Sì, in teoria l'artista andrebbe distinto dall'uomo, da quel che fa nella vita di tutti i giorni e dalle sue simpatie politiche, e questo dovrebbe valere per tutti, non solo Cimino.
Tuttavia vanno precisate due cose, ambedue valide.
La prima, ovvia, è che quando ai corsi universitari si studia un artista, sia esso Bach, Beethoven, Caravaggio, Picasso, Mantegna, Le Corbusier, Manzoni o Kubrick, si analizza sempre la sua vita privata: i suoi amori, i suoi problemi, i suoi interessi extra, la politica eccetera. Non per farci gli affari suoi, ovvio, ma per comprendere meglio il suo percorso artistico. Un esperto di (poniamo) Vivaldi saprà riconoscere in quella successione armonica di quel dato brano il riflesso della sua vita, magari un litigio con un amico, una nuova fiamma amorosa, la morte della madre o anche solo il fatto che il brano fosse stato commissionato da un nobile veneziano, rendendo quindi impossibile il disgiungere la vita artistica da quella di tutti i giorni.
La seconda, magari meno ovvia ma più umana, è che se quel dato artista ha avuto una vita quantomeno discutibile, inevitabilmente la cosa si rifletterà, se non nel giudizio vero e proprio, almeno nell'atteggiamento con il quale ci poniamo di fronte ad un suo lavoro.
È inutile girarci intorno: un acquerello di Hitler non sarà mai giudicato per il suo reale valore artistico, che ci sia o no.
È quel che in semiologia si definisce rumore semantico: cioè un qualcosa di culturale che disturba la reale percezione di un'opera.
Ovviamente nessuno sta accusando Cimino di essere stato un serial killer o un rapinatore di banche, la cosa mi pare lampante; tuttavia in un paese fortemente ideologicizzato come il nostro vanno fatti i conti con il già citato rumore semantico originato dal vissuto (politico e culturale) di ognuno di noi.
Personalmente a me la cosa non tange minimamente, ma vale la pena di ricordare che, durante i '70, Lucio Battisti fu tacciato di fascismo solo perché nelle sue canzoni (i cui testi peraltro erano di Mogol) non si parlava di lotta sociale, di rivoluzione operaia eccetera...