Io ho iniziato ad amare Guerrini quando avevo sei (o sette?) anni, quindi nel '97, credo. All'epoca frequentavo il doposcuola delle elementari, e c'era uno stanzino/ripostiglio/cubicolo in cui si conservavano giocattoli, scope, detersivi e... fumetti. Scoperto il luogo, mi parcheggiai là dentro a leggere; una storia in particolare, rinvenuta su un Topolino discretamente in pezzi, mi colpì. Si intitolava "Zio Paperone e l'inversore gravitazionale".
Me ne innamorai, passai tutti i pomeriggi di quella settimana a leggerla e rileggerla. Il lunedì successivo, al doposcuola, ero deciso a chiedere alle maestre di poter portare a casa il Topolino in questione: grave fu lo scorno nel vedere che quel prezioso Topolino era scomparso, forse trafugato per essere fatto a pezzi per i bimbi dell'asilo... mi restavano solo i bellissimi ricordi di quella storia, il titolo e il nome dell'autore. Francesco Guerrini.
Da quel momento il suo tratto fu uno dei primi che imparai a riconoscere appena lo vedevo; tuttavia non mi riuscì mai di recuperare quel Topolino (di cui del resto ignoravo il numero). Tenete conto che sono sempre stato sprovvisto di Internet fino al 2010, perciò non ho mai avuto la possibilità di cercare sull'usato; anche dopo ho avuto grosse difficoltà con l'acquisto online, perché il posto in cui vivo è più inaccessibile del Tor Korgat. Ma tre mesi fa ho casualmente acquistato Disney BIG! in edicola, e la storia prediletta era lì, in cima all'indice, che mi salutava. È stata un'emozione difficilmente descrivibile, sapete.
Insomma, questa è la storia della storia che mi ha fatto amare Guerrini: una storia magnifica, una superba prova da autore completo, divertente, coinvolgente, emozionante. Per me, un vero gioiello.