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(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia

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    Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
    Risposta #15: Giovedì 31 Dic 2020, 18:33:16
    Le cose non sono cambiate in meglio, anzi, caro Rosolio (e grazie per aver ripreso dopo un decennio questo mio topic dove già denunciavo il problema della pigmentazione). Resta un tabù far vedere personaggi (sia umano-antropomorfi che paperi-gallinacei) con un colore della pelle o delle piume piuttosto scuro. Prova ne sia questo commento di picccolobush riguardo "Topolino e il ritorno del bluesman" (storia da elogiare sotto altri aspetti, ovviamente), uscita lo scorso settembre in questo albo che gli dedica la copertina.

    Recensione Topolino 3381


      L’unica nota stonata è il consueto intervento redazionale: non servirebbe nemmeno vedere gli originali per capire che almeno quattro dei protagonisti erano, nell’idea degli autori, afroamericani; i tratti somatici sono abbastanza evidenti, e d’altronde il 60% della popolazione di New Orleans è di colore.

     È una cosa che non solo stona, ma lascia perplessi sul risultato.

     Perché, come al solito, nel tentativo di non “urtare la sensibilità” di qualcuno (di chi poi?) si finisce per fornire una rappresentazione artefatta e incompleta della realtà del mondo. Un atteggiamento sbagliato che, paradossalmente, finisce per emarginare dalle storie proprio quelle persone (quelle di colore in questo caso specifico) che vorrebbe, nelle intenzioni, “tutelare”.

     
    In hovercraft sul Bayou

    Il discorso è ovviamente ben più ampio e non è questa la sede per affrontarlo ma, considerando il pubblico al quale il settimanale si rivolge principalmente (facciamo una fascia d’età 8-14?) e le realtà in cui questo pubblico vive, sarebbe interessante conoscere le motivazioni di questi interventi. Richiesta che ovviamente cadrà nel vuoto però, nel caso, noi siamo qua per ascoltare le ragioni di tutti.

     
    Molto strano...
    Per quanto ti ricordi quanti musicisti neri hanno fatto vedere? Tipo parodie di Louis Armstrong, rapper vari, eccetera

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      Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
      Risposta #16: Giovedì 31 Dic 2020, 18:53:18
      Tornando alla questione principale, ho già detto in questo stesso forum che la rappresentazione di una certa razza (che ci sia o no, cioè) lo ritengo un elemento del tutto irrilevante per la godibilità della storia. Stiamo pur sempre parlando di fumetto Disney
      Qui sembra esserci un paletto della redazione italiana che limita la presenza di personaggi visibilmente non bianchi per paura di non si sa che.

        Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
        Risposta #17: Giovedì 31 Dic 2020, 18:56:22
        Caro SJW, a te per la comprensione e la godibilità della storia cambia qualcosa? Credo di no
        Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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          Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
          Risposta #18: Giovedì 31 Dic 2020, 19:08:54
          Caro SJW, a te per la comprensione e la godibilità della storia cambia qualcosa? Credo di no
          Smettila con la retorica di usare termini come "SJW" e mettere in mezzo il progressismo. Non siamo sotto un post di Repubblica.

          Non capisco perché ti irriti se c'è chi vorrebbe più attinenza alla realtà. Ci sono stati personaggi neri in PK, Le storie della Baia, eccetera. Non è che qui si sta dicendo di mettere tot personaggi neri, gialli e fucsia per tutte le storie. Semplicemente sarebbe meglio lasciare più libertà agli autori che in maniera non forzata di loro spontanea volontà userebbero più di ora anche personaggi neri, asiatici, eccetera.
          « Ultima modifica: Giovedì 31 Dic 2020, 19:10:47 da Rosolio »

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            Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
            Risposta #19: Giovedì 31 Dic 2020, 19:29:18
            Molto strano...Per quanto ti ricordi quanti musicisti neri hanno fatto vedere? Tipo parodie di Louis Armstrong, rapper vari, eccetera
            La storia è più che altro ambientata nelle paludi del Delta dove ci sono diversi personaggi e gli unici considerabili 'neri' (non sopporto la dicitura 'di colore' perché siamo tutti colorati) sono due donne dai capelli ricci (più scuri o grigi a seconda dell'età) e dai tratti vagamente 'afro' ma chiarissime di pelle. Una scena finale si svolge in un locale dove i musicisti e i clienti sono tutti bianchi tranne la cantante 'chiarissima' e dai capelli grigi e ondulati.

            Vista l'evoluzione del topic si potrebbe riaprire quello chiuso di recente e immotivatamente: "PaperDemocratici o TopoRepubblicani?"  ;D 

              Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
              Risposta #20: Giovedì 31 Dic 2020, 19:33:21
              Non credo che ci siano dei paletti nel rapresentare delle etnie. Penso che siano i disegnatori a scegliere come fare le persone, specialmente le comparse. Tipo Sciarrone, forse più sensibile a queste cose, disegna più spesso gente nera/asiatica rispetto ad altri disegnatori, che magari, banalmente non ci pensano. Discorso a parte per Topolino e il ritorno del bluesman, lì la colorazione è stata modificata post-produzione: nella recensioni di Fisbio, mostra una tavola con i colori giusti presi dai social di Zironi; quindi avranno ritoccato la carnagione all'ultimo momento per chissà quale motivo.

              E poi, come ho già scritto in passato, trovo anche la popolazione antropomorfa decisamente sbilanciata: a Paperopoli i pennuti abbondano come giusto che sia, ma a volte si esagera paperizzando l'intero pianeta diventando letteralmente un mondo papero.
              Totalmente opposto a Topolinia, città dei topi: la popolazione dei muridi è pressoché nulla  ???
              « Ultima modifica: Giovedì 31 Dic 2020, 19:35:04 da Andy392 »

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                Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                Risposta #21: Giovedì 31 Dic 2020, 19:39:15
                Discorso a parte per Topolino e il ritorno del bluesman, lì la colorazione è stata modificata post-produzione: nella recensioni di Fisbio, mostra una tavola con i colori giusti presi dai social di Zironi; quindi avranno ritoccato la carnagione all'ultimo momento per chissà quale motivo.
                Boh, chissà che gli è passato per la testa.

                La storia è più che altro ambientata nelle paludi del Delta dove ci sono diversi personaggi e gli unici considerabili 'neri' (non sopporto la dicitura 'di colore' perché siamo tutti colorati) sono due donne dai capelli ricci (più scuri o grigi a seconda dell'età) e dai tratti vagamente 'afro' ma chiarissime di pelle. Una scena finale si svolge in un locale dove i musicisti e i clienti sono tutti bianchi tranne la cantante 'chiarissima' e dai capelli grigi e ondulati.
                Ricordo varie storie di ambientazione a New Orleans e simili. Tipo se non erro una storia di Pippo reporter.

                Vista l'evoluzione del topic si potrebbe riaprire quello chiuso di recente e immotivatamente: "PaperDemocratici o TopoRepubblicani?"  ;D 
                Si infiammano sempre gli animi lol

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                  Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                  Risposta #22: Domenica 3 Gen 2021, 20:08:07
                  Topolinia, città dei topi: la popolazione dei muridi è pressoché nulla 
                  Una volta anche a me ciò dava fastidio. Poi però mi sono reso conto che si tratta di una quisquilia: magari deve il suo nome dal fatto che i padri fondatori erano topi. O magari da qualcosa che non c'entra nulla; d'altronde non credo che Gallipoli sia popolata da galli antropomorfi (ma potrebbe essere un'idea, per un'eventuale  storia ivi ambientata).

                  Tornando all'argomento della discussione, è curioso notare che già Gottfredson lesinava nel rappresentare i neri, in un'epoca di politicamente corretto inesistente. Quello che mi ha colpito di più non è tanto la loro mancanza negli Stati Uniti (in cui ai tempi erano forse meno numerosi) ma proprio in zone tropicali dove ci si aspetterebe di trovarli. L'avventura nella legione straniera rappresenta l'eccezione più significativa, ma per il resto in tutte le regioni del mondo toccate si incontrano personaggi bianchi.

                    Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                    Risposta #23: Domenica 3 Gen 2021, 20:56:05
                    Tornando all'argomento della discussione, è curioso notare che già Gottfredson lesinava nel rappresentare i neri, in un'epoca di politicamente corretto inesistente. Quello che mi ha colpito di più non è tanto la loro mancanza negli Stati Uniti (in cui ai tempi erano forse meno numerosi) ma proprio in zone tropicali dove ci si aspetterebe di trovarli. L'avventura nella legione straniera rappresenta l'eccezione più significativa, ma per il resto in tutte le regioni del mondo toccate si incontrano personaggi bianchi.
                    I pochi personaggi neri che compaiono in Gottfredson seguono gli stereotipi di allora (tra cui gli immancabili cannibali) che si possono vedere anche nei cartoni della stessa epoca.

                    Riflettendoci, la minoranza più rappresentata mi sembra quella dei nativi americani (che tra l'altro sono molto meno degli afroamericani): nelle storie di Guido Martina, in Mickey Mouse Mystery Magazine, eccetera.
                    « Ultima modifica: Domenica 3 Gen 2021, 20:57:49 da Rosolio »

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                      Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                      Risposta #24: Domenica 3 Gen 2021, 21:12:14
                      Riflettendoci, la minoranza più rappresentata mi sembra quella dei nativi americani (che tra l'altro sono molto meno degli afroamericani): nelle storie di Guido Martina, in Mickey Mouse Mystery Magazine, eccetera.
                      Tra l'altro, in Paperino e il vento del sud, per evitare di affrontare lo spinoso tema della schiavitù, i personaggi neri sono stati sistematicamente sostituiti con dei pellirosse.
                      "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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                      Cornelius
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                        Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                        Risposta #25: Domenica 3 Gen 2021, 22:24:09
                        In effetti i nativi americani credo siano la etnia più rappresentata nel fumetto disneyano (dopo la bianca, ovviamente). Spesso e volentieri nelle storie dei paperi (ma anche dei topi), sia americane che italiane, le varie comunità residenti nei dintorni di Paperopoli e Topolinia sono spesso coinvolte negli affari dei nostri personaggi. In storie di Cimino lo zione ha sovente chiesto udienza a dei 'grandi saggi' per chiarire alcuni misteri riguardanti tesori o leggende. E anche nelle sue storie giovanili ha avuto spesso contatto con loro.
                        Lo stesso Cornelius Coot avrebbe avuto una love story con una certa Duckahontas, nativa calisotiana.

                                                                                                   
                                                                          https://univerduck.fandom.com/fr/wiki/Duckahontas

                        Sotto questo aspetto gli autori sono stati abbastanza realistici, forse influenzati dalla popolarità di tanti film western e dal fatto che le terre del Pacifico, come quelle di tutte le Americhe, sono state esclusivamente amerindiane fino all'arrivo degli europei. Anche le infinite storie nei paesi sudamericani (primo fra tutti il Perù) vedono protagonisti abitanti indigeni del luogo, a cominciare da quelli di Testaquadra.

                        Restando in Calisota, gli autori dovrebbero considerare anche la grande percentuale di popolazione asiatica (di antica immigrazione ottocentesca) che vive lì e, ad oggi, l'unico ricordo che ho in tal senso riguarda Kim Don Ling delle Paperolimpiadi scarpiane, non a caso un papero coreano abitante a Paperopoli, magari uno dei tanti geni della Silicon Valley. Purtroppo mai ripreso nella storia d'amore con Chen Dai Lem che, appena iniziata alla fine dei giochi di Seul, dovrebbe continuare felicemente (si spera) proprio nella città dei paperi.

                        Eppure personaggi antropomorfi con occhi a mandorla sono rari e, nel caso, fanno da 'sfondo'. Come i neri che, nel caso, compaiono solo in serie particolari come quelle della Baia (Nina) o pikappiche (Mary Ann Flagstarr). Proprio per ovviare a questa evidente assenza Francesco Guerrini decise di disegnare spesso dei personaggi neri (poliziotti ma non solo), sia corvini (e il colore del piumaggio era scontato, come per Gancio) che paperi. La varietà antropomorfa dei characters del Topo non deve essere una scusa per non sottolineare anche quella etnica in personaggi umani tartufati, canidi, paperi/gallinacei e di altro tipo.

                        Il Calisota è uno stato multietnico (come la maggior parte di quelli americani) e un ragazzino italiano 'nativo', abituato ormai a vivere anch'egli in una situazione similare, deve riconoscere nei personaggi che vede e legge ciò che lo circonda nella quotidianità reale. Altrimenti il fumetto sembrerà dedicato esclusivamente a quelli come lui, chiari di pelle, e non a tutti gli altri che vivono insieme a lui sia in paesi reali che, si spera, in quelli di fantasia.
                        « Ultima modifica: Domenica 3 Gen 2021, 23:32:29 da Cornelius Coot »

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                          Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                          Risposta #26: Domenica 3 Gen 2021, 23:21:34
                          Io percepisco Gancio come nero anche se non è stato mai esplicitato.
                          Allego due vignette di una striscia di Bill Walsh.

                            Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                            Risposta #27: Domenica 3 Gen 2021, 23:29:40
                            Il Calisota è uno stato multietnico (come la maggior parte di quelli americani) e un ragazzino italiano 'nativo', abituato ormai a vivere anch'egli in una situazione similare, deve riconoscere nei personaggi che vede e legge ciò che lo circonda nella quotidianità reale. Altrimenti il fumetto sembrerà dedicato esclusivamente a quelli come lui, chiari di pelle, e non a tutti gli altri che vivono insieme a lui sia in paesi reali che, si spera, in quelli di fantasia.
                            Già, non mi sembra poi che oggi sia un tema controverso la società multietnica o almeno non nel modo di come può essere affrontato su un fumetto disney (non ci sono certo storie in cui Paperino fa amicizia con membri delle Pantere Nere). Lo è piuttosto la religione che è sempre stata assai marginale nel fumetto disney, compreso il cristianesimo.

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                              Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                              Risposta #28: Domenica 3 Gen 2021, 23:37:38
                              Io percepisco Gancio come nero anche se non è stato mai esplicitato.
                              Allego due vignette di una striscia di Bill Walsh.
                              Probabile che Bill Walsh abbia voluto far intendere, in questa striscia, ciò che spesso accadeva nel suo paese, in certi ristoranti e con certi clienti. Una denuncia della segregazione razziale che vigeva legalmente in diversi stati degli Usa (e 'ufficiosamente' in altri), almeno fino alla metà dei '60.
                              « Ultima modifica: Domenica 3 Gen 2021, 23:41:19 da Cornelius Coot »

                                Re:(Ir)realtà multietniche a Paperopoli e Topolinia
                                Risposta #29: Domenica 3 Gen 2021, 23:59:17
                                Probabile che Bill Walsh abbia voluto far intendere, in questa striscia, ciò che spesso accadeva nel suo paese, in certi ristoranti e con certi clienti. Una denuncia della segregazione razziale che vigeva legalmente in diversi stati degli Usa (e 'ufficiosamente' in altri), almeno fino alla metà dei '60.
                                Sì probabile che abbia voluto far intendere tra le righe una denuncia della società dell'epoca, la tavola settimanale ( https://inducks.org/story.php?c=ZM+51-04-22 ) è del 1951. Bisogna dire però che principalmente gioca sulla natura semi-antropomorfa di Gancio: nel suo esordio viene acquistato in un negozio di animali da Pippo (!) e, anche se poi gli vengono date caratteristiche umane, gli è rimasta la capacità di poter volare.
                                Sicuramente già all'epoca questa scenetta con Gancio e i suoi amici musicisti faceva pensare alla segregazione nei locali.
                                « Ultima modifica: Lunedì 4 Gen 2021, 00:02:32 da Rosolio »

                                 

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