Avevo scritto questo post per pubblicarlo qui, ma stamattina il pc mi ha fatto impazzire, e ringrazio ancora l'utente Lyla per avermi aiutato.
Ripubblico il post che intanto ho pubblicato anche nella discussione su PKNA, e, come sempre, attendo commenti e reazioni!
Quanto è difficile per un pker della prima ora essere obiettivo su Alessandro Sisti... Proviamoci lo stesso, però!
Se si dovesse esaminare l’opera omnia del pavese Alessandro, la prima cosa che, secondo me, sorprenderebbe il lettore è la quantità di generi diversi che Sisti ha saputo toccare in una produzione di certo non vastissima, se si tiene conto del fatto che egli scrive storie per la Disney sin dai primi anni ottanta.
La poliedricità dell’autore è evidente se si osserva come egli abbia saputo scrivere:
- avventure di stampo “classico” soprattutto per Topolino, anche ripescando personaggi dimenticati da tempo e che certo meritavano altro splendore come il Pirata Orango o il dottor Enigm;
- grandi parodie, come Toolino e la guerra dei mondi, dal finale straordinariamente comico ed inatteso;
- divertenti prese in giro degli stessi personaggi Disney, come la storia dove Paperino non ne poteva più della sua triplice identità (ormai quadruplice, vero DD?) di Donald, agente Ququ7 e Paperinik;
- scatenate avventure piene di calibratissimi paradossi temporali nel filone della macchina del tempo (sua la più delirante e bella U-cronia vista sulle pagine del Topo, ma come dimenticare il fondamentale e bellissimo Giorno del Sole freddo su PKNA?);
- lunghe saghe come quella dei bis bis di Pippo.
Sisti poliedrico nel genere di scrittura, ma anche nella cultura veramente a 360°, posto che il ragazzo passa indifferentemente dal parlare di complessi di toroidi magnetici a narrarci, e pure con dovizia di particolari, la costruzione della muraglia cinese, collocandola perfettamente dal punto di vista cronologico, o a darci ampi scorci realistici della vita del “veneziano” Marco Topo.
Sisti sulla scia di Martina, quindi, perché narratore di storie in senso lato “culturali”? Sicuramente ma non solo. La storia di Marco Topo, diciamocelo, è piena di spunti interessanti dal punto di vista storico, ed è stata splendidamente curata negli apparati redazionali di contorno, che non avrebbero steccato neppure se affiancati alla saga dei bis bis di Pippo (due parole sul Codice di Hammurabi non ci stavano male, vero?), e che non fanno rimpiangere storie come Topolino e l’inventore degli alberi di martiniana memoria. Storie quindi utilissime per dare al giovane lettore qualche idea o qualche nozione in più, se si tiene conto che lo stile scrittorio di Sisti non è mai banale nei vocaboli impiegati, pur non possedendo la ricercatezza di Cimino o Martina.
Non solo, dicevo, perché Sisti riesce a creare anche storie di puro intrattenimento comico ai limiti del demenziale, come Il fantasma di Topolino, o anche storie che colpiscono il cuore del lettore nel profondo, costringendolo a fermare per un attimo la lettura ed a riflettere su quello che è appena accaduto, come spesso capita nella saga di PKNA, in particolare per la famosa frase di Paperinik sulla droide Geena, appena distrutta sino all’operatività zero, ma con possibilità di essere riparata dai tecnici di turno (Seconda stesura): “Non fatelo: lei non lo vorrebbe...” “Uh, e perché?” “Sono le macchine quelle che si possono riparare.”
Ora, la saga di PKNA - PK2 è sicuramente il capolavoro di Sisti, per la genialità nella creazione dei personaggi chiave della vicenda, ed altresì per le sfaccettature caratteriali che sono state date ai medesimi personaggi: non è un caso che Sisti sia il primo a mostrarci la poliedricità del Razziatore come onesto pirata, pronto ad aiutare Paperinik a salvare Paperopoli quando i “buoni” Tempoliziotti non muoverebbero un dito per mutare il corso degli eventi. Ma pensiamo anche alla meschina figura che gli Xerbiani fanno in Sotto un nuovo Sole, dove nessuno di essi versa una lacrima per la perdita di Xadhoom, o al profondo ritratto della personalità di Uno e Due fatto in Le parti e il tutto, dove Sisti ci insegna come in tutti noi bene e male convivano, e tocchi fondamentalmente a noi scegliere da che parte stare.
Sisti è autore completo, quindi, capace di passare con disinvoltura da un genere all’altro, e che, quando altri sfasciano la sua opera più geniale, si permette di scrivere una storia comicissima dalla prima battuta all’ultima, dove vengono impietosamente messe in burla tutte le fondamenta delle assurde Pkfrittole (sto parlando di Trasporto Valori, per chi non l’avesse capito, uno dei migliori numeri della sciagurata terza saga).
A differenza di altri autori, Sisti non travalica mai i limiti della correttezza politica, pur non disdegnando mai la battuta ironica, a volte feroce, ma mai cattivissima o troppo invasiva. Non lo sto citando come un pregio né come un difetto. Trovo solo che Sisti sembra non fare della battuta perfida il suo cavallo di battaglia, ma non credo che sia perché l’autore creda profondamente nel politically correct imposto dalla Disney. Ritengo infatti che Sisti non abbia nelle sue corde la scorrettezza eccessiva (alla Martina o Vitaliano, per capirci), ed allora bene fa ad astenersene, prima di eccedere con la voglia di sperimentare producendo risultati di scarsa qualità.
Sisti ha, però, un grandissimo difetto: a volte gli scappano troppi blooper evidenti nella sceneggiatura, come se per un attimo la storia gli sfuggisse di mano. Cito, ad esempio:
1) PKNA Stella cadente: Uno dice che Xadhoom non deve vedere il piano segreto, quando in Le sorgenti della luna ella vi è entrata... ehm.. di forza, ecco;
2) Il fantasma di Topolino: Topolino è incorporeo ed attraversa ogni oggetto; come fa quindi a salire in macchina, arrivare sul luogo ove il ladro è appostato e scendere dalla stessa? Non sarebbe dovuto essere “attraversato” dalla macchina medesima, o comunque non riuscire neanche a salire sull’auto?
3) PKNA Sotto un nuovo Sole: PK apprende il nome di Xari solo quando Xalya saluta quest'ultimo prima che lui vada dall’imperatore, ma in precedenza di fronte a Paperinik un altro Xerbiano si era rivolto all’ex fidanzato di Xado chiamandolo esplicitamente “Dottor Xari”.
4) Pkfrittole Trasporto Valori: lo scafo della corazzata isola PK dal contatto radio con Uno, ma Uno afferma di avere sentito parte della conversazione tra il papero e l’arcigeneraltenente pagatore (anche se qui per me la cosa è “voluta” per aumentare il senso di presa in giro).
Sono piccole cose che non sminuiscono il valore dell’autore, ma il nostro Sisti sarebbe ancora più venerato da noi fan se non si facesse mai sfuggire queste minutaglie, per quanto perdonabili siano.
Insomma, Sisti è un grande della Disney di “media generazione” che sa innovare senza tradire, che sa fornirci nuove interpretazioni dei vecchi eroi aggiungendovi nuovi aspetti senza che mai noi lettori percepiamo qualsivoglia stacco tra il vecchio canone al quale eravamo abituati ed il nuovo da lui proposto. Ed è proprio in questo che sta la prova delle grandissime capacità dello sceneggiatore.
Possiamo annoverarlo tra i Maestri, quindi, o gli manca ancora qualche anno di servizio per essere considerato tale? Per me è già tra i Maestri, qualora non lo si fosse capito!