l'ultima storia con protagonista topolino se non sbaglio era quella disegnata da casty con le noci giganti
era apprezzabile ma è uno di quegli autori che preferisco si mantengano sul classico, viaggi avventurosi su automezzi assurdi alla ricerca di civiltà perdute per profitto con la premiata ditta PdP e nipotame
qualcuno dirà che sono tutte uguali, eppure è uno di quei casi in cui non mi annoio mai a leggere lo stesso canovaccio ripresentato in più varianti
voglio dire, è negativa la carenza di varietà della trama in questo caso, ma il modo in cui racconta, in cui scrive i dialoghi (ah come soffro, soffro terribilmente, soffro), la straordinaria fantasia nel creare i "mezzi speciali" di zio paperone, abilmente interpretata dal disegnatore di turno, quella stessa fantasia che crea posti sperduti, abitati da indigeni spesso non molto amichevoli, l'immancabile saggio barbuto, sapiente quanto lunga è la sua barba (e cimino me lo immagino proprio così) e il casus avventuris, che sia un semplice tesoro perduto o qualsiasi altro motivo che possa portare profitto al decano della famiglia dei paperi, insomma tutti questi elementi, rendono una storia divertente, leggera e piacevole da leggere e rileggere anche varie volte.