Non ci si può accingere a commentare Biancaneve e i Sette Nani senza una massiccia dose di ansia da prestazione. Il primo lungometraggio di animazione della storia è infatti l'Apice del processo evolutivo compiuto da Walt nel decennio che già aveva visto, sempre per opera sua, il vittorioso ingresso del sonoro e del colore.
La Follia di Walt, come veniva all'epoca chiamato il progetto Biancaneve, era forse la scommessa più rischiosa che gli studios avevano fatto: se Biancaneve avesse fatto flop non sarebbero più esistiti gli studi Disney. Non appariva minimamente pensabile, e ancor meno credibile, che uno spettatore potesse resistere seduto più di un'ora a guardare dei disegni animati. Oltre ad essere ritenuto esteticamente stressante, nessuno poteva concepire una simile durata per uno spettacolo esclusivamente umoristico. La geniale intuizione di Walt stette nel mettere in discussione il principio per cui cartone = umorismo , decidendo di conferire al suo film una massiccia dose di drammaticità. Sbalorditivo il modo in cui la recitazione di Biancaneve e i Sette Nani venga nobilitata e resa credibile da quest'espediente, riuscendo a eludere il rischio-ridondanza che tanto avrebbe nocciuto all'illusione scenica.
C'è però da dire che, sebbene si noti un grandissimo lavoro compiuto per rendere sufficientemente realistiche le figure della protagonista e del Principe, i personaggi migliori del film rimangono i nani, figure umoristiche e caricaturali, autentica manna per gli animatori di allora, specializzati proprio in questo. E' proprio durante una delle loro scene che paradossalmente il realismo raggiunge il suo massimo, mostrandoci Brontolo, il personaggio con più spessore, fissare il letto di morte di Biancaneve con un'espressione distrutta.
L'elevato numero di canzoni presenti in Biancaneve e i Sette Nani suggerisce l'enorme importanza data da Walt alla musica. Le scene cantate oliano alla perfezione gli ingranaggi della storia aiutando a farla procedere, e allo stesso tempo giustificando una maggior libertà espressiva nelle scene più movimentate. Walt se ne avvale intelligentemente creando una serie di espedienti volti a mimetizzare questi momenti senza far sentire troppo allo spettatore lo stacco tra cantato e parlato. Ecco quindi Bluddle-Uddle-Um-Dum, scenetta comica del lavaggio dei nani, venire introdotta gradualmente da una serie di battute ritmate, e la telecamera allontanarsi di frequente da Biancaneve per non inquadrarla troppo spesso nel poco naturale atto di cantare. L'espediente funziona in With a Smile and a Song, Whistle While You Work e soprattutto nella canzone principale del film Some Day My Prince Will Come, creando quindi i primissimi casi di cantato fuoricampo della storia dell'animazione, tecnica che sarebbe stata usata massicciamente negli ultimi film degli studios come Tarzan e Lilo & Stitch. Il terzo espediente usato per contrabbandare una canzone è quello che la "giustifica" all'interno della storia, sfruttando un momento in cui è legittimo pensare che un personaggio stia cantando: è il caso di The Silly Song, spettacolino che i nani improvvisano per Biancaneve. Il duetto tra Biancaneve e il Principe, I'm Wishing/One Song, e la simpatica Dig-Dig/Heigh-Ho, che sarebbe diventata il brano più celebre del film, infine mostrano come si possano creare sequenze musicali "doppie" accostando due brani distinti ma presentati senza soluzione di continuità, così da ridurre al minimo il problema dell'inserimento delle canzoni che vengono in questo modo recepite come un blocco unico dalla mente dello spettatore.