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Shorts - Mickey Mouse

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    Re: Shorts - Mickey Mouse
    Risposta #90: Venerdì 26 Apr 2013, 15:19:33
    The Whoopee Party (The Whoopee Party) 1932

    Quello che sembrerebbe l'ennesimo, noioso corto di balletti si rivela, invece, il modello perfetto per questo filone di short. The Whoopee Party, infatti, fa della musica il proprio punto di forza, proponendo una serie di brani strumentali molto orecchiabili che, man mano che il corto va avanti, si fanno sempre più scatenati e coinvolgenti. Una scelta che, stranamente, non sempre era stata operata nei corti precedenti in cui si puntava, più che altro, sui balletti dei personaggi che intonavano canzoni melodiche provenienti da un repertorio popolare che, spesso, finivano per annoiare. The Whoopee Party, però, è anche il corto in cui viene ripreso il personaggio di Pippo dopo il suo esordio in Mickey's Revue: c'è da dire che la caratterizzazione del personaggio è ancora lontana da quella moderna, che propone un simpatico tontolone tendente al disastro, mostrandoci un buontempone festaiolo dedito agli scherzi e con la risata facile, che, difatti, ne rappresenta l'elemento peculiare. Oltre a Pippo, però, c'è spazio anche per tutto il resto della Banda Disney, da Topolino a Minni, passando per Orazio, Clarabella e buona parte del solito cast campagnolo ed è interessante notare le dinamiche tra i personaggi, in special modo tra Topolino, Orazio e Pippo, che vanno a costituire un trio assolutamente perfetto che anticipa, per certi versi, quello che si creerà più avanti con Paperino. Infine, ci sono le gag, simpaticissime e incalzanti, che passano sullo schermo in un crescendo di comicità che raggiunge il culmine nel divertentissimo finale in cui un plotone do poliziotti, recatisi a casa di Topolino per i loro schiamazzi molesti, finisce con l'unirsi alla festa ballando e cantando. Una piccola perla, dunque, che rappresenta il meglio di ciò che ha da offrire il filone dei balletti ma anche, paradossalmente, uno degli ultimi esponenti di questa monotona categoria.


    Touchdown Mickey (Touchdown Mickey) 1932

    Secondo corto sportivo dopo Barnyard Olympics ad uscire nel 1932 ma nulla di memorabile: questa volta assistiamo ad una partita di football giocata tra la squadra di Topolino, composta da maiali, capre e bassotti, e quella dei gatti, composta da pietridi. Si segnala solo la presenza di Pippo, ormai entrato a far parte stabilmente del cast fisso e che, ben presto, sostituirà quasi del tutto Orazio, che, guarda caso, qui è assente.


    The Wayward Canary 1932

    Corto di balletti dalla solita struttura, composta da una prima parte in cui Topolino e Minni si danno alle canzoncine ed una seconda improntata alle gag ed agli inseguimenti con l'animale di turno dagli esiti distruttivi. Da notare la presenza dei ritratti di alcune star nel salotto di Topolino e quella, piuttosto insolita, di un accendino decorato da una svastica.
    « Ultima modifica: Lunedì 29 Apr 2013, 14:04:39 da JAMPY318 »

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      Re: Shorts - Mickey Mouse
      Risposta #91: Lunedì 29 Apr 2013, 14:10:29
      The Wayward Canary 1932

      Da notare la presenza dei ritratti di alcune star nel salotto di Topolino e quella, piuttosto insolita, di un accendino decorato da una svastica.
      Su questo punto, vorrei sapere se qualcuno ne sa di più. E' un dettaglio che fin dalla prima visione mi colpì e mi lascia tuttora perplesso, più per una questione temporale che ideologica. Sappiamo, infatti, che Hitler salì al potere in Germania nel 1933 e credo che fin ad allora l'ideologia e i simboli nazisti non fossero poi conosciuti più di tanto a livello internazionale. Il corto è del 1932, quindi mi domando cosa ci faccia lì una svastica. E' pur vero che quel simbolo è comune a molte culture asiatiche (non ultima quella giapponese dove è conosciuta col nome di manji) ma, se anche fosse da ricollegarsi a questo fatto, non avrebbe molto senso la sua presenza su un accendino americano.
      « Ultima modifica: Lunedì 29 Apr 2013, 14:11:09 da JAMPY318 »

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        Re: Shorts - Mickey Mouse
        Risposta #92: Lunedì 29 Apr 2013, 15:57:30
        Su questo punto, vorrei sapere se qualcuno ne sa di più. E' un dettaglio che fin dalla prima visione mi colpì e mi lascia tuttora perplesso, più per una questione temporale che ideologica. Sappiamo, infatti, che Hitler salì al potere in Germania nel 1933 e credo che fin ad allora l'ideologia e i simboli nazisti non fossero poi conosciuti più di tanto a livello internazionale. Il corto è del 1932, quindi mi domando cosa ci faccia lì una svastica. E' pur vero che quel simbolo è comune a molte culture asiatiche (non ultima quella giapponese dove è conosciuta col nome di manji) ma, se anche fosse da ricollegarsi a questo fatto, non avrebbe molto senso la sua presenza su un accendino americano.

        Se è per questo compaiono delle svastiche anche tra gli zingari della storia di Gottfredson Topolino e gli zingari, che è del 1931. Non so di preciso a cosa dovrebbe ricollegarsi in quel caso (ignoranza mia), comunque qui come anche nel corto (per motivi cronologici ovviamente) non dovrebbe esserci alcun riferimento al nazismo.
        Comunque non escluderei che nel corto possa trattarsi di un semplice "ghirigoro" decorativo senza alcun significato.

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          Re: Shorts - Mickey Mouse
          Risposta #93: Lunedì 29 Apr 2013, 16:04:49
          Il Ragazzo del Klondike (The Klondike Kid) 1932

          Dopo parecchio tempo si torna a raccontare una storia vera e propria, con tanto di pathos e azione. E' inusuale vedere Topolino muoversi tra saloon e cercatori d'oro del Klondike, setting in cui Carl Barks vent'anni dopo ambienterà buona parte della giovinezza di Zio Paperone, tuttavia è interessante notare come la natura avventurosa e gagliarda del personaggio, già accennata nei fumetti, giunga anche in ambito animato. E così, ecco lunghe sequenze d'azione in cui Topolino se le dà di santa ragione con un pietride, Pierre il Terribile, per salvare una Minni dal passato oscuro. Ovviamente non saranno le mazzate a portare a buon fine la faccenda, bensì le solite gag catastrofiche di Pluto, qui trasformatosi in una vera e propria valanga, che arricchiscono una vicenda di per sé appassionante e che, fortunatamente, non rimarrà un unicum nella filmografia topolinesca.


          Mickey's Good Deed 1932

          Ultimo corto ad uscire nel 1932, Mickey's Good Deed recupera le atmosfere natalizie dello short dell'anno precedente Mickey's Orphans, riproponendone buona parte del cast: Topolino, infatti, si trova ad aiutare una famiglia povera composta da una madre (lo stesso personaggio femminile che compariva in apertura del corto precedente), che si strugge per la mancanza del marito galeotto (che si rivela essere un simil-Gambadilegno), e dalla moltitudine di figlioletti  che non sa come mantenere. E' infatti la profonda componente umana a rendere questo corto un piccolo capolavoro che, per mettere in scena la vicenda, non esita a mostrarci, per la prima volta, un Topolino musicista povero e vagabondo in un clima da Grande Depressione, che, però, pur essendo povero in canna, anche nel momento di maggiore sconforto si rende capace di atti di estrema generosità, giungendo persino a vendere il suo fedele compagno Pluto ad una ricca famiglia pur di riuscire a racimolare il denaro necessario a regalare alla povera famigliola un Natale felice. Naturalmente tutto si conclude per il meglio e, ad onor del vero, c'è da dire che, pur essendo triste, il corto non sfocia mai nel patetico e si concede alcune trovate e gag molto ironiche e sagaci, specie nel rappresentare l'estrema povertà della famigliola, tra pesci ridotti a lische che nuotano in una boccia di vetro alla tripla fila di bambini che dormono in un solo letto. Peccato che, pur essendo famosissimo, il corto abbia avuto una distribuzione per l'Home Video piuttosto travagliata, venendo inserito prima nel Treasure Mickey Mouse in Black & White Vol. 2, seppur, per misteriose ragioni, tra i corti politically uncorrect, e poi in una compilation di qualche anno fa in versione colorizzata, la stessa che viene passata da decenni sulla Rai.


          Impresa di Costruzioni (Building a Building) 1933

          Tolti di mezzo i balletti, che torneranno assai di rado, inizia a prendere piede un'altra tipologia di corti, quella only-gag, tipica, in special modo, degli anni '40 e che rappresenterà buona parte degli shorts delle serie di Pluto e Paperino. Building a Building rappresenta egregiamente questo tipo di corti, presentendo una sequela di divertenti gag che seguono un abbozzo di trama: in questo caso, la vicenda è imperniata su di un triangolo amoroso formato da un Topolino muratore, una Minni venditrice ambulante di pacchetti-pranzo e un Gambadilegno capo-cantiere, per la serie lui, lei e il cattivone. Le gag, però, sono simpatiche ed alcune sono davvero fenomenali (ad esempio, quelle della scavatrice) anche se, nel complesso, il corto pecca di scarsa originalità, rifacendosi pesantemente allo short Sky Scrappers della serie di Oswald, vecchio di sei anni. L'animazione, tuttavia, fa la differenza e, confrontandolo con l'originale, stupisce quanti passi avanti abbia fatto lo stile disneyano in così poco tempo.
          « Ultima modifica: Giovedì 2 Mag 2013, 17:05:27 da JAMPY318 »

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            Risposta #94: Lunedì 29 Apr 2013, 16:10:44

            Se è per questo compaiono delle svastiche anche tra gli zingari della storia di Gottfredson Topolino e gli zingari, che è del 1931. Non so di preciso a cosa dovrebbe ricollegarsi in quel caso (ignoranza mia), comunque qui come anche nel corto (per motivi cronologici ovviamente) non dovrebbe esserci alcun riferimento al nazismo.
            Comunque non escluderei che nel corto possa trattarsi di un semplice "ghirigoro" decorativo senza alcun significato.

            Si vede perfettamente che è una svastica, quindi escludo possa trattarsi di un ghirigoro disegnato casualmente. E se, come dici, simboli del genere erano presenti anche nei fumetti, allora è davvero un bel mistero. Che si tratti di riferimenti al nazismo lo escludo categoricamente anch'io ma, allo stesso modo, non credo ci si rifaccia all'uso religioso del simbolo.

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              Risposta #95: Lunedì 29 Apr 2013, 20:36:53
              Si vede perfettamente che è una svastica, quindi escludo possa trattarsi di un ghirigoro disegnato casualmente.

              Non intendevo dire che si trattasse di un ghirigoro disegnato casualmente, ma semplicemente che tale segno sia stato usato come "ghirigoro" a scopo decorativo senza alludere ad alcun significato specifico.
              Ma era solo una supposizione tra l'altro assai banale, ammetto la mia ignoranza.

              "Se mettessimo in fila tutti i bulloni prodotti negli USA dal 1937 ad oggi, otterremmo una fila di bulloni molto ma molto lunga." (Enigmi Paperi)

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                Risposta #96: Martedì 30 Apr 2013, 16:03:02
                Astrus ha scritto il Ieri alle 16:10:44:
                Si vede perfettamente che è una svastica, quindi escludo possa trattarsi di un ghirigoro disegnato casualmente.

                in origine era un simbolo ben augurante e dedicato al sole sopra ad uno zippo ci puo' anche stare



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                  Risposta #97: Martedì 30 Apr 2013, 21:47:36
                  Già, e poi la svastica nazista non ha i bracci orientati nell'altro senso?
                  Sappiate che tutte le cose sono così: un miraggio, un castello di nubi... Nulla è come appare  -  Buddha

                  https://ilnumeroprimopiugrande.wordpress.com

                  https://altriproblemidellalieno.wordpress.com

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                    Re: Shorts - Mickey Mouse
                    Risposta #98: Martedì 30 Apr 2013, 22:30:29
                    è
                    in origine era un simbolo ben augurante e dedicato al sole sopra ad uno zippo ci puo' anche stare
                    Sì, lo so, ma dato che è un elemento estraneo alla cultura occidentale moderna sorprende un po' la sua presenza.

                    Già, e poi la svastica nazista non ha i bracci orientati nell'altro senso?
                    Può essere disegnata in entrambi i modi, almeno come simbolo religioso,  come segnala la voce di Wikipedia.

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                      Re: Shorts - Mickey Mouse
                      Risposta #99: Venerdì 3 Mag 2013, 14:50:39
                      Topolino e lo Scienziato Pazzo (The Mad Doctor) 1933

                      L'umorismo satirico è sempre stato nelle corde dello stile disneyano fin dalle origini. D'altronde, cos'erano i Laugh-O-Grams, prima serie animata disneyana, se non versioni parodiate e moderne delle fiabe classiche? Purtroppo, questo elemento si è man mano perso per strada, più nell'animazione che nel fumetto, ma corti come The Mad Doctor dimostrano chiaramente come il filone fosse in auge tra gli anni '20 e '30: il corto in questione, infatti, prende in giro i primi film horror hollywoodiani, spesso ispirati a celebri romanzi come il Frankestein di Mary Shelley o il Dracula di Stoker, individuandone stilemi e stereotipi e proponendoli in chiave umoristica. Ecco quindi apparire un misterioso scienziato pazzo, che rapisce Pluto e lo conduce in un tetro maniero per usarlo come cavia in assurdi esperimenti, seguito a grandi passi da Topolino che si perde nei meandri del castello affrontando situazioni paradossali che ripropongono, esasperati, i cliché cinematografici. Naturalmente, il risultato è un corto molto divertente e improntato all'avventura che riprende e porta ai massimi livelli lo stile gotico di Ub Iwerks già visto in The Skeleton Dance e The Haunted House che si esprime al meglio nella resa degli ambienti del castello e dei suoi abitanti, in special modo nella figura dello scienziato pazzo, ritratto perfettamente in tutta la sua terrificante presenza. E poi c'è l'animazione, a livelli altissimi e assai complessa, come mai, forse, si era vista sinora, specie negli effetti animati. Naturale, quindi, che un corto come questo sarebbe stato capace di influenzare altre opere, dalla storia a fumetti Topolino e Orazio nel Castello Incantato, uscita qualche mese prima sui quotidiani statunitensi e in cui sarebbero apparsi non uno, ma ben due scienziati pazzi, i professori Acca e Kappa, al, relativamente, recente corto Runaway Brain, in cui, però, sarebbe stato lo stesso Topolino a fungere da cavia per un assurdo esperimento.


                      Mickey's Pal Pluto 1933

                      Dopo una serie di corti che lo vedevano co-protagonista al fianco di Topolino (The Moose Hunt, Fishin' Around, The Mad Dog), in Mickey's Pal Pluto il cane di Mickey assurge a protagonista assoluto, anticipando la sua serie animata in cui Topolino, seppur marginalmente, faceva qualche comparsata. La centralità di Pluto nel cortometraggio, poi, consente di analizzarne maggiormente la psicologia che ci mostra un personaggio piuttosto spontaneo quasi sempre alle prese con qualche intruso che minaccia di romperli le uova nel paniere e con cui si comporta sempre in maniera piuttosto scontrosa salvo poi diventarne amico sul finale. In questo caso, poi, i processi mentali del personaggio sono resi maggiormente espliciti dalla presenza di due esserini, un angelo e un diavoletto, che ne rappresentano il lato buono e quello cattivo, in perenne scontro tra loro: un clichè che sarà ampiamente sfruttato in ambito animato e che raggiungerà il suo culmine in opere come Le Follie dell'Imperatore. Un elemento assai curioso di questo corto è che, assieme a Orphan's Benefit, sarà l'unico dell'intera filmografia disneyana a vantare un vero e proprio remake, realizzato nel 1941 e vincitore di un premio Oscar, che, ancor più dell'originale, porrà l'accento sul messaggio animalista che la pellicola intende trasmettere.


                      Mickey's Meller Drammer 1933

                      Tornano in scena gli spettacolini teatrali degli esordi, con la messa in opera della celebre Capanna dello Zio Tom. L'occasione è perfetta per rimettere in scena l'intero cast al gran completo: Topolino, Minni, Clarabella e Orazio recitano sul palco mentre Pippo lavora dietro le quinte, ritagliandosi, ogni tanto, qualche gag da protagonista. Manca pluto, ma in compenso c'è un gruppetto di cani che distruggerà scenografie e macchine di scena. Non mancano, però, trovate divertenti e/o interessanti, in primis la scena d'apertura in cui gli attori si vestono e si truccano per andare in scena, dipingendosi la faccia di nero con il fumo di una lampada ad olio o facendosi esplodere un petardo in faccia. Divertente anche la sequenza con Orazio che interpreta il ruolo del crudele padrone dello zio Tom, in cui il pubblico inizia a lanciargli addosso pomodori marci ed altri ortaggi assortiti, segno di come un tempo gli spettatori assistessero a spettacoli teatrali o cinematografici con grande trasporto e coinvolgimento. Un po' un peccato, quindi, che tutto si risolva in un banale e distruttivo inseguimento finale con i cani, esattamente come avveniva qualche anno prima.
                      « Ultima modifica: Martedì 7 Mag 2013, 17:52:01 da JAMPY318 »

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                        Risposta #100: Mercoledì 8 Mag 2013, 13:07:03
                        Topolino Menestrello (Ye Olden Days) 1933

                        Ed ecco la prima di una lunga serie di incursioni, corto e lungometraggistiche, dei personaggi della Banda Disney nel Medioevo, che, in seguito, proporrà capolavori quali Il Piccolo Sarto Coraggioso, Il Principe e il Povero e il segmento Topolino e il Fagiolo Magico, inserito in Bongo e i Tre Avventurieri. Pur non essendo a quei livelli, Ye Olden Days mette in scena una vicenda divertente e, a suo modo, epica, raccontando l'impresa compiuta da un Topolino menestrello per salvare la principessa Minni. Al di là dei due fidanzati, però, il cast vanta un buon numero di personaggi, da Clarabella a Pippo (che, stranamente, riveste il ruolo dell'antagonista), passando per un simil-Gambadilegno nelle vesti del sovrano, nonchè crudele padre di Minni. Il corto è quasi completamente cantato e viene considerato quasi come una vera e propria pièce teatrale, con tanto di pergamena introduttiva che ne elenca interpreti e personaggi, esattamente come era avvenuto per il corto precedente, Mickey's Meller Drammer. Ispirato, a grandi linee, al corto Oh, What a Knight di Oswald, lo short è uno dei pochi del periodo ad aver goduto di una versione doppiata in italiano che, tuttavia, non ha trovato posto all'interno dell'apposito Treasure.


                        The Mail Pilot (The Mail Pilot) 1933

                        Dopo The Mad Dog, ecco un altro corto strettamente collegato alle strisce a fumetti di Topolino curate da Floyd Gottfredson: ben quattro mesi prima dell'uscita del corto, difatti, ebbe inizio la pubblicazione sui quotidiani dell'omonima storia a fumetti, ad opera di Gottfredson e Ted Osborne. Naturalmente, la trama del corto è molto più semplice di quella, piuttosto complessa, del fumetto che, oltre a Topolino e Gambadilegno, metteva in scena un cast composto da personaggi inediti, quali il Capitano Setter e Musone, ma soprattutto il diabolico avvocato Sylvester Shyster, storico antagonista delle prime storie a fumetti di Mickey Mouse. Nonostante ciò, il corto resta molto bello e propone una buona dose di ottime scene d'azione fatte di inseguimenti aerei e sparatorie. Vi è anche una canzone, We Carry on, inno dei piloti postali che, tra reprise cantati e strumentali, funge da vera e propria colonna sonora dell'intero corto.


                        Mickey's Mechanical Man 1933

                        Stavolta nulla di troppo memorabile, anche perchè la durata del corto è inferiore rispetto agli standard del periodo (poco meno di 7 minuti contro gli usuali 8). Tuttavia, qualche elemento interessante c'è ed è da ricercarsi nell'animazione: il personaggio del robot, infatti, introduce un elemento che caratterizzerà questi ultimi corti di Topolino in bianco e nero, vale  a dire l'uso di tonalità di colore diverse. Questo tipo di tecnica, che avrà il suo culmine nel corto Mickey's Steamroller, fornisce ai disegni una gamma più ampia di toni che spaziano dal nero pece al grigio chiaro, indicando con più precisione i colori, o la tipologia di colore, di un determinato oggetto e personaggio: ecco, quindi, il robot colorato con un grigio molto chiaro e con "effetti-riflesso", conferendogli, oltretutto, un effetto quasi stereoscopico. Infine, altro elemento degno di nota è la scelta di accompagnare la scena dello scontro di pugilato con la Hungarian Rhapsody n. 2 di Liszt, conferendogli un'incredibile frizzantezza che si abbina perfettamente ai frenetici ritmi della sequenza.
                        « Ultima modifica: Mercoledì 8 Mag 2013, 17:42:17 da JAMPY318 »

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                          Re: Shorts - Mickey Mouse
                          Risposta #101: Mercoledì 15 Mag 2013, 18:23:24
                          Serata di Gala (Mickey's Gala Premier) 1933

                          Una grande celebrazione per il personaggio di Walt Disney, festeggiato da mezza Hollywood. E' con questo corto che Topolino assurge a vera e propria star del cinema, o meglio, è la stessa Disney a rendersene conto. In verità, già alla cerimonia degli Oscar del 1932, Walt aveva ottenuto una statuetta speciale per la creazione del personaggio, qualcosa di assolutamente straordinario, motivato dal fulmineo e strepitoso successo di Mickey Mouse che, a distanza di un lustro dalla sua nascita, poteva vantare una serie animata composta da oltre 50 cortometraggi, una linea di merchandising diffusa a livello mondiale e, addirittura, un giornale a fumetti italiano e una serie di strisce quotidiane americane interamente dedicatigli. Al di là degli aspetti celebrativi, però, il corto rappresenta un passo importante della storia disneyana del periodo: se da una parte assistiamo al primo di una breve serie di short incentrati sulle celebrità di Hollywood e che proseguirà per tutti gli anni '30, dall'altra viene assunto in Disney il caricaturista Joe Grant, che diverrà in seguito una colonna degli Studios. E tra vips e red carpet, gli artisti disneyani hanno anche modo di inserire, di straforo, un vero e proprio mini-corto, Gallopin Romance, proiettato al Grauman's Chinese Theatre, che dimostra ancora una volta il livello di popolarità raggiunto dai corti del personaggio, tale da realizzarne addirittura una versione parodiata che ne recupera stilemi e stereotipi per esagerarli in maniera paradossale, raggiungendo vette di comicità eccezionali. E infine abbiamo le canzoni, due, entrambe intonate dalle celebrità hollywoodiane: una è posta in apertura, ad introdurre l'arrivo delle star del cinema al Chinese Theatre, mentre l'altra, Congratulations Mr. Mickey Mouse, accompagna il finale che, nel più puro stile disneyano, mostra a sorpresa che è stato tutto un sogno fatto dallo stesso Topolino.


                          Il Primo Amore (Puppy Love) 1933

                          Dopo una serie di corti frenetici, fatti di avventure, celebrazioni e storie in costume, si riprende fiato con un delizioso spaccato di vita quotidiana che ci mostra nuovamente Topolino e Minni nelle vesti di fidanzatini e la cosa interessante è che la vicenda viene condotta parallelamente anche sul piano animale, con Pluto alle prese con Fifì, la cagnolina di Minni, qui al suo esordio, che apparirà più e più volte nei corti del pet di Topolino, alternandosi alla bassotta Dinah nel cuore del cagnolone. Nonostante l'eccessiva sdolcinatezza di alcune sequenze, in special modo quelle che accompagnano le due canzoni When Your in Love (che apre il corto) e That's Called Puppy Love (cantata da Topolino e Minni), il corto prende una svolta inaspettata, mostrandoci un litigio tra le due coppie e proponendo una simpaticissima sequenza in cui, maschi da una parte e femmine dall'altra, si dichiarano eterno odio reciproco, salvo poi sciogliersi immediatamente per far pace.


                          The Steeple Chase 1933

                          E qui si cambia musica, letteralmente, dato che il tradizionale tema d'apertura Minni's Yoo Hoo viene rimpiazzato da un nuovo tema, quello che poi verrà usato per la serie di paperino negli anni '40. Questo brano, però, non diverrà quello ufficiale e la serie di Topolino impiegherà parecchio prima di ritrovare un tema tutto suo, sfruttando, di volta in volta, un brano diverso per molti corti che, spesso, anticiperà le sonorità presenti nello short di turno. Ma The Steeple Chase offre anche di più, mettendo in scena una simpaticissima vicenda a base di gare d'ippodromo e cavalli ubriachi che, per certi versi, ricorda un po' la coeva storia a fumetti Topolino e Piedidolci Cavallo da Corsa, di Floyd Gottfredson e Ted Osborne. Nel cast figurano solo Topolino, Minni, un anziano colonnello presente anche nella storia a fumetti e anche due inservienti a cui viene prestata la voce da Pinto Colvig, conferendogli un aria un po' pippesca. Nel complesso, dunque, un piccolo gioiellino di comicità che funziona benissimo nella sua semplicità.
                          « Ultima modifica: Martedì 21 Mag 2013, 20:27:07 da JAMPY318 »

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                            Re: Shorts - Mickey Mouse
                            Risposta #102: Lunedì 27 Mag 2013, 14:25:02
                            The Pet Store (The Pet Store) 1933

                            Simpatico corto in cui Topolino trova lavoro come aiutante in un negozio di animali gestito da un italiano, Tony (che più che un italiano sembra uno zingaro), e tutto fila liscio, tra balletti e canzoni, fino a quando un gorilla-attore decide di emulare King Kong. Le gag sono simpatiche e il corto è piacevole da guardare anche se stona un po' la parentesi dei balletti, ormai fuori luogo giunti a questo punto. E' presente, poi, anche una canzone Io Sono Contento, interpretata da Tony in apertura e chiusura del corto e che funge da vero e proprio tema dello short, mentre Topolino e Minni si limitano a fischiettare il loro motivetto, con tanto di duetti tra la fidanzata di Mickey e gli uccelli del negozio, anticipando un po' lo stile delle principesse disneyane.


                            Topolino nella Terra dei Giganti (Giantland) 1933

                            Ha qui inizio il filone avventuroso del Topolino anni '30, quello che annovererà corti del calibro di Gulliver Mickey e The Brave Little Tailor, questo più di ogni altro debitore di Giantland, da cui riprenderà il personaggio del gigante, adattandolo allo stile di fine anni '30, e alcune idee dallo scontro tra questi e Topolino. Giantland rappresenta, infatti, la prima versione disneyana della storia di Jack e il fagiolo magico, molto in voga nel mondo anglosassone, e che porrà le basi per il segmento Topolino e il Fagiolo Magico di Bongo e i Tre Avventurieri. Al di là degli aspetti filologici, però, il corto è davvero bello e riesce a fondere alla perfezione comicità e azione, facendo uso di effetti animati straordinari  che donano una certa spettacolarità ad alcune scene, come quella della caduta del gigante. A far da cornice alla narrazione vi è, invece, un gradevole quadretto casalingo che vede Topolino raccontare la sua versione della fiaba a quella moltitudine di topini che, di lì a poco, avrebbero iniziato a ritagliarsi sempre maggior spazio all'interno dei corti della serie, rappresentando, in certi casi, un prototipo di Tip e Tap.


                            Shanghaied 1934

                            Un corto prevalentemente d'azione, che comincia in medias res, mostrandoci Topolino e Minni prigionieri sulla nave pirata di Gambadilegno, personaggio assente da tempo dalla serie (precisamente, da The Mail Pilot) e che assume nuovamente il ruolo di acerrimo rivale di Topolino. Il corto condivide, poi, molti elementi con la contemporanea storia a fumetti Topolino contro il Pirata e contrabbandiere Gambadilegno che, ad opera di Gottfredson e Merril De Maris, veniva pubblicata nel frattempo sui quotidiani statunitensi. L'animazione si assesta su buoni livelli e lo step successivo dello sviluppo tecnico sarà il colore, che non tarderà molto ad arrivare. Musicalmente parlando, invece, si segnala la presenza di una canzone Yo Oh!, dalle sonorità marinare, intonata dall'equipaggio pirata, mentre si segnala la presenza, in chiusura, di quello che sarà poi il tema principale del corto Thru the Mirror, in uscita nel 1936.
                            « Ultima modifica: Giovedì 30 Mag 2013, 17:27:16 da JAMPY318 »

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                              Re: Shorts - Mickey Mouse
                              Risposta #103: Lunedì 27 Mag 2013, 14:36:28
                              E' presente, poi, anche una canzone Io Sono Contento, interpretata da Tony in apertura e chiusura del corto e che funge da vero e proprio tema dello short, mentre Topolino e Minni si limitano a fischiettare il loro motivetto, con tanto di duetti tra la fidanzata di Mickey e gli uccelli del negozio, anticipando un po' lo stile delle principesse disneyane.

                              Ma sbaglio o la classica musichetta che si sente in chiusura di tutti i corti dagli anni '50 in poi è tratta dal tema di Io sono contento?
                              « Ultima modifica: Lunedì 27 Mag 2013, 14:36:55 da Testaquadramento »

                              "Se mettessimo in fila tutti i bulloni prodotti negli USA dal 1937 ad oggi, otterremmo una fila di bulloni molto ma molto lunga." (Enigmi Paperi)

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                                Re: Shorts - Mickey Mouse
                                Risposta #104: Lunedì 27 Mag 2013, 22:41:40

                                Si vede perfettamente che è una svastica, quindi escludo possa trattarsi di un ghirigoro disegnato casualmente. E se, come dici, simboli del genere erano presenti anche nei fumetti, allora è davvero un bel mistero. Che si tratti di riferimenti al nazismo lo escludo categoricamente anch'io ma, allo stesso modo, non credo ci si rifaccia all'uso religioso del simbolo.

                                Segnalo che sul secondo volume della CBL uscita con il Corriere della Sera, a pagina 188 nel portfolio che riporta alcuni disegni di Barks apparsi sul Calgary Eye-Opener, nel disegno in basso a sinistra che ritrae 2 ragazze, sul reggiseno di una delle 2 e' raffigurato un simbolo uguale alla svastica. Essendo all'inizio degli anni 30 non dubito sul fatto che non ci fossero riferimenti alla svastica nazista, ma il motivo (se mai ce ne puo' essere stato uno preciso) dell'utilizzo saltuario di questo simbolo grafico e' una cosa che mi ha sempre incuriosito, senza che sia mai riuscito a trovare una risposta logica o coerente.
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