ATTENZIONE SPOILER!
Quando si dice che Carl Barks era un genio non ci si sbaglia. Per accorgersene basta leggere questa storia geniale, che partendo da uno spunto geniale arriva ad un intreccio geniale, attraverso una serie di gag geniali. E dico sul serio. Paperone è stressato dalla sua vita da miliardario, e da tutti gli affanni che gli provoca la sua ricchezza: ossessionato dai suoi stessi soldi, lo Zione perde la ragione ed arriva a ripudiarli, finché il solo pensiero di qualcosa che riguardi il denaro lo fa star male. Parte così per l’Himalaya, insieme ai nipoti, alla ricerca della valle di Tralla-La (storpiatura della leggendaria Shangri-La), unico posto al mondo dove non esista alcuna forma di denaro, per trasferircisi. Paperone va ad abitare nella valle ed è felice, finché non regala un tappo di bottiglia ad un abitante della valle: costui diventa famoso, ed ecco che tutti vogliono possedere un tappo. Essendo l’unico a possedere bottiglie (quella della sua medicina per i nervi), Paperone viene considerato il più ricco di Tralla-La; allo stesso tempo, tutti vogliono sempre più tappi: il tappo è diventato una sorta di ricchezza, e scatena negli abitanti sentimenti di cupidigia e avidità, facendo scoppiare il finimondo. Paperone, per farli contenti, scarica per mezzo di aeroplani una pioggia di milioni di tappi, che però distruggono i raccolti e deturpano la bellezza della valle. I Tralla-Liani capiscono così che la vera ricchezza era quella che possedevano e tutto torna alla normalità: guarito dall’allergia, lo Zione può così tornare a casa, anche se non sembra aver imparato niente. Che dire? Una geniale parabola sulla ricchezza e su tutto ciò che essa comporta: la ricchezza fa la felicità? Sembrerebbe di no, e Barks ce lo dimostra in questa divertente storia, che, con le sue molteplici chiavi di lettura, dà molto da riflettere. Semplicemente geniale.