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Don Rosa

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FL0YD
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    Re: Don Rosa
    Risposta #495: Giovedì 16 Nov 2006, 13:39:55
    Questo è dovuto dal fatto che Don Rosa prende in considerazione solo le storie paperoniane di Barks, in quanto personaggio completamente ideato da quest' ultimo. Se dovesse prendere in considerazione tutte le storie di Barks dovrebbe citare anche le storie ideate per la Warner Bros... ;)
    No, Don Rosa prende in considerazione solo le storie disneyiane di Barks, non quelle paperoniane (e con ciò sono d'accordo anche con Giona, che le storie della Warner non c'entrano)
    --- Andrea

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      Re: Don Rosa
      Risposta #496: Giovedì 16 Nov 2006, 16:17:53
      No, Don Rosa prende in considerazione solo le storie disneyiane di Barks, non quelle paperoniane (e con ciò sono d'accordo anche con Giona, che le storie della Warner non c'entrano)
      Propio quello che volevo intendere io......inoltre Barks ha fatto ben poche storie al di fuori di quelle con protagonisti i paperi ;)
      Io sono quel che sono, qualcuno deve pur esserlo!
      http://[img]http://www.portlandsymphony.com/photolibrary/2/magic4_thumb_3.jpg[/img]

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        la mia sulla "Don Rosa fight"
        Risposta #497: Lunedì 15 Gen 2007, 18:43:38
        Ciao a tutti,
        da poco sono finito in codesto forum, finalmente ho trovato un”post” dove parlare di alcune cose che mi interessano, come il discorso (luuuungo) sugli autori Disney, e in particolare su quel relativamente nuovo autore, Don Rosa, che tanto scompiglio ha portato nel mondo dei lettori Disney, dividendoli qusi nettamente tra detrattori e sostenitori,categorie entrambe agguerrite.
        Mi schiero subito, a scanso equivoci, nella categoria sostenitori, cercando di motivare, e cercando soprattutto di motivare e dire la mia su alcune critiche secondo me errate (che si uniscono a critiche + sensate ovviamente).

        C’è un grosso parlare su fatto se sia Don meglio o peggio di altri, se sia o no degno prosecutore dell’opera barksiana eccetera..
        Secondo me tali impostazioni si basano su un equivoco di fondo: è fuorviante mettere a paragone Don Rosa con Barks o con la scuola italiana, in quanto si tratta di un autore completamente diverso.

        Pur inserendosi, e lo ammetto anch’io, nel elenco di autori che lavorano alla Disney (editore molto rigido), Don è un autore che non si inserisce in una tradizione preesistente, ma ne crea una nuova.
        La rigidità del tratto, fortemente personale, non deriva dalla tradizione segnica Disney, ma da quella underground statunitense, dalla quale in fondo proviene (“Cpt Kentucky”)
        Don per molto tempo è stato un disegnatore mediocre, ma ha saputo evolvere il suo stile, mantenendolo personale ma inserendolo comunque tra gli stili che la Disney che la Disney stessa usa attraverso autori molto diversi tra loro.
        La cosa è ancora + palese nella scuola italiana, in cui sono convissuti uno Scarpa con un Asteriti, un Cavazzano con unMottura, avendo come comune denominatore una certa “disneycità”, ma mantenendo una forte marcatura personale.
        Devo aggiungere che dopo Cavazzano (un grande in tutti i fumetti che ha fatto), la scuola Disney italiana ha subito un certo appiattimento (lamentato a suo tampo dal mitico Carpi), generando una serie di autori seguaci che si rifacevano al suo stile meccanicamente, senza innovarlo (mi viene in mente Mottura, ma anche Mastantuono degli esordi), mentre una volta ogni autore aveva una forte connotazione ed evoluzione. Lo stesso stile di Cavazzano deriva da quello di Scarpa, e da li si evolve (almeno fino a qualche anno fa in cui, raggiunta la pienezza, si è fermato diventando un po’ ripetitivo. Ma ciò è normale, un autore ad un certo punto raggiunge il suo stile e, anche per ragioni dovute all’età, non va molto oltre).
        Ciò dicevo ha creato una tradizione alla quale noi tutti, in Italia sopratutti, ci siamo abituati.
        Don ne inizia un’altra, molto innovativa nel mondo Disney, incredibilmente entrata nella casa editrice, forse il cambiamento + importante (fumettisticamente parlando) avvenuto nella casa del Topo negli ultimi anni.
        Il cartoonist del Kentucky porta uno stile + adulto, meno da bambini, cosi come il tipo di umorismo e il plot narrativo.
        Ha dato una ventata di novità e di maturità alle storie dei Paperi, allo stesso modo (ma con modalità diverse) di come fece Barks negli anni 50.
        Chi si scandalizza per la lettura “adulta”, smaliziata di Don Rosa, non tiene conto di quante opere per bambini dagli anni 90 in poi siano concepite con doppia chiave di lettura, godibili a ogni età.
        Penso ai Simpson, o a Shrek, amati da bambini e adulti per motivi diversi, e senza che nessuno trovi ciò scandaloso.
        Fu lo stesso Barks a elevare le storie dei Paperi dando + chiavi di godimento: ai ragazzini piacevano le gag, i + grandicelli potevano amare l’avventura, gli adulti godevano della trama piena di riferimenti mitologici, ad esempio..
        Insomma, da questo punto di vista è senza dubbio il continuatore di Barks, il che non significa che sia COME Barks. Continua il suo valorizzare quel mondo, ma con un linguaggio + moderno, e non copiando uno stile o un plot narrativo.
        Quante storie, spesso belle, di Rodolfo Cimino non facevano altro che ricalcare il modello (barksiano) di ZP che va in qualche angolo sperduto del globo,spesso con buffi macchinari , incontrando buffe popolazioni.
        Era in gran parte un modello barksiano, sfruttato fino alla nausea, e alla fine molto noioso.
        Molti avanzano anche la critica secondo la quale con la mania delle svelazioni, dello spiegare tutto (troppo), si perda la magia del non detto, la fantasia del lettore su quello che Barks aveva accennato ma non sviluppato (con riferimento spesso alla storia Scrooge/Goldie, alla luce della recente “la prigioniera dell agonia bianca”).
        Intanto, ai suoi tempi, anche se avesse voluto, Barks non poteva permettersi gli sviluppi che oggi Don può permettersi, erano gli anni 50, figuriamoci! Non dimentichiamo che la stessa scena della rissa alla “Bolla d’oro” di Barks, ai tempi fu censurata per eccessiva violenza (!!)..
        Nessuno oggi si scandalizza + di quella scena che, se violenza rappresenta, è una violenza edulcorata, per bambini, tipo quella di Bud Spencer per capirci.. non vedo dunque perché scandalizzarsi di quello che Don inserisce nelle storie, magari spinto per i canoni Disney, ma di sicuro non shoccante per l infanzia .
        La battuta “tra le gambe” ad esempio. Molti di noi hanno capito il doppio senso, ma dubito che io a 10 annici sarei arrivato! D’altro lato, il mese passato all Agonia Bianca da Paperone e Doretta, all’epoca ha potuto dare adito a doppie letture da parte dei lettori + maturi, ma non credo sia stato cosi shoccante! E per i bambini cmq non era successo nulla di scandaloso..
        Don non si spinge mai troppo oltre, lascia i puntini di sospensione pur alludendo, con una forza maggiore (questo si) di come faevano altri prima di lui, in altri tempi.

        Un grossi merito di Don Rosa è stato il rinnovamento e la nascita di una continuty nelle storie dei Paperi; rinnovamento che molti anni prima si sono trovati a dover fare la Marvel e la DC coi loro supereroi, riscrivendo origini, e approfondendo la psicologia dei personaggi, che rischiavano di ricalcare i soliti clichè all’infinito.
        E ci sono riusciti in pieno, ridando vita a Batman ad esempio col grande Miller .
        I fumetti Disney rischiavano, e rischiano, la stessa fine, e Don Rosa è stato l unico ad avere il coraggio di portare avanti il rinnovamento.

        Sullo stile di disegno, di base legnoso, am evoluto col tempo, nonostante le critiche siano giuste, nemmeno li mi sentirei di criticarlo, se non altro perché è inedito per la Disney, e dà quell’aria underground che adoro (ma forse sto giudizio è dettato da gusti personali).
        Trovo cmq splendide le scene d’azione , super particolareggiate, eccessive, divertenti.
        Nelle scene d’azione il Don unisce all’azione appunto, il senso dell’umorismo con le sue esagerazioni, e trovo che non sia per nulla facile!
        Mi ha fatto sorridere la critica che diceva che le donne in Don Rosa siano come degli uomini con la parrucca, e in effetti è vero, questa la sottoscrivo!
        Anche se ne “la prigioniera”, Doretta sfoggiava due belle tette (ehehe) e mi paresse +ttosto sexy ;)
        Cmq certo, preferisco di gran lunga le papere disegnate da Daniel Branca, VEEERY HOOOT!!, molto molto sexy (mi piacciono le papere, sono da curare?)..  e di sicuro la Saga e i vari capitoli aggiuntivi sarebbero stati forse + accattivanti se disegnati in uno stile + fluido (magari dallo stesso Branca, o da De vita, che ha fatto un bel lavoro con “C’era una volta in America”, coniugando ricerca storica allo stile Disney della migliore tradizione italiana..)..
        Però la Saga l’ha fatta il Don, a lui l’onere (delle critiche), ma anche l’onore  (degli entusiasmi), e di certo il piacere di disegnare a modo suo una cosa che ha cosi faticosamente creata!
        Non penso di dire cose nuove, ma forse è meglio ricordarle, e aprire gli occhi a coloro che trovano rassicurante il ripetersi identico delle cose.
        Trovo i dibattiti molto acuti, e adoro confrontarmi con delle persone acute con cui dissento , ma almeno distinguete tra le critiche motivate e le critiche dettate da un'ostinato e rassicurante legame col passato!
        "Non chiamarmi nipote, chiamami vendetta"
        (Paperinik il diabolico vendicatore)

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          Re: Don Rosa
          Risposta #498: Lunedì 15 Gen 2007, 19:09:16
          Io invece sono un detrattore. Ma non per i motivi che tu hai difeso. Una svolta adulta al mondo Disney, una continuity non sono certo cose che mi spaventano, sennò non sarei un Pker. Il problema è il come questa cosa è stata fatta, e Don Rosa, spiace dirlo, anche se nel 1995 non era così evidente, ha concepito tutto questo con la precisa volontà di accentuare un divario tra il suo mondo e tutto il resto della tradizione Disney. Il suo rifarsi pedissequamente e ossessivamente a Barks (con l'unica eccezione dei Caballeros) al punto di stuprarlo l'ha allontanato completamente dal resto del mondo, facendolo ritirare in un eremitismo di autoreferenzialità e ridondanza dal quale non sembra minimamente intenzionato a uscire. E con tali principi di base, anche la cosa più bella acquista una luce sinistra. Capisco quindi tanti autori italiani che, con malcelato fastidio, ne prendono le distanze disinteressandosene o rimarcando questo divario andando contro i suoi dettami.
          Una continuity nel mondo Disney forse è un'utopia nerd, di certo non è necessaria. Ma stabilire quella manciata di principi in più per rendere questa realtà un tantinello meno contraddittoria o più omogenea non sarebbe stato propriamente un male. Con un po' di saggezza e moderazione si poteva fare ma non è stato fatto. Peccato.

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            Re: Don Rosa
            Risposta #499: Lunedì 15 Gen 2007, 20:09:51
            Una continuity nel mondo Disney forse è un'utopia nerd, di certo non è necessaria. Ma stabilire quella manciata di principi in più per rendere questa realtà un tantinello meno contraddittoria o più omogenea non sarebbe stato propriamente un male. Con un po' di saggezza e moderazione si poteva fare ma non è stato fatto. Peccato.

            Cosa pretendi da un uomo che si rifiuta di leggere alcune storie perchè non barksiane o che ritiene Topolino un attore di Hollywood?
            No man commanded Jean Louise.
            Not on land and not on water.
            Jean did whatever he pleased,
            Until he kissed the gunners daughter.

            *

            Tyrrel
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              Risposta #500: Lunedì 15 Gen 2007, 22:05:59
              Premetto che che non ho letto tutte le storie di Don Rosa... la Saga e poco altro, e quel che ho letto l'ho apprezzato, nonostante ci siano delle cose che proprio non mi piaciono. Il punto è che Don ha la convinzione di aver creato La storia definitiva di un personaggio prendendo come base solo Barks e fregandosene dei tanti che sono venuti prima di lui. Ma passi anche, perchè in fondo qualsiasi altro autore potrebbe fare una o più storie sul passato di Paperone fregandosene di quanto scritto da Don; il punto è che lui parla e agisce come se quello fatto da lui, e da Barks prima, sia dogma. E' questo che disturba.
              Sulla continuity, e sempre un azzardo parlando dell'universo Disney, ma come ha ben detto Grrodon non è impossibile (vedi Pkna e MMMM); di certo non è necessaria. L'ideale sarebbe stato si fossero definiti dei punti cardine, entro i quali ogni autore avrebbe potuto creare le sue storie. Don avrebbe potuto farlo, ma ha preferito operare come ha fatto, creando quello che di fatto è il suo mondo Disney.
              Sulla questione delle storie adulte, non è inserendo ammicamenti sessuali che se ne fanno. E lo stesso Don, d'altronde l'ha dimostrato in tante storie. A questo proposito faccio un nome su tutti: Romano Scarpa. Che ha saputo proporre storie adulte, con diversi livelli di lettura, rimanendo perfettamente nello spirito Disney. Ma pensiamo anche ad un'operazione come Pkna: storie adulte, senza snaturare il personaggio e in generale lo spirito delle storie della banda Disney.
              Concludo con la questione del rinnovamento dei personaggi: attribuire unicamente a Don Rosa questo merito mi sembra ingiusto nei confronti di autori come Faraci e Casty che hanno fatto e stanno facendo questo lavoro con i personaggi di Topolinia.

              *

              Lupo_de_Lupis
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                Re: Don Rosa
                Risposta #501: Martedì 16 Gen 2007, 00:23:04
                Solo citare Don Rosa accanto a un grandissimo come Scarpa è un eresia per me!!!!! Ho già più volte detto cosa penso di Don Rosa (anche sul topic dell'agonia bianca), e sicuramente ritengo che ci sia poco altro da aggiungere; se non che la famosa battuta "tra le gambe" è degna dei migliori film anni 70/80 di Lino Banfi e Alvato Vitali, e che Barks e Scarpa si rivolterebbero nella tomba solo a sentirla!!!!

                *

                zekewolf
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                  Re: Don Rosa
                  Risposta #502: Martedì 16 Gen 2007, 01:35:10
                  Il punto è che Don ha la convinzione di aver creato La storia definitiva di un personaggio prendendo come base solo Barks e fregandosene dei tanti che sono venuti prima di lui. Ma passi anche, perchè in fondo qualsiasi altro autore potrebbe fare una o più storie sul passato di Paperone fregandosene di quanto scritto da Don; il punto è che lui parla e agisce come se quello fatto da lui, e da Barks prima, sia dogma. E' questo che disturba.

                  Sono quasi 10 anni, da quando ho iniziato a seguire la Disney Comics Mailing List, che sento ripetere questa cosa dai detrattori di Rosa.

                  Don l'ha più volte smentita in prima persona: semplicemente, lui scrive le storie che gli piacerebbe leggere, e non si sogna di imporre dogmi a nessuno. Almeno, io non ho mai letto una sua dichiarazione che potesse lontanamente far pensare una cosa simile: sarò felice di cambiare idea se qualcuno è in grado di farmela leggere.

                  *

                  Grrodon
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                    Re: Don Rosa
                    Risposta #503: Martedì 16 Gen 2007, 01:59:01
                    Mi pare una giustificazione abbastanza scontata e abusata. E' ovvio che nessuno che non sia un editore ha il potere di imporre qualcosa a qualcuno. Ed è ovvio che Don Rosa non ha interesse a farsi seguire da nessuno, è implicito nel suo ragionamento autoreferenziale. Se non considera nessuno all'infuori di Barks, non vedo come potrebbe anche solo fare adepti, visto che tanto non potrebbe per principio leggerne le storie. Anzi, isolarsi in questo modo paradossalmente gli evita tante rogne, se nessuno lo cita lui poi non deve citare nessuno.

                    Quel che si critica a Don Rosa non sono le opere, indiscutibilmente belle, ma il procedimento mentale che sta alla base di queste opere. Isolarsi in cima a un monte con un pacco di fumetti di un solo autore non è una gran cosa, si perde il contatto con la realtà.
                    « Ultima modifica: Martedì 16 Gen 2007, 02:03:19 da Grrodon »

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                    zekewolf
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                      Re: Don Rosa
                      Risposta #504: Martedì 16 Gen 2007, 09:21:26
                      Mi pare una giustificazione abbastanza scontata e abusata. E' ovvio che nessuno che non sia un editore ha il potere di imporre qualcosa a qualcuno. Ed è ovvio che Don Rosa non ha interesse a farsi seguire da nessuno, è implicito nel suo ragionamento autoreferenziale.

                      Infatti, e' ovvio anche per me, e quindi non capisco come lo si possa accusare di "parlare e agire come se quello fatto da lui [...] sia dogma". Di fronte a frasi del genere, non credo nemmeno sia corretto definire la sua una "giustificazione": non ha nulla da giustificare in tal senso, IMHO.

                      Quel che si critica a Don Rosa non sono le opere, indiscutibilmente belle, ma il procedimento mentale che sta alla base di queste opere. Isolarsi in cima a un monte con un pacco di fumetti di un solo autore non è una gran cosa, si perde il contatto con la realtà.

                      Visti i tempi che corrono, poter leggere delle storie indiscutibilmente belle per me e' gia' piu' che sufficiente...  ;)

                      (mi sa che quell' "indiscutibilmente" non te lo faranno passare liscio)

                      *

                      piccolobush
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                        Re: Don Rosa
                        Risposta #505: Martedì 16 Gen 2007, 11:10:02
                        il punto è che lui parla e agisce come se quello fatto da lui, e da Barks prima, sia dogma. E' questo che disturba.
                        Io rovescerei il punto di vista, sono i sostenitori di don rosa a considerare dogmatica la sua opera e questo causa le continue dispute. Credo che lui si interessi relativamente del gradimento delle sue storie, piacciono a lui e tanto gli basta. Riguardo al suo stile come sceneggiatore/disegnatore, l'ho già detto in altre occasioni, penso sia il meno disneyano di tutti, dovrebbe provare a scrivere per martin mystere, lo vedo assai adatto a rinverdire i fasti del castelli che fu 8-)

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                        Brigitta MacBridge
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                          Re: Don Rosa
                          Risposta #506: Martedì 16 Gen 2007, 11:14:49
                          Riguardo al suo stile come sceneggiatore/disegnatore, l'ho già detto in altre occasioni, penso sia il meno disneyano di tutti, dovrebbe provare a scrivere per martin mystere, lo vedo assai adatto a rinverdire i fasti del castelli che fu 8-)
                          L'idea e' interessante! Comunque dubito che riuscirebbe a tenere ritmi regolari (una storia al mese!?!?! impossibile!). Potrebbe pero' realizzare degli "speciali" interessanti, lo credo anche io :)
                          I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

                          "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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                            Re: Don Rosa
                            Risposta #507: Martedì 16 Gen 2007, 11:21:31
                            L'idea e' interessante! Comunque dubito che riuscirebbe a tenere ritmi regolari (una storia al mese!?!?! impossibile!). Potrebbe pero' realizzare degli "speciali" interessanti, lo credo anche io :)
                            Storie superdocumentate con una tendenza alla logorrea, battute sarcastiche e umorismo disarmante, un protagonista avventuroso e quasi onnisciente (grazie al suo passato di giramondo e tuttofare), fossi in sergio bonelli ci farei un pensierino ;) ;D

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                              Re: Don Rosa
                              Risposta #508: Martedì 16 Gen 2007, 12:58:57
                              Mi pare una giustificazione abbastanza scontata e abusata. E' ovvio che nessuno che non sia un editore ha il potere di imporre qualcosa a qualcuno. Ed è ovvio che Don Rosa non ha interesse a farsi seguire da nessuno, è implicito nel suo ragionamento autoreferenziale. Se non considera nessuno all'infuori di Barks, non vedo come potrebbe anche solo fare adepti, visto che tanto non potrebbe per principio leggerne le storie. Anzi, isolarsi in questo modo paradossalmente gli evita tante rogne, se nessuno lo cita lui poi non deve citare nessuno.

                              Quel che si critica a Don Rosa non sono le opere, indiscutibilmente belle, ma il procedimento mentale che sta alla base di queste opere. Isolarsi in cima a un monte con un pacco di fumetti di un solo autore non è una gran cosa, si perde il contatto con la realtà.

                              penso di averlo un argomento buono, anzi ottimo ;), per farla finita co sta stora della fastidiosa autoreferenzialità di Don Rosa.
                              L'argomento è questo: se Don dà così fastidio perchè si rifà solo a Barks, non dovrebbero dare ancora + fastidio la marea di autori nel mondo che non si rifanno a nessuno, che si ignorano a vicenda, creando mondi narrativi completamente diversi? Addirittura una volta lessi in una storia italiana che ZP guadagnò il primo decino da adulto nel Klondike e e per giunta era vestito da cow boy!! :o  all'epoca non conoscevo ancora Don Rosa, e persino poco le storie di Barks, ma la cosa mi sembrò già parecchio assurda!
                              Don si rifà a Barks fin dove trova la coerenza, infatti alcune cose le ignora, e , sempre col limite della coerenza, si è rifatto anche a altri autori (pochi in verità, sopratutto pre Barks)..
                              Ma al di là di questo, non los i può accusare di autoreferenzialità solo perche, per fare un po di ordine, ha creato un "canone" coerente sulla base quasi esclusiva di un solo autore! Ovvio che non poteva fare qualcosa che fosse coerente con tutti gli autori disney!! e sono sicuro, al 100%, che se possibilità di farlo ci fosse stata, l avrebbe fatto! Considerate inoltre che molti autori Disney mondiali magari non li conosceva approfonditamente, aggiungete che le sue storie sono per il mercato mondiale, e non è detto che in norvegia conoscano Gedeone De Paperoni o Doretta Doremi! Insomma, accusare di autoreferzialità l'autore + eteroreferenziele che c'è mi sembra ridicoloo!
                              Dovremmo allora accusare di schizzofrenia tutti quegli autori che hanno creato storie totalmente scollegate da quel minimo di continuty che c'era nel mondo disney? Credo sia + autoreferenziale l'inventore di Anacleto Mitraglia (che elimina allegramente Mr Jones), o quello della storia di ZP che guadagna il decino nel Klondike, +ttosto che Don!
                              e poi basta parlare di "dogma", non siamo mica in chiesa! parliamo di coerenza narrativa, che è cosa + apprezzabile!
                              per concludere, vedo che si odia molto Don per essersi arrogato di creare la storia di ZP, e si è vista questa cosa come un imposizione! Intanto , come diceva qualcuno, non è un editore e non impone nulla, inoltre: se in decenni nessuno l aveva mai fatto, non vedo perchè infamare l unico che l ha fatto! Quando fai una cosa ti esponi al giudizio del pubblico, è chiaro, e di quel giudizio devi tenere conto. Ma spesso ( e parlo da fumettista), criticare aprioristicamente è molto + facile che creare una cosa: e + la cosa è complicata, quindi complessa, + è difficile da creare, ma allo stesso tempo + è facile da criticare.
                              Dunque, Don si presta tantissimo, com'è giusto, a molti tipi di critica, proprio perchè il suo è un lavoro molto complesso.
                              Ma spero sia ammesso da tutti, critici inclusi, che è un lavoro enorme quello che ha intrapreso, molto + impegnativo di un altro autore disney qualsiasi (grandi compresi).
                              E non dico che questo dia automaticamente valore positivo alle sue storie, ma per lo meno merita di essere visto con un lodevole ed enorme sforzo di creatività!

                              Amen

                              "Non chiamarmi nipote, chiamami vendetta"
                              (Paperinik il diabolico vendicatore)

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                                Re: Don Rosa
                                Risposta #509: Martedì 16 Gen 2007, 13:32:54
                                Ma chi è che lo critica dal punto di vista qualitativo, cioè sì delle critiche pure da questo punto di vista ci sarebbero, ma non credo siano il punto del discorso. Sinceramente preferisco un atteggiamento (e ho detto atteggiamento, non produzione) come quello di un Cimino o di un Martina (ebbene sì) più libero dalle autoimposizioni che quello di un Don Rosa che afferma che nel suo universo Topolino non esiste.

                                 

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