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Topolino e la marea dei secoli

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Maximilian
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    Re: Topolino e la marea dei secoli
    Risposta #150: Martedì 16 Giu 2015, 11:51:20
    ...vuol dire che non c'è PER FORZA una correlazione tra aspetto e ruolo, non è una *regola*, non è una condizione necessaria né sufficiente a fare un cattivo.
    Appunto: quindi non puoi mettere l'aspetto esteriore tra le cause che te lo fanno ritenere cattivo. Accetto il fatto che lo trovi iracondo, rancoroso eccetera, cose che ti portano a determinate conclusioni, ma non puoi infilarci anche l'aspetto fisico.

    Comunque Rebeliot, bello o brutto che sia, mi pare chiaramente ispirato a Zichichi, scienziato non diabolico ma sicuramente "chiacchierato" ;D
    Effettivamente la somiglianza è così notevole che quasi quasi devo cambiare avatar. Comunque appena l'ho visto a me è invece venuto in mente Doc di Ritorno al futuro

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    Paolo
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      Re: Topolino e la marea dei secoli
      Risposta #151: Martedì 16 Giu 2015, 12:21:44
      Nota a margine per iniziare: lo vedete che quando una storia è bella vengono fuori discussioni ampie interessanti e variegate? Ora mi spiego perché le discussioni sugli ultimi 2-3 numeri di Topolino si siano fermate a meno di 20 messaggi... :-)

      Intervengo perché volevo sottolineare quanto già detto egregiamente da Portamantello e Brigitta, sulle caratterizzazioni immediate dei personaggi positivi/negativi, strumento usato sin dai tempi delle favole di Esopo e Fedro.

      Ma non sempre questa scelta si rivela la migliore, e penso alle storie di Paul Murry, dove un eccesso di equivalenza tra aspetto e comportamento rendeva (IMHO) illeggibili molte delle sue storie, svelando sin dall'inizio i ruoli, i colpevoli, le vittime, ecc...

      Altri bravi autori, invece, ci hanno abituato anche a non farci "abbindolare" dall'aspetto dei protagonisti, il primo che mi viene in mente è il signor Agnello della Banda della Morte, quasi letteralmente un lupo vestito da pecora, o per provare a rientrare IT Aljoska (a sua volta "omaggio" a Cirilla), o la bionda di Topolino e il bandito invisibile (una delle mie preferite.... :-*)

      Ci sta quindi l'affermazione di Portamantello: se un personaggio è brutto, o comunque fuori dai canoni standard, molto probabilmente l'autore (che in questo caso è anche il disegnatore, cosa da non sottovalutare: rende i personaggi come li ha immaginati) vuole già metterci in guardia da lui.

      Discorso diverso forse per le "lei", come detto prima spesso le figure femminili più affascinanti si rivelano pericolose, mentre nei "buoni" militano figure più rassicuranti come le nonne, o comunque "innocue" dal punti di vista sessuale. Lo stesso Faeti mi sembra ne accenni nel suo "In trappola col topo" (lo so, lo cito sempre, sono una palla! Perdonatemi!), individuando questo atteggiamento come eredità di un approccio maschilista e forse anche influenzato dalla cultura cattolica, ma qui si aprirebbero altre discussioni, lontane dall'oggetto principale del thread... :)

       -  Paolo
      « Ultima modifica: Martedì 16 Giu 2015, 12:23:59 da Paolo »

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        Re: Topolino e la marea dei secoli
        Risposta #152: Martedì 16 Giu 2015, 14:31:26
        Altri bravi autori, invece, ci hanno abituato anche a non farci "abbindolare" dall'aspetto dei protagonisti
        Vado alquanto fuori tema, ma come non ricordare un classico come Bomba Serpenero, la cui rude apparenza serviva a nascondere che il ladro di bestiame era in realta' lo sceriffo?

        Citazione
        mentre nei "buoni" militano figure più rassicuranti come le nonne
        Per esempio la nonnetta di Orazio Mustang. O quest'altra.

        Citazione
        le figure femminili più affascinanti si rivelano pericolose,
        Maya non la dimentichero' mai.

        Scusate la divagazione.

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        Gumi
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          Re: Topolino e la marea dei secoli
          Risposta #153: Martedì 16 Giu 2015, 17:54:09
          Sono tutti interventi molto interessanti quelli che ho letto in questi giorni su questa storia. Devo ammettere all'inizio ho avuto anche io qualche dubbio sul "farà bene topolino a comportarsi in questa maniera, ad essere tanto certo su cosa è giusto e su cosa invece cosa non lo è?" in un modo di fare che mi ha ricordato molto il Topolino di Minnotchka.

          Ma poi non me ne sono più curato perché sono stato investito dalla marea di questa storia, che mi ha portato con sé.
          Si perché oltre a parlare di una marea questa storia è una marea, o forse un'onda gigantesca, che si trascina appresso il lettore, soprattutto quello che non se l'aspetta e che non è preparato all'incredibile spettacolo cui sta per assistere: una incredibile ed entusiasmante corsa contro il tempo.

          Questa è stata una delle pochissime storie che ho letto nella mia vita che mi provocano l'effetto "smascellamento". Storie che appena dopo che le hai lette hai la certezza di aver appena assistito a un Capolavoro e non hai alcun dubbio sul fatto che colui che l'ha scritta debba essere un Genio.

          La marea dei secoli è un Capolavoro, Casty è un genio, sono gli unici commenti che riesco a fare su questa avventura, senza dubbio la mia preferita dell'autore goriziano e nel mio personale Olimpo tra le storie più belle in assoluto.

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            Re: Topolino e la marea dei secoli
            Risposta #154: Martedì 16 Giu 2015, 20:30:59
            Appunto: quindi non puoi mettere l'aspetto esteriore tra le cause che te lo fanno ritenere cattivo. Accetto il fatto che lo trovi iracondo, rancoroso eccetera, cose che ti portano a determinate conclusioni, ma non puoi infilarci anche l'aspetto fisico.

            Ma può sicuramente essere un indizio e se un certo tipo di estetica è associata ad altri elementi (di caratterizzazione, trama, dialoghi, ecc.), allora, nella stragrande maggioranza dei casi e soprattutto nella narrativa per ragazzi, siamo di fronte ad un personaggio negativo.

            Come Rebeliot, dittatore opprimente, iracondo e pure un po' bruttino. Fosse stato un personaggio con cui il lettore avrebbe dovuto solidarizzare, almeno in parte o nei principi, sarebbe stato rappresentato in modo differente in almeno UNA di queste caratteristiche.
            Così non è stato, perché Casty ha scelto che lui era il villain e non un antieroe frainteso, inquadrando, insieme a lui, tutto lo spirito della storia.

            Il design (aspetto non trascurabile nella narrativa disegnata) non è la CAUSA, fa parte degli elementi testuali e grafici (in questa storia, tra l'altro, entrambi espliciti) che *può*, a seconda delle circostanze, contesto, intenzioni ecc., indicare un personaggio negativo.
            No man commanded Jean Louise.
            Not on land and not on water.
            Jean did whatever he pleased,
            Until he kissed the gunners daughter.

            *

            Maximilian
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              Re: Topolino e la marea dei secoli
              Risposta #155: Mercoledì 17 Giu 2015, 11:25:45
              Il design (aspetto non trascurabile nella narrativa disegnata) non è la CAUSA, fa parte degli elementi testuali e grafici (in questa storia, tra l'altro, entrambi espliciti) che *può*, a seconda delle circostanze, contesto, intenzioni ecc., indicare un personaggio negativo.
              Va bene, non parliamone più.

              Discorso diverso forse per le "lei", come detto prima spesso le figure femminili più affascinanti si rivelano pericolose
              A questo punto non si può non citare citare proprio Uma, che ne La bionda minaccia sembrava davvero una perfetta cattiva

              Comunque, il discorso delle pagine precedenti, era nato da un mio pensiero: io che cosa avrei fatto, se mi fossi trovato nei panni di Topolino? Non lo so.
              Decidere la storia dell'umanità significa assumersi una responsabilità troppo grande. E poi, chi mi dava il diritto di dire che un passato era migliore di un altro? Miliardi di vite umane sarebbero dipese da questa scelta e, probabilmente, piuttosto che mandarle a morire in sanguinose guerre, avrei lasciato, a malincuore, il mondo della fenice.
              A sostegno della sua tesi Topolino dice che l'uomo ha fatto degli errori, ma è dagli errori che si impara qualcosa. Beh, non pare che abbia imparato la lezione, visto che continua a ripetere gli sbagli del passato

              Concentrandosi sulla storia in se, è perfetta, fin dal doppio prologo, con Colombo che si vede arrivare incontro misteriose navi che li impediscono di scoprire l'America. Poi abbiamo il risveglio di Topolino, che si ritrova nella misteriosa Topoltekia: a questo proposito è molto suggestiva la quadrupla che ci mostra la città, così come quella dell'apparizione della fenice all'inizio della terza puntata. L'apparizione di Orazio mi ha colto completamente d sorpresa, dato che Casty non l'aveva praticamente mai usato. Riguardo a Binx, avevo dei sospetti che tramasse qualcosa e non mi sarei stupito se avesse tradito Topolino. Infatti, il suo voltafaccia a Venezia non mi stupito, ma ecco che, dopo la spiegazione finale e dunque quando il lettore crede che gli sia stato svelato tutto ciò che c'era da svelare, l'autore attua un ultimo colpo di scena: Binx si rivela essere stato buono fin dall'inizio e anzi, la sua vera identità era inimmaginabile (la scomparsa del presidente sembrava un escamotage forzato per toglierlo di mezzo e invece...)

              A tutto questo si aggiungono i personaggi: nonostante la loro quantità, Casty da a ciascuno il proprio spazio, senza che si rubino la scena a vicenda e mostrando la loro perfetta interazione. Pippo e Minni, in particolare, seppure ricoprano ruoli diversi dal solito, sono caratterizzati magnificamente. Sono stato molto contento per l'inserimento di Uma, dato che credevo che il suo esordio fosse destinato a rimanere la sua unica apparizione.

              Un'altra cosa che ho apprezzato è stata la gente del nord Africa che, una volta sentito il racconto di Topolino, non lo segue ciecamente ma, realisticamente, lo mette in dubbio.

              Ultimo commento: quando Rebeliot dice che può tornare nella sua epoca a salti di cento anni, Topolino afferma: "Ecco perchè apparite ogni 100 anni! State tornando a casa." Beh, non so perchè ma leggendo quella frase ho sentito un piccolo tuffo al cuore, non so ben spiegarlo, ma mi ha colpito

              Insomma, probabilmente è la storia migliore da non so quanti decenni a questa parte

              *

              feidhelm
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                Re: Topolino e la marea dei secoli
                Risposta #156: Mercoledì 17 Giu 2015, 12:19:51
                Citazione
                Comunque, il discorso delle pagine precedenti, era nato da un mio pensiero: io che cosa avrei fatto, se mi fossi trovato nei panni di Topolino? Non lo so.
                Decidere la storia dell'umanità significa assumersi una responsabilità troppo grande. E poi, chi mi dava il diritto di dire che un passato era migliore di un altro? Miliardi di vite umane sarebbero dipese da questa scelta e, probabilmente, piuttosto che mandarle a morire in sanguinose guerre, avrei lasciato, a malincuore, il mondo della fenice.

                Resta da vedere se gli altri continenti, inquinati e disastrati come sono, sono ancora abitati, e se sì come vive la gente che li abita.
                E se non lo sono, dove sono finiti gli abitanti? Genocidio? Possibile che tutta l'umanità si sia trasferita a Topoltekia? Io penso che ciò che non viene mostrato nella storia, ma che è imprescindibile immaginare, sia ancora più inquietante di ciò che viene mostrato. E queste mostruosità invisibili e incancellabili, perché determinate da un sistema evidentemente troppo potente per essere combattuto, sono ciò che mi fa propendere per la scelta di Topolino, anche se non con le stesse motivazioni.
                         
                In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

                *

                Maximilian
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                  Re: Topolino e la marea dei secoli
                  Risposta #157: Sabato 20 Giu 2015, 14:13:06
                  Ah, un'ultima cosa: i comunellisti non c'entrano assolutamente niente con i comunisti!

                  *

                  Piumo Anatracci
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                    Re: Topolino e la marea dei secoli
                    Risposta #158: Domenica 21 Giu 2015, 09:51:18
                    Per come la vedo io, uno dei punti a favore della storia è che non da una risposta definitiva su quale mondo sia migliore. Topolino ha contrastato il piano della fenice in modo un po' precipitoso (per forza: stava per svanire), ma siamo sicuri che abbia fatto bene?
                    Pur con tutti i suoi difetti, in questa realtà alternativa sono mancate guerre, tribunale dell'inquisizione, schiavismo, campi di concentramento e molto altro.
                    Insomma, questa avventura induce molte riflessioni, che difficilmente però troveranno una risposta.
                    Questa è la domanda fondamentale estendibile al mondo odierno: l'uomo può intervenire e modificare il corso della storia in maniera giusta?
                    La (nostra) storia recente insegna che il giusto imposto bombardare la Jugoslavia per proteggere gli albanesi del Kosovo (250mila profughi serbi dal Kosovo e uno "stato" governato da mafiosi e trafficanti di organi), bombardare l'Iraq per liberarlo dal giogo di Saddam (benvenuto ISIS), bombardare la Libia per liberarla dal giogo di Gheddafi (ri-benvenuto ISIS). E così via. Queste sono alterazioni artificiosi ed esogene della storia di un determinato territorio in nome del Bene, palesemente rivelatesi catastrofiche. Il Bene ha condotto al genocidio, a milioni di profughi, centinaia di migliaia di morti, alla distruzione di storia, tradizione e patrimonio culturale di interi popoli (si parla dei cattivoni dell'ISIS che distruggono musei, non una parola sulla distruzione sistematica dei monasteri serbi in Kosovo, per dire).

                    E' ovvio che il sarin di Halabja o le atroci immagini successive al patto Gheddafi-Berlusconi con i migranti disseccati nel deserto mostrino un mondo di proprietà del Male, ma la correzione ha realmente portato il Bene? No.
                    La Marea dei secoli mostra ciò che è cambiamento del corso della storia dovuto all'intervento dell'essere umano. C'è il nastro su cui stiamo camminando oggi con il suo orrore, che parte nei tempi più antichi: "ooooh, Giulio Cesare grande condottiero!", "ooooh, Alessandro Magno grande condottiero!", come se essi non fossero paragonabili a dittatori o imperialisti contemporanei.
                    Abbiamo studiato tutti storia a scuola: in sostanza sino al momento in cui non s'attacca con la Rivoluzione Industriale è tutta una guerra. Dei Trent'anni, dei Cent'anni, le Spartizioni della Polonia, Lepanto, le Crociate. Uomini contro uomini, sempre. Noi siamo parte di questo nastro avariato e nella Marea dei secoli come via di uscita c'è il tasto rewind del vecchio mangiacassette. Cosa accade? Un mondo con un esercizio autoritario e coercitivo del potere, con intere devastazioni continentali e la sparizione stessa di intere civiltà dalla faccia del pianeta.

                    Il mondo perfetto e corretto presenta le stesse caratteristiche del mondo corrotto. Abusi e distruzione. Si arriva quindi alla lezione finale, ossia che l'uomo deve volgere lo sguardo alla propria storia e comprendere i propri errori per modificare il presente e costruire in esso le fondamenta per un futuro diverso, sostenibile [fiamme eterne a me per l'uso di tale termine], antitetico rispetto ad Auschwitz, Knin, Port Alberni e Gaza. L'imperfezione, tuttavia, è evidente: nessuno dei due mondi è il mondo come dovrebbe essere, perché in nessuno dei due mondi vive un uomo come dovrebbe essere.
                    Che poi è l'uomo l'unica costante della storia, colui che manovra i fili del tempo. Un uomo che non impara e continua a fallire, incapace di riconoscere giusto o sbagliato (per avidità, per il potere, per paura del diverso, per necessità di conquista, per incapacità di convivere...) e che quindi perserverà eternamente nel suo comportamento. Qualunque cosa si possa modificare, il Male più grande resiste. La lezione della Marea dei secoli, a mio parere, è che tutto può essere migliorato ad eccezione dell'umanità.
                    Grunf.
                    Maledette libellule!

                    *

                    Ermione
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                      Re: Topolino e la marea dei secoli
                      Risposta #159: Giovedì 25 Giu 2015, 16:52:07
                      Bello il tuo intervento.
                      Capisco il discorso generale, ma c'è dentro di me una vocina scalpitante che ricorda Giulio Cesare come grande uomo politico (certo in un momento delicato di crisi di un regime repubblicano che scivolava verso un'autocrazia e quindi simile a molti tragici processi, ma comunque con un'attenzione sociale che gli oligarchi di classe senatoria che poi lo uccisero in nome della "libertà" repubblicana si sognavano! Vedi la distribuzione delle terre o l'estensione della cittadinanza romana...). Quello veramente da rivedere in una luce molto sinistra è Augusto.
                      Certo, Cesare ha avuto una fortuna storiografica (grazie anche al tradimento, che nell'universo dantesco consentiva di inserire un perfetto corrispettivo terreno e imperiale al tradimento di Giuda) ma la corrente senatoria è sempre stata dominante fra gli storiografi romani, che quindi potevano condannare anche il gesto di Bruto, ma nel contempo esaltare il rifiuto di Catone! Augusto, semplicemente, la sua storia se l'è scritta da solo con le Res Gestae, insabbiando i suoi non pochi scheletri nell'armadio.
                      Pardon per la mania classicista.
                      Come non concordare sui nefandi effetti della catena di ingerenze occidentali in medio oriente (foraggiamo gli islamici iraniani contro i filosovietici, sosteniamo Saddam contro l'Iran, abbattiamo Saddam....) ?

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                      Pothole McDuck
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                        Re: Topolino e la marea dei secoli
                        Risposta #160: Sabato 4 Lug 2015, 13:25:49
                        Questa è la domanda fondamentale estendibile al mondo odierno: l'uomo può intervenire e modificare il corso della storia in maniera giusta?
                        La (nostra) storia recente insegna che il giusto imposto bombardare la Jugoslavia per proteggere gli albanesi del Kosovo (250mila profughi serbi dal Kosovo e uno "stato" governato da mafiosi e trafficanti di organi), bombardare l'Iraq per liberarlo dal giogo di Saddam (benvenuto ISIS), bombardare la Libia per liberarla dal giogo di Gheddafi (ri-benvenuto ISIS). E così via. Queste sono alterazioni artificiosi ed esogene della storia di un determinato territorio in nome del Bene, palesemente rivelatesi catastrofiche. Il Bene ha condotto al genocidio, a milioni di profughi, centinaia di migliaia di morti, alla distruzione di storia, tradizione e patrimonio culturale di interi popoli (si parla dei cattivoni dell'ISIS che distruggono musei, non una parola sulla distruzione sistematica dei monasteri serbi in Kosovo, per dire).

                        E' ovvio che il sarin di Halabja o le atroci immagini successive al patto Gheddafi-Berlusconi con i migranti disseccati nel deserto mostrino un mondo di proprietà del Male, ma la correzione ha realmente portato il Bene? No.
                        La Marea dei secoli mostra ciò che è cambiamento del corso della storia dovuto all'intervento dell'essere umano. C'è il nastro su cui stiamo camminando oggi con il suo orrore, che parte nei tempi più antichi: "ooooh, Giulio Cesare grande condottiero!", "ooooh, Alessandro Magno grande condottiero!", come se essi non fossero paragonabili a dittatori o imperialisti contemporanei.
                        Abbiamo studiato tutti storia a scuola: in sostanza sino al momento in cui non s'attacca con la Rivoluzione Industriale è tutta una guerra. Dei Trent'anni, dei Cent'anni, le Spartizioni della Polonia, Lepanto, le Crociate. Uomini contro uomini, sempre. Noi siamo parte di questo nastro avariato e nella Marea dei secoli come via di uscita c'è il tasto rewind del vecchio mangiacassette. Cosa accade? Un mondo con un esercizio autoritario e coercitivo del potere, con intere devastazioni continentali e la sparizione stessa di intere civiltà dalla faccia del pianeta.

                        Il mondo perfetto e corretto presenta le stesse caratteristiche del mondo corrotto. Abusi e distruzione. Si arriva quindi alla lezione finale, ossia che l'uomo deve volgere lo sguardo alla propria storia e comprendere i propri errori per modificare il presente e costruire in esso le fondamenta per un futuro diverso, sostenibile [fiamme eterne a me per l'uso di tale termine], antitetico rispetto ad Auschwitz, Knin, Port Alberni e Gaza. L'imperfezione, tuttavia, è evidente: nessuno dei due mondi è il mondo come dovrebbe essere, perché in nessuno dei due mondi vive un uomo come dovrebbe essere.
                        Che poi è l'uomo l'unica costante della storia, colui che manovra i fili del tempo. Un uomo che non impara e continua a fallire, incapace di riconoscere giusto o sbagliato (per avidità, per il potere, per paura del diverso, per necessità di conquista, per incapacità di convivere...) e che quindi perserverà eternamente nel suo comportamento. Qualunque cosa si possa modificare, il Male più grande resiste. La lezione della Marea dei secoli, a mio parere, è che tutto può essere migliorato ad eccezione dell'umanità.
                        Condivido molti punti del tuo discorso ma non le conclusioni che trai.

                        Il primo punto di disaccordo è che la storia dell'umanità è determinata dagli esseri umani stessi: non capisco cosa vuoi dire con "l'uomo può intervenire e modificare il corso della storia in maniera giusta", le guerre che citi hanno avuto anche altre motivazioni oltre a quelle "umanitarie" che indichi (che anzi spesso sono solo un pretesto) e sono parte integrante della storia stessa che andrebbero a modificare, non penso si possa paragonarle all'intervento di Rebeliot, che arriva "dall'alto" a stravolgere una situazione già ampiamente conclusa (la scoperta dell'America da parte degli europei).

                        Mi pare poi un po' tirata la lezione che vorresti trarre dalla Marea dei Secoli. Io penso che il punto di vista di Casty in merito sia espresso dal dialogo tra Rebeliot e Topolino in cui quest'ultimo difende la libertà del genere umano, che comporta errori ma anche dei picchi di bellezza e genio resi impossibili dall'appiattimento operato da Rebeliot. Non mi sembra di cogliere una visione negativa sulla possibilità che l'umanità migliori, fatto in cui invece Topolino crede fermamente (senza essere contraddetto o avere ripensamenti, tra l'altro). Secondo me il punto della storia, e il motivo per cui non viene messo l'accento sulla miseria e la distruzione che sono comunque parte integrante del mondo della fenice, è proprio che l'umanità non può rinunciare in nessun modo alla libertà di determinare da sé il proprio destino, nel bene e nel male. L'(apparente) benessere del mondo della fenice, fosse anche realmente nei termini esposti da Rebeliot, non è comunque una ricompensa sufficiente per la perdita di questa libertà.

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                          Re:Topolino e la marea dei secoli
                          Risposta #161: Lunedì 29 Lug 2019, 15:14:19
                          io purtroppo non ho mai avuto modo di leggere questa storia...ma perchè non viene più ristampata da quasi vent'anni? Così come il mondo di Tutor.

                          Farebbe la sua bella figura in una ristampa dedicata a Casty...

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                            Re:Topolino e la marea dei secoli
                            Risposta #162: Lunedì 29 Lug 2019, 15:36:53
                            Per lo stesso motivo di Ciao, Minnotchka!: vengono viste citazioni al comunismo (i comunellisti) e alla politica generale. Se ne discuteva sul topic dell'autore qualche settimana fa e su quello nuovo di Max (anche se è un po' diverso)
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                              Re:Topolino e la marea dei secoli
                              Risposta #163: Lunedì 29 Lug 2019, 17:07:53
                              La tua è un'interpretazione che mi sembra davvero superficiale. Direi che la Marea dei Secoli è scomoda perché contiene un innocuo riferimento al comunismo significa non averla compresa a fondo
                              Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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                                Re:Topolino e la marea dei secoli
                                Risposta #164: Mercoledì 31 Lug 2019, 12:02:12
                                Questa storia con il passare degli anni è diventata di scottante attualità, con il suo mondo come un'unica nazione, senza confini, senza storia e differenze culturali. Potrebbe essere quindi comprensibile la sua eliminazione dal novero delle ristampe, comunque non sono del tutto convinto che sia già stata effettivamente bandita come "Ciao Minnotchka!" e "Ho sposato una strega.", i cui impianti sono stati distrutti. Il fatto di non essere stata ristampata finora la accomuna con diverse altre di Casty, anche l'innocente "Cappotto da un dollaro".

                                 

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