Nel fumetto Disney, in questi anni di politically correct, sono scomparse diverse cose: armi negli episodi gialli (poi riapparse), dialoghi troppo violenti, punizioni corporee (frustate e sculacciate), il parlare all'infinito da parte di popoli primitivi, le labbra enormi e rosso-fuoco che caratterizzavano i personaggi neri.
A proposito di questi ultimi, si è andati oltre: dopo i verbi all'infinito e le labbrone, è scomparsa anche la pelle nera (come se fosse motivo di imbarazzo). Oggi gli abitanti di isole o paesi tropicali hanno i capelli ricci e scuri ma la loro pelle è generalmente chiara; si può solo intuire che siano personaggi di colore.
Un esempio clamoroso e famoso è quello di Zenobia, regina africana creata da Romano Scarpa.
Nei primi episodi aveva capelli neri e ricci e pelle scura. Conosciuti Topolino e Pippo e trasferitasi a Topolinia, Zenobia si sliscia i capelli e li schiarisce fino a farli diventare biondi. Non soddisfatta, schiarisce anche la pelle rendendola rosea. La ormai ex-regina d'Africa, datasi al teatro, è dunque una donna apparentemente bianca.
Non so se Scarpa abbia mai detto nulla su questo cambiamento. Certo, rispecchia ciò che accade nella realtà americana dove in genere le donne nere fanno di tutto per schiarirsi la pelle e lisciarsi i capelli (lo vediamo anche fra le star della musica).
Un'altra cosa che noto da sempre è che gli sporadici personaggi di colore sono sempre abitanti di lontane terre esotiche, come se a Topolinia o Paperopoli (che rispecchiano la società americana) non ci fosse una società multietnica.
E' vero che i personaggi dei fumetti Disney sono antropomorfi e non dovrebbero avere identità etniche precise, però in genere li si percepisce come 'bianchi' (quando nelle Paperolimpiadi QQQ hanno come amico il paperotto coreano Kim Don-Ling dagli occhi a mandorla, essi sono percepiti come paperotti americani 'bianchi'; quando i paperi incontrano nei territori deserti del Calisota personaggi nativi 'pellerossa', essi sono paperi 'bianchi').
Questo accade non solo oggi nel fumetto Disney italiano ed europeo, ma accadeva anche ieri in quello americano. Quando si vedevano (e si vedono) scene urbane con strade affollate di persone generiche (i cosidetti 'canidi' ordinari col naso a tartufo) esse erano (e sono) tutte 'bianche'.
Le società multietniche sono una realtà (in America da sempre, in Europa da 60 anni e in Italia da 20) non mostrata nei fumetti Disney.
Unico caso contrario (involontario e non da poco): negli Anni 30 si diceva che i vari Topolino, Minni, Orazio, Clarabella e Pippo potessero essere afro-americani (o 'negri', data l'epoca). Questo per via della pelle nera (tranne che per il viso) dovuta a esigenze di visione nei cartoni in bianconero.
Anche oggi percepisco Clarabella o Trudy più come donne nere che bianche (ma è un caso isolato anche se coinvolge personaggi storici).
La domanda finale è: perché nei fumetti Disney (al di là di episodi occasionali) non vengono mostrati personaggi (principali o generici) di altre etnie?