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Giancarlo Gatti

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MarioCX
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PolliceSu   (1)
    Re: Giancarlo Gatti
    Risposta #120: Lunedì 8 Giu 2015, 19:21:40
    Immagino che il motivo sia semplice: costava di meno!
    Non so se facesse parte o meno della redazione, ma comunque serviva qualcuno che sostituisse Perego al "lavoro sporco" e hanno preso lui... ;)

    Non mi convince questa tesi.
    Perego, verso il cui tratto ho una simpatia che riconosco essere un prodotto della mia storia personale, era un redazionale ancora molto attivo nel 1972 e che disegnava anche qualche storia e lo ha fatto fino al 1982 compreso.
    Gatti, come scritto nel bellissimo saggio "L'oro di Zio Paperone", ha disegnato tra il 1972 e il 1980 "purtroppo numerose" storie...
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    Gilberto 66
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      Re: Giancarlo Gatti
      Risposta #121: Domenica 14 Giu 2015, 01:52:37

      Però in effetti...nel 1972 abbiamo tutti i grandi da Scarpa a Chierchini a Bottaro, a Gatto, a Bordini, a Carpi, a De Vita jr., a Cavazzano (all'epoca astro nascente) al top della forma.
      Perché con una simile impressionante squadra Gentilini nel 1972 apre a Gatti che faceva e fa spavento? Scusate la mancanza di filtri diplomatici ma è tardi e ho sonno.
      Non amo la dietrologia, ma ci deve essere stato qualcosa "sotto", qualcosa che non sappiamo.
      Non si spiega altrimenti. Sarà stato fidanzato o marito di qualche parente di Gentilini e lui gli avrà dato del lavoro...qualcosa del genere.
      Diciamo un'opera di misericordia.


      Ti condivido Mario e con tutto ciò penso che il povero Giancarlo Gatti, che a me non è mai piaciuto granchè e sul quale qui non abbiamo risparmiato critiche, non sia peggio di quello che ritengo, almeno nel mio caso, il disegnatore più inguardabile in assoluto di tutte le epoche cioè quello che solo in anni recenti ho saputo chiamarsi Gino Esposito. Ricordo che davo a tutti, dico tutti, i disegnatori compreso Gatti una chance di merito per il fatto stesso di disegnare in una testata che ritenevo sacra, ma tutto ciò decadeva inesorabilmente quando incontravo le storie dell'Esposito. E si che ho visto abbia avuto fior di sceneggiature e di autori ma proprio non imbroccava. Ho anche visto che sia lui sia Gatti hanno disegnato in anni recenti ed entrambi hanno mitigato molto quel loro tratto e infatti il mio discorso verte principalmente sui loro lavori degli anni 70, oggi si tende a restare in certi parametri. Tornando al topic in questione penso che tutto sommato il Gatti ad es. del Condizionatore decumbalionico o, che sò, de La paura fa novanta...dollari non dico che si faccia guardare ma azzarderei che per motivi magari riconducibili alla soggettività di ognuno abbia quasi un suo perchè!
      Finalmente due concorrenti degni di rispetto!  Avete notato i due Cucurbitoni di Casimiro?
      Sì...ma questa coppia di Catafurgi di Tamerlano li sovrasta!
      Ah! C'è anche un Decumbalione di Carlotta la Racchia!

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      Brigitta MacBridge
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        Re: Giancarlo Gatti
        Risposta #122: Domenica 14 Giu 2015, 08:33:54
        Ti condivido Mario e con tutto ciò penso che il povero Giancarlo Gatti, che a me non è mai piaciuto granchè e sul quale qui non abbiamo risparmiato critiche, non sia peggio di quello che ritengo, almeno nel mio caso, il disegnatore più inguardabile in assoluto di tutte le epoche cioè quello che solo in anni recenti ho saputo chiamarsi Gino Esposito. Ricordo che davo a tutti, dico tutti, i disegnatori compreso Gatti una chance di merito per il fatto stesso di disegnare in una testata che ritenevo sacra, ma tutto ciò decadeva inesorabilmente quando incontravo le storie dell'Esposito. E si che ho visto abbia avuto fior di sceneggiature e di autori ma proprio non imbroccava. Ho anche visto che sia lui sia Gatti hanno disegnato in anni recenti ed entrambi hanno mitigato molto quel loro tratto e infatti il mio discorso verte principalmente sui loro lavori degli anni 70, oggi si tende a restare in certi parametri.

        Quoto gilberto, Gatti non è fra i grandi maestri ma molti peana di alte critiche che gli vedo appioppati li trovo esagerati. E anche io trovo l'Esposito degli anni '70 peggiore del peggior Gatti, ed anche io ho notato come in opere più recenti entrambi siano diventati meno riconoscibili, più "tradizionali" e sostanzialmente meno criticabili.
        I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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        EGO
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          Re: Giancarlo Gatti
          Risposta #123: Domenica 14 Giu 2015, 09:42:44
          Ma c'era uno che lo superava in quanto a disegni horribilis:
          Franco Lostaffa, quello dell'unguento di Olimpia per intendersi.
          Era il post che avrei voluto scrivere io.

          Mi hai risparmiato il compito di trovare le parole.

          Gino Esposito per me non era malaccio, non certo peggio di Gatti, ma nelle storie d'epoca è comunque evidente e straniante lo stacco tra questi "artigiani" e i noti Maestri...

          Sia come disegni che come sceneggiature, comunque, la metà dei '70 è un periodo di Topolino che trovo veramente inquietante. Martina cattivissimo; autori come Siegel, Ciceri, Dester e Mandelli ai limiti del comprensibile (e talvolta ben oltre il limite); Bottaro e Scala legnosissimi; Lostaffa... eh. Meno male che l'epoca Gentilini era lì lì per esaurirsi.

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          MarioCX
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            Re: Giancarlo Gatti
            Risposta #124: Lunedì 15 Giu 2015, 23:07:43
            Abbiamo messo insieme una bella riga di nomi che hanno avuto il dubbio onore di rendere il Topo di metà anni '70 una brutta copia di quello di solo qualche anno prima.
            Mano male che c'erano Pezzin e Cavazzano a tirare su la media con un Martina ormai scarico e Cimino in temporaneo abbandono.
            Anch'io non ho mai amato Scala che da piccolo mi inquietava non poco con quegli sguardi fissi nel vuoto adatti alle trame stranianti e allucinanti di Siegel o della Ciceri.
            Per cui, mi spiace per i suoi fans, ma lo associo pure lui al periodo nero.
            Da questo Topo:
            http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/TL++892
            a mio modo di vedere inizia il disastro.
            Apre una brutta storia di Fanton/Scala e chiude il debuttante Gatti.
            Un vero orrore e un vero peccato per la bella e dolce copertina del buon Perego.
            E' pur vero che nel periodo 73-74 seguiranno ancora diverse belle storie, ma troppo inframezzate da brutture del genere.
             
            « Ultima modifica: Lunedì 15 Giu 2015, 23:09:29 da MarioCX »
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              Re: Giancarlo Gatti
              Risposta #125: Lunedì 15 Giu 2015, 23:29:58
              A me però fa sorridere che siate tutti così concilianti con Perego, che ripeto (e sempre ripeterò), era un onesto artigiano, ma il suo stile con gli uomini alla Andy Capp faceva troppo a botte con lo stile Disney. Se mi dici degli sguardi fissi di Scala, che dire di quelli vuoti di Perego, o delle sue facce perennemente stupite? Se coi Paperi se la cavicchiava ancora, il Topolino e Pippo di Perego erano proprio bruttini.

              Insomma eh, qui mi si dice "Gatti, Scala ed Esposito disegnavano sullo stesso Topolino su cui disegnavano Carpi e Cavazzano"... ma Perego (e il primo Carpi disneyano, quello del Paperone alla tuba altissima) disegnava sullo stesso Topolino su cui disegnavano lo strabiliante Bottaro degli anni Cinquanta e il giovane Scarpa.

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              MarioCX
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                Re: Giancarlo Gatti
                Risposta #126: Martedì 16 Giu 2015, 21:54:08
                Ho ampiamente riconosciuto in passato e sul thread che lo riguarda che il gradimento o meglio l'affezione che ho nei confronti di Perego è una mia faccenda personale che deriva da anni in cui il topo e tutte le altre pubblicazioni Disney erano caratterizzate dalle sue copertine.
                Non mi sono mai sognato di sostenere che sia al livello dei "maestri".
                Certo lo preferisco a tutti i redazionali alla Lostaffa per capirci.
                Ma anche a Marco Rota che non mi ha mai fatto impazzire.
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                  Re: Giancarlo Gatti
                  Risposta #127: Giovedì 25 Giu 2015, 09:23:01
                  ragazzi mi ero perso tutta questa discussione e, senza volerlo, nel topic sugli almanacchi, compiacendomi dell'apprezzamento di Cornelius, avevo già scritto l'opinone conclusiva che mi sono fatto in proposito (compreso il lavoro non lo chiamo sporco ma di routine uso Perego)

                  I paperi di Gatti sono sorridenti, graziosi, moderni e correttamente stilizzati. In una parola sono disegni piacevoli a vedersi, ed infatti molte belle copertine e disegni di rubriche di quegli anni sono suoi, in alcuni al limite vediamo persino una rassomiglianza con i coevi del grande Marco Rota, e scusate se è poco. La bellezza di questi disegni singoli ha però un contraltare : laddove si ripetono diventano monotoni per la fissità di espressioni ed atteggiamenti , infatti è nelle storie che mi piace assai meno, ove il mordente della vicenda richiede per ogni circostanza il giusto tratto ‘da maestro’  a caratterizzare i paperi. Ciò naturalmente non li rende brutti, ma fa le sue storie un po’ – come dire – d’ordinaria amministrazione, di consumo, quasi ripetendo in chiave moderna l’instancabile Perego, che del resto ha passato proprio a Gatti il testimone nell’ultimo periodo dei prologhi dei Classici. Perego aveva di certo un’inspiegabile malia misteriosa che sa prendere molti di noi, me compreso (ne ho parlato varie volte), e che forse Gatti non possiede, ma per contro costui disegna paperi definitivamente moderni in proporzioni, freschezza e levità di stile.
                  In definitiva, è peccato mortale buttare anche solo una delle gustosissime peculiarità degli Autori che anche in questo modo arricchiscono questo meraviglioso mondo papero. Per esempio, in questo senso leggiamo in Perego i lembi della palandrana un po’ sproporzionati e pendenti come quelle giacchette di buona memoria del mondo reale.

                  « Ultima modifica: Giovedì 25 Giu 2015, 09:24:01 da dr.Strano »
                  'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
                  'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

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                  Maximilian
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                    Re: Giancarlo Gatti
                    Risposta #128: Mercoledì 28 Dic 2016, 15:56:47
                    Conosco (non di persona) questo disegnatore da alcune storie degli ultimi anni '90: da quello che ho visto le sue illustrazioni mi sembrano più o meno nella media. Magari non azzeccava tutte le espressioni, ma nulla di inguardabile.
                    Senza dubbio meglio di Intini, Freccero e Lavoradori, tanto per nominarne alcuni.

                    Non so nulla delle sue opere precedenti quindi non posso giudicarle.

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                    piccolobush
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                      Re: Giancarlo Gatti
                      Risposta #129: Giovedì 29 Dic 2016, 12:04:18
                      Senza dubbio meglio di Intini, Freccero e Lavoradori, tanto per nominarne alcuni
                      Sei un trollone spassosissimo ::) ::)

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                      Dominatore delle Nuvole
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                        Re: Giancarlo Gatti
                        Risposta #130: Giovedì 29 Dic 2016, 12:58:02
                        In realtà il punto di vista di Eli è per me perfettamente comprensibile; benché di certo non sia il mio (e infatti pollice su per il "trollone spassosissimo" ;D).

                        Mi spiego: si è creato negli anni, almeno in Italia, una sorta di "realismo disneyano", un canone armonico che parte da Barks '50 e prosegue con Scarpa '80-'90, Carpi' 80, Cavazzano '80-90 e De Vita jr '80; non si tratta solo di qualità (Bottaro, Chierchini, Scarpa '50, Cavazzano '70 ne restano esclusi), ma di "aderenza al vero". Direte legittimamente: ma che significa "al vero", se di soggetti fantastici si parla?
                        Credo che si possa rispondere solo con un certo senso di armonia, di dettaglio, di eleganza (ecco, forze soprattutto eleganza e nitidezza) raggiunto dagli autori citati. Io per esempio preferisco Scarpa '60 a Scarpa '80-'90, ma ammetto sicuramente che l'ultimo Scarpa è tecnicamente su un altro pianeta, più "realistico" in un certo qual senso (magari distorto) di ordine.
                        Ecco quindi che il discorso non è sempre in merito all'originalità artistica, alla ricerca di soluzioni dinamiche, di regia, etc., ma al senso di "bello naturalistico" (ecco, forse la migliore espressione è questa) regalato dalle proporzioni dei personaggi, dalle loro recitazioni, etc. .

                        Aggiungiamo poi che Eli ha sempre dichiarato di vedere i personaggi Disney come uomini e otteniamo una onestissima coerenza nel suo punto di vista, che ben rappresenta quel (per certi versi curioso, magari) desiderio di realismo di cui cercavo di dare l'idea sopra.
                        È un realismo, badate bene, che negli ultimi anni ha trovato un interprete sommo nelle sceneggiature di Casty, tanto per capire di che "realismo" stiamo parlando: precisione nei dettagli narrativi, verosimiglianza negli snodi narrativi (non certo negli spunti narrativi, chiaro), etc.

                        Non è strano che il Cavazzano schizzatissimo Anni Settanta gli resti un po' indigesto, che Stefano Intini non lo convinca affatto, e… beh, non parliamo di Lavoradori. ;D


                        Questione, quindi, di fruizione delle storie, di cosa si ricerca nell'arte disneyana.



                        Per quanto mi riguarda trovo divino un Luciano Bottaro che mette al servizio del testo comico una schizofrenia grafica da collezione, così come il Cav di cui sopra, mentre ho dei pareri meno entusiasti di altri (benché positivi) su Scarpa e Cav anni '80. Ma per esempio De Vita jr. e Carpi anni Settanta-Ottanta li colloco nell'olimpo disneyano senza riserva alcuna. E così via.


                        E viceversa, c'è chi cerca nel disegno soprattutto una fonte di stupore, di originalità, dinamismo fisico, e valuta con poco entusiasmo il Cavazzano '90-2000, nel quale io personalmente ritrovo una gestione dei rapporti "personaggi-ambiente" ed "espressione-geometria" che rivela un approccio alla tavola quasi… beethoveniano (per capire cosa intendo, ehm, ci sentiamo un'altra volta...).



                        Ciò detto, sono altresì contento che Eli abbia apprezzato la Depressione da Inquinamento, che certo esce dalla sua fruizione preferenziale delle avventure Disney ma non gli ha impedito di farsi quattro risate che non so come i detrattori del Fantone riescano a rinnegare con cotanto stoicismo. ;D :P
                        « Ultima modifica: Giovedì 29 Dic 2016, 13:16:43 da A.Basettoni »

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                        Maximilian
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                          Re: Giancarlo Gatti
                          Risposta #131: Giovedì 29 Dic 2016, 16:57:43
                          Ciò detto, sono altresì contento che Eli abbia apprezzato la Depressione da Inquinamento, che certo esce dalla sua fruizione preferenziale delle avventure Disney ma non gli ha impedito di farsi quattro risate
                          Questo per il semplice fatto che i disegni di Asteriti (oltre a essere sensibilmente migliori all'epoca che attualmente) erano particolarmente adatti a illustrare quella storia.

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                            Re: Giancarlo Gatti
                            Risposta #132: Giovedì 29 Dic 2016, 17:24:58
                            P.S. Ovviamente la mia "ricostruzione dei fatti" è ipotetica e soprattutto parziale. Se avessi - involontariamente - travisato alcune delle tue posizioni è tuo diritto chiedere soddisfazione (e la scelta dell'arma). ;D
                            « Ultima modifica: Giovedì 29 Dic 2016, 17:26:12 da A.Basettoni »

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                              Re: Giancarlo Gatti
                              Risposta #133: Venerdì 30 Dic 2016, 11:15:14
                              P.S. Ovviamente la mia "ricostruzione dei fatti" è ipotetica e soprattutto parziale. Se avessi - involontariamente - travisato alcune delle tue posizioni è tuo diritto chiedere soddisfazione
                              Non saprei: quando esprimo un giudizio, di solito lo faccio "a pelle", senza chiedermi i motivi reconditi della mia personalità che lo hanno causato. Comunque mi ci ritrovo abbastanza.

                              Anzi, siccome sembra che tu conosca i miei gusti meglio di me, potresti darmi preziosi consigli su quali autori approfondire (magari in sede privata, così qui la chiudiamo)

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                                Re: Giancarlo Gatti
                                Risposta #134: Giovedì 20 Lug 2017, 22:31:35
                                Ho visto disegni realistici di Giancarlo Gatti, dunque reputo sia fuorviante definirlo un cattivo disegnatore. Il suo, al massimo, è il solito problema dei disegnatori realistici prestati al fumetto caricaturale, per giunta quello di animali antropomorfi. Gatti non è tra quelli che se la son cavata peggio: insomma, Scarpa Cavazzano e Rota non possono sempre esser presi a metro di paragone per ogni disegnatore: se guardiamo agli anni '70, vi sono molti disegnatori di fumetti che disegnano in maniera "buona" o appena "discreta": non si potevano rimandare a casa tutti quanti, perché lo si sarebbe dovuto fare? I personaggi di Gatti, come detto in post del topic, sono comunque dinamici e si può sorvolare su qualche problema degli sguardi o dei becchi, che lui stesso - evolvendosi - mitigò, tanto che si può proprio dire che certe sue storie più tarde sono disegnate proprio "bene".
                                « Ultima modifica: Giovedì 20 Lug 2017, 22:34:22 da Sam_Spade »
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