Rispolvero questo vecchissimo thread (del 2005, il Papersera non aveva ancora due anni...) per omaggiare i 50 anni del mio coetaneo Paperinik, protagonista di questa memorabile storia che credo mai degli autori avrebbero immaginato così influente per il futuro del fumetto Disney.
Tantissimi gli spunti offerti da questa storia che, come spesso accade per le storie migliori, presenta sotto-trame tali che si potrebbero tirar fuori più storie indipendenti.... e per quanto possa sembrare incredibile, in Finlandia, Germania e Danimarca fecero proprio così, limitando la ristampa di questa storia al solo "sotto-episodio" del ritrovamento di SALIP (il nome è un fantastico spunto di Martina... Sua Altezza Liutprando Imperial Pappapapaveri!
)
Clamorosamente bella l'interpretazione dei ruoli offerta dai vari personaggi: i nipotini molto svegli e disposti ad accettare le bassezze dello zio per veder attuati i loro piani, Gastone che seppur fortunato non compie nulla di disonesto o di particolarmente riprovevole se non ostentare con il cugino la sua buona sorte, un Paperino infingardo, disonesto, arrogante e presuntuoso al punto di essere autolesionista, e che riesce ad indirizzare in maniera coerente le sue azioni solo dopo la trasformazione in Paperinik, dando sfogo all'anarchico che c'è in lui...
Ed infine uno spettacolare Zio Paperone: carogna e crudele col nipote, dà senso alla volontà di Paperino di derubarlo (ed umiliarlo sottraendogli il materasso da sotto il becco).
Oggi col Paperone "buono" di praticamente tutte le storie, come sarebbe giustificabile un Paperinik vendicatore? Di che dovrebbe vendicarsi??
E' anche per questo che non vedremo più il "diabolico vendicatore" bensì il "simpatico supereroe"...
E poi tutti i marchingegni tecnologici: gli stivaletti a molla, i pugni che escono dalla poltrona, la lampada a vapori ipnotici, le modifiche alla 313 da parte di Archimede... roba da far impazzire un giovane lettore dell'epoca, digiuno di effetti speciali!
Per non parlare poi dei dialoghi: forti, taglienti, quasi realistici (salvo le brutture degli adeguamenti successivi, chiaramente... per chi volesse approfondire c'è ancora uno dei primissimi articoli qui pubblicati:
Paperinik e il diabolico censore) che danno credibilità alla vicenda, andando "in sincrono" con il comportamento dei personaggi.
Seppur legata alle mode dell'epoca con il personaggio di Dorellik risalente al 1963 e più in generale sull'onda dei tanti personaggi "neri" nati in seguito al successo di Diabolik, la prima storia di Paperinik va a rinnovare nella produzione Disney italiana il concetto di "teatrino con memoria", accennato nelle storie anni Cinquanta di Scarpa con Topolino e ripreso in occasione del ritorno di Paperinik, quando è stata data continuità agli eventi descritti in questa (letteralmente) memorabile storia.
Chiudo questo frettoloso ma dovuto (e sentito) omaggio alla storia invitando anche voi a parlarne e chiedendomi *perché* per una storia-evento così "potente" (ok, non si aspettavano un successo del genere, ma secondo me potevano percepire il fatto che fosse una storia importante) sia stata usata una copertina così insulsa, un miserrimo ricalco di un'illustrazione di G. B. Carpi per un diario Disney dell'anno prima... bah!
Auguri Paperinik, brindiamo!
- Paolo