Dylan Dog Color Fest # 4 - Humor Un volumetto decisamente disneyano, guardando ai nomi degli autori coinvolti! L'idea stessa di rendere in maniera più "comica" l'indagatore dell'incubo e il suo universo la ritengo decisamente innovativa e sperimentale da parte della Bonelli, per quel poco che posso conoscere la "tradizione" della casa editrice. Ottimo quindi aver proposto uno speciale su questo inusuale tema, trasferendo nel disegno del fumetto comico il disegno "realistico" tipico del fumetto Bonelli. Solo il disegno, eh, si premura di rassicurare i fan duri e puri l'editoriale di introduzione, ma è innegabile che in alcuni casi anche i testi delle storie siano più orientati a uno stile caricaturale...
Mai come in questo caso qualche parola è da spendere per la
copertina. Il grandissimo Silver, uno dei padri del fumetto comico italiano, rirpropone la cover del primo numero di
Dylan Dog, dove però gli zombie che accerchiano il protagonista sono Enrico La Talpa, Mosè e Marta! Un Dylan tratteggiato magistralmente in modo caricaturale completa il quadro di un disegno bellissimo e che non mi stanco di guardare e riguardare. Obiettivo centrato in pieno!
Il compito di aprire le danze spetta a
Manichini (Faraci, Cavazzano). E' sempre bellissimo per me leggere questi due nomi insieme, mi riporta alla memoria tantissime storie disneyane memorabili, di rado i due realizzano fumetti meno che ottimi, e così è anche stavolta. La storia è forse poco "dylaniata" (per quel poco che conosco io dell'atmosfera classica di questa testata), nel senso che è presente poca inquietudine, ma l'idea alla base della storia è comunque interessante, volendo poteva essere sviluppata un po' più claustrofobicamente. Poco male, perchè la sceneggiatura di Tito è brillante e divertentissima, Dylan è caratterizzato in maniera scanzonata e irrestibile portando all'estremo alcuni clichè (la fidanzata da 2 giorni, che per altro è geniale nel suo conoscere solo due parole di inglese) e fornendo situazioni divertentissime come il bambino. Dalle prime tavole in poi continuavo a ridere!
Discorso a parte per i disegni magnifici di Cavazzano, che crea tavole eccellenti, capolavori grafici tanto negli ambienti quanto nei personaggi: Dylan col ciuffo mi convince, la tipa anche, Groucho... bello bello bello, per me la storia migliore del volume.
Segue
Una Situazione Pesante (Bartoli, Carnevale), in cui si rientra un po' più nello standard delle avventure di Dylan Dog. Anche se il lato umoristico è fornito dal protagonista che continua misteriosamente a ingrassare, fino all'inverosimile! Qui l'inquietudine è presente, e anche se la soluzione del mistero è abbastanza telefonata la storia è abbastanza godibile.Soprattutto grazie ai disegni eccellenti di Carnevale, che già avevo apprezzato in
Mater Morbi e che qui si supera ancora sfoggiando un tratto deformed e allucinato, che ben si presta a dipinger un Dylan obeso.
La terza storia è
Morire dal Ridere (Enna, Celoni), altra storia formata da una coppia di disneyani. Bruno Enna costruisce una storia folle e delirante che ho gradito moltissimo, è la mia seconda storia preferita dell'albo. L'andamento folleggiante della trama è dovuto al fatto che questa è un elogio alle freddure di Groucho, collegate l'una all'altra in maniera assolutamente insensata e pazza. Il che mi ha fatto lollare alquanto, cosa facilitata dai disegni di Celoni che ho amato! Le prime tavole col boia sono geniali, ma anche tutto il resto della storia è intriso della follia mutuata dalla trama. Interessante che nelle ultime tavole il suo stile cambi da quello che è il resto della storia, e il finale dell'avventura è geniale!
Infine
La Lettera Bianca (Gualdoni, Mastantuono) è la storia che più si discosta dal coro. Segue infatti un andamento naturale, come la seconda avventura del volumetto, ma qui non c'è un solo minimo elemento comico nella trama, che pur racconta una storia interessante e dal risvolto imprevisto molto interessante. Come storia a sè mi è piaciuta, ma non ce la vedo molto insieme alle altre, non la vedo coinvolta nel progetto. Nemmeno sotto il profilo dei disegni: il tratto di Mastantuono è piacevolissimo, ed è "comico", soprattutto per la figura del vecchio professore di Dylan, ma senza eccessi o picchi.
Nel complesso, a parer mio l'esperimento umoristico è riuscito. Due storie molto belle per sinergia tra testi i disegni (la prima e la terza), la seconda storia dagli ottimi disegni e una buona trama, l'ultima fuori tema ma molto convincente come storia a sè. Bello bello, consigliato.