E alla fine la prossima vittima dei miei postoni critici settimanali sarà... Fausto Vitaliano!!!
Vitaliano è l’attuale re della battuta perfida nelle storie Disney, e questo è fuori di dubbio. Se Faraci guarda di più al nonsense, Vitaliano adora il commento cinico, sarcastico, sardonico. Difficile è però dire se questa capacità sia in lui innata o se sia invece il frutto di una lenta maturazione dovuta ad esperienze poco piacevoli in vita. Non so perché, ma ho avuto questa sensazione quando ho letto i post di Vitaliano sul sito. Ripeto: è una mia impressione, e non ci sono problemi di sorta se qualcuno vorrà smentirmi dandomi la prova del mio sbaglio.
Quella scheggia impazzita di fanatici disneyani nota come Pkers ricorda di avere fatto le spese delle sue rispostacce quando Vitaliano, all’inizio del 2000, ha preso il timone (non sappiamo per certo da chi, anche se si vocifera Bruno Enna; grazie, Leonard Vertighel) della Pkmail, dove il suo sproloquio carognesco può scatenarsi senza alcun limite. E noialtri Pker (sì, appartengo in pieno alla categoria) adoriamo essere sbeffeggiati in quel modo, visto che il ragazzo ci sa fare, ma a Vitaliano non perdoneremo mai due cose:
1) di avere fatto parte del team di sciagurati che ha creato le Pkfrittole e che ha quindi affossato indecorosamente PKNA e PK2;
2) di avere smesso di usare il tormentone “Poche ragazze da quelle parti!” Eh, no, Vitaliano! Questo è assolutamente intollerabile!
Sta di fatto che, dai redazionali per PKNA, PK2 e Pkfrittole, passa poi anche a sceneggiare storie (tanto per le Pkfrittole quanto per
Topolino) per lo più comiche, ma non frivole come a prima vista potrebbe sembrare, fatte salve quelle storie basate sulla parodia demenziale, che però, proprio in quanto tali, devono essere necessariamente più “amorali” delle altre (per esempio, il mitico e leggendario Dottor Mouse), e delle quali Fausto è campione indiscusso nella Disney moderna, avvicinato solo da Gagnor in tempi recentissimi con
Quacklight.
Vitaliano molte volte osa spingersi oltre il confine, e ce la fa quasi sempre. A mia memoria, è il primo che negli ultimi anni ha il coraggio di parlare di divorzi e di pluralità di matrimoni sui fumetti Disney (retaggio del suo divorzio, forse?), arrivando addirittura ad attribuire sette mogli ad un personaggio secondario.
Osa nelle tematiche che concernono i personaggi Disney, visto che ha provato a riportare i Bassotti allo stato di cattivoni in una recente storia, non passata inosservata proprio per questo motivo. Osa anche nelle battute, ciniche sempre e costantemente, ma ancora non può spingersi oltre certi limiti come faceva in passato Guido Martina. Forse è questo l’ultimo baluardo che Fausto non riesce a valicare (secondo me, per disposizione redazionale più che per sua esclusiva scelta): non ci ha mai dato uno Zio Paperone truffaldino o un Paperinik più vendicatore che giustiziere, personaggi che parrebbero, se uno si limitasse a guardare la cattiveria delle sparate, proprio nelle sue corde.
Vitaliano conosce molto bene i personaggi Disney e la loro storia (ottima cosa!), non disdegnando citazioni a storie più vecchie nei discorsi che i personaggi fanno. Al contempo, sa anche rendere omaggio ai colleghi sceneggiatori che hanno fatto la storia di Topolino, come Martina e Cimino, da ciò desumendosi che Vitaliano ha per loro il massimo rispetto, e che i vecchi grandi sono da lui presi a modello per le sue storie. Ma Vitaliano non disdegna neppure di sparare bordate ironiche contro gli amici in redazione, a volte anche al limite del vituperio, avendo quale vittima prediletta il povero Stefano Ambrosio (il cui nome ha campeggiato su una scassatissima sedia a sdraio nella storia con Aldo, Giovanni e Giacomo, ed in un’altra storia, che ora non ricordo, è finito su... un bidone della spazzatura!), il quale, ammettiamolo, a volte si meriterebbe questo e ben altro...
Ma, come accennavo, le trame difficilmente sono futili, soprattutto negli ultimi tempi. Vitaliano coglie molto dall’attualità, forse un po’ come faceva Guido Martina, e su quell’attualità sa ironizzare, anche pesantemente, spesso “ammorbidendo” con le sue battute, il sarcasmo delle quali un po’ nasconde ed un po’ rivela l’attacco frontale portato alla situazione di turno. Pensiamo alla storia di Dinamite Bla che deve prendere la licenza elementare, e consideriamo la scuola del Professor Pappamò: tutto è permesso, tutti promossi, nessun rispetto per l’insegnante, e... zero agli allievi in grammatica e sintassi, nonostante i bei voti! Vitaliano sa colpire duramente, sa dare lezioni per chi le vuole intendere, sa ironizzare sui grandi problemi di oggi (come, ad esempio, l’eccessivo permissivismo nelle scuole) mascherando, con la sua cattiveria, la difficile tematica di fondo che viene al contempo, però, resa accessibile anche al pubblico più giovane, a mo’ di contrappasso dantesco.
Vitaliano sa scrivere ottimi testi, c’è poco da dire, perché anche la battuta cinica richiede una sua elaborazione non troppo improvvisata, soprattutto quando deve essere inserita in una storia Disney.
Ma, quando vuole, Vitaliano non è solo perfidia, posto che sa anche parlare direttamente ai cuori, come in
Zio Paperone e il doppio sogno, dove la scena di Paperone nel Klondike che parla ad un giovane Battista del suo avvenire, pur non essendo strappalacrime, non può lasciare indifferente il lettore.
Insomma, la Disney ha trovato un ottimo scrittore, che potrebbe dare il meglio di sé se solo qualche stupido limite politicamente corretto venisse meno. Solo rimarco che:
1) il lessico vitalianesco, se non vi sono citazioni da fare a vecchie battute, non è particolarmente aulico o sintatticamente troppo complesso, come se l’autore non volesse rendere troppo difficile la comprensione delle sue battute... Per dare l’idea, si avvicina di più al moderno Stefano Ambrosio che a Rodolfo Cimino o a Guido Martina, cosa che noi preferiremmo accadesse almeno in una storia sperimentale, per vedere sin dove Vitaliano sappia veramente spingersi.
2) secondo me, ma so già che su questo punto molti non sono d’accordo, si è spinto troppo oltre con la battuta del calamaro che lascia un cattivo odore perché spinto da un sistema a reazione posteriore, posto che qui siamo su un argomento a mio parere troppo licenzioso per un fumetto Disney, e dato che politicamente scorretto non significa necessariamente licenzioso o volgare.
In conclusione, Vitaliano sa il fatto suo ed è un grandissimo autore: ci aspettiamo che altri ne seguano la scia osando di più con i personaggi Disney come egli ha già fatto; al contempo però è impossibile dargli carta bianca e basta, perché è più che concreto il rischio che i personaggi Disney superino ogni limite nelle sue mani, e che quindi siano snaturati perché le loro caratteristiche “deteriori” vengano portate oltre ogni limite, anche di più di quanto già non facesse Guido Martina, che per me rappresenta la perfetta sintesi tra cinismo e rispetto dei canoni disneyani.
Al solito, aspetto commenti!
PS: ho letto che Vitaliano ha lasciato il forum dopo asprissime discussioni. Che ne direbbe (mi auguro che continui almeno a leggere i post) di tornare tra noi, visto che tanto tempo è ormai passato e che l’ascia di guerra potrebbe essere finalmente sepolta, dando spazio nuovamente ai suoi commenti che, per quanto acidi, molto spesso ci aiutavano a conoscerlo meglio e ad apprezzare di più il suo lavoro? Penso che la cosa farebbe felici un po’ tutti, o mi sbaglio? Almeno, potremmo ancora... scendere giù a giocare tutti insieme! Anche se a Fausto preferisco sempre rammentare che ci sono... poche ragazze da quelle parti, eh?