Fantasia 2000 è IL film di Roy Disney. Quello che più di ogni altro progetto incarna al meglio il manifesto programmatico del nipote di Walt: guardare al futuro con un occhio di riguardo verso il passato.
Il film presenta otto brani musicali stilisticamente diversissimi.
Questa volta le introduzioni dei vari spezzoni vengono affidate ad alcuni personaggi di spicco del mondo dello spettacolo: la voce seriosa del primo Fantasia lascia il posto a siparietti di varo genere che coinvolgono Angela Lansbury, Steve Martin, James Earl jones e molti altri. Una scelta discutibile, dal momento che il miglior modo per far invecchiare rapidamente un film è attualizzarlo al momento della sua creazione.
Tuttavia bisogna riconoscere che tutto questo avviene in un contesto piuttosto onirico: un salone gigantesco a cielo aperto in cui si situa un'orchestra e un gran numero di tavoli da disegno, con degli schermi che fluttuano mostrando antichi spezzoni del film del '40.
Sinfonia n. 5 (Beethoven): Astratta, replica la toccata e fuga del primo film. La sua brevità la rende una perla, peccato la faccia concludere all'improvviso lasciando lo spettatore un po' perplesso: uno dei casi in cui si può dire che Il punto di forza e il punto debole coincidono.
I Pini di Roma (Respighi): Il volo delle balene è una delle immagini più poetiche, maestose e affascinanti della storia del cinema, e giustifica in pieno il titolo del film. Peccato per alcuni punti morti nella parte centrale del pezzo e per l'eccessiva somiglianza delle balene con un branco di ciabatte. Una fusione 2d/3d forse non del tutto riuscita ma che si riscatta nel finale dove la commistione finalmente avviene in una pioggia di luce.
Rapsodia in Bllu (Gershwin): Uno dei pezzi migliori, che dimostra come la stilizzazione estrema possa essere spettacolare. Vedere al cinema lo schermo farsi turchese, le carrellate pazzoidi staccare velocissime da un punto all'alto di New York e le gag improvvise che come tasselli portano a un finale del tutto inaspettato mi lasciò a bocca aperta.
Dall'autore del genio di Aladdin uno dei punti più alti della storia del cinema.
Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 - The Steadfast Tin Soldier (Shostakovich): Tenderebbe a passare inosservato questo poetico spezzone che dimostra come il 3d e il 2d possano combaciare alla perfezione dando l'idea di un oggetto rigido che prende vita. Una Silly Simphony moderna.
Carnevale degli Animali (Saint-Saens): Veloce come la Sinfonia n5 ma decisamente migliore. Dice tutto quello che ha da dire in pochi minuti e diverte. Il delirio sottoforma di animazione. Incredibile.
L'Apprendista Stregone (Dukas): Riproporre una sequenza dell'originale Fantasia è una scelta forse discutibile. Si avvicina all'idea originaria che Walt aveva di Fantasia, come di uno spettacolo in continuo divenire. Solo che ora come ora il progetto è mutato parecchio e questo spezzone - che è pure in 4/3 - appare un po' fuori posto. Pazienza, resta sempre un capolavoro. Peccato per l'introduzione, assai prosaica, ad opera di due comici qui da noi del tutto sconosciuti.
Pomp & Circumstances (Elgar): E qui sono costretto a schierarmi dalla parte dei sostenitori di questo pezzo che vede il rilancio di un Paperino cinematografico come non lo si vedeva da Il Principe e Il Povero (se escludiamo il cameo in A Goofy Movie).
Questo pezzo segna anche il debutto lungometraggistico di una Paperina assai diversa da quella mostrata nelle serie televisive. é un personaggio più maturo e mostra un profondo legame con Paperino. La storia ruota intorno a un triste equivoco: entrambi i fidanzatini credono che l'altro sia defunto. Sono sentimenti forti che raramente abbiamo visto provare alla coppia. Donald pur prestandosi a gag slapstick, non cade mai nel ridicolo ed è alquanto credibile nel finale in cui prova uno sconvolgimento senza precedenti ritrovandosi faccia a faccia con la sua Daisy.
Una maturazione dei rapporti che credevo impossibile.
Smpaticissima pure l'introduzione del pezzo in cui Topolino si mette a cercare Paperino, ancora sotto la doccia.
L'uccello di fuoco (Stravinsky): Immagini mozzafiato quelle che mostrano Sprite carezzare la terra col suo corpo. Un personaggio meraviglioso che rende indimenticabile la suite dell'Uccello di Fuoco. L'uccello si vede anche se per poco, e porta quella morte a cui seguirà una rinascita. Il parallelismo con Una Notte sul Monte Calvo è evidente. Una conclusione degna di un capolavoro quella in cui il mondo riprende vita. Le scene del cervo, spesso col manto in controluce, mi hanno ricordato non poco Bambi...