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Post - Gumi

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Topolino / Topolino 3563
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 17:49:51 »
Recensione Topolino 3563


 Questa recensione è stata particolarmente difficile da scrivere. Quando qualcosa appassiona o entusiasma è bello soffermarcisi, quando qualcosa invece non piace affatto è ancora semplice trovare parole da scrivere. Ma come comportarsi quando non si sa cosa dire?

 Il problema probabilmente non è nemmeno nelle storie, variegate per tematiche e costruzione. Nemmeno nei disegni. La fatica, tutta personale, si è manifestata nel non avere avuto la capacità di adoperarsi per portare comunque a casa un risultato in tempi decenti. Dopo la doverosa autocritica è tempo di parlare finalmente del numero 3563. 

 Indipendentemente dagli umori e dalle difficoltà del recensore ci sentiamo comunque di poter affermare che il numero non passerà alla storia

 Il numero si apre e si chiude con due storie che fanno parte di “saghe” più lunghe: la prima fa parte della serie “I pionieri del volo” di Sergio Cabella, la seconda invece fa parte della serie “Cavezza” di Beppe Zironi. 

 In entrambi i casi, a sorpresa, si staglia come protagonista (o quasi) il personaggio di Orazio, che ultimamente sembra trovare terra fertile per comparire sempre più spesso. Certo, nella prima storia si tratta di un Orazio d’epoca, dei primi del 900, ai tempi in cui volare su un aeroplano era un’impresa per pochi. 

 La serie di Cabella prosegue in maniera abbastanza lineare con I pionieri del volo – De Topis e l’infinita scommessa volante. Lo sceneggiatore (e disegnatore) genovese mostra anche in questo caso una certa predilezione nel raccontare storie d’epoca, di scavare nella storia, di raccontarci di quando il mondo si è improvvisamente rimpicciolito, le distanze si sono accorciate, l’inesplorabile è stato esplorato (si pensi ad esempio alla sua bella trasposizione dell’incredibile avventura vissuta dall’esploratore inglese Ernest Shackleton nel 1914). In questo caso personaggi ed eventi sono inventati, ma rimane vivo lo spirito dell’impresa, dell’avventura, della ricerca di spingersi oltre quanto fatto fino a quel momento. Sottotrama romantica che non può mancare in questi casi. Volendo esprimere una critica, la sceneggiatura è risultata essere un pochino monocorde: nonostante l’intensa sequenza di eventi raccontata le emozioni del lettore non hanno seguito allo stesso modo il livello di profondità e trasporto auspicabile.

 Luca Usai ai disegni fa un bel lavoro, soprattutto nelle vignette che vedono i nostri protagonisti in volo a bordo del loro biposto con bellissimi paesaggi di mare e di nuvole.

 
Tra cielo e mare[/size][/i]

 Nota di interesse per il redazionale di Francesca Agrati che in maniera schematica ma efficace fa una panoramica della storia del volo umano andando ad individuare quali siano state le tappe fondamentali che hanno permesso all’uomo moderno di pensare all’aeroplano come a un mezzo di trasporto come qualsiasi altro.

 Orazio, dicevamo, ma stavolta nella sua versione “canonica”, è protagonista unico e indiscutibile della storia finale. Zironi porta avanti il suo worldbuilding Cavezziano andando a immaginare le varie tappe con cui il cavallo più celebre della banda Disney (con buona pace degli “animati” e meno antropomorfi Khan, Philippe e Maximus) è finito ad essere il personaggio odierno. Ovverosia le varie vicissitudini lavorative che lo hanno portato a diventare il più efficiente riparatutto del Calisota e dintorni.

 
Piccoli e grandi problemi

 Cavezza – Problema irrisolvibile, per i disegni dello stesso Zironi va a raccontare il seguito di quanto avvenuto nel primo episodio della serie “Strade Future” in cui il nostro aveva deciso di non proseguire i suoi studi ereditando dal suo datore di lavoro e mentore, il signor Capretti, la bottega di riparatore.

 In questo secondo episodio, di transizione, vediamo Orazio alle prese con le varie difficoltà del mestiere che ha intrapreso, rendendosi facilmente conto che ciò che per qualcuno può essere un problema irrisolvibile per altri può essere una opportunità. La trama è abbastanza articolata e formata da vari eventi ed episodi apparentemente scorrelati tra loro, in cui Orazio dimostra la sua abilità e allo stesso tempo raccoglie la fiducia di clienti e avventori. Ma la fine porterà l’equino tuttofare a riconsiderare le sue scelte: “e se cambiassi tutto?”: lo scopriremo nel prossimo episodio. I disegni di Zironi hanno sempre un loro perché: non sono perfetti dal punto di vista stilistico, sono sporchi, talvolta qualche tratto è più abbozzato o essenziale. Ma l’artista emiliano ha la capacità di vivacizzare luoghi e personaggi in una maniera che rende il tutto assolutamente godibile nella sua imperfezione.

 Completano il numero Gli allegri mestieri di Paperino – Comparsa a scomparsa, una divertente “breve” della coppia Faraci – Faccini. Anche questa storia fa parte di una serie, “Gli allegri mestieri di Paperino”. 

 Il tono volutamente assurdo e demenziale ben si confà alle matite dell’artista ligure che riesce in maniera efficacissima a rappresentare le disavventure di un Paperino che si muove da comparsa bistrattata (e maldestra) nei meandri delle produzioni cinematografiche di suo zio. Alcune battute centrate ne fanno una lettura certamente piacevole, forse la migliore storia del numero. Particolarmente divertente la parte in cui lo sceneggiatore di un film di fantascienza di dubbio gusto e dalla dubbia trama si ritiene particolarmente offeso dal modo con cui le comparse “recitano” i versi dei mostri alieni che interpretano. 

 
Ottima ironia su sceneggiatori che si credono grandi artisti.[/size][/i]

 Centrale e della lunghezza di ben 24 tavole invece troviamo Zio Paperone e l’inaspettato Museo Ammazzamotori di Davide Aicardi e Giulia La Torre. La storia non appare troppo innovativa dal punto di vista delle tematiche, altre volte ZP ha aperto il deposito al pubblico come attrazione (si pensi a Zio Paperone & il deposito per gioco di Manuela Marinato e Francesco Guerrini): ma mai come in questo caso il protagonista non è tanto il cubo di cemento posto sulla collina ma Paperone stesso e la sua abilità di tuffarsi nelle monete. 

 Conclude questa recensione la storia di Arild Midthun autore completo ristampata su questo numero del settimanale: Paperino, Qui, Quo, Qua e il tesoro vichingo è una classica e gradevole caccia al tesoro. Il mantenimento della struttura a quattro strisce per tavola in questo format/rubrica dedicata alle storie Egmont ha purtroppo il difetto di vedere rimpiccioliti i bei disegni dell’autore norvegese, anche se meglio in questa maniera rispetto al non vederli affatto. Tuttavia alcuni passaggi grafici non risultano completamente chiari (come ci finisce la macchina sul legname nella prima tavola?) e la trama risulta essere dopotutto abbastanza telefonata. Rimangono le belle rappresentazioni nordiche e il tratto e il tratteggio di Midthun che danno una bella variazione sul tema rispetto a ciò che, graficamente, solitamente vediamo pubblicato sulle pagine di topolino.



Voto del recensore: 2/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/04/19/topolino-3563/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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Commenti sugli autori / Re:Casty
« il: Mercoledì 10 Apr 2024, 12:59:42 »
Topolino e la Spectralia Antartica.


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Topolino / Topolino 3551
« il: Giovedì 21 Dic 2023, 16:45:00 »
Recensione Topolino 3551


 È noto agli addetti ai lavori e agli appassionati che i momenti di “punta” per ciò che riguarda la diffusione di Topolino sono, grandi fiere a parte, i tempi di vacanza dalla scuola: ovverosia l’estate e le feste natalizie.

 E proprio questi periodi, da qualche anno, sono diventati occasione per sperimentare nuove possibilità narrative, per provare a fare qualcosa di diverso, qualcosa che sul settimanale non si era mai fatto: collegare concettualmente le storie fra di loro. Si veda il caso delle nevicate copiose di due Natali fa, o degli eventi catastrofici che sono seguiti nell’estate del 2022 alla comparsa nei cieli del Calisota del Pianeta Ramingo.

 Altro esempio lampante lo possiamo trovare nei tre numeri natalizi del 2023 di cui il 3551 che stiamo recensendo rappresenta l’albo di mezzo.

 Il “motore” di queste iniziative è certamente il direttore Bertani, ma, già da tempo, è chiaro che la messa in pratica, concreta, di questi progetti spetta ad autori e redazione. In particolare il responsabile ultimo dell’operazione Natale 2023 è senz’altro lo sceneggiatore/editor che più di ogni altro costituisce la cartina al tornasole di questa direzione: Marco Nucci. Sua è infatti la storia che, introducendo una “deviazione rispetto allo standard”, costituisce l’ossatura dell’intero progetto: come sarebbe il mondo in cui Paperi e Topi si muovono se il Natale non fosse mai esistito?

 Stiamo parlando ovviamente di Zio Paperone e la lampada bisestile, per i disegni di Stefano Intini, la cui seconda puntata apre questo numero. Il sortilegio del genio ha fatto scomparire il Natale e Paperopoli e i suoi personaggi non sono più gli stessi, modificati dal fatto di non aver vissuto nessun 25 dicembre, nessun arrivo di Babbo Natale, nessun regalo sotto l’albero. 

 La vicenda prende una piega “rosa” quando il vecchio e non più ricco Paperone incontra in città nient’altri che l’anziana Doretta Doremì e, non avendola mai conosciuta da giovane, vive con lei momenti di romantica intimità, concretizzando una storia d’amore che non aveva mai potuto vivere fino a quel momento. Ma il richiamo della sua vita precedente e del ritorno alla normalità è più importante e Paperone dovrà decidere, non a cuor leggero, di abbandonare questo insperato momento di tardiva tenerezza per sistemare le cose.

 
Can you feel the love tonight?

Nucci riprende alcuni temi cari alla cinematografia (il what if di natura magica) per raffigurare un Paperone più tenero e apparentemente felice. Forse le motivazioni presentate durante la storia (riottenere il denaro) non hanno la forza narrativa per giustificare l’abbandono di questa trovata serenità, anche egoisticamente, e avrebbe giovato qualche motivazione supplementare come avviene invece per Topolino e la scomparsa (o per meglio dire la non esistenza) di Pippo, oltre che del Natale e di Macchia Nera.

 Resta anche qualche perplessità nel modo in cui alcune sparizioni sono state giustificate (se ogni persona sulla Terra non nascesse a causa di un parente che ha il compleanno in un giorno specifico, altro che Thanos: il sovrappopolamento del pianeta sarebbe solo un tristo ricordo) ma tali questioni possono ritenersi adombrate dall’eccellente capacità che ha lo sceneggiatore di intrattenere e di costruire dialoghi e interazioni tra personaggi.

 In particolar modo è molto ben riuscita l’introduzione di Topolino all’interno della storia, e tutti i dialoghi con cui si interfaccia con Paperone non sono da meno. Naturalezza e freschezza nelle interazioni (anche fra Paperone e Doretta) sono certamente la parte migliore di questo episodio che ben accompagna il lettore verso la conclusione, senza disdegnare un colpo di scena finale.

 Intini ai disegni dimostra, se per qualcuno fosse ancora necessario, la sua capacità di lavorare su qualunque avventura, da quelle più comiche a quelle con atmosfere più tetre, utilizzando sempre personaggi plastici, espressivi, canonici e allo stesso tempo peculiari nel loro stile inconfondibile.

 
Manuale su come gestire un incontro tra due personaggi, volume 1, pagina 1

Nel numero precedente le due storie di Nucci facevano da colonne portanti per tutta l’intelaiatura del volume sorreggendo anche le vicende centrali che, pur apprezzabili, venivano rese più interessanti dal collegamento con la storia principale e con quella finale (che alla fine risulta essere solo una articolata introduzione all’incontro tra Topolino e Paperone di questa settimana). 

 In questo 3551 invece manca forse una storia di livello a fine volume, che poteva essere utile come punto fermo per far sì che gli altri contenuti ne giovassero anche questa volta; in più il collegamento con la trama principale in molti casi rimane meno azzeccato rispetto allo scorso numero. 

 In particolare, il nuovo episodio di Cornelius, Il giorno nel cuore, è una buona idea ma si ha l’impressione che il collegamento con la scomparsa del Natale sia aggiunto a posteriori, quasi a forza. 

 Alessandro Sisti alla sceneggiatura lavora di cesello e fa in modo che sia evidente che la mancanza del Natale, il “giorno speciale” di cui si parla durante la storia, risulti decisiva per Cornelius nel perdere le giuste motivazioni per andare avanti e proseguire nel suo viaggio. Per tale motivo sarà quindi il giovane Mallard, coprotagonista insieme con sua sorella, a fondare Paperopoli al posto suo (come si vede peraltro in una vignetta nel primo episodio della lampada bisestile). 

 La storia forse avrebbe meritato più spazio perché gli spunti ci sono e la ricerca sui tempi dell’espansione a ovest degli Stati Uniti è sempre molto accurata. Di particolare interesse è la citazione di Manabozh (o Nanabozho), spiritello (trickster) della mitologia delle tribù indigene che abitavano la regione dei Grandi Laghi prima della colonizzazione da parte dei neonati Stati Uniti. Di indole ingannatore e dispettoso, ma di buon cuore, assumeva le sembianze di diversi animali del bosco. 

 I disegni di Simona Capovilla sono altalenanti: talvolta bene, altre volte meno bene (si pensi alle sembianze dei fratelli Mallard, troppo sbarbatelli per avere oltre vent’anni). In generale la storia è ben illustrata ma sembra mancare qualcosa, soprattutto nelle grandi vignette di impatto (si prenda ad esempio la sestupla iniziale). Nota a margine: nel calendario che costituisce il titolo il numero 25 compare

 
Un giorno speciale… Se solo esistesse ancora[/size][/i]

 Sul resto c’è poco da dire. Sembra che il coordinamento, che pure è la novità sorprendente di questi numeri, non abbia avuto l’effetto sperato e si sia tramutata piuttosto in un nuovo modo per giocare al gioco del what if con le caratteristiche dei personaggi secondari, in una maniera simile alla riuscita Paperoga in nero su Topolino 3550… ma peggio. 

 Battista e l’amico fenomenale di Tito Faraci e Federico Butticè parte già con l’handicap di avere Battista come protagonista. L’idea che Babbo Natale esista lo stesso senza la festa da cui prende il nome e che elargisca doni a caso è senz’altro originale, ma lo svolgimento non è particolarmente interessante.

 Sembra infatti suggerire che l’incantesimo della lampada bisestile invece di essere una riscrittura completa della storia dall’alba dei tempi sia piuttosto più semplicemente una grande car-can selettiva sul Natale, tanto che i personaggi continuano ad avere reminiscenze della loro vita precedente all’incantesimo. Belli comunque i disegni. 

 
Battista, sei sicuro di voler tornare a quando il Natale esisteva?

L’ispettore Manetta e il rimbalzo giusto è invece, come si evince dal titolo, ambientata al commissariato di Topolinia e vede di nuovo Faraci ai testi stavolta con Giampaolo Soldati ai disegni. La storia vede il tentativo da parte del protagonista di migliorare la considerazione che i colleghi poliziotti hanno di lui. Riuscirà a farlo, con un piccolo aiuto. Soldati, col suo tratto classico, ha sostituito Cavazzano facendo un lavoro più che discreto.

 La storia conclusiva Gastone, Archimede e l’invenzione della fortuna di Sergio Badino e Davide Cesarello ha come demerito il fatto di costituire una chiosa in calando. La trama vede Gastone e Archimede provarle tutte per essere l’uno (più) fortunato e l’altro un grande inventore. Cioè esattamente ciò che sarebbero nella realtà se Paperone non avesse espresso quel desiderio.

 Spiegazione di come ciò sia avvenuto non ne abbiamo ma la storia risulta comunque disorganica e confusionaria, le motivazioni dei protagonisti non sono del tutto chiare e la presenza di altri comprimari è solamente accennata (Anacleto e Bum Bum sono compagni di bowling di Gastone e Archimede). Cesarello è come sempre solido alle matite. 

 La vicenda principale rimane dunque sospesa in attesa della puntata finale ma il resto dell’albo non contribuisce troppo alla costruzione dell’hype per la conclusione della Lampada bisestile. Questa sarà comunque ricordata come un’avventure che, almeno per tre settimane, ha cambiato completamente il volto del settimanale che siamo stati abituati a conoscere.

 A conclusione di questa recensione bisogna fare una considerazione: se gli albi saranno sempre più interconnessi come sembra, dare una valutazione al singolo Topolino potrebbe iniziare a divenire un problema. Come valutare il numero centrale di tre dove proseguono (ma non finiscono) una storia e un’iniziativa che tanto successo ha avuto nella settimana precedente? A rigore sarebbero tre stelle, ma visto che non possiamo considerarlo a sé stante ci vuole una mezza stella in più.



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/12/21/topolino-3551/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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Topolino / Re:Topolino 3550
« il: Mercoledì 13 Dic 2023, 15:09:46 »
Ragazzi che dite, la smettiamo?

In questo topic iniziano ad esserci un po' troppe provocazioni e risposte "sopra le righe".

Fab4mas ha il diritto di sospendere il giudizio senza essere accusato di codardia, Fantasio ha il diritto di non ritenere necessario farsi aiutare senza che altri glielo suggeriscano.

Se poi lo stile di moderazione del Papersera (uno dei più laschi - e pure per questo veniamo criticati - - sul web) non piace, nessuno obbliga a restare.

Con i giusti toni e le giuste parole si può dire tutto.

Questi ultimi commenti sono stati invece un bisticcio a due che nulla ha portato alla discussione e che non sarebbe nemmeno dovuto cominciare. Nel valutare se spostare tutto altrove vi invitiamo nel mentre a continuare in privato.

5
Topolino / Re:Topolino 3550
« il: Lunedì 11 Dic 2023, 02:31:17 »
V ha provocato dialetticamente, esagerando. Gli è stato chiesto in pubblico e in privato di contenersi.

A chi si è sentito offeso chiedo invece la cortesia di non dare troppo peso a quelle espressioni, dall'intento più provocatorio che offensivo. Il fatto che mi trovi "costretto" (con buona pace di chi non apprezza questo modo di moderare) per la seconda volta a cercare di rischiarare le acque mi conferma il fatto che si sia calcata un po' troppo la mano.

Detto ciò siamo in un tempo storico in cui questa o quella categoria si offende per una espressione esagerata o una battuta fuori luogo. Per un pezzo di carne o una bibita alcolica in una rivista per ragazzi. Per l'utilizzo di armi, violenza e tabacco dove vi sono occhi innocenti.
Cerchiamo tutti di offenderci di meno altrimenti il cerchio di ciò che è definibile offensivo si stringerà sempre di più.

Quindi non ve la prendete per le "bordate" di Amedeo: considerate sempre che una volta, di ritorno da Lucca, ha detto di persona a una signora che si lamentava del topolino odierno che non è come quello di una volta "si, signora, e a quei tempi la gente mangiava i sassi".

Finiamola qui se possiamo e torniamo a parlare del numero.

P.s. Atius in quel caso la problematica che ti ha fatto notare l'utente Bunz è corretta: evitiamo di citare muri di testo solo per dare il nostro plauso ai post. Rendono poco leggibile il topic e lo appesantiscono. È per questo che abbiamo messo le polliciate.
Detto questo è anche vero che Bunz non dovrebbe fare reprimende pubbliche ma dovrebbe limitarsi alla segnalazione ai mod che possono così intervenire (pulsante peraltro utilizzato anche recentemente)

6
Topolino / Re:Topolino 3550
« il: Sabato 9 Dic 2023, 19:36:47 »
Amedeo intendeva certamente quello che dice Tenebroga, ma lo inviterei a essere più contenuto in espressioni verbali che possono talvolta risultare offensive.

Sensibilità e gusti differenti non dovrebbero essere oggetto di scherno, dileggio o invettiva. Allo stesso modo cerchiamo se possibile di non offenderci e di non prenderla sul personale.

Cerchiamo invece di mantenere i binari della discussione su un confronto sereno tra punti di vista differenti che questo numero, così particolare e così tanto commentato, ha generato.

7
Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2023
« il: Martedì 28 Nov 2023, 01:36:40 »
Immagino che il suo umore faccia riferimento alla storia Zio Paperone e la lampada bisestile (Nucci/Casty).

*Intini

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Topolino / Re:Topolino 3547
« il: Venerdì 17 Nov 2023, 10:37:48 »
E spreriamo che dopo altre tre puntate di nulla cosmico la tortura alla leggenda perfetta della spada di ghiaccio sia definitivamente conclusa  , ma ci credo poco ,figurarsi se il direttore telenovelas non insiste .

Avevamo già richiesto alla tua incarnazione precedente (Texor) di evitare questo tipo di commenti (offensivi, criticare è giusto e lo faccio io stesso, anche nelle recensioni, ma c'è modo e modo), ma evidentemente il lupo perde il pelo ma non il vizio e la nostra pazienza e disponibilità viene disattesa.

Visto che non è permesso ad utenti bannati di reiscriversi vorrà dire che prenderemo adeguati provvedimenti.

9
Topolino / Re:Topolino 3547
« il: Giovedì 16 Nov 2023, 16:26:48 »
Letto solo il finale della spada di ghiaccio.

Mi è piaciuto il PLOT TWIST finale, scritto bene e preparato altrettanto bene nel corso della storia. Dopo due puntate opache il finale a mio avviso la risolleva.

Tuttavia mi pare che troppe cose rimangano un po' appese e non spiegate. Chi ha prodotto la neve rossa? In che modo doveva esplicitarsi l'annientamento dell'Argaar? Perché Pippo che ha portato la spada di Ghiaccio in giro manco fosse un portachiavi (o un medaglione, vedi il re dei Giganti) stavolta non la può
Spoiler: mostra
nemmeno estrarre
(che poi sta spada di ghiaccio nella roccia non l'avevo apprezzata nemmeno l'altra volta)?

Insomma una serie di questioni lasciate indietro. Alcune più fondamentali di altre, ma che nel complesso già alla prima lettura mi hanno fatto storcere il naso, tant'è che sono tornato anche indietro per assicurarmi che non mi fossi perso il punto in cui questa cosa veniva spiegata.

10
Marea sul mio podio virtuale di sempre. Assieme alla Dimensione Delta e ai Piombatori. Quindi tanto di più qui.

11
Topolino / Re:Topolino 3544
« il: Lunedì 30 Ott 2023, 21:05:27 »
Su inducks sono separate

12
Topolino / Re:Topolino 3544
« il: Lunedì 30 Ott 2023, 12:19:38 »
Chi parla di Storia migliore dell'anno ha tenuto presente che quest'anno sono usciti i dieci (splendidi, eccezionali) episodi de "gli Evaporati"?
Sono un po' di anni che è dura votare la migliore storia lunga, e spero che entro fine anno esca qualche altra storia che complichi ancora di più la questione!  :D

Bisogna anche capire se "gli evaporati" e "gli evaporati 2" saranno due "storie" differenti :P
Per me comunque Enna, lo ho scritto nelle recensioni di mia competenza, ha creato una saga assolutamente eccezionale, bellissima, (quasi) perfetta. Assolutamente memorabile. Ecco perché sarà molto difficile che questo primato, per ciò che mi riguarda, possa essere minimamente scalfito da chicchessia.

13
Topolino / Re:Topolino 3544
« il: Lunedì 30 Ott 2023, 10:50:26 »
Chi parla di Storia migliore dell'anno ha tenuto presente che quest'anno sono usciti i dieci (splendidi, eccezionali) episodi de "gli Evaporati"?


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Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2023
« il: Venerdì 6 Ott 2023, 14:44:42 »
è stato buttata nel cestino? O forse è solo una battuta di Piccolobush sul livello preso dalla discussione?
Comunque il fatto che continui a negare di aver detto che sia mala fede e continuare nei fatti a suggerirlo (cito: "guarda caso, riguardo uno specifico autore") non aiuta.

Dato che era una battuta, e considerati i precedenti riguardo proprio Casty (suggerimento: ai punti suggeriti da Dippy, un po' di commenti fa, hai commentato con il concordare solo con il fatto che il migliore - quindi, a rigor di logica, vai a difendere a spada tratta un tuo idolo/il tuo autore preferito/un qualcuno che ammiri. Lecito, ma torniamo alla parzialità e all'acriticità di cui sopra), viene spontaneo pensare che se fosse stato Nucci o un altro autore che non gode di questa sovraesposizione dialettica il protagonista dello scambio di opinioni forse neanche si sarebbe pensato, pur con ironia, di spostare la discussione nel cestino.
Se poi vogliamo privare dell'interesse contenutistico questo dibattito fate vobis. Tanto, morale della favola, il cattivo della storia sappiamo già chi è. Anzi, mi sa che sono due.

L'ironia è SUL LIVELLO della discussione, non sull'argomento. E i miei gusti personali non hanno nessun impatto sulla mia attività di moderatore. Possono averla sulla mia attività di utente riguardo ai post a cui decido di rispondere.
Metterlo in dubbio è incredibilmente offensivo.

Secondo poi lo spostamento si rende necessario perché questa discussione è fortemente OFF TOPIC ed essendo questo un forum, e non una chat, ogni discussione ha la sua sezione e il suo titolo dedicato perché, in futuro, possa essere ritrovata.
Dato che questa appendice alla discussione si è trascinata sin troppo se hai qualcos altro da dirmi ti prego di farlo in privato.

Quest'ultima parte non finirà nel topic spostato perché, come detto da qualcuno, siamo OFF TOPIC sull'OFF TOPIC.

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Topolino / Re:Topolino Speciale Anteprime - 2023
« il: Venerdì 6 Ott 2023, 14:29:12 »
Tu non ti stai rendendo conto della gravità di queste affermazioni.
Ho cancellato quel commento perché fortemente offensivo, ne scrivi un altro altrettanto offensivo nei confronti della buona fede di chi si impegna nella moderazione di questa community.
Sbagliando, forse. Ma intendere mala fede non è una cosa accettabile.
Con Alberto su Casty mi sono accapigliato mille volte, non gli ho mai cancellato un commento al riguardo.

No, Gumi, non è malafede. Perché non posso leggere "spostiamo la discussione nel cestino" quando il dibattito è stato aperto per leggere opinioni in merito e comprendere dinamiche. E, guarda caso, riguardo uno specifico autore.


è stata buttata nel cestino? O forse è solo una battuta di Piccolobush sul livello preso dalla discussione?

Comunque il fatto che continui a negare di aver detto che sia mala fede e continuare nei fatti a suggerirlo (cito: "guarda caso, riguardo uno specifico autore") non aiuta.
Però facciamo passare commenti su Bertani dipinto come un egocentrico megalomane borioso. Quello non è grave.
Abbiamo fatto passare anche dei topic in cui storie di casty vengono definite "bambinate deliranti" se è per questo. E non dobbiamo certo giustificarci (su commenti che peraltro non appena avrò tempo di spostare il topic avevo intenzione di cancellare).

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