Uno degli aspetti, uno dei tanti, che mi fanno amare Casty, è il fatto che ogni suo personaggio si può associare, in modo più o meno esplicito, a un determinato tema o filone. Eurasia è usata per storie ambientate in angoli remoti, ma con sempre un velo di mistero e legati ad antiche civiltà. Estrella è usata per le esplorazioni naturalistiche. Uma è una viaggiatrice del tempo e a mio avviso non le si può associare un filone definito (le due storie in cui appare sono molto diverse, e hanno in comune forse solo il concetto di alterazione temporale ) e Topesio per le storie urbane. Se il tema che fa da sfondo a Topesio sono mode e conformismo, che Casty si diverte a dileggiare e di cui aveva già parlato per esempio qui
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2543-1 oppure qui
https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2659-1, quello di cui è simbolo Vito è il controllo. Perchè? Riferendomi solo alle tre storie più importanti del personaggio (gli scherzodollari, le regolissime del Guazzabù, la Neve Spazzastoria) nella prima abbiamo Vito che inganna i topolinesi con gli zufoli a tre note, facendolo diventare un oggetto popolare grazie ai suoi modi subdoli. Topolino, elemento ricorrente nell'autore, sarà l'unico a non fidarsi. Vito, scoprirà Topolino in visita in un laboratorio, ne ha uno a sette note, con cui controlla totalmente il denaro dei topolinesi. Controllo, pur certamene sui generis, economico. Nelle regolissime del Guazzabù. Vito è il creatore di questa simulazione virtuale, e, arrivati, a un certo punto della storia, i giocatori, escluso Topolino arrivano anche a non distinguere più la realtà dalla virtualità. Addirittura colui che crede di essere un mercante arriverà, se non ricordo male, a cedere tutti i suoi averi a Vito, pur di avanzare nel gioco. Controllo totale della percezione. Infine, la Neve Spazzastoria. A mio parere una delle sue storie più significative, in cui abbiamo un Vito sempre più folle, che vuole soggiogare il mondo intero in modo diabolico. Ovvero riscrivendo la memoria dell'umanità, cosicchè da annullare le possibilità di opposizione intellettuale. Il modo in cui il tutto viene archittettato lascia intendere che Vito ha velleità non solo di tiranno, ma di dio, che può svuotare gli uomini di un'identità e poi dar loro una artefatta. Per ironia della sorte, Vito subirà lo stesso trattamento che voleva riservare all'umanità, diventando un primitivo e meditando vendetta. Filo conduttore a queste storie, oltre al tema, è il fatto che Vito disprezzi Topolino, fin dalla prima storia. Nel Guazzabù Topolino diventerà uno Spunzel, una creatura malefica, e verrà addirittura inseguito da Basettoni e Manetta. Negli scherzodollari, sapendo chi sia, è l'unico a non fidarsi di Vito, subendo la riprovazione dei suoi concittadini. Nella Neve Spazzastoria, a lui e ai suoi (presunti) antenati vengono addirittura attribuiti tutti i mali dell'umanità. Ma perchè Vito odia Topolino? Dentro di sè è forse invidioso di lui, perchè è quello che lui non potrà mai essere? Un discorso analogo, ma per certi versi molto distante, è proprio anche del Topesio di Casty, sebbene sia un personaggio profondamente diverso