Se una frase dovesse riassumere adeguatamente l'opera di Bill Walsh, "Non fidarti delle apparenze" ricoprirebbe adeguatamente la funzione.
Infatti, sebbene sicuramente sia stato utilizzato sia prima che dopo di lui, mai come nella produzione di questo autore è presente l'elemento del contrasto. Contrasto tra come un elemento viene inizialmente introdotto e la sua vera natura una volta smascherato. Tale concetto si applica agli avvenimenti quanto ai personaggi: diverse volte nelle sue storie compaiono cattivi che sembrano buoni, fifoni presentati come temerari, incapaci che si rivelano dotati eccetera (e per ciascuna istanza dell'elenco vale il viceversa).
Per quanto riguarda gli eventi, questa regole assume abitualmente una forma specifica: spesso avviene che un personaggio afferma qualcosa che viene negato (oppure interpretato in modo inaspettato) in una delle vignette successive, tipicamente l'ultima della striscia.
Svariate volte è lo stesso Topolino a contraddirsi, comportandosi in maniera opposta rispetto a ciò che dichiarava poco prima; effettivamente non ho mai incontrato un personaggio che cambia idea così di frequente.
Talvolta invece il contrasto viene presentato nello spazio di una singola vignetta: il disegno raffigura una situazione che diverge da quanto affermato contestualmente da un personaggio.
Un'altra metodo abitualmente usato dall'incommensurabile è il far comportare qualcuno in modo differente da quanto ci si aspetta da lui in un dato contesto. Non a caso l'autore ha fatto ampio utilizzo di personaggi esterni alla società, i "diversi", per i quali le regole del vivere comune non valgono e ciò li rende particolarmente ad avere reazioni inattese.
Un esempio molto presente nei fumetti firmati da Walsh avviene anche quando, a fronte di un accadimento bizzarro, il personaggio di turno che assiste lo commenta come un fatto del tutto naturale (salvo poi, al termine della striscia, rendersi conto della stranezza, in un primo piano inquadrante il volto sbalordito).
Riallacciandomi al discorso dei diversi, essi si configurano come gli ideali protagonisti di una variante della regola soppraccitata. A volte una battuta pronunciata non viene esplicitamente negata bensì osservata da un differente punto di vista. Il relativismo nell'autore assume una grande rilevanza: l'esplorazione di diverse ottiche da cui osservare uno stesso fenomeno si configura come un potente strumento per scavare in profondità della variegata e multiforme realtà.
Tutte queste tecniche sono utilizzate per sorprendere il lettore, a fini umoristici o per rappresentare l'ipocrisia o la contraddittorietà dell'essere umano (naturalmente tali obiettivi non si escludono per forza tra loro).
Ecco quindi che la produzione del divino è costellata da cambiamenti di prospettiva e incredibili rivelazioni che aprono gli occhi su cose che pensavamo già di conoscere o avere compreso a fondo; le certezze assodate costituenti la realtà vengono continuamente sfatate in favore di nuove e sbalorditive verità, nonché di una progressiva riduzione di punti fermi. E i dubbi e la messa in discussione di quanto sappiamo fungono, da sempre nella storia dell'uomo, da pungolo per cercare la verità e approfondire la conoscenza.
Bisogna andare oltre le apparenze.