La libertà che aveva Martina nel prendere in giro la società italiana o nel citare Torquato Tasso non la scambierei mai e poi mai con la capacità fumettisticamente superiore di gente come Casty e Radice (ma anche di un onesto Gagnor per capirci).
Ma la libertà creativa era accompagnata da una libertà nell'uso del linguaggio fumettistico che rende oggi gran parte du quelle storie vecchie, ai limiti dell'illeggibile
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In realtà, io trovo che sia la satira sia le citazioni ed un linguaggio aulici dovrebbero esserci su topolino.
Da piccolo non le capisci, ovviamente, ma ti piacerà comunque la storia di per sé. Crescendo, invece, le potrai comprendere pienamente ed apprezzarle per quel che sono!
Per esempio, da piccolo la storia "Paperino Portaborse" la lessi senza le adeguate conoscenze storiche (per me, giovinotto, sono storiche, per voi magari sono ricordi recenti
), ma risi lo stesso per la rappresentazione della politica. Adesso, rido molto di più, sapendo chi è Papeotti e cos'è il Dodecapartito, per esempio
Inoltre, così puoi mostrare la ricchezza della lingua ai bambini ed offrirgli la possibilità di parlare con proprietà di linguaggio, poiché conoscono i termini adeguati; nonché dargli già qualche spunto sulla letteratura italiana.
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