Sul tema del "non ci sono più né le storie né i disegnatori di una volta" sollevato da Caff-Caff, credo che Conker abbia detto una grande verità: "non TUTTO ciò che è vecchio è bello e capolavoro".
D'accordo sul fatto che, come dice New AMZ, oggi si senta la mancanza di un Romano Scarpa (e come potrebbe essere altrimenti?), ma ... Proviamo ad andare a vedere com'era la produzione media di quegli anni mitici (o, piuttosto, mitizzati). E' un esperimento facile, basta prendere qualche numero a caso delle vecchie annate del Topo e confrontarlo con qualche numero a casop degli ultimi anni. Io l'ho fatto e vi assicuro che il risultato è sorprendente. Mediamente (e sottolineo, mediamente), i vecchi numeri sono BRUTTI. Storie imbarazzanti, trame insulse, disegni anonimi. Qua e là, è vero, spuntano i capolavori di Scarpa, Martina, Cimino, ma in un contesto generale (medio) di qualità tuttt'altro che elevata. E scopriamo inoltre che gli stessi Scarpa, Martina e Cimino, pure loro, accanto ai capolavori, hanno anche fatto parecchie storie brutte (cosa più che naturale, dati i ritmi di lavoro che dovevano sostenere).
E allora perché tendiamo a esaltare il Topo passato rispetto a quello di oggi? Perché, come dice Conker, allora eravamo bambini e siamo legati a quei ricordi, a quelle sensazioni. Ma se rileggiamo i vecchi Topi con gli occhi degli adulti che siamo adesso, scopriamo che la realtà di allora era diversa da come ce la immaginavamo.
In più, a quanto pare, la "libertà di manovra" degli autori si è oggi nettamente ridotta rispetto a un tempo: pensiamo alla lunghezza - o dovremmo dire: cortezza - media delle storie attuali, o al livellamento delle trame su un target che, a questo punto, è quello dei bambini dell'asilo. Eppure, anche in questo contesto pieno di limitazioni, le grandi storie riescono a venir fuori. Il Topolino di Faraci e la Papernovela di Ziche sono capolavori degni di figurare accanto alle grandi storie del passato. E, come nel passato, sono le vette, ciò che spicca nell'insieme di una produzione mediamente mediocre (senza poi dimenticare che la qualità media del disegno attuale è infinitamente superiore a quella di un tempo).
Scusate se mi sono dilungato, ma questo è un tema davvero interessante.
ciao
j.