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doppio segreto
Gran Mogol
PolliceSu   (1)

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  • Topolino primo amore che non si scorda mai
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PolliceSu   (1)
    Re:Direttori di Topolino
    Risposta #165: Venerdì 8 Giu 2018, 22:02:31
    Giudicare l'operato dei direttori è assolutamente difficile, dato che non è possibile stabilire cosa è dipeso da loro e cosa no. Spesso aspetti positivi e negativi possono non essere merito o demerito del direttore di turno, ma di qualcuno della redazione, dell'editore, o semplicemente legati ai tempi (per dire, oggi raggiungere 1 milione di copie sarebbe praticamente impossibile, mentre nel 1993 con i gadget è stato abbastanza semplice, e nei primi anni '70 le tirature erano enormi pur senza contenuti straordinari). Possiamo perciò solo presupporre, senza prescindere dal periodo storico di riferimento. A Valentina De Poli in particolare è capitato senz'altro quello più sfavorevole, con le tirature più basse di sempre, mentre Gentilini, uomo d'altri tempi, subentrò a Pedrocchi già sul Topolino giornale e, attraverso il passaggio al formato libretto, guidò il settimanale dal dopoguerra al boom economico, fino al 1980. Sicuramente ha saputo scoprire diversi talenti, inoltre il Topolino della sua lunga direzione puntava molto sulle rubriche, essenziale complemento delle storie a fumetti, ricche di intrattenimento, cultura e coinvolgimento del lettore. Il Topolino degli anni '50, '60 e '70 si presentava così come un ricco contenitore adatto a tutte le età. Un'altra caratteristica del suo periodo è stata quella di puntare su pochissime testate, che si contavano sulle dita di una mano: Topolino e Albi d'Oro o Albi della Rosa, Almanacco Topolino, I Classici Disney. Con Capelli, invece, che si è ritrovato a dirigere il giornale nel primo periodo di crisi dei periodici a fumetti (dovuto alla diffusione dei primi cartoni animati giapponesi sulla tv a colori, presto seguiti dai primi videogiochi) cui si reagì concedendo sul settimanale ampio spazio a questi nuovi intrattenimenti e, al tempo stesso, ampliando l'offerta di testate da edicola, forse anche per attirare di più l'attenzione dei giovani lettori. Ecco comparire quindi le raccolte, i Grandi Classici, ma anche le prime testate per collezionisti. Sullo stesso Topolino, inoltre, vennero sostenute diverse sperimentazioni (le storie dipinte di Chierchini, le storie a bivi, diverse iniziative comee gli albetti ed altre iniziative promozionali, fra cui gli indimenticabili gadget estivi che resteranno un appuntamento consolidato fino al 2014). Il periodo Cavaglione è stato molto criticato da alcuni, ma non bisogna dimenticare che è stato il più florido di testate di qualità: alla fine degli anni '90 se ne contavano tantissime fra cui alcune assolutamente di pregio sorte proprio in quel periodo (fra cui I Maestri Disney) ed altre ricche di redazionali, impensabili oggi. Qualcosa di indimenticabile ed irripetibile, e nemmeno il libretto se la passava poi così male.
    Per quanto riguarda il periodo Muci, lo considero un periodo di transizione in cui purtroppo abbiamo assistito alla seconda grande crisi del fumetto da edicola, dovuta alla diffusione del computer con i videogiochi di seconda generazione ed internet, e si è proseguito con le testate ancora attive senza innovazioni degne di nota, salvo l'aver puntato ad iniziative e storie più adatte ad un pubblico molto giovane. A me sinceramente non è dispiaciuto dei vari gadget, e nemmeno poi così tanto delle storie che potevano contare ancora su un ottimo letterina manuale e su colori molto belli e naturali, aspetti decisamente peggiorati successivamente. Anche la parte redazionale era ancora consistente e, credo, migliore rispetto a quella degli ultimi anni. Con la direzione De Poli sono arrivate storie dal taglio decisamente più adulto, ma adulto è diventato sempre di più anche il pubblico, data la sempre minore diffusione di Topolino fra bambini e ragazzi. Ci si è anche avvicinati al mondo delle fiere, prima mai menzionato. Inserire Pk nel settimanale non è stata una scelta ma una necessità, data l'insostenibilità di una testata dedicata. È stato positivo il ritorno di alcuni autori ed il lavoro di Casty, passato a Disney in seguito al fallimento di Cattivik. Anche Celoni ha realizzato capolavori e Cavazzano continua a lavorare regolarmente ed ottimamente per il libretto insieme ad altri eccellenti autori ma, come sappiamo bene, le cose da migliorare sono tante e con il recente restyling la questione rubriche è forse perfino peggiorata. Anche le altre testate stanno vivendo un brutto momento, con selezioni delle storie sempre meno accurate e continue introduzioni di nuove testate dalla vita breve. Come già scritto altrove, credo che sia assolutamente urgente una seria riconsiderazione di tutte le pubblicazioni.

    Max, ti chiedo scusa e spero che tu non avrai a male , se mi permetto di riscrivere il tuo scritto interessantissimo dal mio punto di vista. Lo faccio perché molte cose che tu scrivi le condivido, ma anche un po’ per giocare e … un po’ per pigrizia. :)


    Non si può giudicare l'operato dei direttori senza contestualizzarli nel loro tempo perché, anche questo aldilà delle qualità personali, fa una notevole differenza.
    Certo è che un direttore come Gentilini, potette godere, di una libertà di decisione che è probabile che i suoi successori non abbiano avuto: le dichiarazioni originarie della De Poli che a tutt’oggi restano inattese, sono dovute, dal mio punto di vista, non tanto ad un suo cambiamento di opinione ma da condizionamenti derivati dagli orientamenti del mercato e dalle decisioni dell’editore, cosa che nei tempi precedenti non condizionava così pesantemente l’operato e l’indipendenza del direttore e questo, per ovvi motivi: per dire, oggi raggiungere 1 milione di copie sarebbe praticamente impossibile, mentre nel 1993 con i gadget è stato abbastanza semplice, e negli anni 70 le tirature erano enormi e questo anche se dalla seconda metà di quel periodo i contenuti delle storie cominciarono ad avere un calo di qualità senza precedenti per quei tempi. A Valentina De Poli in particolare è capitato senz'altro quello più sfavorevole, con le tirature più basse di sempre, mentre l’azione di Gentilini, coincise con il boom economico, fino al 1980. Sicuramente egli ha saputo scoprire diversi talenti, inoltre il Topolino della sua lunga direzione puntava molto sulle rubriche, essenziale complemento delle storie a fumetti, ricche d’intrattenimento, cultura e coinvolgimento del lettore. Il Topolino degli anni '50, '60 e '70 si presentava così come un ricco contenitore adatto a tutte le età. Un'altra caratteristica del suo periodo è stata quella di puntare su pochissime testate, che si contavano sulle dita di una mano: Topolino, Albi d'Oro poi Almanacchi Topolino, Albi della Rosa poi Albi di Topolino, I Classici Disney a cadenza trimestrale.
    Con Capelli, invece, che si è ritrovato a dirigere il giornale nel primo periodo di crisi dei periodici a fumetti (dovuto alla diffusione dei primi cartoni animati giapponesi sulla tv a colori, presto seguiti dai primi videogiochi), si reagì concedendo sul settimanale ampio spazio a questi nuovi intrattenimenti e, al tempo stesso, ampliando l'offerta di testate da edicola, forse anche per attirare di più l'attenzione dei giovani lettori o forse anche per dare la possibilità a tanti lettori già rodati di accedere a tantissime storie che non erano state più riproposte. Ecco comparire quindi le raccolte, i Grandi Classici, ma anche le prime testate per collezionisti. Sullo stesso Topolino, inoltre, vennero sostenute diverse sperimentazioni (le storie dipinte di Chierchini, le storie a bivi, diverse iniziative come gli albetti ed altre iniziative promozionali, fra cui gli indimenticabili gadget estivi che resteranno un appuntamento consolidato fino al 2014). Dal mio punto di vista il periodo di Capelli è pieno però d’ombre perché, rispetto al periodo finale di Gentilini, le storie proposte non rappresentano, in linea di massima e con le dovute eccezioni, un’inversione nella qualità e spesso sono ancora più decadenti.
     Il periodo Cavaglione è stato molto criticato da alcuni ed io, sono fra quelli, perché ancora più di prima, egli non riuscì ad imporre una svolta meritocratica in fatto di storie che scivolarono sempre più in basso come qualità. Il lato certamente positivo della sua direzione fu però quello di lanciare testate di alta qualità su cui spiccano I Maestri Disney ed altre ricche di redazionali, impensabili oggi.
    A differenza della stragrande maggioranza, considero il periodo Muci, non affatto negativo e, migliore di quello che lo ha preceduto e … probabilmente anche più in là. È indispensabile non dimenticare che coincise con la grande crisi del fumetto da edicola, dovuta alla diffusione del computer con i videogiochi di seconda generazione. Non possiamo nemmeno dimenticare che tanti di quei grandi che ancora oggi scrivono e disegnano Topolino – a cominciare da Casty e Pastrovichhio – sono approdati a Topolino proprio in quel periodo e che si poteva contare ancora su un’ottima letterina manuale e su colori molto belli e naturali, aspetti decisamente peggiorati successivamente. Anche la parte redazionale era ancora consistente e, credo, migliore rispetto a quella degli ultimi anni.
    Con la direzione De Poli sono arrivate storie dal taglio decisamente più adulto, ma adulto è diventato sempre di più anche il pubblico, data la sempre minore diffusione di Topolino fra bambini e ragazzi. Ma purtroppo – ripeto per motivi che non so fino a che punto siano imputabili solo a lei – dal 2017 – mese prima o mese dopo – si è fatta una scelta di riavvicinamento e recupero delle fasce più giovanili ed il recente restyling ha sancito definitivamente, per ora, questa tendenza. Il rischio per la De Poli è quello dunque di essere ricordata più, non per il suo entusiasmante primo periodo ma per la grande decadenza del secondo, come accade spesso per tutte le persone che svolgono ruoli di una certa importanza decisionale.

    Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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      Re:Direttori di Topolino
      Risposta #166: Sabato 9 Giu 2018, 08:30:21
      Topolino è un avventuriero, un pilota di aerei, un agente segreto, un viaggiatore temporale, un cacciatore di tesori, un uomo comune... e anche un detective.
      In italia ci si è concentrati particolarmente sull'aspetto investigativo, trascurando le altre possibilità del personaggio

      Oh, ma certo, per estensione indicavo anche questo. Sostituisci pure "Topolino detective" con più generalmente "Topolino avvernturiero"; quello che mi preme è lo stile narrativo e il tono che accomuna le avventure di Topolino.


      Inserire Pk nel settimanale non è stata una scelta ma una necessità, data l'insostenibilità di una testata dedicata.

      C'era Paperinik Appgrade fino a poco tempo fa.

      Va detto che "non ho altri posti in cui metterla" non mi pare una buona ragione per metterla dove non gli compete, specie se è vero che (a mio parere) abbassa il valore complessivo dell'offerta.

      Il bello di Pkna era proprio di essere un formato e un canone alternativo, mirato agli adolescenti (e non ai ragazzini, agli adulti o alle famiglie), una rottura di tutte le possibili convenzioni, e benissimo aveva fatto Cavaglione a confinarla nella testata così com'era all'epoca: una chimera con il corpo di un fumetto DC e la testa di papero.

      E sì, opinione probabilmente impopolare, ma sto nei fatti suggerendo che eutanasizzare Pkna o pubblicarlo in formato esclusivamente elettronico possa essere il male minore.


      Con la direzione De Poli sono arrivate storie dal taglio decisamente più adulto, ma adulto è diventato sempre di più anche il pubblico, data la sempre minore diffusione di Topolino fra bambini e ragazzi.

      Questa cosa mi perplime, non riesco a vedercela neanche a sforzarmi.

      Wizards of Mickey, Doubleduck e affini avrebbero un taglio "più adulto" delle Paperolimpiadi, di C'Era Una Volta in America o anche solo de I Mercoledì di Pippo?
      Street Soccer Team non è molto meglio di QQQBlog, e storie con il taglio (nel senso di affilatezza) dei migliori lavori di un Mezzavilla mi sembra manchino da 20 anni.
      « Ultima modifica: Sabato 9 Giu 2018, 09:04:49 da prdqp »

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        Re:Direttori di Topolino
        Risposta #167: Sabato 9 Giu 2018, 19:58:15
        Topolino è un avventuriero, un pilota di aerei, un agente segreto, un viaggiatore temporale, un cacciatore di tesori, un uomo comune... e anche un detective.
        In italia ci si è concentrati particolarmente sull'aspetto investigativo, trascurando le altre possibilità del personaggio

        Oh, ma certo, per estensione indicavo anche questo. Sostituisci pure "Topolino detective" con più generalmente "Topolino avvernturiero"; quello che mi preme è lo stile narrativo e il tono che accomuna le avventure di Topolino.


        Inserire Pk nel settimanale non è stata una scelta ma una necessità, data l'insostenibilità di una testata dedicata.

        C'era Paperinik Appgrade fino a poco tempo fa.

        Va detto che "non ho altri posti in cui metterla" non mi pare una buona ragione per metterla dove non gli compete, specie se è vero che (a mio parere) abbassa il valore complessivo dell'offerta.

        Il bello di Pkna era proprio di essere un formato e un canone alternativo, mirato agli adolescenti (e non ai ragazzini, agli adulti o alle famiglie), una rottura di tutte le possibili convenzioni, e benissimo aveva fatto Cavaglione a confinarla nella testata così com'era all'epoca: una chimera con il corpo di un fumetto DC e la testa di papero.

        E sì, opinione probabilmente impopolare, ma sto nei fatti suggerendo che eutanasizzare Pkna o pubblicarlo in formato esclusivamente elettronico possa essere il male minore.


        Con la direzione De Poli sono arrivate storie dal taglio decisamente più adulto, ma adulto è diventato sempre di più anche il pubblico, data la sempre minore diffusione di Topolino fra bambini e ragazzi.

        Questa cosa mi perplime, non riesco a vedercela neanche a sforzarmi.

        Wizards of Mickey, Doubleduck e affini avrebbero un taglio "più adulto" delle Paperolimpiadi, di C'Era Una Volta in America o anche solo de I Mercoledì di Pippo?
        Street Soccer Team non è molto meglio di QQQBlog, e storie con il taglio (nel senso di affilatezza) dei migliori lavori di un Mezzavilla mi sembra manchino da 20 anni.

        Si intende con un taglio più adulto rispetto alla direzione Muci, sotto cui è nato Wom.
        I kolossal di Casty, il ritorno di Artibani, lo sbocciare di Bruno Enna (di cui la trilogia gotica costituisce l'apice), Roberto Gagnor (Topolino e il passaggio al Tor Korgat, tanto per gradire), Teresa Radice (in particolare con la stupenda Pippo Reporter), tralasciando quella tuttora in corso di Vito Stabile o Pietro Zemelo.
        Storie di qualità NETTAMENTE superiore alla maggior parte di quelle delle gestioni precedenti ne abbiamo avute a iosa. Anche senza considerare Doubleduck o il ritorno di Pk che evidentemente a te non sono piaciute.
        If you can dream it, you can do it.

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          Re:Direttori di Topolino
          Risposta #168: Sabato 9 Giu 2018, 20:46:48
          Si intende con un taglio più adulto rispetto alla direzione Muci, sotto cui è nato Wom.

          Oh, certo.

          Meno adulto, del resto, era difficile :)

          I kolossal di Casty, il ritorno di Artibani, lo sbocciare di Bruno Enna (di cui la trilogia gotica costituisce l'apice), Roberto Gagnor (Topolino e il passaggio al Tor Korgat, tanto per gradire), Teresa Radice (in particolare con la stupenda Pippo Reporter), tralasciando quella tuttora in corso di Vito Stabile o Pietro Zemelo.
          Storie di qualità NETTAMENTE superiore alla maggior parte di quelle delle gestioni precedenti ne abbiamo avute a iosa.

          Confesso che la trilogia in questione me la sono persa, di che storie si tratta?

          Sono purtroppo diventato un lettore saltuario (circa un numero al mese), quindi posso essermi perso facilmente gli apici.
          Il taglio medio (medio, attenzione!) però continua a sembrarmi meno infantile della gestione Muci, ma più infantile di tutta la produzione del ventesimo secolo.

          Mi cospargo, questo sì, il capo di cenere per avere dimenticato Casty, che ha tutte le qualità che posso volere in un narratore di topi.

          Citazione
          Anche senza considerare Doubleduck o il ritorno di Pk che evidentemente a te non sono piaciute.

          Attenzione: "piacere" e "avere un taglio adulto" non sono necessariamente sinonimi.

          Dalla mia, non ho troppo disprezzato Doubleduck, ma mi sembra meno apprezzabile da un pubblico completamente adulto di Paperino Missione Bob Fingher.
          « Ultima modifica: Sabato 9 Giu 2018, 20:55:44 da prdqp »

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            Risposta #169: Sabato 9 Giu 2018, 20:54:33
            Meno adulto, del resto, era difficile

            al momento, ci stanno riuscendo...
            Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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              Risposta #170: Sabato 9 Giu 2018, 21:11:06
              Confesso che la trilogia in questione me la sono persa, di che storie si tratta?

              Questa :)

              Dracula di Bram Topker: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2945-1P
              Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3070-1P
              Duckenstein di Mary Shelduck: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3179-4
              The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


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                Risposta #171: Domenica 10 Giu 2018, 12:34:05



                Inserire Pk nel settimanale non è stata una scelta ma una necessità, data l'insostenibilità di una testata dedicata.

                C'era Paperinik Appgrade fino a poco tempo fa.

                Va detto che "non ho altri posti in cui metterla" non mi pare una buona ragione per metterla dove non gli compete, specie se è vero che (a mio parere) abbassa il valore complessivo dell'offerta.

                Il bello di Pkna era proprio di essere un formato e un canone alternativo, mirato agli adolescenti (e non ai ragazzini, agli adulti o alle famiglie), una rottura di tutte le possibili convenzioni, e benissimo aveva fatto Cavaglione a confinarla nella testata così com'era all'epoca: una chimera con il corpo di un fumetto DC e la testa di papero.

                E sì, opinione probabilmente impopolare, ma sto nei fatti suggerendo che eutanasizzare Pkna o pubblicarlo in formato esclusivamente elettronico possa essere il male minore.


                Con la direzione De Poli sono arrivate storie dal taglio decisamente più adulto, ma adulto è diventato sempre di più anche il pubblico, data la sempre minore diffusione di Topolino fra bambini e ragazzi.

                Questa cosa mi perplime, non riesco a vedercela neanche a sforzarmi.

                Wizards of Mickey, Doubleduck e affini avrebbero un taglio "più adulto" delle Paperolimpiadi, di C'Era Una Volta in America o anche solo de I Mercoledì di Pippo?
                Street Soccer Team non è molto meglio di QQQBlog, e storie con il taglio (nel senso di affilatezza) dei migliori lavori di un Mezzavilla mi sembra manchino da 20 anni.

                Che Topolino non sia adatto per le storie di Pk è un'idea abbastanza strana. Non è sicuramente l'ideale, a causa del formato, ma Topolino è la testata generalista per eccellenza e perciò nessuna storia Disney è fuori luogo al suo interno, nemmeno gli (splendidi, direi) adattamenti dei film animati. Quello di Paperinik è un universo a parte, e sappiamo benissimo tutti che il formato comic book è migliore, ma senza un pubblico sufficiente e con l'effetto negativo di fare concorrenza a Topolino, con una gran parte di lettori che acquisterebbe solo Pk mentre invece adesso con Pk su Topolino si rafforzano le vendite del settimanale.  Anche pubblicare MMMM ed X-Mickey a parte a suo tempo è stato un errore commerciale. La riproposta in volumi di più grande formato in tiratura limitata da fumetteria delle storie può poi accontentare i fan, senza effetti negativi per nessuno.

                Il pubblico è più adulto semplicemente perché sono sempre meno i bambini e ragazzi che leggono Topolino, per cui l'età media è cresciuta, anche se deve comunque restare una testata adatta ai più piccoli (ai quali però si dedica sempre meno spazio: anche una sola pagina di giochi e pochissimi gadget, che non hanno più sponsor e non si rivelano più convenienti, contribuiscono ad allontanare i lettori più giovani). Se confrontiamo il Topolino di oggi con uno del periodo Muci, ma anche Cavaglione, credo sia indubbio il suo trattarsi di una pubblicazione più adulta, anche se il recente restyling ha tentato (in modo pessimo, per me) di abbassare il target di riferimento.

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                  Re:Detrattori di Topolino
                  Risposta #172: Domenica 10 Giu 2018, 12:45:47
                  Che Topolino non sia adatto per le storie di Pk è un'idea abbastanza strana. Non è sicuramente l'ideale, a causa del formato

                  A tal proposito, potrebbe essere l'ora di fare un bilancio. In termini narrativi, quanto ha giovato il nuovo formato a PK? Io direi che il formato in sé, con qualche sacrificio, può essere accettato. Il punto invece, a mio parere, è la struttura a puntate. Fateci caso, in PKNA quasi tutte le storie erano a sé. La quadrilogia delle Spore, la trilogia di Xadhoom, la trilogia finale di PK2 (no, Neopard , benché lo adori, non ci stava a fare niente), ma tutto il resto... Ecco, credo che queste megastorie di 160 pagine alla fine non paghino del tutto. Strano, confesso che all'inizio di PKNE avrei detto il contrario. Invece... non so, forse meno puntate gioverebbero? Però qui rientra in gioco il formato, perché PKNA aveva meno pagine ma più ampie: e quindi non solo (non tanto) più vignette, ma maggior respiro.

                  Ecco, direi che la maggiore lunghezza non dà alla storia lo stesso respiro, sia in senso di ampiezza che di apertura, leggerezza, che le dava il grande formato. La leggerezza di PKNA, che era ariosa, diventa in PKNE una leggerezza brillante, quindi più omogenea e prolungata per via del maggior numero di pagine, e con meno "sense of wonder" per via della compressione del formato. Da qui forse il senso di lieve disagio percepito da alcuni.

                  Ribadisco con forza i miei "forse", come sempre!

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                  Max
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                    Re:Direttori di Topolino
                    Risposta #173: Domenica 10 Giu 2018, 13:40:11
                    @doppiosegreto: non mi torna la critica al periodo Capelli, da te considerato decadente. Negli anni '80 si è assistito alla maturità di Cavazzano e De Vita, che hanno deliziato i lettori con splendide e memorabili storie che continuano ad essere ristampare e pluriristampate. Anche altri autori raggiunsero la maturità grafica, come Chierchini, Gatto, Scala, Asteriti ma anche Carpi e Scarpa che l'avevano raggiunta già nella seconda metà dei '70. Grazie anche a validi sceneggiatori, le due storie italiane di apertura e chiusura non sono mai state di così elevata qualità, esclusi gli anni in cui venivano ancora pubblicati Barks e Gottfredson, ovviamente.

                    *

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                      Re:Direttori di Topolino
                      Risposta #174: Domenica 10 Giu 2018, 14:04:05
                      @doppiosegreto: non mi torna la critica al periodo Capelli, da te considerato decadente. Negli anni '80 si è assistito alla maturità di Cavazzano e De Vita, che hanno deliziato i lettori con splendide e memorabili storie che continuano ad essere ristampare e pluriristampate. Anche altri autori raggiunsero la maturità grafica, come Chierchini, Gatto, Scala, Asteriti ma anche Carpi e Scarpa che l'avevano raggiunta già nella seconda metà dei '70. Grazie anche a validi sceneggiatori, le due storie italiane di apertura e chiusura non sono mai state di così elevata qualità, esclusi gli anni in cui venivano ancora pubblicati Barks e Gottfredson, ovviamente.

                      Non sono del tutto d'accordo. Senz'altro come disegnatori non siamo mai stati così bene come allora, almeno dal mio punto di vista. Però il taglio delle storie secondo me decade progressivamente, tanto che gli anni Novanta sono tuttora ricordati come una... botta de Vita (Faraci, Artibani, Mezzavilla, etc.). Si può non apprezzare la stagione Cavaglione, beninteso, ma personalmente, come scrissi anche nel libro del Premio l'anno scorso, le storie perdono progressivamente mordente e identità. Così anche storie con belle ispirazioni (faccio un esempio, Topolino e il segreto di Napoleone, o Topolino e l'acceleratore nucleare) secondo il mio personale gusto non possiedono quella vitalità che consentirebbe a questa ispirazione di sbocciare.

                      Per intendersi, di autori davvero grandi che possano essere considerati pienamente attivi negli anni Ottanta io ne vedo pochi: Giorgio Pezzin su tutti, i migliori Marconi e Concina, De Vita stesso.

                      Sia ben chiaro, non è che un'opinione. Se ne discorreva con ML l'anno scorso. Ciò che a me sembra un residuo di grandezza (il Concina di Topolino e l'allucinante "caso" dei furti impossibili) ad altri, p.es. cresciuti in quegli anni, sembra eccentrico rispetto al canone di linearità impostosi.
                      Ecco, se di qualcosa accuserei l'era Capelli, Pezzin escluso, è di eccessiva linearità. Talvolta a livello di trama, talvolta a livello di dialoghi, talvolta a livello di rapporti tra i personaggi. E tutto ciò, si badi bene, come media. Per cui escludo Pezzin in toto, ma molti altri anche nei loro lavori migliori.
                      « Ultima modifica: Domenica 10 Giu 2018, 14:08:38 da Dominatore delle Nuvole »

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                        Re:Direttori di Topolino
                        Risposta #175: Domenica 10 Giu 2018, 14:39:29
                        Confesso che la trilogia in questione me la sono persa, di che storie si tratta?

                        Questa :)

                        Dracula di Bram Topker: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2945-1P
                        Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3070-1P
                        Duckenstein di Mary Shelduck: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3179-4

                        Mandami il tuo IBAN per PM che ti mando tutti i miei risparmi (*).
                        Ho recuperato Dracula.

                        Meravigliosa.
                        Se e' vero che De Poli ha fortemente voluto il progetto in prima persona, ai miei occhi ha accumulato abbastanza karma positivo da potersi permettere di resuscitare Bruce.

                        Se le altre sono altrettanto belle...

                        (*) Circa venti euro e due Goleador alla liquerizia annata 1992.

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                          Re:Direttori di Topolino
                          Risposta #176: Domenica 10 Giu 2018, 15:50:26
                          @doppiosegreto: non mi torna la critica al periodo Capelli, da te considerato decadente. Negli anni '80 si è assistito alla maturità di Cavazzano e De Vita, che hanno deliziato i lettori con splendide e memorabili storie che continuano ad essere ristampare e pluriristampate. Anche altri autori raggiunsero la maturità grafica, come Chierchini, Gatto, Scala, Asteriti ma anche Carpi e Scarpa che l'avevano raggiunta già nella seconda metà dei '70. Grazie anche a validi sceneggiatori, le due storie italiane di apertura e chiusura non sono mai state di così elevata qualità, esclusi gli anni in cui venivano ancora pubblicati Barks e Gottfredson, ovviamente.

                          Non sono del tutto d'accordo. Senz'altro come disegnatori non siamo mai stati così bene come allora, almeno dal mio punto di vista. Però il taglio delle storie secondo me decade progressivamente, tanto che gli anni Novanta sono tuttora ricordati come una... botta de Vita (Faraci, Artibani, Mezzavilla, etc.). Si può non apprezzare la stagione Cavaglione, beninteso, ma personalmente, come scrissi anche nel libro del Premio l'anno scorso, le storie perdono progressivamente mordente e identità. Così anche storie con belle ispirazioni (faccio un esempio, Topolino e il segreto di Napoleone, o Topolino e l'acceleratore nucleare) secondo il mio personale gusto non possiedono quella vitalità che consentirebbe a questa ispirazione di sbocciare.

                          Per intendersi, di autori davvero grandi che possano essere considerati pienamente attivi negli anni Ottanta io ne vedo pochi: Giorgio Pezzin su tutti, i migliori Marconi e Concina, De Vita stesso.

                          Sia ben chiaro, non è che un'opinione. Se ne discorreva con ML l'anno scorso. Ciò che a me sembra un residuo di grandezza (il Concina di Topolino e l'allucinante "caso" dei furti impossibili) ad altri, p.es. cresciuti in quegli anni, sembra eccentrico rispetto al canone di linearità impostosi.
                          Ecco, se di qualcosa accuserei l'era Capelli, Pezzin escluso, è di eccessiva linearità. Talvolta a livello di trama, talvolta a livello di dialoghi, talvolta a livello di rapporti tra i personaggi. E tutto ciò, si badi bene, come media. Per cui escludo Pezzin in toto, ma molti altri anche nei loro lavori migliori.
                          Bé, vedo che ti ha già risposto, prima di me il (grande) Dominatore :)  e ... direi che posso sostanzialmente sottoscrivere quello che lui afferma.
                           Vorrei solo aggiungere questo e fermo restando che ognuno ha i suoi metri sacrosanti di valutazione.
                          Nel valutare le storie io non sono abituato a porre rilevante attenzione in termini prettamente grafici perché ben più importante è il punto di vista autoriale.
                          Chierchini, Gatto, Asteriti, Carpi e Scarpa, probabilmente come tu asserisci, hanno raggiunto la piena maturità grafica in quegli anni ma, se anche così fosse, il merito di questa maturità, non può essere attribuita al direttore di turno ma a loro stessi che, per ovvi motivi, raggiungono, nel mezzo (abbondante) del cammin di loro vita, quella maturità che li ha resi definitivamente grandi fra i grandi.
                          Io analizzo i contenuti, le dinamiche delle storie e noto - non mi stancherò mai di dire dal mio punto di vista - che dietro a questi sempreverdi disegnatori, si inserirono autori di grana inferiore rispetto a chi li aveva preceduti e da qui, quel decadimento che va sostanzialmente dalla metà degli anni 70 all'inizio del nuovo secolo, fatte salve, ovviamente, anche storie di altissimo livello che certamente non voglio negare ma, che non possono salvare quel lungo periodo da un giudizio sostanzialmente negativo.
                          Io - contrariamente alla maggioranza (...e ti pareva che non fosse così) - individuo invece nel periodo Muci, pur con grandi contraddizioni certamente, la rinascita con l'inserimento di nuovi autori, delle storie, topolinesche in particolare che, come ormai si sa, attirano di gran lunga di più le mie attenzioni. Quella rinascita arriva a compimento e ad altezze invidiabili in quello che ormai -ahimé - debbo considerare il primo periodo della direzione De Poli perché, già da alcuni anni, l'inversione di tendenza verso un nuovo precipizio è palpabile e, oggi, sotto gli occhi ormai di tutti - tranne gli sfegatati difensori della direttora - con le scelte editoriali di cui ormai stancamente parliamo.
                          Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

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                            Re:Direttori di Topolino
                            Risposta #177: Domenica 10 Giu 2018, 16:20:08
                            Confesso che la trilogia in questione me la sono persa, di che storie si tratta?

                            Questa :)

                            Dracula di Bram Topker: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2945-1P
                            Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3070-1P
                            Duckenstein di Mary Shelduck: https://inducks.org/story.php?c=I+TL+3179-4

                            Mandami il tuo IBAN per PM che ti mando tutti i miei risparmi (*).
                            Ho recuperato Dracula.

                            Meravigliosa.
                            Se e' vero che De Poli ha fortemente voluto il progetto in prima persona, ai miei occhi ha accumulato abbastanza karma positivo da potersi permettere di resuscitare Bruce.

                            Se le altre sono altrettanto belle...

                            (*) Circa venti euro e due Goleador alla liquerizia annata 1992.

                            Non sono venale, mandami le Goleador e siamo a posto ;D

                            Anche le altre due storie sono meravigliose, con Ratkyll che per me svetta su tutte :)
                            The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


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                              Re:Direttori di Topolino
                              Risposta #178: Domenica 10 Giu 2018, 17:28:12
                              Sia ben chiaro, non è che un'opinione. Se ne discorreva con ML l'anno scorso. Ciò che a me sembra un residuo di grandezza (il Concina di Topolino e l'allucinante "caso" dei furti impossibili) ad altri, p.es. cresciuti in quegli anni, sembra eccentrico rispetto al canone di linearità impostosi.
                              E gia' l'anno scorso faticavo molto a capirti su questo punto. Forse "linearita' " e' la parola chiave, se ti riferisci all'eccentricita' (rispetto al canone) di tutte quelle frasi spezzate e pensieri appena abbozzati che rendono (ai miei occhi) di difficile e sgradevole lettura cosi' tanto del primo Concina. Ma perche' ci vedi un "residuo di grandezza" ?
                              Ricordando l'enfasi sul linguaggio che ponevi nella discussione dell'anno scorso: e' perche' ci vedi un tentativo di rinnovamento, di portare nuova vitalita' con un nuovo stile? A me fa l'effetto opposto - riconosco che lo stile cambia, ma ci perde in spontaneita' e quindi in vitalita'. (Sulla "spontaneita' ": la gente normale non parla in endecasillabi, ma le parole di un qualsiasi personaggio dantesco sono molto piu' vive e veraci di un buon novanta per cento di cio' che posso udire per strada.)

                              individuo invece nel periodo Muci, pur con grandi contraddizioni certamente, la rinascita con l'inserimento di nuovi autori, delle storie, topolinesche in particolare che, come ormai si sa, attirano di gran lunga di più le mie attenzioni.
                              L'impressione che gia' mi dava il tuo primo intervento sembrerebbe qui confermata: la tua opinione della Muci come parziale rinascita e predecessori da Capelli in poi come decadenza e' basata sull'uso del personaggio Topolino, che (pur con tutte le eccezioni) negli anni '70 e '80 e' generalmente in ombra rispetto ai paperi, mentre con la Muci si ha, grazie soprattutto a Casty, la piu' netta svolta di tendenza. (Non vorrei aver semplificato troppo la tua posizione e forse ti sto accusando - mutatis mutandis -delle mie colpe: confesso che se avessi la certezza di trovare ogni settimana sulla rivista una storia capolavoro di Topolino, ma null'altro che schifezze sui paperi, penserei giunto il momento di smettere d'acquistarla.)

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                                Re:Direttori di Topolino
                                Risposta #179: Domenica 10 Giu 2018, 17:44:28

                                individuo invece nel periodo Muci, pur con grandi contraddizioni certamente, la rinascita con l'inserimento di nuovi autori, delle storie, topolinesche in particolare che, come ormai si sa, attirano di gran lunga di più le mie attenzioni.
                                L'impressione che gia' mi dava il tuo primo intervento sembrerebbe qui confermata: la tua opinione della Muci come parziale rinascita e predecessori da Capelli in poi come decadenza e' basata sull'uso del personaggio Topolino, che (pur con tutte le eccezioni) negli anni '70 e '80 e' generalmente in ombra rispetto ai paperi, mentre con la Muci si ha, grazie soprattutto a Casty, la piu' netta svolta di tendenza. (Non vorrei aver semplificato troppo la tua posizione e forse ti sto accusando - mutatis mutandis -delle mie colpe: confesso che se avessi la certezza di trovare ogni settimana sulla rivista una storia capolavoro di Topolino, ma null'altro che schifezze sui paperi, penserei giunto il momento di smettere d'acquistarla.)
                                Non hai semplificato, le cose stanno così per me. :)
                                Il mio metro di valutazione è basato soprattutto sulle storie di Topolino.
                                I paperi per una serie di motivi che ho già detto in vari altri miei interventi non destano più il mio interesse da tempo.
                                La differenza rispetto a te è che io non sono ancora arrivato a smettere di acquistare Topolino nonostante le schifezze che vengono proposte sul personaggio che dovrebbe essere  principe del giornalino.
                                Mi limito per ora a non comperare i troppi Topolino senza Topolino, ma non è da escludersi che potrei anche, continuando su questa strada, darci su e limitarmi a comprarlo quando ho la certezza che la storia di Topolino - se c'è - meriti la mia spesa.
                                Sei una brava persona Topolino. E' questo il tuo guaio (Vera Ackerman)

                                 

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