Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

    Topolino e il trovatello milionario
    Lunedì 9 Nov 2009, 19:34:35
    Topolino e il trovatello milionario è una storia di Gottfredson, fantastica e sopratutto molto commovente!

    Questo trovatello che faceva parte di una banda di ragazzi ''poco educati'' viene messo al riformatorio viene poi adottato da Topolino... La sua ex banda  viene poi smantellata grazie a Topolino e a degli scout . Infine il trovatello ritrova la madre...un attrice milionaria. Esilarante la parte dove si traveste in bebè!

    è molto importante il ruolo di Tip (che appare senza il fratello) come scout! Essi nella storia  avevano un organizzazione simile a quella delle GM

    A dir poco fantastica!
    « Ultima modifica: Lunedì 9 Nov 2009, 19:36:25 da Barone_Bombastium »

    *

    Doctor Einmug
    Visir di Papatoa
    PolliceSu   (1)

    • *****
    • Post: 2780
      • Offline
      • Mostra profilo
    PolliceSu   (1)
      Re: Topolino e l'orfanello riformato
      Risposta #1: Giovedì 12 Nov 2009, 13:29:19
      Davvero una bellissima storia.
      All'inizio pensavo di trovare una delle solite storie di Walsh ultimo periodo un po' ripetitive (lo zio balatrone, il fantasma fallito etc.) ma poi durante la lettura mi sono ricreduto. Walsh è sempre una garanzia e la storia è divertente e scorre via che è un piacere. Fantastica.
      W la Disney e Dumas!
      EFFEGGI

      *

      valsedre
      Pifferosauro Uranifago
      PolliceSu

      • ***
      • Post: 411
      • Nuovo utente
        • Offline
        • Mostra profilo
      PolliceSu
        Re: Topolino e il trovatello milionario
        Risposta #2: Mercoledì 28 Apr 2010, 21:16:52
        Da notare il fatto che i cattivi si nascondano in una fabbrica di giocattoli,cosa che era gia stata usata in "Topolino contro Topolino".

          Re: Topolino e il trovatello milionario
          Risposta #3: Venerdì 30 Apr 2010, 17:34:19
          Da notare il fatto che i cattivi si nascondano in una fabbrica di giocattoli,cosa che era gia stata usata in "Topolino contro Topolino".
          Vero. Contribuisce a dare fascino.
          W la Disney e Dumas!
          EFFEGGI

          *

          Special Mongo
          Diabolico Vendicatore
          PolliceSu

          • ****
          • Post: 1790
          • Sapiente Martiniano
            • Online
            • Mostra profilo
            • Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney
          PolliceSu
            Re:Topolino e il trovatello milionario
            Risposta #4: Venerdì 12 Apr 2019, 00:40:55
            L’inclusione del nuovo personaggio (una sorta di Baby Herman ante litteram, almeno quando inizialmente si spaccia per neonato) crea un notevole dinamismo interno ai characters dell’entourage basilare, generando inediti confronti psicologici, grazie ai quali tra l’altro emerge la consapevolezza dei personaggi di appartenere alla media o piccola borghesia. Le certezze familiari e ordinarie di Topolino sembrano lì lì per crollare più volte in una manciata di sequenze di grande impatto, valorizzate dall’ottima mimica di Topolino sul filo del rasoio. Efficace è il parco giochi, una sorta di paese dei balocchi organizzato dal grasso e rubicondo Big Ben che ne vieta l’ingresso agli adulti per educare i ragazzini al crimine (Topolino vi si intrufola fingendosi bambino, in un costume spaziale e con la s blesa), ma ancor più incisivi sono le bambole e i giocattoli assassini che Topolino è costretto a fronteggiare completamente da solo (e i discorsi precedenti di Big Ben suggeriscono che in passato bambini riluttanti siano morti tra le loro braccia meccaniche). Le tipiche invenzioni visionarie di Walsh si amalgamano quindi meglio del solito coi sottintesi della trama (anche se gli americani lo hanno accusato di indulgere un po’ troppo nell’umorismo nero col parallelo bambini criminali-giocattoli omicidi), ampliando decisamente la loro portata fino a toccare temi quali lo sfruttamento e il condizionamento nell’età formativa, inconsueti nelle storie di Topolino (contrariamente all’accusa di mancata coordinazione interna che muove a questa storia l’attuale critica statunitense). Shock la sequenza in cui Topolino vede Tip che fuma il sigaro insieme a un poco di buono (come se i due stessero replicando la coppia Pinocchio-Lucignolo del film Disney). Tip finalmente ha nella striscia un ruolo primario e fondamentale, anzi Topolino arriva spesso molto più tardi rispetto all’efficienza di Tip e del suo corpo scout (nello script è un esempio di pre-adolescenza normie ed efficiente). È un monito per un oculato investimento nella formazione delle nuove generazioni da parte di un Walsh in vena di pragmatico buon senso. In un periodo in cui le baby gang erano ai primi posti nella cronaca (anche per aver compiuto omicidi) e molti giornali incolpavano di ciò «i fumetti», quella di Walsh è una pronta presa di posizione in difesa del medesimo. La sequenza di foto che mostra tutta una serie di Big Ben (I, II, III ecc…) sembra alludere al concetto di ereditarietà (o genetica?) del crimine, trattato da William March nel suo romanzo Il seme cattivo o I semi del male (The Bad Seed) in quello stesso 1954. I bambini di Walsh sembrano contenere in nuce i germogli della delinquenza: allora come ora, oltre 60 anni dopo, è accettare la regolamentazione sociale (con tutti i suoi pro e contro) a permettere all’individuo di avere una vita degna del generale rispetto. Negli USA, come per la maggior parte delle storie di Walsh degli anni ’50 (tutte recentemente ristampate nella raccolta cronologica dedicata a Gottfredson), l’importuno approccio fin de siècle della critica ufficiale alla striscia di Mickey Mouse (una critica manifestamente nostalgica del Topolino classico degli anni ’30 e poco propensa ad accettarne ulteriori declinazioni) le ha impedito di gradire la pregevolezza formale di questa storia per concentrarsi sulle sue mancanze: ovvero, lo script non approfondisce le altre cause del problema emarginazione (la formalità, il perbenismo, la burocrazia all’ingresso della modernità: temi di lì a breve toccati al cinema da François Truffaut), limitandosi a un breve cenno del ruolo della tv e trovando la soluzione per Leavenworth nell’accoglienza presso una famiglia conformista. Infatti, Leavenworth guarda all’apparecchio un incontro di boxe, nel mentre fuma un sigaro: all’epoca i sociologi opinavano appunto su come novità quali la televisione facessero «crescere troppo velocemente» i giovani alterando il corso naturale della loro maturazione. Certo se al giovane manca un ruolo di guida la frittata è fatta, e se pensiamo alla nuova serie di codici comportamentali che hanno instaurato i recenti social network (causando l’emarginazione di chi non vi si attiene) quelle polemiche non ci appaiono più tanto aleatorie. Ma è pur vero che Walsh – forse “costretto” dai tempi travagliati a elaborare questo particolare script, vi include le sue tipiche frecciate contro le istituzioni, e a come esse gestiscono i giovani: l’ente «ri-formativo» con metodi intimidatori e soffocanti è un lager; Leavenworth – timoroso fino alla fine della vita piccolo-borghese (tenta di scappare non appena Basettoni e Topolino discutono su chi dei due sia più idoneo ad adottarlo) – abilmente la scansa per reintegrarsi nella società per vie laterali (Leavenworth insiste per adottare i 24 coetanei del suo vecchio istituto). La ritrovata madre milionaria non è (più) un’americana media: forse partita da basi umili, è ora la vedova più ricca dello stato e la sua manifesta «eccentricità» è riconosciuta sia da Topolino che da Basettoni. A conti fatti, si tratta di un primo tassello dell’adozione walshiana di temi quotidiani intensi e controversi, di cui se ne rimpiange ancora la precoce interruzione di lì a breve. Pur mostrando il fianco a possibili critiche ideologiche, questa storia è un composto – peculiarmente walshiano – di impegno morale e pathos che sarà arduo – se non impossibile – rintracciare nella produzione Disney dei decenni successivi.

            Voto: 4/4
            Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


             

            Dati personali, cookies e GDPR

            Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
            In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
            Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

            Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)