In pieno climax ascendente si colloca Aladdin, altro esempio di musical disney anni 90.
Come La Bella e la Bestia che lo precede e Il Re Leone che seguirà anche Aladdin si becca una buona fetta di successo. E a ragione visto che oltre ad epica e sentimenti questo film offre anche una massiccia dose di umorismo, elemento tanto gradito al grande pubblico da essere diventato l'unico su cui sembra valer la pena di puntare oggigiorno.
Benche l'intero cast, antagonista incluso, si prodighi per offrire momenti assolutamente comici, Il personaggio umoristico per eccellenza è uno e uno solo. La scelta intelligente - e per certi versi ovvia - di offrire questo ruolo al Genio della Lampada, personaggio assolutamente centrale, rende il film il capolavoro che è. Mai si era visto sullo schermo un simile personaggio: modellato da Eric Goldberg sullo stile del caricaturista Al Irchfield come lo sarebbe stata la Rapsodia in Blu di Gershwin, questo meraviglioso caratterista (che guarda caso è proprio blu) ha il volto dell'istrione Robin Willams, suo doppiatore, e la voce italiana di un incredibile Gigi Proietti. Le sue molteplici trasformazioni e citazioni rendono i ritmi veloci e indimenticabili le due sequenze musicali di cui è protagonista Friend like Me e Prince Alì.
Sarebbe però ingiusto dire che questo film si regge solo sul Genio visto che quest'ultimo entra in scena in solo in fase avanzata e una buona parte di film è portata avanti da un brillantissimo cast: Aladdin e Jasmine sono due ottimi protagonisti e Jafar è un villain assolutamente impeccabile, apparentemente serioso e elegante fino all'inverosimile, è spettacolare l'effetto comico che suscita quando si lascia trasportare dalle emozioni, scomponendosi fino a sfiorare il ridicolo.
Gran parte del merito di un film così riuscito inoltre va ad Alan Menken e Howard Ashman, qui alla loro ultima collaborazione prima della morte di quest'ultimo, che firmano cinque stupende canzoni tra cui Arabian Nights un egregia introduzione, modificata di recente a causa di un verso poco politically correct nei confronti del popolo arabo, One Jump Ahead, il frenetico tema di Aladdin e la premiatissima A Whole New World, romantica e spettacolare sequenza ricolma di citazioni e anticipazioni di ciò che la disney avrebbe prodotto di lì a poco. Ci sono poi le due sovracitate canzoni del genio, la seconda delle quali ha un reprise che si adatta a canzone di Jafar. Un vero peccato che la stupenda Proud of your boy non abbia trovato spazio a dispetto di quanto annunciato nella pubblicità dell'edizione dvd. Il pezzo è una vera chicca e lo si sarebbe potuto inserire nei titoli di coda o in Aladdin e il re dei ladri, che viste le tematiche trattate l'avrebbe più che volentieri ospitato.
La prima escursione degli anni 90 nel campo della stilizzazione si rivela quindi una delle più riuscite, a testimonianza di un così grande successo stanno ben due sequel e una serie tv. Aladdin aprirà dunque la strada a un nuovo tipo di produzione, quella dei sequel a basso costo che pochi anni dopo con Il Ritorno di Jafar verrà tristemente intrapresa da Michael Eisner.