andiamo al sodo: a me è piaciuto TANTISSIMO. È appassionante, commovente, divertente, avvincente. Apprezzo i film Pixar sin dagli esordi, ma devo dire che nessuno dei film degli ultimi ultimi anni, pur piacendomi, mi aveva convinto in maniera tanto forte e incondizionata (eccezion fatta per Toy Story 3).
Sì, mi piace più di Up, di Ratatouille, di Wall.E e dei due Cars. Lo metto al pari dei miei preferiti, Monsters Inc e Alla ricerca di Nemo.
Non credo che sia un caso, Questi tre film hanno un elemento in comune, al quale sono evidentemente molto sensibile. Al centro della trama, stringi stringi e vai al sodo, c'è il tema del rapporto fra genitore e figlio, (nel caso di Monsters Inc si tratta di una "genitorialità d'adozione", per così dire, ma sempre quello è).
Anche in Brave, a mio giudizio, il tema è quello, solo che stavolta la protagonista è la figlia, invece del genitore. Il trailer ci ha fatto credere che l'elemento chiave della storia fosse il rifiuto di Merida di fidanzarsi come da tradizione, ed in effetti questo è l'elemento scatenante che dà il via alla vicenda: ma la storia, poi, di fatto è il racconto di come una figlia adolescente debba imparare a capire le motivazioni e i reali sentimenti della madre che all'inizio respinge.
Più si va avanti più ci si accorge come il tema centrale del film somigli moltissimo a quello di Finding Nemo: genitore e figlio, uno dei due appena di poco più protagonista dell'altro, partono da una situazione di reciproca incomprensione ed attraverso varie peripezie imparano a comprendersi e rispettarsi vicendevolmente. Per Merida il passaggio dalla adolescente che rifiuta di ascoltare le motivazioni della madre alla donna che comprende le proprie responsabilità e, pur non accettandole passivamente, non le rifugge, equivale a quel momento chiave della vita di una ragazza, quando smette di guardare alla madre come ad una nemica con cui litigare e inizia a capirne i sentimenti e le motivazioni. Ho un ricordo abbastanza vivido di quel periodo della mia vita, che identifico abbastanza con precisione come il mio ingresso nell'età adulta. Mi sono immedesimata moltissimo nelle due donne protagoniste, e mi sono commossa come non mi accadeva da lungo tempo.
Alla fine sono uscita dal cinema con un entusiasmo incondizionato, e dico solo che Brave mi è piaciuto talmente tanto da farmi dimenticare il poetico cortometraggio di apertura. E ce ne vuole, davvero.