Letta per la prima volta poco fa.
Ne sonorimasto davvero colpito. Positivamente.
Per quanto sia una storia molto celebrata, non è successo che il troppo "hype" non me la facesse godere. Anzi, ho proprio goduto della sua lettura!
Parliamo subito dei disegni: bellissimi. Non mi dilungo troppo, dico solo che lo Scarpa di questo periodo è forse quello dallo stile che più mi piace, nonostante mi piaccia anche quello precedente e successivo. Quindi i disegni hanno avuto una buona parte di merito nel farmi apprezzare la storia (i Bassotti disegnati così sono bellissimi, e anche il costume di Paperino quando recita nella pubblicità...)
La storia: da dieci e lode. L'inizio ci schiaffa in faccia subito una situazione atipica, Paperone menestrello mendicante. E subito apprendiamo che non è la solita sceneggiata, è davvero divetnato povero. Come è possibile?
A questa domanda che il lettore si pone risponde un lungo flashback, che dura quasi tutta la storia, in cui Paperone tentando di distribuire sul mercato le Lenticchie di Babilonia che i Bassotti commerciano, rimane vittima di una truffa che lo porta a perdere tutte le sue sostanze.
Varie scene memorabili sono le campagne pubblicitarie di Paperino e nipotini che vengono "intercettate" dai Bassotti, lo spettro di Assurbanipal, la già citata scenetta televisiva di Paperino nello spot per le lenticchie, i giri che devono fare i 5 paperi per capire da dove vengono prodotte e dove vengono vendute le lenticchie (
che li porteranno a scoprire che il luogo di partenza e di arrivo è lo stesso), l'assurdità del contratto che Paperone è disposto a firmare per il monopolio delle lenticchie - solo Scarpa poteva, come dice giustamente Guiderdone, spingere la storia tanto in là, far sì che Paperone desse così tanta fiducia a un affare tutto sommato "povero", ristretto ad un genere alimentare,
tanto da investire tutti i suoi averi... - ,l'incoscienza della scommessa che i Bassotti fanno con PdP e ovviamente, soprattutto, le tavole finali.
Sarò banale, ma è proprio vero che il finale è quello che più in tutta la storia ti rimane impresso... non tanto (ma anche!) per i creditori che assediano lo Zione, ma proprio per quella sorta di "finale aperto" così atipico nelle storie Disney (per quanto non sia così "aperto", dato che si intuisce come si risolverà la cosa, ma il fatto che non viene mostrata e che l'ultima vignetta sia così evocativa solo mostrando l'impegno dei Bassotti incorniciato è da genio della narrazione a fumetti... oserei dire un finale paragonabile a quello di Watchmen - anche se con le dovute distinzioni, dato che poi lì era davvero molto più "aperto" come finale).
Comunque sia, mi è piaciuta davvero molto, una storia bellissima.