I livelli di lettura più adulti sono presenti, come dice sopra Manuel Crispo, ma sempre e solo accennati e mai sviluppati con quello spessore e quella profondità proprie di PKNA e PK2, bensì sacrificati in favore di azione, botte, effetti speciali e ritmi veloci, anzi velocissimi: sacrificio determinato dal medium che ha ospitato le storie in questione e dalla linea editoriale scelta dalla redazione per adattare le storie stesse al medium Topolino libretto e per rendere godibili le storie stesse ad un pubblico di lettori eterogeneo. Facciamo qualche esempio? Nel Raggio Nero le uniche tavole in cui possiamo ritrovare realizzata compiutamente una lettura da "registro adulto" del rapporto affettivo fra Paperino e i nipotini sta nelle tavole che rappresentano l'intimità notturna della casa e nella sollecitudine densa di affetto con cui, alla fine, Paperino torna da Qui, Quo e Qua. Non c'è molto altro: Moldrock è l'esempio di un'occasione mancata, è un personaggio che alla base ha un buon soggetto (il vecchio tiranno dalla personalità complessa, dilaniato dai conflitti e dalle contraddizioni del suo animo, che, pur nella sua crudeltà, mantiene una sua dirittura morale: cerca vendetta ma ha sempre ben chiaro che il suo avversario è Everett e non fa mai del male ai terrestri in modo gratuito), eppure questa buona idea non viene sviluppata appieno, ma si risolve nella rappresentazione del mostrone che sbraita a più non posso e fa sempre e solo tanto rumore.
Nel Marchio di Moldrock è anche troppo facile dire dello scarso, quasi nullo impatto emotivo dell'incontro fra Uno e Paperinik, sacrificato in ragione del mantra "azione, azione, azione", ma se vogliamo notare qualcosa di meno eclatante, vogliamo notare come viene presentato nelle prime pagine della storia l'incontro fra Pk e il priore di Dhasam Bull? Pk nemmeno lo saluta, eppure dovrebbe esserci un rapporto di reciproca stima fra i due, come ricordatoci anche dagli episodi di Pk Tube. E l'altra occasione mancata rappresentata dallo scontro fra Trauma e Moldrock, che nello spirito di PKNA avrebbe generato non solo un superficiale, affrettato scontro fisico, ma certamente un più emblematico e simbolico scontro psicologico?
Di luci ed ombre dell'Orizzonte degli Eventi ho già detto quel che penso nel mio post sopra quotato da Erdesegr. Per onestà intellettuale, vorrei qui aggiungere, a merito di questa storia, che in essa ritrovo almeno altri due punti di forza: il combattimento finale fra Uno e il Custode, che riesce ad andare al di là della mera rappresentazione dello scontro fra le due intelligenze artificali per una banale affermazione di supremazia, ed il corretto richiamo a concetti scientifici, quali quello della massa oscura dell'universo e quello del mistero dei confini dei buchi neri.