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Quando il nepotismo raggiunge il delirio...

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dr. Paperus
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    Re: L'invasione dei nipoti alieni
    Risposta #135: Sabato 17 Set 2011, 11:46:51

    Nelle storie italiane degli anni 50 Archimede chiamava PdP 'Signor Paperone' dandogli del 'lei' o del 'voi' (non ricordo l'abbia mai chiamato addirittura 'zio').
    E' vero, ma io mi riferivo a storie (purtroppo non ricordo il titolo) degli anni '60 - '70 in cui Paperone chiama Archimede "nipote"... una, se non sbaglio potrebbe essere Paperino e il traforo di straforo (Pier Lorenzo DeVita - 1963)

     
    « Ultima modifica: Sabato 17 Set 2011, 11:51:52 da Gabriele_Iurato »
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      Re: L'invasione dei nipoti alieni
      Risposta #136: Sabato 17 Set 2011, 11:59:58

      Nelle storie italiane degli anni 50 Archimede chiamava PdP 'Signor Paperone' dandogli del 'lei' o del 'voi' (non ricordo l'abbia mai chiamato addirittura 'zio').
      Nelle puntate televisive dei "Duck Tales" (ma non nell'adattamento italiano dei fumetti) Archimede dà sistematicamente del "lei" a Paperone, mentre quest'ultimo gli dà del "tu". Invece, nei fumetti tedeschi, Archimede (Daniel Düsentrieb) è per tutti "Herr Düsentrieb", (sarebbe come per noi "il signor Pitagorico") e Paperone e i nipotini (Paperino non mi ricordo, dovrei controllare) si rivolgono a lui con il "Sie" (l'equivalente del nostro "lei").
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        Re: L'invasione dei nipoti alieni
        Risposta #137: Sabato 17 Set 2011, 13:33:49
        Invece, nei fumetti tedeschi, Archimede (Daniel Düsentrieb) è per tutti "Herr Düsentrieb", (sarebbe come per noi "il signor Pitagorico") e Paperone e i nipotini (Paperino non mi ricordo, dovrei controllare) si rivolgono a lui con il "Sie" (l'equivalente del nostro "lei").
        Lol, che brutto così, è molto meglio la versione italiana, dove Archimede è praticamente un amico di famiglia. Inoltre nelle storie di Mastantuono con Bum Bum, Archimede e Paperino sembrano proprio due grandi amici di vecchia data.
        « Ultima modifica: Sabato 17 Set 2011, 13:34:18 da Melus »

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          Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
          Risposta #138: Giovedì 5 Apr 2012, 18:23:01
          Anche Casty non scherza, nel suo "il mondo che verrà" sia Nicko sia la principessa sono nipoti di Re Bonomox... però tra loro sono cugini XD dico, almeno uno dei due figlio del re poteva essere? XD

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            Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
            Risposta #140: Lunedì 11 Giu 2012, 00:14:11
            Ma è per davvero il delirio, presto avremo anche i nipoti dei nipotiXD
            « Ultima modifica: Lunedì 11 Giu 2012, 00:16:44 da Andrea »

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              Re: L'invasione dei nipoti alieni
              Risposta #141: Lunedì 11 Giu 2012, 16:06:12
              Nelle puntate televisive dei "Duck Tales" (ma non nell'adattamento italiano dei fumetti) Archimede dà sistematicamente del "lei" a Paperone, mentre quest'ultimo gli dà del "tu". Invece, nei fumetti tedeschi, Archimede (Daniel Düsentrieb) è per tutti "Herr Düsentrieb", (sarebbe come per noi "il signor Pitagorico") e Paperone e i nipotini (Paperino non mi ricordo, dovrei controllare) si rivolgono a lui con il "Sie" (l'equivalente del nostro "lei").

              Bè, è fedele a Barks... E, sarò controcorrente, ma lo preferivo.
              In Barks, Paperone chiama Archimede soltanto "Gyro", ma Archimede si rivolge a lui come "Mr. McDuck", come nella vignetta sotto. Anche se non esiste il Lei in inglese, chiamare per cognome preceduto da Mr. corrisponde...
              Nei fumetti tedeschi mettono un Lei "egalitario" per tutti, ma credo ci sia anche il fatto che i tedeschi usano il Lei ancor più degli italiani, anche nelle pubblicità ti danno del Lei (tipo: "Questa è l'auto che lei ha sempre desiderato").
              « Ultima modifica: Lunedì 11 Giu 2012, 16:10:24 da Florence »

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                Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                Risposta #142: Martedì 12 Giu 2012, 14:27:20
                Bhè, in effetti anche nei rapporti d'affari, un più informale "Signor De' Paperoni" non guasterebbe... Molti, troppi soci in affari lo chiamano semplicemente "Paperone", e poi si comportano tutto fuorchè d'amici...

                Penso che Archimede può chiamarlo tranquillamente con l'appellativo di "Signor etc.", ma trattarlo comunque come un amico anche se è pur sempre, un datore di lavoro (e meno di quattrini, vabbè :D)
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                  Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                  Risposta #143: Martedì 12 Giu 2012, 14:42:57

                  Dopo tante collaborazioni e avventure vissute trovo giusto che Archimede dia del 'tu' a Paperone: è ormai diventato uno di famiglia (a volte lo vediamo da Nonna Papera in pranzi o cene con gli altri paperi). Piuttosto sarei curioso di sapere quando, nelle storie italiane, c'è stato il primo 'tu': probabilmente a metà dei '60 (ma forse è meglio andare nel forum apposito).

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                    Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                    Risposta #144: Martedì 12 Giu 2012, 14:50:13
                    Che poi molti sono nipoti "one shot", apparsi solo per una storia, uno stratagemma narrativo che non mi piace molto. Credo che sia preferibile, quando è possibile, recuperare dei personaggi già creati, magari approfondendone le caratteristiche, invece di creare ogni volta un personaggio solo per una storia.
                    « Ultima modifica: Martedì 12 Giu 2012, 14:50:57 da Melus »

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                      Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                      Risposta #145: Martedì 12 Giu 2012, 16:44:26
                      Che poi molti sono nipoti "one shot", apparsi solo per una storia, uno stratagemma narrativo che non mi piace molto. Credo che sia preferibile, quando è possibile, recuperare dei personaggi già creati, magari approfondendone le caratteristiche, invece di creare ogni volta un personaggio solo per una storia.

                      Condivido quanto dici. Questo proliferare eccessivo di nepotame alla lunga stanca un po', anche perchè diventa una formula ripetitiva.

                      Preferirei anch'io che fossero rivalutati ed eventualmente rilanciati personaggi già creati e che si sono rivelati interessanti. Naturalmente è una riflessione fine a se stessa, perchè secondo me gli autori cercano di buttare nella mischia qualche figura nuova, nella speranza che riscuota successo, aver ideato un nuovo personaggio che piace fa curriculum. Oppure probabilmente è la Disney stessa che richiede più figure giovanili, in modo che i lettori più piccoli possano identificarsi maggiormente.
                      « Ultima modifica: Martedì 12 Giu 2012, 17:14:18 da Zapotek »

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                      Cornelius
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                        Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                        Risposta #146: Martedì 12 Giu 2012, 17:46:12
                        Spero inoltre che venga rivalutata anche quell'antica politica disneyana che fa apparire la prole diretta come un tabù non sfatabile, un qualcosa da evitare come la peste. Forse mi sbaglio, ma i giovani di oggi mi sembrano molto più smaliziati di quanto possiamo immaginare, bombardati come sono di notizie ed approfondimenti. Posso capire che aggiungere figli e figliastri dei personaggi principali possa portare ad una certa confusione, però secondo me con quelli secondari si potrebbe giocare di più. Inoltre la società è cambiata, coppie divise e figli avuti fuori da un legame extraconiugale sono all'ordine del giorno... o se proprio non si può almeno li facciano sposare ;D
                        Inoltre non mi sembra che, facendo un esempio, il figlio segreto di Gambadilegno, possa sconvolgere le esistenze dei lettori in erba.

                        Se gli autori disneyani avessero creato personaggi con figli, probabilmente sarebbero stati sposati e avrebbero rappresentato la perfetta famiglia americana con villetta e giardino, auto davanti al garage e tv in salotto, tipica degli anni 50.
                        Invece, abolendo il tradizionale rapporto genitori-figli e sostituendolo con quello zii-nipoti (simile ma solo per certi versi), è come se avessero cancellato quel modello (apparentemente) perfetto di piccola società (la famiglia tradizionale) sostituendolo con uno alternativo (la famiglia allargata, di fatto).
                        I personaggi del fumetto Disney, nell'apparente tabù del sesso che non gli fa avere discendenti diretti, sono in realtà molto più liberi e indipendenti nella loro quotidianità proprio in virtù dei loro rapporti 'indiretti': QQQ fanno cose, muovendosi in città come altrove (quando decidono di raggiungere in bici la fattoria di Nonna Papera o di partire per un raduno delle GM o di seguire lo zione in giro per il mondo), che i loro coetanei anche attuali probabilmente non possono fare (magari non con quella disinvoltura) per via di una mamma o un papà troppo apprensivi. La sedicenne Paperetta vive e lavora praticamente da sola in una metropoli raggiunta dopo aver lasciato la sua cittadina del Mid-West (dove stava con la zia Doretta), collaborando come fotografa e giornalista saltuariamente per Paperone (suo teorico 'zio adottivo') e per suo fratello Gedeone.
                        Paperino e Paperina, come Topolino e Minni, non vivendo insieme ma ognuno per conto proprio, sono liberi di incontrarsi come di avere una vita propria indipendente, salvo essere richiamati dalle fidanzate quando queste decidono di fare shopping o di tagliare l'erba nei loro giardini o di spostare i mobili della casa. Sono comunque più liberi e indipendenti di una coppia sposata (con prole).
                        Infiniti poi gli esempi di singles che vivono, ognuno nella propria casetta, un tipo di vita solo oggi molto di moda nella nostra società reale ma che un tempo li avrebbe fatti passare come 'zitelloni' da sposare: Paperoga, Pippo, Gastone, Archimede, Bum Bum Ghigno fino ad arrivare a Paperone che, pur con la sua corte di maggiordomi, segretarie e spasimanti, tiene tantissimo alla sua vita indipendente da single dedicata al guadagno, al risparmio e al successo (con qualche parentesi di umana affettività ogni tanto).

                        Per cui, quando parli di società reale cambiata (coppie divise e figli extraconiugali) che accetterebbe di vedere in un fumetto Disney personaggi con figli diretti (che poi, come scrivi, potrebbero sempre sposarsi), ho l'impressione che la società stessa presentata 50/60 anni fa dal fumetto in questione e poi sviluppata negli anni, abbia in qualche modo precorso i tempi della società reale, con famiglie di fatto e allargate, con minorenni svegli e indipendenti, con fidanzati eterni ma non fedeli (vedi Donald e Daisy) e neanche troppo 'appiccicati', liberi l'uno dall'altra di svolgere una propria vita parallela.
                        « Ultima modifica: Martedì 12 Giu 2012, 18:26:22 da leo_63 »

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                          Re: Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                          Risposta #147: Martedì 12 Giu 2012, 20:06:35
                          ho l'impressione che la società stessa presentata 50/60 anni fa dal fumetto in questione e poi sviluppata negli anni, abbia in qualche modo precorso i tempi della società reale, con famiglie di fatto e allargate, con minorenni svegli e indipendenti, con fidanzati eterni ma non fedeli (vedi Donald e Daisy) e neanche troppo 'appiccicati', liberi l'uno dall'altra di svolgere una propria vita parallela.

                          Grazie per la risposta. Condivido quanto dici e proprio perchè hanno di fatto precorso i tempi della nostra società, credo che ormai questa rigidità sull'argomento sia un po' anacronistica. Ripeto se si vuole preservare il tabù, va bene lo stesso ma secondo me è un falso problema, piuttosto sono più disposto a giustificare la scelta "creativa" quando prendo in considerazione che  creare figli dei personaggi più rappresentativi del mondo disney possa causare confusione e grandi margini di errore in quegli alberi genealogici abbastanza labirintici che alcuni autori ci hanno regalato.

                          Non avere coppie eccessivamente legate può favorire una interazione più libera dei personaggi nelle avventure e nelle storie, come dici tu, anche se di fatto in un microuniverso Disney dove tutto è molto raccolto, non so quanto possa effettivamente essere utile (per noi le coppie classiche sono simbolicamente "sposate").

                          D'altronde per me questo non è affatto un problema, le cose stanno bene anche così, figurati se voglio farli sposare ;D, dicevo solo che se apparisse un figlio segreto di Gambadilegno con una storia intrigante, invece dell'ennesimo nipote spuntato dal nulla sarebbe più interessante, almeno per me, ma parliamo di quisquilie ne convengo :)

                          Se poi il nepotame e la parentela allargata sia un modo per rendere il legame meno stretto e di conseguenza un modo di garantire una maggiore libertà di movimento e indipendenza ai personaggi ci può stare soprattutto per personaggi grandicelli , un po' meno quando parliamo di nipotini, (un nipote affidato allo zio dovrebbe essere soggetto alle stesse attenzioni di un figlio, non dovrebbe essere lasciato libero di fare quello che vuole senza problemi, come spesso accade nei fumetti, ma questa è appunto una licenza che accettiamo di buon cuore e che accetteremmo comunque, anche se fossero figli diretti).

                          Diciamo più semplicemente che tutto va rivisto con la chiave di interpretazione giusta, ovvero partendo dal presupposto che parliamo di fumetti quindi qualche licenza interpretativa la concediamo. :)  per intenderci a me il fumetto Disney piace così com'è, era più un ragionamento contro i fondamentalismi .
                          « Ultima modifica: Martedì 12 Giu 2012, 20:34:20 da Zapotek »

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                            Risposta #148: Martedì 16 Giu 2020, 17:57:17
                            Dopo tante collaborazioni e avventure vissute trovo giusto che Archimede dia del 'tu' a Paperone: è ormai diventato uno di famiglia (a volte lo vediamo da Nonna Papera in pranzi o cene con gli altri paperi). Piuttosto sarei curioso di sapere quando, nelle storie italiane, c'è stato il primo 'tu': probabilmente a metà dei '60 (ma forse è meglio andare nel forum apposito).

                            Riguardo a quella vecchia questione di Archimede che dà del "tu", del "voi" o chiama addirittura "zio" Paperon de'Paperoni, segnalo la storia (di Barks!) Zio Paperone in cerca di svago in cui lo chiama Uncle Scrooge! Mentre in Italia non credo ci sia stato un momento in cui è entrato più in confidenza... se Scarpa gli fa usare un deferente "voi" con Paperone in Paperino e il colosso del Nilo (1961), in verità Guido Martina gli aveva fatto dare del "tu" già in Paperino al tour (1954!)
                            ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

                              Re:Quando il nepotismo raggiunge il delirio...
                              Risposta #149: Mercoledì 17 Giu 2020, 17:32:56
                              Se è per questo, in Topolino nella valle dell'incanto, suo esordio in una storia italiana, Martina lo fa chiamare zio Paperone da...Topolino stesso! 
                              If you can dream it, you can do it.

                               

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