Insomma... Direi che gran parte della storia del settimanale va contro questa affermazione. Non solo i disegnatori storici, da Carpi a scarpa, a de vita, cavazzano, Bottaro a tutti gli altri hanno iniziato praticamente da giovanissimi sul topo (qualcuno aveva già delle esperienze pregresse ma era comunque roba trascurabile), portsndo a maturazione negli anni il loro stile, ma negli anni 90 l'università Disney è stata la scuola da cui sono usciti gran parte dei nomi che oggi sono già diventati dei classici (mastantuono, Freccero, mottura, celoni, Intini e così via) e che hanno seguito l'identico percorso dei loro predecessori.
Effettivamente faccio fatica a trovare un nome di un disegnatore che sia arrivato a Topolino già da "maestro" (escludendo collaborazioni occasionali, tipo bonfatti): casty, come da te detto, ok, ma non è che sia proprio il disegno il suo punto di forza.
Non sono tanto d'accordo...
A parte Scarpa (sarò fissato io, ma mi sembra che fosse ottimo fin da subito!
), in effetti, gli altri che hai nominato, all'inizio, erano inguardabili o quasi! Però, era un'epoca pioneristica, in cui c'era bisogno di disegnatori e non si guardava tanto per il sottile (anche vedendo alcuni fumetti non Disney coevi, si vede una "qualità" che oggi sarebbe imbarazzante!)...
L'Accademia, da quel che ne so io (e che mi disse anche una mia collega che voleva entrarci e che aveva parlato anche con Carpi all'epoca), era rivolta a disegnatori già non dico esperti, ma comunque abbastanza bravi, che le ossa se le sono fatte con le bacchettate sulle dita di Carpi prima e Santillo poi!
E, comunque, non ricordo storie disegnate male su Topolino dagli "accademici", perché le loro prime storie venivano dirottate sulle altre collane dell'epoca (ma qui potrei anche ricordare male)...
Un esempio di esordiente già esperto? Io direi Asteriti (che comunque aveva già trent'anni suonati quando ha esordito), ma anche lo stesso Cavazzano (che le ossa se le era fatte a bottega con Scarpa), e Scala (che era a bottega di Bottaro, credo); ecco, quello che manca oggi è proprio la "bottega": i disegnatori odierni sono magari più preparati tecnicamente dei loro antenati di settant'anni fa, ma manca loro la necessaria esperienza...
... esperienza che, però, secondo me, non possono farsi su Topolino, perché lì c'è bisogno di più qualità fin da subito!
Io capisco che bisogna rinnovare, e lo trovo anche giusto, ma secondo me tanti dei nuovi (non fatemi fare nomi...) sono ancora troppo acerbi per essere pubblicati, e uno come Gatto è ancora superiore a tanti di loro!
Comunque, spero che Freccero, nel suo nuovo ruolo, si prodighi in "bacchettate sulle dita" ai disegnatori giovani!
(Il discorso è interessante, ma credo che siamo andati un po' fuori tema...)