Gli anni 70 iniziano con Gli Aristogatti, primo film prodotto nell'era post Walt. A dire il vero Walt aveva seguito il progetto nelle primissime fasi di lavorazione per lasciargli quell'impronta allegra e spensierata che contraddistingue le sue ultime opere. E infatti anche Gli Aristogatti si inscrive allegramente nella tradizione xerox anni 60/primi anni 70 presentando una storia di tramacce e strani incontri. Gli Aristogatti è il corrispettivo felino della Carica dei 101, che narrava di un rapimento di cani, e dopo l'illustre predecessore va considerato il secondo road movie della storia disney. Non si può parlare di veri e propri film di viaggio infatti, riferendosi a Il Libro della Giungla e Alice nel Paese delle Meraviglie, dove il vagare senza meta prevale sulla sensatezza del percorso. Quel che è certo è che il viaggio di Duchessa e gattini è un ottimo pretesto per presentare un serraglio parigino di tutto rispetto che spazia da oche ubriache a cani col complesso di Napoleone. Tutti personaggi assai ben caratterizzati, Romeo in primis, piacione irlandese che in italiano è stato felicemente romanizzato, e umani in secundis. Infatti nell'animazione dell'avvocato Hatecour, di Madame Adelaide e sopratuttto dell'antagonista più umano e tenero che si sia mai visto, il maggiordomo Edgar, i virtuosismi si sprecano, e le smatitate xerox non fanno che valorizzare il tratto degli animatori. Edgar, in particolare, è protagonista di uno dei primi esempi di sottotrama del cattivo, che si alterna a quella dei protagonisti mostrandoci il povero villain indaffarato a far sparire gli indizi che lo incriminano. Tutto questo non fa che avvicinarlo allo spettatore, rendendo Edgar il primo (e forse unico) antagonista "buono" della tradizione Disney. Peccato che in questo florilegio di caratteristi proprio Duchessa, la protagonista, penalizzata da una caratterizzazione alquanto insipida, appaia la meno simpatica.
La colonna sonora è opera prevalentemente degli onnipresenti fratelli Sherman, già autori di ogni possibile colonna sonora anni 60, che si tratti di classici, live action o musica da parchi, e si compone di quattro canzoni: The Aristocats presente nei titoli di testa "animati" che anticipano non colorate parecchie scene del film, l'infantile e melodica Scales and Arpeggios, Thomas O'Malley Cat, la presentazione di Romeo, ma soprattutto la splendida Ev'rybody Wants to Be a Cat, scena madre del film che propone l'incontro tra due mondi, quello dell'aristocrazia abituata alla musica classica e quello del jazz che nasce nelle strade, qui suonato da gatti randagi.
Alcuni accreditano come canzone anche She Never Felt Alone, breve monologo ritmato di Duchessa, forse quel che resta di un numero musicale tagliato.
Con Gli Aristogatti la Disney ricornferma il suo potercela fare anche senza Walt, forti di un'eredità accumulata in quarant'anni di animazione Disney.
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