Ho letto questa storia sul secondo numero dei Classici Disney d'Autore attualmente in edicola e che è dedicato al personaggio di Macchia Nera.
Credo sia davvero una delle storie più belle scritte da Casty tra quelle che ho letto e di sicuro mi è rimasta nel cuore.
Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto, devo dire che ho letto prima il sequel (la bella
Topolino e i colpi dell'Uomo Qualunque) della suddetta storia e quindi la curiosità e le aspettative in merito all' "uomo ingannatempo" erano molto alte.
La storia inizia con Topolino e Pippo che scorgono una figura familiare dirigere il traffico.
Ed infatti si tratta nientemeno che dell'Ispettore Manetta, il quale, a seguito di una serie di furti inspiegabili e irrisolti dalla polizia, è stato "sbattuto" a dirigere il traffico.
Cogliendo l'alone di mistero che aleggia nell'aria, Topolino (seguito dal buon Pippo) decide di interessarsi al caso e di mettersi a disposizione di Basettoni.
I "furti impossibili" sembrano essere stati concepiti dallo stesso genio criminale e i pochi indizi ritrovati conducono proprio all'oscuro Macchia Nera.
Peccato che l'affascinante e misterioso villain, nemico di sempre di Topolino, si trovi in carcere, in una cella dove gode di ogni comfort.
Qui si ritrova a leggere con piacere i giornali che alludono alla sua possibile implicazione nelle rapine di cui Topolinia, da diversi giorni a questa parte, è caduta vittima.
Se Basettoni si mostra piuttosto rassegnato e comincia a studiare il manuale del codice della strada (
!), Topolino e Pippo decidono di analizzare i filmati delle telecamere di sicurezza presenti nei luoghi dove sono avvenuti i furti.
Mi è piaciuto molto l'utilizzo di Pippo, il quale, a volte, sa dimostrarsi un "genio inconsapevole" e che si rivela davvero un'ottima spalla.
Sarà proprio Pippo a fornire una curiosità interessante sul "caso" e a mettere Topolino sulla buona strada per risolvere il mistero.
Scopriremo infatti che non è Macchia Nera il solo ad essere implicato nella vicenda, ma anche un altro personaggio, tanto bizzarro quanto incosciente.
Davvero d'impatto le scene in cui Macchia esce dal carcere, spalancando le porte della stazione di polizia, e quelle in cui avviene l'inevitabile scontro "frontale" con Topolino.
Quest'ultimo, nonostante contenga un simpatico duello tra i due, sarà denso di suspence e non mancherà di lasciare il lettore con il fiato "sospeso" (così come rimane anche qualcuno di nostra conoscenza
)).
La storia si rivela davvero ottima perché riesce ad unire momenti di suspence (e in cui aleggiano prepotentemente la tensione e il mistero) con delle simpatiche gags che stemperano la tensione e fanno sorridere.
Una lettura, almeno per me, davvero "completa" e supportata alla grande dal comparto grafico di Massimo De Vita, le cui tavole si rivelano sempre una gioia per gli occhi!