Infine, ho usato il termine borghese nella sua accezione più larga, ovvero tutto ciò che non è proletario: lo si capisce già confrontando l'appartamento bello e confortevole in cui Topolino abiterà, con le fattorie in cui i personaggi si muovono, tra una miseria e l'altra, in questa storia.
Topolino è sempre stato, dal punto di vista economico e sociale, l'uomo medio. Tu lo definisci proletario, ma in realtà possiede già a partire da questa storia una casa tipicamente della classe benestante. Nè si può dire che abbia impellenti problemi economici, dal momento che quando organizza il minigolf non lo fa tanto per guadagnare ma per trovarsi un passatempo.
Inoltre, direi che hai preso proprio l'esempio sbagliato poichè ha il gruzzoletto messo da parte ottenuto alla fine dell'avventura precedente: non a caso, quando scopre le condizioni della famiglia della fidanzata, si offre di aiutarla economicamente.
Ma io non ho mai detto che Topolino fosse proletario in questa storia! ho parlato delle abitazioni dei personaggi, in generale del contesto sociale... e di sicuro la famiglia di Minni, altro principale comprimario, non se la passa bene economicamente quanto Topolino; che, come detto, non avevo classificato come proletario, anche se, ora che mi hai detto che il gruzzolo da parte l'aveva solo dall'avventura precedente (che, ammetto, non ho letto), potrei dedurre che anche lui in partenza non navigasse nell'oro.
Io direi che Paperinik ha sostanzialmente ragione ma che anche Maximilian, non ha tutti i torti.
Maximilian tu parli di un gruzzolo che Topolino ha messo assieme nella storia precedente ma, a me, salvo ricordi sbagliati, non mi risulta che da
Topolino nella valle infernale - bellissima storia - Mickey ne sia uscito con un qualche premio in denaro. Poi smentiscimi pure se sbaglio.
Il gruzzolo che Topolino offre al papà di Minnie è quello che lui ha guadagnato mettendo su il minigolf all'inizio della storia con gli animali della fattoria e, la sua casa, da cui esce fischiettando dall'inizio, è sempre quella fattoria iniziale. A Tognone dice che lui non ne ha bisogno, ma questo è nello spirito di assoluta generosità che ha da sempre pervaso il nostro Mickey.
Certo, le case in generale, sono diventate più belle - pensa alla casa di Minnie, dove il bel Gagà intona la canzone mentre lei suona il piano - la grande città si sta avvicinando, ma tutto questo è legato, ancora una volta, a quel clima politico che stava cambiando.
Certamente Topolino, come Minnie e i personaggi principali, rappresentano gli americani medi che con l'avvento di Roosevelt , sono pervasi da un forte senso dell'ottimismo, tenaci, cocciuti e pronti a lottare per una società sana e onesta, a inventarsi nuovi lavori e dar vita alla loro fantasia, ma, la loro fragilità economica è assolutamente palpabile ad ogni piè sospinto. Basta che qualcuno porti via le uova fatte dalle galline o che, ancor peggio, venga derubata la banca, per far sì che tutta la popolazione si ritrovi nella miseria più nera.
D'altra parte Maximilian, ancora 7 anni dopo, pur vivendo i nostri personaggi già in una sostanziale città e in una vita assolutamente borghese, le cose non sono poi così cambiate: basta che ancora una volta le borse segnino al nero che ecco il nostro Topolino che era diventato milionario dopo la sua avventura nell'isola di Spettro, ritrovarsi completamente senza un cent e a dover cercare disperatamente un lavoro qualsiasi che, come ben sappiamo, lo porterà ad essere apprendista idraulico presso Giuseppe Tubi.