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Paperopoli, città "multietnica"

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Zniga
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PolliceSu
    Paperopoli, città "multietnica"
    Giovedì 8 Feb 2007, 18:42:13
    Paperopoli è uno splendido esempio di città dove diverse “etnie” convivono tra loro, a quanto sembra, perfettamente integrate. Ci sono i paperi, che per molti autori sono una minoranza nonostante il toponimo faccia pensare il contrario. Ci sono i cani (concepiti in origine proprio per non “confondere” i personaggi principali in una folla di individui a loro troppo simili), la stragrande maggioranza (almeno secondo alcuni autori), che pure non sembrano considerare i paperi "diversi" sotto qualche aspetto, né avercela con loro (nonostante uno di questi ultimi abbia il potere assoluto della città). C’è qualche gatto, qualche maiale e pochi altri animali da cortile… e poi ci sono quelli che potrebbero definirsi “meticci”. Tipiche rappresentanti di questa categoria sono, per esempio, le “papere” alte e formose di Francesco Guerrini: volto tipicamente paperesco, ma statura alta (i paperi autentici, al contrario, sono molto più bassi della media dei paperopolesi) e, soprattutto, gambe simili a quelle umane, totalmente diverse dalle zampe palmate di Paperino e compagnia. Ho sempre pensato (lo so, a volte penso troppo) che questi paperopolesi siano nati da un genitore papero e uno non-papero, ma potrei sbagliarmi… Comunque trovo decisamente edificante e positiva (al contrario, purtroppo, di quanto spesso avviene nella realtà) la perfetta integrazione dei vari “tipi” di abitanti, nonostante la diversità esteriore. Qualcuno si è mai concentrato su questo aspetto di Paperopoli? Quali sono le vostre impressioni in proposito?
    « Ultima modifica: Venerdì 9 Feb 2007, 10:38:48 da Zniga »
    "IncVedibile! La testa di questo papeVo ha il suono metallico dell'oVo!"

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    • Che splendida papera!Come ho fatto a non notarla?
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    PolliceSu
      Re: Paperopoli, città "multietnica"
      Risposta #1: Giovedì 8 Feb 2007, 19:15:01
      Bellissima analisi!
      Non mi ci ero mai soffermata, ma evidentemente il melting pot è così connaturato nella mia essenza che l'ho sempre trovato naturale. Mi domando se sia stata in origine una scelta ponderata, o è nata solo per creare un po' di colore e di differenziazione e poi ha assunto un significato di integrazione
      E la scelta di un maiale come sindaco di Paperopoli l'ho sempre vista (almeno da quando ho sviluppato questo tipo di coscienza) come "leggermente" satirica
      Mentre Topolinia in effetti è un po' meno varia.

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      ^Pikapi^
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      PolliceSu
        Re: Paperopoli, città "multietnica"
        Risposta #2: Giovedì 8 Feb 2007, 20:22:35
        Comunque trovo decisamente edificante e positiva (al contrario, purtroppo, di quanto spesso avviene nella realtà) la perfetta integrazione dei vari “tipi” di abitanti, nonostante la diversità esteriore.
        Davvero un bel discorso :D e la morale di fondo c'è. Sarebbe davvero bello se anche nel nostro mondo, fatto di tante persone con usanze, credenze e pelli di colori differenti, convivessimo tutti insieme senza guerre, odio e razzismo....La città di Paperopoli ci deve servire da esempio!!! :) :D
        « Ultima modifica: Giovedì 8 Feb 2007, 20:23:19 da ^Pikapi^ »

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        Paperinika
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        PolliceSu
          Re: Paperopoli, città "multietnica"
          Risposta #3: Giovedì 8 Feb 2007, 20:39:45
          Davvero una bella riflessione, su cui, come Pikapi e Marisa, non mi ero mai soffermata.
          Ora che ci penso, questa "multietnicità" potrebbe derivare (in minima, minima parte) da una storia di non mi ricordo quali autori (come al solito, va beh... ::)) in cui Ciccio raccontava che un suo antenato, inisieme ad un'ava di Nonna Papera (Nonna O'Pap?) riescono a far da pacieri fra le due fazioni di Paperopoli, quella dei "becchi tondi" e quella dei "becchi a punta". Magari dopo aver cominciato ad apprezzarsi e rispettarsi fra paperi, i paperopolesi hanno poi deciso di accogliere chiunque nella loro città, fino al sindaco maiale e al giudice gufo...

            Re: Paperopoli, città "multietnica"
            Risposta #4: Giovedì 8 Feb 2007, 21:46:22
            Paperopoli è uno splendido esempio di città dove diverse “etnie” convivono tra loro, a quanto sembra, perfettamente integrate. Ci sono i paperi, che per molti autori sono una minoranza nonostante il toponimo faccia pensare il contrario. Ci sono i cani (concepiti in origine proprio per non “confondere” i personaggi principali in una folla di individui a loro troppo simili), la stragrande maggioranza (almeno per alcuni autori), che pure non sembrano considerare i paperi "diversi" sotto qualche aspetto, né avercela con loro (nonostante uno di questi ultimi abbia il potere assoluto della città). C’è qualche gatto, qualche maiale e pochi altri animali da cortile… e poi ci sono quelli che potrebbero definirsi “meticci”. Tipiche rappresentanti di questa categoria sono, per esempio, le “papere” alte e formose di Francesco Guerrini: volto tipicamente paperesco, ma statura alta (i paperi autentici, al contrario, sono molto più bassi della media dei paperopolesi) e, soprattutto, gambe simili a quelle umane, totalmente diverse dalle zampe palmate di Paperino e compagnia. Ho sempre pensato (lo so, a volte penso troppo) che questi paperopolesi siano nati da un genitore papero e uno non-papero, ma potrei sbagliarmi… Comunque trovo decisamente edificante e positiva (al contrario, purtroppo, di quanto spesso avviene nella realtà) la perfetta integrazione dei vari “tipi” di abitanti, nonostante la diversità esteriore. Qualcuno si è mai concentrato su questo aspetto di Paperopoli? Quali sono le vostre impressioni in proposito?

            Quello in grassetto è quello che commento: Tra l'altro, in diverse storie, sembra proprio che l'essere paperi in quel modo (appunto più bassi, con le zampe, eccetera) sia una caratteristica di famiglia, oltre che una "razza" (Per esempio in Don Rosa).
            Volevo aggiungere poi un'altra differenziazione: ci sono a Paperopoli anche una consistente minoranza di "oche" (non so come definirli) che hanno il becco più piccolo e non piatto, (tipo lo stesso Ciccio) oppure ancora più ad aquila (come lo stesso Archimede).
            Mi ricordo poi di aver letto (forse in Topolino Story) che in realtà quelli che sembrano semplicemente umani con i nasi neri, sono effettivamente umani, a cui la redazione in passato imponeva di colorare di nero i nasi per non inserire umani tra i paperi...
            Diversi ovviamente poi da quelli col naso più allungato, come Battista (che io considererei proprio topi, o cani).
            Per quanto riguarda i motivi della multi etnicità, io penso che all'inizio sia stata casuale, nel senso che l'hanno fatta per differenziare i personaggi e rendere più riconoscibili i paperi, già di per sé molto simili tra loro (motivo tra l'altro per cui non è possibile cambiare loro i vestiti). Poi alcuni personaggi sono satirici (come il sindaco maiale).
            Oggi tuttavia questo modello di città "melting pot" è di grande esempio per i lettori e un vero e proprio esempio da seguire.
            Gerryp2

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              Re: Paperopoli, città "multietnica"
              Risposta #5: Giovedì 8 Feb 2007, 21:51:37
              accidenti che riflessioni  :o bravi!  ;D
              dico solo che è un bene che Paperopoli sia multietnica... è un  valido esempio per i giovani (e con soli paperi sarebbe monotono!).
              Non conoscevo quella degli uomini coi nasi neri... pensavo fossero cani!  :D ;) :)


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              Zniga
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                Re: Paperopoli, città "multietnica"
                Risposta #6: Venerdì 9 Feb 2007, 10:51:27
                Davvero una bella riflessione, su cui, come Pikapi e Marisa, non mi ero mai soffermata.
                Ora che ci penso, questa "multietnicità" potrebbe derivare (in minima, minima parte) da una storia di non mi ricordo quali autori (come al solito, va beh... ::)) in cui Ciccio raccontava che un suo antenato, inisieme ad un'ava di Nonna Papera (Nonna O'Pap?) riescono a far da pacieri fra le due fazioni di Paperopoli, quella dei "becchi tondi" e quella dei "becchi a punta". Magari dopo aver cominciato ad apprezzarsi e rispettarsi fra paperi, i paperopolesi hanno poi deciso di accogliere chiunque nella loro città, fino al sindaco maiale e al giudice gufo...


                L'ho letta anch'io! E anche io non ricordo gli autori, purtroppo! L'antenata di Nonna Papera si chiamava effettivamente Nonna O'Pap, e l'antenato di Ciccio se non ricordo male era Ciccio Oco. Mi aveva colpito il fatto (probabilmente era stato deciso di proposito) che alla fine, a far da pacificatore tra becchi tondi e becchi a punta fosse stato proprio Ciccio, il cui becco ha una forma intermedia...
                « Ultima modifica: Venerdì 9 Feb 2007, 10:55:31 da Zniga »
                "IncVedibile! La testa di questo papeVo ha il suono metallico dell'oVo!"

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                  Re: Paperopoli, città "multietnica"
                  Risposta #7: Venerdì 9 Feb 2007, 11:34:28
                  Riallacciandomi a un discorso già fatto sulle varie specie di animali umanizzati, dico che per me sono piú significative, nel mondo disneyano, le differenze culturali che quelle "razziali". Infatti tanto i McDuck che i Whiskerville sono scozzesi, tanto Topolino che Pippo che Gambadilegno sono americani di ascendenza inglese (come si mostra nel primo episodio di "C'era una volta in America") e cosí via. Solo nei casi di popolazioni indigene allo stato piú o meno selvaggio (che si suppone siano rimaste isolate per molto tempo) è presente un solo tipo "umanizzato" (ad esempio tribú africane, asiatiche o indiane d'America composte solo da paperi). Peraltro, ritengo che ci sia compatibilità riproduttiva all'interno dei grandi gruppi dei "mammiferi" e degli "uccelli" (prova ne sono l'albero genealogico dei paperi e i vari "matrimoni misti" come quello di Re Sorcio e Filina, quello immaginario di Topolino e Samantha e quello desiderato un tempo di Gambadilegno con Minni), ma non tra questi due.
                  La questione della popolazione di colore è spinosa: in genere, sono mostrati esplicitamente come neri (100% umani, come il Gongoro e la sua tribú, oppure col naso a tartufo) gl'indigeni africani, ma negli Stati Uniti mi vengono in mente solo due casi espliciti: lo schiavetto ne "Le avventure di Top Sawyer" (personaggio già presente nell'opera parodiata di Mark Twain) e il giovane mozzo di stalla in "Topolino e Piedidolci cavallo da corsa". Poi ci sarebbe da ricordare la questione sollevata da Alfredo Castelli a proposito di Topolino, piú per provocazione che per reale convincimento. (vedere quest'intervista: http://www.ubcfumetti.com/international/dh_bvza.htm )
                  Il personaggio di Gancio è stato vinto come un emblema della gente di colore, ma la storia di Concina/Chierchini "Le radici di Gancio" (Topolino 1246), assegnando al Nostro origini napoletane, sembra sconfessare quest'interpretazione.
                  « Ultima modifica: Venerdì 9 Feb 2007, 11:55:19 da giona »
                  "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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                    Re: Paperopoli, città "multietnica"
                    Risposta #8: Venerdì 9 Feb 2007, 11:45:41
                    A proposito dei personaggi di colore c'è sicuramente da ricordare Nestore, il papero nero amico di José Carioca nelle serie brasiliane. Quello, direi, rappresenta proprio i molti brasiliani di colore...
                    "IncVedibile! La testa di questo papeVo ha il suono metallico dell'oVo!"

                      Re: Paperopoli, città "multietnica"
                      Risposta #9: Venerdì 9 Feb 2007, 13:56:40
                      Paperopoli è uno splendido esempio di città dove diverse “etnie” convivono tra loro, a quanto sembra, perfettamente integrate. Ci sono i paperi, che per molti autori sono una minoranza nonostante il toponimo faccia pensare il contrario.
                      Questo lo attribuirei al fatto che la città fu fondata da un papero, Cornelius Coot, che quindi diede alla città il nome della sua specie (Duckburg).
                      « Ultima modifica: Venerdì 9 Feb 2007, 13:58:30 da Gerryp2 »
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                        Re: Paperopoli, città "multietnica"
                        Risposta #10: Venerdì 9 Feb 2007, 14:02:01
                        Questo lo attribuirei al fatto che la città fu fondata da un papero, Cornelius Coot, che quindi diede alla città il nome della sua specie (Duckburg).

                        già... anche se ad essere precisi il cognome farebbe pensare ad una folaga più che a un'anatra...
                        "IncVedibile! La testa di questo papeVo ha il suono metallico dell'oVo!"

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                          Re: Paperopoli, città "multietnica"
                          Risposta #11: Venerdì 9 Feb 2007, 14:51:06
                          Questo lo attribuirei al fatto che la città fu fondata da un papero, Cornelius Coot, che quindi diede alla città il nome della sua specie (Duckburg).

                          Ecco. Non dimentichiamoci che il nome originario dell'insediamento era Drakeborough, e che era stato fondato da sir Francis Drake (in inglese, "drake" è il maschio dell'anatra, e il navigatore viene raffigurato con queste fattezze nel mondo Disney). In questo caso era doppia la dedicazione: al cognome e alla specie.
                          "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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                            Risposta #12: Venerdì 9 Feb 2007, 15:31:01


                            L'ho letta anch'io! E anche io non ricordo gli autori, purtroppo! L'antenata di Nonna Papera si chiamava effettivamente Nonna O'Pap, e l'antenato di Ciccio se non ricordo male era Ciccio Oco. Mi aveva colpito il fatto (probabilmente era stato deciso di proposito) che alla fine, a far da pacificatore tra becchi tondi e becchi a punta fosse stato proprio Ciccio, il cui becco ha una forma intermedia...
                            Alla forma intermedia del becco di Ciccio non avevo mai fatto caso più di tanto...

                            Riguardo i personaggi di colore, ho notato che appaiono una papera e un paperotto neri nella prima vignetta della 29ma pagina della storia "Archimede inventore mostruoso" di Concina/Amendola pubblicata per la prima volta su Topolino #1922.
                            E' un caso unico, o ne esistono altri?

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                              Re: Paperopoli, città "multietnica"
                              Risposta #13: Venerdì 9 Feb 2007, 15:41:43
                              Per i personaggi di colore c'è Nina, delle storie della baia, rientra tra i cani umanizzati ed è un gran bel personaggio

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                                Re: Paperopoli, città "multietnica"
                                Risposta #14: Venerdì 9 Feb 2007, 15:49:17
                                Per i personaggi di colore c'è Nina, delle storie della baia, rientra tra i cani umanizzati ed è un gran bel personaggio


                                Vero! Anche a me piace molto.
                                "IncVedibile! La testa di questo papeVo ha il suono metallico dell'oVo!"

                                 

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