Mi intruffffolo nella discussione cercando di venire a un compromesso per questi giudizi. Magari capolavoro è una parola che effettivamente va riservata per altro, ma è anche vero che PKNA non faceva solo il suo dovere di intrattenimento ma qualcosa di più. Il suo limite è che erano lavori su commissione, quindi comunque da parte degli sceneggiatori poteva esserci solo mestiere, senza il coinvolgimento autoriale/poetico di questo quell'autore.
Ma il fatto che siano lavori che abbiano lasciato il segno e non si siano fatti dimenticare non è solo un piacevole bonus, è l'indizio che per quanto impersonali quei lavori sono stati *importanti*. Per dire... se un giorno, quando Francesco Artibani avrà 80 anni e dovessero uscire le sue opere-omnie, le retrospettive, le mostre, ecc... (sogniamo in grande!
), credo che ogni curatore intelligente di tali raccolte inserirà di certo anche più di un'opera del periodo "su commissione", Disney e non.
Quindi magari non usiamo la parola capolavoro, ma penso che né gli autori né i lettori debbano sottovalutare il lavoro fatto su PK. Se è indimenticato, c'è una ragione, e non è una ragione scontata. Quindi penso che i complimenti per quei lavori, cari autori, ve li beccherete in eterno
Io di mio posso dire che grazie a PKNA, e soprattutto grazie a determinati sceneggiatori (e Artibani è il primo della lista di questi autori, l'ho sempre pensato e anche detto) ho scoperto non solo il mondo dei fumetti (grazie agli autori di PKNA che sono usciti dalla Disney anche io lettore sono uscito dalla Disney e ho scoperto il Paradiso) ma anche quello della "scrittura per immagini" in generale (leggasi: "cinema", che oggi è la mia principale passione).
Avete fatto decisamente di più, molto di più, di quanto era richiesto a degli autori di storielle divertenti per "bambini svegli delle elementari"
. Grazie infinite.
Io oggi non leggo più Topolino forse perché sono stato abituato troppo bene, e non mi pare che oggi sul topo si faccia più del necessario. Non è che vada rimproverato per questo, però la delusione/disillusione è innegabile.