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Commenti sugli autori / Re: Giuseppe Perego
« il: Venerdì 12 Giu 2009, 10:18:01 »
Gli autori delle feroci critiche stanno confrontando i metri con i litri...

Perego era un dipendente mondadori che in orario in ufficio andava a lavoro e disegnava quel che gli davano da disegnare (spesso tanto).

Artisti come Cavazzano ricevono le storie su commissione e se le fanno a casa propria.

Poi siamo d'accordo sul fatto che i paperi di perego a bocca aperta non fossero il massimo dell'espressività, ma se è per quello io non sopporto il becco grosso dell'ultimo Cavazzano...

257
Commenti sugli autori / Re: Rodolfo Cimino
« il: Sabato 31 Mar 2012, 23:57:05 »
Apprendo la notizia in questo preciso momento.

Mi è scesa una lacrimuccia... :(

258
Commenti sugli autori / Re: Jerry Siegel
« il: Mercoledì 1 Lug 2009, 09:51:32 »
Forse in effetti la parola capolavoro è meglio lasciarla ad altri autori, su questo sono d'accordo.

Ma lo schema da te descritto, ammetterai, ha decisamente più "gradi di libertà" di quello che ho esemplificato io.. Molti più salti "illogici" conferiscono alla storia maggiore imprevedibilità. A volte esagera... e a volte il risultato non è da buttare. :)

259
Commenti sugli autori / Re: Jerry Siegel
« il: Martedì 30 Giu 2009, 23:15:14 »
Un commento devo lasciarlo, se non altro perchè è il mio autore più rappresentato (almeno in percentuale)...

Che dire? Non è in effetti il mio autore preferito visto che le sue trame che definirei surreali a volte spiazzano. Ma se c'è una cosa che è giusto osservare è che proprio questa ecletticità salva le sue storie dall'anonimato: o ti piacciono o non ti piacciono.
Se una sua storia non ti piace è difficile, davvero difficile, che sia perchè l'hai trovata scialba; al limite può aver esagerato col surrealismo. Ma ogni tanto l'imprevedibilità della trama e il susseguirsi degli eventi in maniera rocambolesca sono ingredienti che danno vita ad un buon prodotto finale.

In sintesi quindi l'uscire dagli schemi è allo stesso tempo il miglior pregio e il peggior difetto di Siegel. Si corre il rischio di una storia che non funziona ma si può ottenere in cambio un piccolo capolavoro.

Appendice: esempio di storia schematica. Prendiamo a caso un Pezzin che pure stimo tantissimo.

1-Uno degli innumerevoli interessi finanziari di ZP è in crisi.
2-Un'invenzione di Archimede o un suggerimento casuale di un nipote suggerisce una soluzione redditizia.
3-All'inizio tutto va bene e tutta Paperopoli usufruisce del nuovo prodotto.
4-Una controindicazione dell'invenzione e/o un sabotaggio di Rockerduck e/o l'intervento della BB mandano tutto all'aria.
5-I paperopolesi insorgono contro ZP, ma l'intervento dei nipoti/Archimede/un fortunoso evento sistema le cose.
6-Alla fine Paperone ci guadagna comunque, Rockerduck si mangia il cappello, e la BB in galera. Se non ci guadagna è colpa di Paperino.

Conclusioni: uno schema collaudato che difficilmente diventa un fiasco ma che altrettanto raramente diventa un capolavoro. Con Siegel gli schemi non esistono.
__

my two cents... :)

260
Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Venerdì 24 Set 2010, 18:24:14 »
Però scrivere una saga disney sulla storia d'Italia la vedo difficile, e per realizzarla ci vorrebbe un grande sceneggiatore con la supervisione di uno storico (per rendere la storia a fumetti più aderente alla realtà).  
Martina era l'uno e l'altro... :)

Quanto alle tue riserve sugli avvenimenti troppo crudi e irrapresentabili, io credo che in una rappresentazione disneyana tali avvenimenti possano essere parodizzati senza far perdere alla storia il carattere istruttivo.
E quanto alla scarsa adattabilità dei personaggi disney in questo contesto, vorrei precisare che:
- Pippo non è idiota, ha una forma mentis particolare (il pippo scarpiano ne è un'esempio). Potrebbe essere un Nerone ammorbidito ma addirittura un Pippardo daVinci.
- Paperoga non è solo un disastro ambulante (parlando di parodie, mi piace la sua particine ne "Il vento del sud"). Potrebbe essere qualunque personaggio storico.
- Paperino non è sfortunato, o questo non deve essere il suo unico segno distintivo, perbacco! Paperino è potenzialmente eccellente in qualunque cosa faccia ma pigro e con un carattere difficile. Anche lui potrebbe interpretare chiunqu (e lo ha già fatto).

261
Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Lunedì 20 Set 2010, 13:30:27 »
Don Chisciotte?

262
Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Venerdì 17 Set 2010, 19:37:43 »
**Sviene**

263
Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Lunedì 30 Ago 2010, 22:32:29 »
ogni sceneggiatore era caratterizzato da alcuni punti fissi: [...] Martina per gli sguardi torvi, per Paperone che era incazzato con Paperino che era incazzato con Qui Quo e Qua, e per il Pippo piú demente mai concepito. Io non ho mai apprezzato piú di tanto Martina, non tanto per la violenza o il politicamente scorretto [...] ma per aver troppe volte deformato e snaturato i "characters" disneyani.

Alec ti ha già risposto sul discorso della snaturazione (Martina ha iniziato a sceneggiare ZP prima che Barks facesse evolvere il personaggio) per cui non mi dilungherò. Dico solo che è il Paperino di oggi, appiattito su "sonosfortunatoperchèdapiccologastonemiharubatoilfioredellafortuna" ad essere snaturato.

Prendo invece spunto dal tuo rispettabile punto di vista sulle caratteristiche peculiari delle storie di Martina, per arrivare a quelle che secondo me più le rende apprezzabili. Per farlo non parlerò delle storie più belle, perchè la loro bellezza sarebbe fuorviante.
Prendiamo perciò le storie meno belle: sono quelle in cui Martina non aveva una particolare idea, non aveva pensato una trama, ne' aveva uno spunto su cui sviluppare la storia. Che storie posson venir fuori con queste premesse? Delle noie mortali? Invece no! Delle storie godibili nelle quali i battibecchi tra Paperino e ZP sono quanto mai divertenti. Delle storie in cui uno che conosce bene il carattere dei personaggi Disney dice "Mettiamo insieme Paperino e Paperone,e qualcosa verrà fuori. ZP proporrà al nipote un lavoro sovraumano e ipopagato e Paperino si ribellerà. Si scontreranno per un po' di tempo, ma non c'è fretta: prima o poi passerà qualcuno davanti a casa di Paperino, oppure telefonerà Archimede, o chissà cosa.. e a quel punto.... chissà!"
E dopo questo "chissà" può succedere di tutto. Una storia nata senza nessuna idea che evolve in una maniera totalmente imprevista. Se non l'aveva prevista l'autore, come fa a prevederla il lettore? Avete presente i Simpson? Non vi piace il modo in cui le puntate iniziano in un modo e poi parlano di tutt'altro? Io lo adoro! :D

Per concludere, essendo io un disneyano ortodosso, il mio problema principale é che i personaggi rimangano disneyani. Barks, Scarpa come sceneggiatore, Walsh, cosí come Casty, Chendi, e soprattutto Cimino hanno assolto splendidamente questo compito. Purtroppo, IMHO, Martina non del tutto.

Ma proprio quella Storia e Gloria che tu hai citato (che io onestamente non definirei poco immediata) rappresenta una Disneyanissima rappresentazione delle origini della famiglia dei Paperi, fatta 20 anni prima di una decisamente meno disneyana $aga. Trovo che quest'ultima sia un capolavoro, per carità, ma per quanto la vedo idolatrata (al punto da essere eletta storia regina) mi verrebbe da fare il bastian contrario e far notare che una citazioncina di Soria e Gloria avrebbe potuto metterla...

Voglio ricordare che senza la produzione italiana, che ha foraggiato le pubblicazioni di mezzo mondo in un epoca in cui Barks e Gottfredson non producevano più, probabilmente in Danimarca non si sarebbero messi a scrivere storie, e nessuno avrebbe pagato a Don Rosa il suo capolavoro. E il capostipite della produzione italiana ha un solo nome: Guido Martina.

264
Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Lunedì 30 Ago 2010, 21:55:29 »
Ora, qualcuno mi spieghi per cortesia (io proprio non lo capisco) che male ci fosse nell’usare qua e là frasi un poco più lunghe della media, comunque leggibilissime e scorrevoli, o nell’impiegare qualche termine che costringesse il piccolo lettore a prendere il vocabolario e ad imparare qualche parola nuova, arricchendo il suo lessico e la sua sintassi. Vogliamo credere che Topolino sarebbe andato in crisi di vendite perché questa funzione didattica non era più apprezzata dai piccoli lettori? Non lo crederò mai.
Qui sfondi un'altra porta aperta. I "paroloni" (uso il virgolettato perchè qui si parla di semplificare frasi come "spinto dalla necessità"...) aiutano a formare il lessico in un'età in cui si impara molto in fretta, e sarebbe da sciocchi non sfruttare a fini didattici le prime letture di un bambino/ragazzino. Specie se non usate a sproposito... e Martina le parole ricercate non le metteva a caso come un finto erudito. Lui era colto sul serio!
Parlando di frasi troppo lunghe, poi, non ho mai capito quale fosse l'ostacolo nella lettura: i periodi erano costruiti come Dio comanda. In tempi recenti, invece, ho avuto difficoltà nella lettura di battute ben più brevi, ma con periodi un tantino più sconnessi...

(ops… volevo dire Mousestation!)
Qui scopri un'altra mia storica fonte di polemica... Non ho mai capito, infatti, perchè Internet non possa essere Internet anziche papernet o mousenet. Sembra che qualunque novità tecnologica, così come una celebrità caricaturizzata, debba per forza avere il prefisso Paper/Mouse. Forse l'autobus viene chiamato paperautobus?
L'abuso di questi prefissi ha snaturato l'effetto simpatico che aveva quando usato con oculatezza. Ci sono casi dove è molto più efficace limitarsi a storpiare il nome anzichè metterci paper davanti. Un esempio? "Pippo Miaudo" oggi sarebbe "Pippo Paperbaudo"...


un giornale che ad ogni modo si è evoluto nelle storie e nei contenuti partendo dal poverissimo immediato dopoguerra, attraversando il boom economico degli anni ’50 e ’60, le rivoluzioni culturali del ’68 (che comunque hanno influito anche su Topolino) e gli anni di piombo, restando sempre nelle mani di Guido Martina come autore principale, che non lesinava nel prendere spunto dalla realtà per le sue storie rivisitandola satiricamente, e dunque dando a noialtri lettori divertenti interpretazioni di certi fatti in particolare (vedi soprattutto Zio Paperone e le tribolazioni dell’austerity e Zio Paperone e la campagna elettorale).
Mi viene in mente anche "ZP e l'iniquo equo-canone". Concordo sul fatto che ogni diatriba SERIA del paese era in genere spunto per le sue storie. Un bambino poteva leggere queste storie anche se non seguiva i TG, ma le storie andavano bene anche per gli adulti (per i quali storie come quella sono gustose) .

Paperino non può bere un boccale di birra né mangiare un panino al prosciutto
Pare che tale censura arrivasse dalla compianta Elisa Penna.

Allora, se Guido Martina usa un’iperbole (figura retorica consistente nell’esagerazione di un concetto ai limiti dell’assurdo: lo dico per chi ha fatto la censura di “Mi gioco la testa”) evidente per chiunque, anche per un bambino che ha appena imparato a leggere (e che sta imparando ora ad usare una figura retorica come l’iperbole, si badi)
Il modo migliore per imparare: apprendi qualcosa senza saperlo. Più tardi ti diranno che si chiama iperbole, ma intanto la conoscevi 10 anni prima! :)

In conclusione, a mio parere Guido Martina va annoverato nel novero degli eccelsi al pari di Disney, Gottfredson e Barks perché:

1) nessuno ha avuto una produzione vasta come la sua e spaziante indifferentemente dai topi ai paperi, seppure con parecchi alti e bassi nella qualità, mediamente comunque altissima;

2) se esiste una Disney Italia che ha sfornato storie capolavoro su vari grandi giornalini, e se Topolino come lo conosciamo adesso esiste (e resiste nelle vendite anno dopo anno), è cosa che dobbiamo in massima parte a lui;

3) era profondamente convinto del fatto che le sue storie comunque e correttamente potessero servire ad educare una classe di persone (e mi piace comprenderci tanti adulti) facendola familiarizzare con l’Italiano e con molte altre materie (quante avventure “storiche” ha saputo fornirci il buon Guido? Anche questa è cultura);

4) ha saputo sfruttare ogni sfaccettatura del carattere dei personaggi, pur avendone di predilette e più ricorrenti, creando storie di qualsiasi foggia e tipo e sapendo osare ben oltre i canoni del moderno politicamente corretto, ed è stato così influente che il suo modo di vedere i personaggi Disney è iscritto nel nostro DNA di lettori italiani di Topolino che, pur legittimamente criticando alcuni suoi cliché, ne chiediamo a gran voce il ritorno.
Standing ovation! ;)

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Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Lunedì 30 Ago 2010, 21:30:40 »
A disamina approfondita, risposta approfondita! Anche io cercherò di esprimere le mie opinioni aiutandomi con quanto hai già scritto.
Un dato di fatto è certo, inoppugnabile ed incontrovertibile: senza Guido Martina a curare i redazionali, le traduzioni delle storie estere ed a realizzare storie italiane supervisionando altresì quelle dei colleghi, Topolino libretto come lo conosciamo oggi non sarebbe mai esistito. Punto.

Anche io sono d'accordo e hai fatto bene a ricordarlo. Anche i suoi detrattori devono riconoscere che all'inizio lui ERA Topolino Libretto, in quanto braccio destro di Gentilini. Senza di lui no Scarpa e no Carpi, quindi no Cavazzano e no party. Sino all'arrivo dei Barossos, anzi, era in pratica l'unico sceneggiatore in forza alla produzione italiana.

Un altro dato di fatto è certo: Guido Martina era trasgressivo, satirico, perfido, quasi cinico nelle sue trame; era, in poche parole, il campione del politicamente scorretto all’Italiana in salsa Disney.
Tengo a sottolineare che non era quasi mai cinismo fine a sè stesso, oltretutto le disavventure di Paperino erano quasi sempre conseguenza  della sua pigrizia e della sua ira. Erano storie fatte per bambini perchè col proposito di istruire e divertire. Oggi sembra che fare una storia per bambini significhi trattarlo come un lobotomizzato...

... e ridevo come un matto in storie come Topolino e l’alano dal potere strano.
Quell'umorismo che ti fa ridere sotto i baffi. Ride un po' meno la tua pancia ma ride di più il tuo cervello, qualunque sia la tua età. Anche la peggior storia di Martina ti garantisce quel gusto nella lettura assente (come ho già scritto altrove) nella comicità da "buccia di banana".

mi ha molto colpito la risposta data da un (ritengo) giovane utente nel topic dedicato ad un recente numero di Topolino, contenente una storia di Vitaliano dove i Bassotti tornavano ad essere “cattivissimi”
Hai centrato un punto su cui anche io sono rimasto perplesso. I Bassotti SONO cattivi! Una certa mancanza di idee ha fatto sì che venissero progressivamente ingentiliti da storie in cui si dimostrava che "infondosonobuoni".
Ma non ci si è posti il problema dei danni che tale perdita di identità avrebbe creato, perchè un eroe è tale solo in presenza di un degno nemico. Nemico scadente = eroe di poco valore.
In questi giorni, poi, riflettevo sul danno ancora peggiore fatto a Gambadilegno negli ultimi anni. Si è talmente ingentilito (ho letto da poco una storia in cui si fa aiutare da Topolino a riconquistare Trudy!!! Ma si può??) che congiuntamente alla scarsa popolarità del Topolino recente c'è il rischio che la gente faccia il tifo per lui nelle storie!

Prendiamo in esame, poi, il Topolino martiniano, troppo spesso visto come un perfettino infallibile detective, antipatico proprio per la sua perfezione. Ebbene, in tante storie Martina non ha esitato a far fare comicissime magre figure al nostro Topolino, servendosi dei lati più divertenti del carattere del personaggio.
Non solo: Topolino, nelle sue uscite più serie, era la spalla ideale per le stramberie di Pippo. Alludo ad esempio alla storie in cui Pippo si ritrovava a possedere un particolare superpotere che ritornava poi vitale per la sconfitta del nemico di turno. Ora: voi avreste messo Paperroga a spalla di Pippo? Impossibile! La spalla DEVE essere seria. Ed ecco spiegato lo spaesamento del Topolino serioso e a volte acidino. Teniamo presente che molte gag di Pippo erano messe in punti strategici di storie serissime, e servivano a spezzarne la tensione.

... si badi, per quanto come persona in sé Poirot sia odioso, io adoro lui e le sue storie, perché rispondono alla perfezione ai canoni del giallo deduttivo. Così era per il Topo detective: con lui quasi odioso nella sua perfezione, ma protagonista di storie splendide e leggendarie perché perfette nel loro dipanarsi giallo
Esatto. Anche io sono un lettore di Agatha.. ;)




[segue]

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Commenti sugli autori / Re: Guido Martina
« il: Mercoledì 1 Lug 2009, 22:31:15 »
Visto che di battipanni si parla dico anche io la mia.

Martina o no, gag come quella di battipanni/rametti (perchè di gag si tratta) servono a bilanciare la saccenza nipotesca, che a sua volta è utilizzata in contrapposizione alla pigrizia di Paperino.

Togliere queste gag (perchè di gag si tratta: mi pare davvero buonisticamente ipocrita volerci vedere per forza una anacronistica apologia delle punizioni corporali...) significa far scomparire la componente vivace dei tre ragazzini che quindi rimangono dei secchioncini troppo in gamba. E chi è troppo perfetto risulta antipatico, cosa peraltro dimostrata da una discussione nella quale si stigmatizza il loro essere troppo perfettini...

A voler togliere le sfumature, insomma, si rischia di far diventare antipaitci dei personaggi che esistono e funzionano da 70 anni... vedete voi!

Un po' quello che è successo con Topolino da quando è scoppiata la moda di renderlo infallibile-modesto-altruista_all'eccesso ecc. ecc. ecc.
Vi ricordate "L'imperatore della Calidornia"? Quel finale dove anche lui perde la testa è irresistibile, come lo è la sua delusione quando scopre che non potrà esercitare il suo potere. Oggi gli avrebbero fatto dire "manononmelomeritotroppopotere midarebbeallatesta" e la storia sarebbe finita lì...

Insomma, non è questione di Martina o non Martina: IMHO è questione di equilibrio.

267
Commenti sugli autori / Re: Bruno Concina
« il: Lunedì 3 Gen 2011, 20:50:18 »
Ho appreso la notizia nell'altro thread ed esprimo anche qui il mio cordoglio.

Non ho amato tutta la sua produzione (in particolare i Duckies..), ma gli riconosco storie a dir poco geniali come "Zio Paperone e il più ricco del reame", oltre alle fantastiche prime storie della serie della macchina del tempo.

RIP.

268
Commenti sugli autori / Re: Luciano Gatto
« il: Martedì 9 Nov 2010, 20:14:39 »
Però c'è una cosa che non si comprende: la sceneggiatura ed i disegni della storia "Topolino e l'incredibile mondo proverbiale" sono stati pagati, se successivamente si sono accorti che non era proponibile per il mercato estero, a causa dei proverbi non tutti traducibili, PERCHE' NON PUBBLICARLA ALMENO IN ITALIA?
Non facendolo i soldi spesi sono stati totalmente sprecati, non vi sembra?
Anche se la mia parte di lavoro è stata pagata avrei voluto che questa storia fosse pubblicata, giudicata dai lettori e non buttata semplicemente nel c...estino!
Credo che questa sia l'opinione di tutti, e unita al discorso dei Papertotti e Paperica delinea la totale irrazionalità della redazione di allora.

269
Commenti sugli autori / Re: Luciano Gatto
« il: Giovedì 23 Set 2010, 23:00:52 »
Pacuvio non viene volutamente stampato per scelte editoriali? E quali sarebbero esattamente le ragioni di queste scelte? Difficile trovare un personaggio più disneyano!!!  :o

Maestro (*), ho paura della risposta ma potrebbe essere più esplicito?


(*) mi sembrava irrispettoso chiamare semplicemente col nickname un idolo del mio tempo libero. :)

270
Commenti sugli autori / Re: Giorgio Pezzin
« il: Sabato 6 Nov 2010, 17:19:28 »
Infine per quanto riguarda la Disney, credo che la faccenda non meriti di essere riesumata. Un simile sfacelo è inspiegabile e incomprensibile a livello razionale. Forse c'entra la magia, o che so...sta di fatto che migliaia di lettori adulti sono stati mandati al diavolo in virtù del solito "abbassamento del target" e questo, secondo me, ha poi condizionato tutto il resto, fino al tentativo di recuperare i conti lasciando tutti a casa e pubblicando i fondi di magazzino. Quando l'acqua comincia ad entrare, è difficile fermarla, come diceva il capitano del Titanic.
Comunque, se non avessi smesso di lavorare per Disney, non avrei cominciato altre avventure e Marini non sarebbe stato disponibile
a darmi una mano. Quindi viva la Disney!
L'aver letto la frase che ho sottolineato in grassetto, Dio solo sa quanto rappresenta la verità, mi spinge a cercare di battere il ferro finchè è caldo.

Parliamo di direttori: quali sono state secondo Lei (te) le caratteristiche principare dei vari Gentilini, Capelli e Cavaglione? Il declino è cominciato con quest'ultimo o si può dire piuttosto che sia stato bravo a limitare i danni in una fase di ricoambio generazionale? Quali sono le cadute di stile (mi riferisco in particolare all'era Muci) in cui un Gentilini o un Capelli non sarebbero mai caduti?
E per finire: perchè dopo Capelli non è stato fatto direttore Marconi? (ferma restando la Penna come eterna vice)

PS: PK non piace neanche a me! Il fatto che un Pezzin a caso concordi con me mi fa capire che forse non sono pazzo! :)
PS2: diamo a cesare quel che è di cesare: sarà anche vero che Lei (tu) ha (hai) introdotto il Paperinik vigilante, ma in certe storie emergeva comunque il Paperinik vendicatore. Paperinik e la disfida analcolica rimane una delle mie avventure preferite.. ;)

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