Primo film antologico non latinoamericano, Musica Maestro è assai distante da quel perfetto quadretto compositivo che è Lo Scrigno delle Sette Perle. La struttura è quella di una "fantasia musicale in dieci parti", tuttavia alcuni episodi appaiono un po' fuori posto e tradiscono la vera natura del lungometraggio, autentico raccoglitore di miscellanea disney anni '40. C'è un po' di tutto quindi in Musica Maestro, pezzi che avrebbero potuto essere tagliati, sequenze che avrebbero potuto essere snellite, segmenti che come cortometraggi singoli avrebbero reso molto di più, ma soprattutto molta ottima animazione disney del periodo d'oro.
Il titolo del film Make Mine Music è anche il titolo del brano che accompagna i titoli di testa, impostati come uno spettacolo teatral/cinematografico. Musica Maestro è infatti uno dei primi esempi di titoli di testa "personalizzati". Come in Dumbo infatti i credits vengono inseriti in manifesti pubblicitari come quelli che si vedono fuori dai cinema. Ed è all'interno di un cinema che tutto avviene, senza particolari interstitials a collegare gli episodi se non le pagine di un libretto col programma della serata, che personalizza ogni brano grazie a descrizioni come "a tone poem" o "a rustic ballad".
The Martins and the Coys (The King's Men)
A Rustic Ballad. Questo brano è stato eliminato dall'edizione dvd americana a causa del contenuto poco politically correct. Mutilare un film a episodi di un'intera sequenza è una scelta alquanto fuoriluogo e inopportuna e forse uno dei motivi per cui il dvd non è ancora uscito da noi, motivo che potrebbe far sperare a un futuro ripristino.
Non c'è infatti molto di che scandalizzarsi in un pezzo come questo, che racconta della faida scoppiata tra due famiglie di hillbillies. Il tratto è infatti estremamente caricaturale, e i vecchiacci che si sparano con la doppietta è un topos che diverrà assai frequente in futuro, anche grazie ai fumetti di Dinamite Bla. Il pezzo è assai divertente ma i suoi toni caricaturali lo rendono assai inadatto a far da apripista per un lungometraggio. La sua eliminazione ha reso necessario modificare il sottotitolo del film "A Musical Fantasy in Ten Parts" nel più semplice "A Musical Fantasy".
Blue Bayou ( The Ken Darby Chorus)
A Tone Poem. La genesi di questo brano è assai complessa. Si tratta infatti di una scena scartata di Fantasia. La Palude Blu che fa da cornice al volo degli aironi era infatti stata realizzata per portare sullo schermo il Clair de Lune di Debussy ma non c'era stato tempo di inserirlo nell'opera definitiva, già troppo lunga. E così il brano venne riciclato per Musica Maestro, dopo un "aggiornamento" alla colonna sonora. Ma come spesso accade, il miglior modo per far invecchiare un prodotto è quello di attualizzarlo, capita così che il brano Blue Bayou al giorno d'oggi appaia "vecchio" e troppo melodico. Il pezzo tradisce infatti le sue origini nobili presentando un animazione e dei fondali sofisticatissimi, che fanno passare in secondo piano la canzonetta del Ken Darby Chorus, e hanno fruttato al cartone una rinascita quando è stato recentemente reinserito, con la colonna sonora corretta, tra gli extra nel dvd di Fantasia.
All the Cats Join In (Benny Goodman and His Orchestra)
A Jazz Interlude. A CariCATure. Che i giovani degli anni 40 venissero chiamati "Gatti" è un concetto che al giorno d'oggi nessuno ricorda più. Ci pensa quindi una matita che disegna al ritmo dell'orchestra Goodman a gettare uno sguardo su questo recente passato in cui i giovani si riunivano così tanto per vedersi, senza esigenze particolari se non quella di un Juke-Box e una monetina. Divertente e ssolutamente stilizzato, è una delle prime attestazioni di animazione ridotta, che negli anni 50 avrebbe poi spopolato. Uno dei pezzi migliori in assoluto, che senza dubbio hanno ispirato Eric Goldberg per la Rapsodia in Blu di Fantasia 2000.
Whitout You (Andy Russell)
A Ballad in Blue. Quanto di più artisticamente fuoriluogo la Disney potesse inserire in questo film. Una ballata triste che si apre su una finestra bagnata dalla pioggia e prosegue per una manciata di minuti tra immagini astratte e cambiamenti climatico/umorali. Particolarmente indigesto per uno spettatore moderno, questo brano è un altro dei motivi per cui critica e pubblico gli preferiscono Lo Scrigno delle Sette Perle.