Per come la vedo io, uno dei punti a favore della storia è che non da una risposta definitiva su quale mondo sia migliore. Topolino ha contrastato il piano della fenice in modo un po' precipitoso (per forza: stava per svanire), ma siamo sicuri che abbia fatto bene?
Pur con tutti i suoi difetti, in questa realtà alternativa sono mancate guerre, tribunale dell'inquisizione, schiavismo, campi di concentramento e molto altro.
Insomma, questa avventura induce molte riflessioni, che difficilmente però troveranno una risposta.
Questa è la domanda fondamentale estendibile al mondo odierno: l'uomo può intervenire e modificare il corso della storia in maniera
giusta?
La (nostra) storia recente insegna che il
giusto imposto bombardare la Jugoslavia per proteggere gli albanesi del Kosovo (250mila profughi serbi dal Kosovo e uno "stato" governato da mafiosi e trafficanti di organi), bombardare l'Iraq per liberarlo dal giogo di Saddam (benvenuto ISIS), bombardare la Libia per liberarla dal giogo di Gheddafi (ri-benvenuto ISIS). E così via. Queste sono alterazioni artificiosi ed esogene della storia di un determinato territorio in nome del
Bene, palesemente rivelatesi catastrofiche. Il Bene ha condotto al genocidio, a milioni di profughi, centinaia di migliaia di morti, alla distruzione di storia, tradizione e patrimonio culturale di interi popoli (si parla dei cattivoni dell'ISIS che distruggono musei, non una parola sulla distruzione sistematica dei monasteri serbi in Kosovo, per dire).
E' ovvio che il sarin di Halabja o le atroci immagini successive al patto Gheddafi-Berlusconi con i migranti disseccati nel deserto mostrino un mondo di proprietà del
Male, ma la correzione ha realmente portato il
Bene? No.
La
Marea dei secoli mostra ciò che è cambiamento del corso della storia dovuto all'intervento dell'essere umano. C'è il nastro su cui stiamo camminando oggi con il suo orrore, che parte nei tempi più antichi: "
ooooh, Giulio Cesare grande condottiero!", "
ooooh, Alessandro Magno grande condottiero!", come se essi non fossero paragonabili a dittatori o imperialisti contemporanei.
Abbiamo studiato tutti storia a scuola: in sostanza sino al momento in cui non s'attacca con la Rivoluzione Industriale è tutta una guerra. Dei Trent'anni, dei Cent'anni, le Spartizioni della Polonia, Lepanto, le Crociate. Uomini contro uomini, sempre. Noi siamo parte di questo nastro avariato e nella
Marea dei secoli come via di uscita c'è il tasto rewind del vecchio mangiacassette. Cosa accade? Un mondo con un esercizio autoritario e coercitivo del potere, con intere devastazioni continentali e la sparizione stessa di intere civiltà dalla faccia del pianeta.
Il mondo perfetto e
corretto presenta le stesse caratteristiche del mondo
corrotto. Abusi e distruzione. Si arriva quindi alla lezione finale, ossia che l'uomo deve volgere lo sguardo alla propria storia e comprendere i propri errori per modificare il presente e costruire in esso le fondamenta per un futuro diverso, sostenibile [fiamme eterne a me per l'uso di tale termine], antitetico rispetto ad Auschwitz, Knin, Port Alberni e Gaza. L'imperfezione, tuttavia, è evidente: nessuno dei due mondi è il
mondo come dovrebbe essere, perché in nessuno dei due mondi vive
un uomo come dovrebbe essere.
Che poi è l'uomo l'unica costante della storia, colui che manovra i fili del tempo. Un uomo che non impara e continua a fallire, incapace di riconoscere giusto o sbagliato (per avidità, per il potere, per paura del diverso, per necessità di conquista, per incapacità di convivere...) e che quindi perserverà eternamente nel suo comportamento. Qualunque cosa si possa modificare, il Male più grande resiste. La lezione della
Marea dei secoli, a mio parere, è che tutto può essere migliorato ad eccezione dell'umanità.