Papersera.net

Decisamente una storia più disturbante di quel che sembra, genialmente costruita da un sempre più sorprendente Martina, il quale anticipa, genuinamente non conscio di questo, IL CACCIATORE DI ANDROIDI di Philip K. Dick e il film tratto dal libro, BLADE RUNNER.
L'intera storia è memorabile, ma mi limito a citare come irresistibili delle gag relativamente slegate dal resto del plot: Paperino che chiede a un poliziotto dove abiti Ciao Tsé Lin, e il cop risponde: "Vediamo un po'! Ah, ecco qua: Mister Ciao Tsé Lin, spacciatore clandestino d'oppio, contrabbandiere di cacao e di chiodi di garofano, ricercato dalla polizia. Abita in Via del Glicine Bianco, numero Zero!......... Non dimenticate il segnale segreto per farvi aprire! Tre colpi brevi e tre lunghi!" Oppure quando Paperino, nel covo dello stesso Ciao Tsè Lin, lo vede intanto a..... fumare: questi chiede al Nostro: "Gladite una pipatina?", naturalmente rifiutata da Paolino.
Potrei citare gli indimenticabili duetti di Paperino col proprio doppione, ma sarebbe superfluo: è meglio leggerli.

Una menzione speciale per gli eccellenti disegni di Carpi

http://coa.inducks.org./s.php?c=I+TL++108-AP


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Storia bellissima, ottima prova d'autore del grande Guido Martina, che inserisce sequenze memorabili in una trama, seppur insolita, molto affascinante. Ma...

Una menzione speciale per gli eccellenti disegni di Carpi

Qua dissento: in questa storia (e in altre, come nel "muro del riso"), i disegni di Carpi sembrano una brutta copia di quelli di Taliaferro, e rendono l'andamento della storia decisamente pesante. In poche parole, penalizzano l'avventura.

Capisco benissimo il motivo per cui non possano piacere a qualcuno i disegni del Carpi prima maniera, ma io forse ho parlato in senso personale: sono delle piccole manìe, ma a me piacciono un casino i disegni arcaici degli anni 50. Se escludiamo le prime storie di Carpi (PAPERINO E IL SUO FANTASMA, dal disegno veramente "indeciso") a me, a partire proprio da PAPERINO E IL MURO DEL RISO, i suoi disegni cominciano a interessare.

A me invece non piacciono proprio, non riesco assolutamente a mandarli giù... al contrario, per esempio, di quelli del primo Bottaro (vedi Paperin di Tarascona sull'ultimo Maestri), che apprezzo molto...
Ma, come, al solito, de gustibus!

A me invece non piacciono proprio, non riesco assolutamente a mandarli giù... al contrario, per esempio, di quelli del primo Bottaro (vedi Paperin di Tarascona sull'ultimo Maestri), che apprezzo molto...
Ma, come, al solito, de gustibus!

Idem per me.
Devo aggiungere che nemmeno il Bottaro pre-1956 (prima de L' aspirapolvere fatato, per intenderci), a me va giù.
Invece sono apprezzabili fin da Biancaneve e Verde Fiamma i disegni di Scarpa...

Anche i disegni di Perego sono apprezzabilissimi e "quasi pittorici" in TOPOLINO E IL SATELLITE ARTIFICIALE (1952), sebbene il suo Paperino (vedi ultime vignette di questa storia) lasci ancora a desiderare. Ma di certo il suo Topolino era molto più espressivo di come sarà in seguito. A proposito, Malachià, i topic si accavallano e non sono sicuro che tu abbia letto i miei commenti di ieri sera sul tipic di Giuseppe Perego.

Invece sono apprezzabili fin da Biancaneve e Verde Fiamma i disegni di Scarpa...

Esatto, devo dire che Scarpa ha sempre avuto uno stile buonissimo, anche se piuttosto arcaico, nei primi tempi (ma ricordate i Bassotti del Carnevale di Paperin Paperone?)!
Inoltre, secondo me, lo stesso discorso di Bottaro e Carpi si può fare, anche se in maniera molto diversa, per Rota... i suoi primi disegni non erano esattamente quelli che, fino a poco tempo fa, potevamo gustare nelle illustrazioni esterne di Zio Paperone... basti solo confrontare il Pippo della pistola filosofale o della tigre col fiocco con quello dell'arcipelago del tesoro!

Mi sono dimenticato di dire che in PAPERINO E IL MISTERIOSO MISTER MOSTER viene data una importantissima notizia biografica di Paperino: da piccolo ha avuto la meningite.

Per quanto riguarda i disegni di Scarpa, devo dire che apprezzo moltissimo i suoi paperi bassi dei tempi di PAPERINO "3D" (1954).

Mi sono dimenticato di dire che in PAPERINO E IL MISTERIOSO MISTER MOSTER viene data una importantissima notizia biografica di Paperino: da piccolo ha avuto la meningite.

È mica quella in cui compare la battuta "credete a me che ce l'ho avuta: con la meningite, o si muore o si diventa scemi!"?
(battuta molto cara al mio prof di filosofia del liceo, che la ripeteva spesso)

Alla domanda se avesse avuto da piccolo la meningite, postagli da Archimede, Paperino, stizzito risponde così: "Ehi! La meningite è quella cosa che fa diventar scemi, se non si muore?"

Chissa magari in Paperino Paperotto si vedra la famosa meningite(magari l'ha attaccata a Louis,Tom,Millicent e Betty Lou che non sono stati fortunati come lui )

Alla domanda se avesse avuto da piccolo la meningite, postagli da Archimede, Paperino, stizzito risponde così: "Ehi! La meningite è quella cosa che fa diventar scemi, se non si muore?"

Io lessi per la prima volta questa storia da piccolissimo, e prima non capii di cosa si parlasse, poi questa battuta di Paperino mi chiarì la cosa, e mi spiegò anche perchè Paperino fosse così imbranato, ma il fatto della vera e propria menomazione, a dire la verità, mi turbò un po'.
Ora che sono cresciuto e so che questa malattia è molto più grave, Dico: ma Martina Paperino lo vedeva scemo fino a questo punto? :o Questa visione di Paperino è arcaicissima (per non dire proprio sbagliatissima) :o

Questa visione di Paperino è arcaicissima (per non dire proprio sbagliatissima) :o

"Sabagliatissima" no: perché, c'è forse qualcuno che ha stabilito i canoni fissi su come sia o debba essere Paperino? :o
E' solo diversa dalle altre, e ha la genialità della autonomia, della strada separata da quelle intraprese da altri autori.

"Sabagliatissima" no: perché, c'è forse qualcuno che ha stabilito i canoni fissi su come sia o debba essere Paperino? :o
E' solo diversa dalle altre, e ha la genialità della autonomia, della strada separata da quelle intraprese da altri autori.

Ma infatti io ho detto di non volerlo dire proprio per questo. Solo che è talmente deviata che in un personaggio imbecille fino a questo punto è pressochè impossibile vederci Paperino. Imho.

Questa storia mi inquietò abbastanza: ricordo che la lessi per la prima volta nel 1985 all'età di nove anni, sul Classico n. 13 di un amico (che poi mi regalò).
Già l'atmosfera della storia era molto.. tetra, nel senso che non c'era quasi nulla di divertente secondo i canoni delle storie di metà anni '80, e tenete presente che io avevo nove anni. Tutti i personaggi esprimevano una...cattiveria senza alcuna punta di simpatia. Ma in particolare io rimasi turbato quando la casa di Moster viene per sbaglio espulsa verso l'alto in modo troppo violento ed esplode. Nella storia non lo si dice espressamente, ma si fa capire che lo scenziato, per quanto ambiguo e inquietante, è morto. E questo per me era una cosa pesante, non pensavo che su Topolino la morte potesse essere trattata così, in modo quasi cinico.

Dopo più di vent'anni dalla prima lettura ( e tante altre successive), un paio di anni fa cercai per caso su google il titolo della storia, proprio perchè volevo vedere se la sensazione di sgomento che ebbi era motivata, e in effetti trovai una specie di articolo in cui si parlava di questa storia e della questione della morte in una storia destinata anche a lettori più piccoli, non so se quella pagina esiste ancora....

La storia mi sembra vagamente simile al film "L'esperimento del dottor K" ( in originale "the fly") ma mi pare che il fumetto è addirittura anteriore.....