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Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi

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Maximilian
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    Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
    Risposta #180: Lunedì 4 Lug 2016, 21:41:40
    La mia opinione è che c'e' stata in ciò molta furbizia, soprattutto nel presentarsi come l'erede di Barks
    Don Rosa non si è mai presentato così: semmai, sono stati alcuni lettori, appassionati delle sue storie, a definirlo tale.

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    clinton coot
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      Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
      Risposta #181: Lunedì 4 Lug 2016, 22:22:49
      Fino agli anni novanta non esisteva alcun canone, nè di Barks nè di altri, riguardo la storia di Paperone o altro.
      Molto semplicemente, poichè egli ha inventato il pesonaggio gli ha dato un' origine scozzese e gli ha fatto fare i soldi nel Klondike. Nel fare ciò ha dato solo brevi cenni in quanto, come d'uso, non si dovevano fissare paletti troppo stretti essendo ogni autore libero di dare la propria interpretazione, Barks stesso in molteplici aspetti della vita di Paperone non ha problemi a contraddirsi da una storia all'altra. Ovviamente, il ricorrere in più autori nel corso di più anni di alcuni, rarissimi, punti (Scozia, Klondike), ha fatto sì che diventassero senza volerlo punti fermi, ma senza mai il crisma della certezza su carta bollata. Infatti spesso si rilevava che Paperone i soldi li avesse fatti altrove, e fino a quel punto nessuno aveva niente da obiettare.
      Quello che dici è vero solo in parte: l'origine scozzese, nell'edizione originale suggerita già dal cognome McDuck, è presente sin dalle prime storie barksiane ed è stata citata continuamente senza essere mai stata contraddetta; lo stesso vale per la fortuna nel Klondike citata per la prima volta in "Zio Paperone e la disfida dei dollari", approfondita in "Zio Paperone e la Stella del Polo" e da allora divenuta un tema ricorrente nelle storie dello stesso Barks e di molti autori contemporanei. I riferimenti alla carta bollata o iperboli simili mi sembra che spostino il discorso altrove: è vero che Barks non ha costruito una storia completa per Paperone, ma va notato che dei punti fermi (nascita in Scozia, fortuna nel Klondike...) in Barks esistono e non sono soggetti alle contraddizioni che citi nella tua frase "Barks stesso in molteplici aspetti della vita di Paperone non ha problemi a contraddirsi da una storia all'altra". Certi elementi non sono nati negli anni Novanta.

      Barks (vedi anche il suo giudizio su D.Rosa)
      Secondo me su questo tema occorre andare con i piedi di piombo, dato che è un tema su cui c'è molta disinformazione e su circolano numerose bufale. In casi come questo citare le fonti è indispensabile, perchè solo così si possono distinguere quelle attendibili da quelle farlocche.
      « Ultima modifica: Lunedì 4 Lug 2016, 22:25:27 da clinton_coot »

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        Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
        Risposta #182: Lunedì 4 Lug 2016, 23:30:02
        Quello che dici è vero solo in parte: l'origine scozzese, nell'edizione originale suggerita già dal cognome McDuck, è presente sin dalle prime storie barksiane ed è stata citata continuamente senza essere mai stata contraddetta; lo stesso vale per la fortuna nel Klondike citata per la prima volta in "Zio Paperone e la disfida dei dollari", approfondita in "Zio Paperone e la Stella del Polo" e da allora divenuta un tema ricorrente nelle storie dello stesso Barks e di molti autori contemporanei. I riferimenti alla carta bollata o iperboli simili mi sembra che spostino il discorso altrove: è vero che Barks non ha costruito una storia completa per Paperone, ma va notato che dei punti fermi (nascita in Scozia, fortuna nel Klondike...) in Barks esistono e non sono soggetti alle contraddizioni che citi nella tua frase "Barks stesso in molteplici aspetti della vita di Paperone non ha problemi a contraddirsi da una storia all'altra". Certi elementi non sono nati negli anni Novanta.
        Be' no.

        L'origine scozzese, a parte che in Storia&Gloria è mantenuta (gli ultimi paperi prima delle puntate ambientate in America sono in Scozia, e si chiamano McPaperon) in tutto Barks è citata sì e no tre volte, e comunque credo che non sia mai stato detto da Barks che Paperone fosse nato lì.

        La fortuna nel Klondike, poi, Storia&Gloria non è che la neghi, anzi: viene addirittura detto che Paperone sia nato lì, e che sin da piccolo trovi filoni d'oro facilmente.

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          Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
          Risposta #183: Lunedì 4 Lug 2016, 23:51:13

          Viste le polemiche almeno ventennali che contrappongono la "Saga" di Don Rosa alla "Storia e Gloria" di Martina/Scarpa/Carpi (polemiche solo italiche o anche straniere?) ho voluto confrontare le due mitiche epopee nei freddi numeri dell'Inducks, prendendo per ognuna una singola puntata (dal momento che sono sempre state pubblicate in blocco, nelle varie edizioni).

          Storia & Gloria
          https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++750-A

          Life & Times
          https://coa.inducks.org/story.php?c=D+91411

          La saga mondadoriana è stata pubblicata in 11 paesi per un totale di 50 diverse edizioni.

          La saga egmontiana è stata pubblicata in 18 paesi per un totale di 65 diverse edizioni.

          Da notare che la storia italiana ha 46 anni d'età (uscita in origine in 8 episodi settimanali nel 1970) mentre quella danese ne ha più o meno la metà (uscita in origine in 12 episodi nel biennio 1992-94 - 12 episodi mensili in Italia nel 1995-96).

          Tra i paesi più 'affezionati' alle due storie, S&G vede 9 pubblicazioni in Italia e 8 in Brasile e Germania mentre L&T ne vede 10 in USA (Don profeta in patria?),
          8 in Francia e 7 in Germania.

          Life & Times copre 4 continenti (con Brasile, Usa, Indonesia ed Egitto oltre all'Europa) mentre Storie & Gloria ne copre due con il solo Brasile come paese extra europeo (mai pubblicata negli States: chissà se piacerebbe agli americani, visto che gli ultimi capitoli si svolgono proprio a casa loro).
          « Ultima modifica: Martedì 5 Lug 2016, 00:16:54 da leo_63 »

            Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
            Risposta #184: Martedì 5 Lug 2016, 08:45:28
            [...] L&T ne vede 10 in USA (Don profeta in patria?), [...]
            E no: ci sono l'edizione sugli Uncle Scrooge, quella in una sorta di piccola omnia di Don Rosa, una prima edizione Deluxe, un'edizione brossurata, una cartonata in due tomi, e poi quelle "attuali", cioè la stampa a tavole separate simili alle originali (con anche cover variant), e l'Omnia di Don Rosa. Sono 7, non 10. 8 se magari conti la variante dell'edizione Deluxe. Il problema è che nell'edizione Artist's, cioè quella in formato simile alle tavole originali, è presente due volte: una sotto forma di storyboard, una completa di inchiostrazione (entrambe però senza colore).

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            clinton coot
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              Risposta #185: Martedì 5 Lug 2016, 09:30:34
              Be' no.

              L'origine scozzese, a parte che in Storia&Gloria è mantenuta (gli ultimi paperi prima delle puntate ambientate in America sono in Scozia, e si chiamano McPaperon) in tutto Barks è citata sì e no tre volte, e comunque credo che non sia mai stato detto da Barks che Paperone fosse nato lì.

              La fortuna nel Klondike, poi, Storia&Gloria non è che la neghi, anzi: viene addirittura detto che Paperone sia nato lì, e che sin da piccolo trovi filoni d'oro facilmente.
              In he senso "be', no"?
              Non mi pare che quanto da te scritto sia in contraddizione con quello che avevo scritto io. L'origine scozzese poi è stata citata più di tre volte, e non è vero che Barks non abbia mai detto che Paperone sia nato in Scozia:


              prendendo per ognuna una singola puntata (dal momento che sono sempre state pubblicate in blocco, nelle varie edizioni).
              Stranamente non è così: il numero di pubblicazioni varia da episodio a episodio.

              Per Storia e Gloria i numeri di ogni episodio sono:
              11 paesi e 46 edizioni
              11 paesi e 50 edizioni
              11 paesi e 38 edizioni
              10 paesi e 39 edizioni
              12 paesi e 44 edizioni
              8 paesi e 34 edizioni
              8 paesi e 35 edizioni
              8 paesi e 35 edizioni
              11 paesi e 46 edizioni

              Per la Saga i numeri sono:
              17 paesi e 73 edizioni
              18 paesi e 65 edizioni
              18 paesi e 70 edizioni
              19 paesi e 70 edizioni
              19 paesi e 72 edizioni
              18 paesi e 69 edizioni
              17 paesi e 64 edizioni
              17 paesi e 64 edizioni
              17 paesi e 62 edizioni
              17 paesi e 64 edizioni
              16 paesi e 62 edizioni
              17 paesi e 70 edizioni

              Non ho approfondito il motivo per cui in numeri variano da un capitolo all'altro. :-?

              *

              Monkey_Feyerabend
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                Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                Risposta #186: Martedì 5 Lug 2016, 09:48:50
                Che a Martina non fregasse una fava della genesi dei personaggi come ideata dai loro creatori, che si trattasse di Disney, Barks, Scarpa o chi volete voi, è evidente e palese. Per lui erano pupazzi da muovere nel suo personale teatrino (non sto usando la parola "teatrino" in senso dispregiativo, ma è un termine appropriato: Martina scriveva script da commedia dell'arte, i suoi personaggi entrano ed escono di scena nelle vignette con quella dinamica da palcoscenico; il suo non è manco linguaggio fumettistico in senso stretto secondo me, è linguaggio teatrale, ed è questo che me lo fa considerare come un autore assai discutibile). Comunque questo suo approccio era leggittimissimo nel mondo "aperto" del fumetto Disney, specie all'epoca e in Italia, quindi amen.

                Premesso questo, sarei curioso di sapere una cosa: fino a quando Martina ha tradotto Barks per la Mondadori?
                È una domanda per voi espertoni.
                La risposta aiuterebbe a farsi un'idea del suo rapporto con Barks. Io ho l'impressione che Barks Martina abbia tradotto (e quindi letto seriamente) le storie di Barks non molto oltre i primi anni 50. Conosceva bene quindi il primo multiforme Scrooge, aperto a tante direzioni caratteriali, dal pazzo sprecone di soldi di Letter to Santa all'arcigno taccagno del The Pixelated Parrot, per non parlare del Paperone che cerca di imbrogliare e quasi ammazzare i nipoti nel capolavoro The magic Hoursglass. Il Paperone di Martina potrebbe avere quelle radici.

                Io non ce lo vedo Martina nei primi anni '60 a sedersi in poltrona a leggere (e lasciarsi influenza dal)l'ultimo bonario e moralmente quasi ineccepibile Scrooge di Barks (tra l'altro è in quel periodo che Barks delinea meglio le sue origini, no?).

                Poi forse mi sbaglio, magari Martina conosceva tutto Barks a menadito e semplicemente non gliene importava un fico secco.  :)
                « Ultima modifica: Martedì 5 Lug 2016, 21:44:49 da Monkey_Feyerabend »

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                  Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                  Risposta #187: Martedì 5 Lug 2016, 10:08:28

                  Dunque il confronto internazionale fra le due Saghe è ancor più articolato di quanto pensassi, dal momento che ogni singolo episodio pare avere una 'vita autonoma'. In effetti, spulciando in altri capitoli, escono fuori paesi come l'Inghilterra e la Yugoslavia che non erano presenti in quelli della Saga da me visionati.

                  Una nuova voce si è di recente aggiunta ad accomunare L&T con S&G: quella delle monete!
                  Le otto della Storia della Mondadori uscirono in soli due paesi: Italia e Spagna (a distanza di qualche anno).
                  In Cina sono spuntate fuori alcune monete ritraenti i Paperoni dei diversi periodi storici della Saga della Egmont: l'Inducks ancora non riporta il paese asiatico fra quelli in cui L&T è uscita (forse perché anche in questo caso la pubblicazione riguarda solo alcuni capitoli).
                  « Ultima modifica: Martedì 5 Lug 2016, 10:12:07 da leo_63 »

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                    Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                    Risposta #188: Martedì 5 Lug 2016, 10:14:00
                    Io ho l'impressione che Barks abbia tradotto (e quindi letto seriamente) le storie di Barks non molto oltre i primi anni 50.
                    Immagino intendessi dire Martina.

                    Io non ce lo vedo Martina nei primi anni '60 a sedersi in poltrona a leggere (e lasciarsi influenza dal)l'ultimo bonario e moralmente quasi ineccepibile Scrooge di Barks (tra l'altro è in quel periodo che Barks delinea meglio le sue origini, no?).
                    Non vorrei andare OT, ma il Paperone che definisci "bonario e moralmente quasi ineccepibile" di fatto nasce con la testata Uncle Scrooge che parte nel 1952, ben prima degli anni '60. E le storie in cui si delineano maggiormente le sue origini sono "Zio Paperone e la disfida dei dollari" (1952) e "Zio Paperone e la Stella del Polo" (1953).
                    « Ultima modifica: Martedì 5 Lug 2016, 11:39:58 da clinton_coot »

                      Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                      Risposta #189: Martedì 5 Lug 2016, 11:23:08

                      Non vorrei andare OT, ma il Paperone che definisci "bonario e moralmente quasi ineccepibile" di fatto nasce con la testata Uncle Scrooge che parte nel 1952, ben prima degli anni '60. E le storie in cui si delineano maggiormente le sue origini sono "Zio Paperone e la disfida dei dollari" (1952) e "Zio Paperone e la Stella del Polo".

                      Sì certo, ma sospettavo che Martina non fosse andato oltre il 1950/1951 nelle traduzioni.

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                        Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                        Risposta #190: Martedì 5 Lug 2016, 19:08:00
                         

                        [smiley=aiMieiTempi.gif]

                        Scusate se entro con entrambi i piedi nel piatto della discussione su Saga e Storia & Gloria, che vedo trascinarsi a fasi alterne da alcuni anni.

                        Contestualizzare. E' la parola d'ordine, credo.
                        Martina e Don Rosa nascono in epoche diverse, in Paesi diversi, in realtà sociali diverse.
                        Differenti la loro formazione universitaria, il loro milieu culturale, le loro esperienze personali e professionali.
                        Tanto per capirci: Martina me lo vedo seduto su una Frau in cuoio che sorseggia consomme' di tartaruga mentre esalta la tauromachia, Don Rosa sdraiato su un futon mentre scarica una app sulla teoria delle stringhe, e magari fumando qualcosina...

                        Tra i due, decenni, l'Oceano Atlantico, e, soprattutto, "Apocalittici e Integrati" con lo sdoganamento del fumetto in Italia.

                        Per Martina era impensabile che un ingegnere abbandonasse la professione per dedicarsi con metodo analitico al fumetto.
                        Don Rosa ha trovato naturale farlo.

                        In compenso, entrambi sono grandi affabulatori. Ciascuno a modo suo ha attinto dal proprio background per reinventare l' universo Disney.
                        Entrambi "riscrittori", sono Artisti nonché Inventori, in quanto in grado di "rovesciare la realtà perché dotati di un' audacia strepitosa" (Michel Tournier).

                        Personalmente, da bimbetto ho adorato Storia & Gloria perché mi ha fatto fantasticare; da adulto mi sono commosso leggendo la Saga.
                        Sempre citando Eco: ero un lettore ingenuo, sono un lettore critico.
                        Niente impedisce, nella vita, di adottare un registro piuttosto che l' altro.

                        P.S.: scusate se non ho sparato cifre e dati come negli ultimi post di questo topic, ma so bene che la Guerra dei Cent' Anni cominciò per molto meno, ed io non dispongo di un' adeguata, risolutiva cavalleria pesante...


                         


                        Muori, malnato! Muori! Muori!

                          Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                          Risposta #191: Martedì 5 Lug 2016, 21:43:11
                          Intervento definitivo. Ineccepibile. Chiudete il thread.

                          *

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                            Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                            Risposta #192: Mercoledì 6 Lug 2016, 10:08:19
                            Apprezzo anch'io l'equilibrio dell'intervento, ma dissento su un punto


                            ''Tanto per capirci: Martina me lo vedo seduto su una Frau in cuoio che sorseggia consomme' di tartaruga mentre esalta la tauromachia, Don Rosa sdraiato su un futon mentre scarica una app sulla teoria delle stringhe, e magari fumando qualcosina...''


                            Perchè, nonostante la distanza temporale, vedo meglio seduto su una Frau lo scrittore di un dramma ottocentesco, con tutti gli effetti emozionali del caso (non certo nuovi) piazzati in buon punto (secondo una tradizione vecchissima), piuttosto che quello di un'agile, spigliata, spumeggiante, nuova nella concezione ed ironica cronostoria. Senza contare i riferimenti in questa, come in moltissime storie degli stessi anni, alla critica del capitalismo come a diversi altri temi sociali traslati ad arte nel divertimento ma ben individuabili.


                            Nonostante quegli autori ce li figuriamo non certo al computer, in ciò mi appaiono decisamente più moderni, nuovi, competenti, coraggiosi e abili nel tradurre il tutto in linguaggio papero ! In un mondo, cioè, in cui gli spunti reali anche forti risultano calati a pennello, e danno immensa, efficace ispirazione. Questo perchè personalmente adoro questi effetti ed invece mi irritano gli effetti lacrimevoli che mi sembrano sempre un po' artefatti.
                            'Specchio magico, specchio rotondo, sono il piu' stupido di tutto il mondo?'
                            'No Paperotto, tu sei intelligente come tanta altra gente'

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                            • Martiniano estremista.
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                              Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                              Risposta #193: Mercoledì 6 Lug 2016, 10:32:01

                              Ciascuno a modo suo ha attinto dal proprio background per reinventare l' universo Disney.
                              Entrambi "riscrittori", sono Artisti nonché Inventori, in quanto in grado di "rovesciare la realtà perché dotati di un' audacia strepitosa" (Michel Tournier).

                              Questo è un dato che sfugge spesso nelle discussioni recenti: la grande abilità di riscrittura e invenzione. Gli apologeti di Rosa basano la loro difesa dell'autore sulla sua grande costanza e attaccamento all'opera di Barks, imponendo quindi come criterio di validità l'attaccamento alle origini. Di contro utilizzano come critica quello che viene visto come un merito dagli ammiratori di Martina (tra i quali mi annovero anche io) il suo essere essenzialmente un "battitore libero" rispetto alle storie americane. Questo introducendo un conflitto sostanzialmente inesistente tra i due, come fossero antitetici, e presupponendo l'esistenza di una organica e strutturata pianificazioni barksiana nella stesura delle storie. Rosa, invece, proprio in contrasto con quello che sostengono i suoi fans, ha dalla sua una straordinaria capacità inventiva (e non capisco perchè non venga più spesso sottolineata da chi vuole esaltarne l'opera) in quanto da quelli che sono spesso semplici cenni riesce a costruire (senza il prefisso ri-) una saga enorme e che è riuscita, a torto o a ragione, a imporsi come canone nell'immaginazione collettiva di tantissimi lettori.


                              Personalmente, da bimbetto ho adorato Storia & Gloria perché mi ha fatto fantasticare; da adulto mi sono commosso leggendo la Saga.
                              Sempre citando Eco: ero un lettore ingenuo, sono un lettore critico.
                              Niente impedisce, nella vita, di adottare un registro piuttosto che l' altro.

                              Apprezzo moltissimo che tu abbia tirato in ballo Eco, mi stupisce sempre come l'autore di uno dei testi fondamentali per lo sdoganamento del fumetto all'interno della cultura cosiddetta "ufficiale" venga per lo più ignorato sui forum per appassionati. Senza un testo come "Apocalittici e integrati" (insieme a vari altri e al lavoro intenso di artisti quali Liberatore e Pazienza, quello di Eco ha aperto la strada ed è diventato simbolico) oggi, probabilmente, questo forum non esisterebbe nemmeno. Su una cosa sarei però in lieve disaccordo, e cioè nella visione di un Martina più infantile. Certo, il suo umorismo, spesso tendente allo slapstick, ha il pregio di essere più immediatamente percepibile (erano d'altronde gli anni d'oro di quel tipo di comicità, si veda anche Tom & Gerry) ma non va dimenticato che i suoi personaggi, come nella migliore tradizione della commedia dell'arte (tirata in gioco poco più sopra) vi è sempre una sostanziale ambiguità dei personaggi, in bilico tra i mondi dell'infantile e dell'adulto. Un Paperino rincorso dai debiti con la mazza ferrata fa ridere il bambino per l'esagerazione della scena, ma ammicca all'adulto che ben conosce la fredda e alienante realtà del mondo occidentale, dominata dalla merce. Qualche post fa ho dedicato alla saga martiniana un intervento che ho cercato di rendere interessante proprio col tentativo di individuare quello che supponevo fosse il filo conduttore, sotteso ma dedicato al mondo adulto. Ci sono riuscito? Non saprei, ai posteri l'ardua sentenza. Detto questo non esiterei a riconoscere il merito al Professore per il nostro passaggio a lettori critici, portando ad esempio l'impressionante messaggio morale e politico esplicitato, per dirna una, anche solo nella nascita di un personaggio come Paperinik.


                              P.S.: scusate se non ho sparato cifre e dati come negli ultimi post di questo topic, ma so bene che la Guerra dei Cent' Anni cominciò per molto meno, ed io non dispongo di un' adeguata, risolutiva cavalleria pesante...

                              Ricordiamoci Azincourt  ;) Detto questo, non credo che il successo commerciale sia di per sè dato di qualità o anche semplicemente inerente alla discussione, considerando anche la diversità dei mezzi di comunicazione attuali.
                              Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

                              *

                              Vito65
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                                Re: Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi
                                Risposta #194: Mercoledì 6 Lug 2016, 14:42:50
                                Dibattito interessantissimo.
                                Storia e Gloria della Dinastia dei Paperi è una delle prime saghe che ho letto da bambino, anzi probabilmente una delle prime storie disneyane da me lette in assoluto, sui Topolini originali, all'epoca in cui mio fratello maggiore aveva l'abbonamento a Topolino. Conservo ancora, peraltro, i due volumi degli Oscar Mondadori in cui la saga venne poi ripubblicata, nel 1977.
                                Ritengo che sia una saga sul cui valore non vi possa essere discussione, da non mettere affatto a confronto con la saga donrosiana, per tutti i motivi validamente esposti nei vari post precedenti.
                                Ed infatti, mi chiedo come mai in questo topic le due saghe siano state, anche implicitamente, messe a confronto, come se ci fosse bisogno di collocare una delle due su un ideale podio: certo, la tentazione è spontanea per il fatto che è ormai invalsa l'idea che la biografia dei paperi, contenuta nella saga donrosiana, abbia carattere di ufficialità; ma, se così stessero le cose, bisognerebbe condannare e rigettare anche la recente riscrittura della storia di Paperone, tentata da Vitaliano ne I Milioni di Paperone e valorizzata (e sopravvalutata, a mio parere) dalla Panini, che le ha addirittura dedicato la Definitive Collection.
                                Teniamoci dunque entrambe le opere e diamo ad entrambe la giusta considerazione ed i dovuti meriti, ognuna per il suo contesto, i suoi presupposti e la sua impostazione.

                                 

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