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Fumetti Disney => Commenti sulle storie => Topic aperto da: Darby - Sabato 27 Ott 2007, 21:51:35

Titolo: Topolino buffone del re
Inserito da: Darby - Sabato 27 Ott 2007, 21:51:35
Secondo me una delle migliori storie dell'accoppiata Walsh-Gottfredson, narra di come Topolino, trasportato dai topolini Jack e GasGas (proprio loro, quelli di Cenerentola) nel lontano regno di Mousepotamia, scopra di esserne il leggitimo re, titolo però usurpatogli dal cattivo Maschera di Ferro.
Per rivendicare il trono, il nostro eroe si trasforma nel capo della rivolta contro il misteriso tiranno, che alla fine si scoprirà essere un topino debole ed indifeso. Mousepotamia alla fine diventerà una repubblica democratica con Jack e GasGas come presidente e vicepresidente. Ottima sceneggiatura, disegnata da un Gottfredson in forma.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Rat-Man - Domenica 28 Ott 2007, 09:50:16
Non l'ho mai letta ma devo dire mi interessa.. sai per caso se è stata mai ristampata? E, se non, su quale fumetto è reperibile?
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Darby - Domenica 28 Ott 2007, 19:14:29
E' stata ristampata su "I Grandi Classici" n. 244. Te la consiglio vivamente, è una delle migliori storie nate dalla collaborazione Walsh-Gottfredson.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 29 Ott 2007, 09:50:55
La cosa veramente strana è che Gas e Jac sono alti quanto Topolino, il che viola ogni legge di proporzione disneyana:
Topolino è grosso come Gas e Jack;
Gas e Jack sono molto più piccoli di Nonna Papera;
Nonna Papera è grossa come Paperino

--> Topolino è molto più piccolo di Paperino, giusto? E invece no!  :-?

Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Giona - Lunedì 29 Ott 2007, 11:02:03
La cosa veramente strana è che Gas e Jac sono alti quanto Topolino, il che viola ogni legge di proporzione disneyana:
Topolino è grosso come Gas e Jack;
Gas e Jack sono molto più piccoli di Nonna Papera;
Nonna Papera è grossa come Paperino

--> Topolino è molto più piccolo di Paperino, giusto? E invece no!  :-?

Facendo un discorso da supernerd, questi Gas e Giac vanno considerati personaggi diversi da quelli che compaiono con Nonna Papera e da quelli che compaiono con Cenerentola.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Brigitta MacBridge - Lunedì 29 Ott 2007, 11:14:15
Facendo un discorso da supernerd, questi Gas e Giac vanno considerati personaggi diversi da quelli che compaiono con Nonna Papera e da quelli che compaiono con Cenerentola.
Sì, infatti... è che la prima volta che lessi questa storia proprio non riuscivo ad accettare la cosa. Nel mio immaginario Topolino &C hanno dimensioni "umane" (cioè, Topolino, è un nanerottolo, ma pur sempre di dimensioni umane), e Gas e Giac hanno dimensioni "topine". Vederli faccia a faccia mi ha proprio spaesato. Mi immaginavo questi rattoni giganti (yuch! e con una Cenerentola alta settanta metri!  ::)) e ne ero proprio disturbata  :-?
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Astrus - Domenica 30 Nov 2008, 13:05:06
Riesumo questo topic per dire la mia.
Una delle migliori storie del leggendario duo, ultima tra quelle interpretate da Eta Beta.
Ma, nonostante sia presente un evento tanto importante quale è l'addio del buffo uomo del futuro, la storia non vi si sofferma troppo, passando subito a coinvolgere Topolino in un'altra incredibile vicenda.
Un espediente narrativo che verrà ripreso da Scarpa quando sarà la volta di salutare una delle sue creature, Atomino Bip Bip.
Ma, nell'avventura di Gottfredson traspare anche quel patriottismo innato degli statunitensi, che qui viene rappresentato dalla svolta democratica a cui dà vita Topolino, comportandosi con perfetto "stile" a stelle e strisce, credendo, come i suoi concittadini, nella perfezione della propria istituzione politica.
Titolo: Topolino buffone del re
Inserito da: alec - Mercoledì 8 Lug 2009, 22:28:10
Storia a strisce di Floyd Gottfredson datata 1950, che presenta alcune singolarità.  Esordisce con Eta Beta, reduce dall'  avventura del "Tesoro di Mook" (della quale avrò occasione di parlare in seguito), che mostra a Mickey una foto pieghevole contenuta nell'orologio da taschino: abbiamo così modo di conoscere padre, madre, nonno e sorella del simpatico ometto, che ritorna sotto la superficie terrestre. Rimasto solo, Topolino riceve la visita di Giac e Gas (siamo nel periodo di lancio del lungometraggio "Cenerentola"), i quali rivelano al recalcitrante protagonista di essere il 287° erede al trono di Mesotopamia. Di fronte al rifiuto di quest'ultimo, i due inaspettati ospiti lo stordiscono con una martellata e lo rapiscono, sotto gli occhi di un frastornato Pippo.  Mickey si risveglia nel suo nuovo regno, e viene a sapere che il trono è stato usurpato da un energumeno che si fa chiamare Maschera di ferro, e nasconde il suo volto dietro una celata.  Le guardie del tiranno conducono Topolino al cospetto di costui, che lo assume in qualità di buffone, promettendogli di risparmiargli la vita sino a quando riuscirà a tenerlo di buon umore.  Dopo cena, Giac e Gas guidano il Nostro in un sotterraneo, covo dei ribelli che si fanno chiamare "Gli allegri topini".  Mickey diviene ben presto il capo dei rivoltosi, che compiono svariati atti di sabotaggio nei confronti dell'illegittimo sovrano. Topolino ha buon gioco nell'infiltrarsi a corte, celandosi dietro i panni del giullare.  Giac e Gas vengono imprigionati e condotti al plotone d'esecuzione, ma il protagonista riesce a farli scappare, abbagliando gli arcieri con uno specchio. Dopo una indiavolata sequenza d'azione, degna di un film di Douglas Fairbanks, penetra per caso nella stanza di Maschera di Ferro, che scopre essere in realtà una minuscola pantegana. Egli usa un travestimento che lo fa sembrare gosso e prestante, mentre in realtà è comlpessato proprio per il suo aspetto fisico. Topolino lo lega con la corda delle tende e prende il suo posto, rimediando alle ingiustizie compiute dal dittatore. Il vero Maschera di Ferro si pente delle malefatte (in realtà è un pavido, incapace di agire senza camuffarsi) ed accetta di concedere al popolo libere elezioni, affinchè si decida democraticamente chi governerà il regno.  Giac e Gas escono vincitori, e la storia si chiude con un'allegra gag finale.
Questa, a prima vista, può essere considerata un'avventura "minore" del duo Gottfredson/Walsh; in realtà fa parte del filone fantasy/fantascientifico caro all'autore di "Mary Poppins". La sceneggiatura assai dinamica, non disgiunta dal tratto rapido e spigoloso di Floyd, hanno reso questa storia un classico moderno, che rimane vivace ed attuale a distanza di più di mezzo secolo.
Particolarità curiosa: Giac e Gas, così come gli altri topini, hanno qui la stessa statura di Topolino. Il processo inverso era avvenuto ventun anni prima in uno dei corti da me preferiti, quel "When cat's away" che vedeva Mickey e Minnie ridotti alle dimensioni di un gruppo di piccoli roditori coinvolti in una festa musicale.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Doctor Einmug - Giovedì 9 Lug 2009, 13:16:04
Il processo inverso era avvenuto ventun anni prima in uno dei corti da me preferiti, quel "When cat's away" che vedeva Mickey e Minnie ridotti alle dimensioni di un gruppo di piccoli roditori coinvolti in una festa musicale.
Ma erano così dall'inizio o era successo qualcosa che li aveva rimpiccioliti?
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: alec - Giovedì 9 Lug 2009, 14:19:07
Ma erano così dall'inizio o era successo qualcosa che li aveva rimpiccioliti?
Fu un espediente di Walt e Ub: in tal modo, Topolino e Minni potevano calarsi nella realtà dei topi "veri". Si tratta di un'eccezione, perchè Mickey e soci hano sempre avuto dimensiono "umane".
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Duck Fener - Giovedì 9 Lug 2009, 14:56:43
Come ha detto Alec, forse questa da molti è considerata una avventura minore, ma per me questa è una delle migliori dell'accoppiata Walsh/Gottfredson, paragonabile solo a "Eta Beta e il tesoro di Mook" o "Topolino e Pippo cosmico". L'ho letta sui Grandi Classici e subito mi ha fulminato... meno male che ci sono i Grandi Classici, gli unici che ci danno un po' di Gottfredson.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Doctor Einmug - Giovedì 9 Lug 2009, 16:11:45
meno male che ci sono i Grandi Classici, gli unici che ci danno un po' di Gottfredson.
Peccato che non vadano oltre Walsh, sia avanti che indietro :-/ Anche perchè io mi ritrovo con tutti doppioni.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Brigitta MacBridge - Giovedì 9 Lug 2009, 16:58:26
Di fronte al rifiuto di quest'ultimo, i due inaspettati ospiti lo stordiscono con una martellata e lo rapiscono, sotto gli occhi di un frastornato Pippo.
Un Pippo dai riflessi moooolto lenti, peraltro... la gag è stata ripresa molto simile da Silvia Ziche in "Topolino e la rapina del millennio".
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: alec - Giovedì 9 Lug 2009, 21:44:49
Un Pippo dai riflessi moooolto lenti, peraltro... la gag è stata ripresa molto simile da Silvia Ziche in "Topolino e la rapina del millennio".
Hai ragione: nonostante Walsh, qui Goofy (che compare in un "cameo") non ci fa certo una bella figura...
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: alec - Giovedì 9 Lug 2009, 21:48:27
Come ha detto Alec, forse questa da molti è considerata una avventura minore, ma per me questa è una delle migliori dell'accoppiata Walsh/Gottfredson, paragonabile solo a "Eta Beta e il tesoro di Mook" o "Topolino e Pippo cosmico". L'ho letta sui Grandi Classici e subito mi ha fulminato... meno male che ci sono i Grandi Classici, gli unici che ci danno un po' di Gottfredson.
Io posseggo la versione "nobile ", il "Daily MM" 1950 di trent'anni fa, che riporta le strisce col montaggio originale! LOL LOL LOL!!!
 :D :D :D PS: il fatto che GC ripubblichi le storie dell'accoppiata Walsh/Gott a me va più che bene, perchè qualcuna mi manca e non l'ho mai letta.  Conosco bene quelle del periodo classico (1930-45), che però oggi si stampano di rado. Un vero peccato!  Credo che le ultime edizioni del formato "giusto" e dalla veste editoriale dignitosa siano quelle del 1987-88 (Le Grandi Storie di Walt Disney, Mondadori-Traverso).
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Duck Fener - Giovedì 9 Lug 2009, 22:07:41
Io posseggo la versione "nobile ", il "Daily MM" 1950 di trent'anni fa, che riporta le strisce col montaggio originale! LOL LOL LOL!!!
Beh, certo la storia in quel formato (e con quella cura) certo si gode di più, e se dico che non ti invidio direi una bugia :P, ma penso che l'importante sia leggerla, sia stampata su carta igienica o su cartone da imballaggio.
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: alec - Giovedì 9 Lug 2009, 22:19:12
Beh, certo la storia in quel formato (e con quella cura) certo si gode di più, e se dico che non ti invidio direi una bugia :P, ma penso che l'importante sia leggerla, sia stampata su carta igienica o su cartone da imballaggio.
Sì, ma bisogna anche conservarla...e rileggerla quando se ne ha voglia. Un vero godimento.  Peccato sia negato ai ragazzni di oggi, a meno che non si dannino a cercare le pubblicazioni giuste alle fiere (magari aiutati dai papà) ;)
Titolo: Re: Topolino buffone del re
Inserito da: Doctor Einmug - Venerdì 10 Lug 2009, 15:14:13
Sì, ma bisogna anche conservarla...e rileggerla quando se ne ha voglia. Un vero godimento.  Peccato sia negato ai ragazzni di oggi, a meno che non si dannino a cercare le pubblicazioni giuste alle fiere (magari aiutati dai papà) ;)
Io ho avuto questa fortuna grazie al papà di un mio grande amico, che quando avevamo 10/11 anni andava per mercatini perchè collezionava le sorpresine degli ovetti di cioccolata 8-)
Titolo: Re:Topolino buffone del re
Inserito da: Maximilian - Mercoledì 1 Lug 2020, 20:42:51
Già l’inizio è qualcosa di straordinario.
Per un motivo o l’altro, tutti i cari di Topolino si trovano lontano e dunque questi si sente solo. La solitudine è uno stato d’animo che il personaggio non aveva mai provato e probabilmente nessuno aveva mai pensato che potesse sentire (e anche dopo il presente episodio non è fosse tanto comune). Si colloca in un momento in cui egli non ha avventure da vivere e ne sente tutto il peso: personalmente lo considero molto commovente.

Il grosso della storia rappresenta qualcosa di atipico nella produzione di Walsh, in quanto fa a meno dell’elemento soprannaturale. Ad essere precisi, la vicenda si svolge in un paese rimasto fermo al 18° secolo senza che ne venga spiegato il motivo (sebbene i due emissari riescano a procurarsi un macilento aereo), tuttavia se si esclude questo presupposto il fumetto si mantiene su binari realistici.

Malgrado ciò, lo stile dell’autore resta riconoscibile, per l’umorismo, la satira anti-tirannica, l’uso del protagonista, la scorrevolezza della narrazione e, non ultimo, il tema del contrasto.
A proposito della sceneggiatura, qui si opta per un ritmo squisitamente veloce, il più incalzante nella carriera del maestro di New York, tanto che mi ha ricordato i tempi del Bandito Pipistrello (con tutte le differenze del caso).

In diversi fumetti di Walsh, ma qui più di ogni altro, Topolino racchiude in sé sia il ruolo di protagonista che di spalla comica. Infatti riesce sia a risolvere la situazione che a creare diversi momenti comici, come nei duelli con le spade (arma con la quale risulta impacciato perché inesperto) o negli inusuali panni di giullare di corte. In questo senso la mia scena preferita è quando viene sospettato di prendere appunti per i ribelli e invece sorprendentemente stava disegnando una caricatura del primo ministro.
Stupisce anche la sua reazione all’offerta iniziale del trono. Il suo netto rifiuto potrebbe derivare da essere già passato un’esperienza simile (si veda Topolino sosia di re Sorcio), ma probabilmente ciò deriva dalla volontà di non caricarsi delle eccessive responsabilità richieste dal compito, oppure dal fatto che un incarico del genere gli impedirebbe di vivere le sue avventure. Non a caso, una volta terminata l’impresa, prepara il nuovo sistema piuttosto in fretta e lascia i mousopotamici a sbrigarsela da soli.

Per quanto riguarda l’antagonista, si è presa la leggenda francese della maschera di ferro e la si è trasformata in uno dei nemici disneyani mascherati: geniale! Si tratta di una di quelle idee azzeccate di cui però non riesco a spiegare il fascino.
Certi suoi metodi mi hanno ricordato il fascismo nostrano. Tecnicamente un elettore è libero di votare che vuole ma se non sceglie la Maschera di Ferro viene decapitata; allo stesso modo in Italia l’iscrizione al partito fascista non era obbligatoria, però esimersi comportava svantaggi sul piano della vita pubblica.
Durante la conclusione viene conferita una motivazione, peraltro molto realistica, alle sue azioni nefande: si tratta di una parentesi non necessaria alla trama (secondo me esistono persone che tiranneggiano per la sola ragione che sono crudeli, senza per forza avere moventi o giustificazioni) ma che contribuisce a delineare il despota e a diversificarlo certamente dalla maggioranza dei criminali incontrati da Topolino nel tempo.

Meravigliosa: non la mia walshana preferita, ma di certo una delle tante storie del periodo dalla qualità stratosferica.
Facendo un discorso da supernerd, questi Gas e Giac vanno considerati personaggi diversi da quelli che compaiono con Nonna Papera e da quelli che compaiono con Cenerentola.
Macché discorsi da supernerd. È una cosa talmente ovvia che non dovremmo nemmeno parlarne.
Topolino, comportandosi con perfetto "stile" a stelle e strisce, credendo, come i suoi concittadini, nella perfezione della propria istituzione politica.
Non sono del tutto d’accordo. Di certo Topolino preferisce una repubblica (o almeno una dove si vota liberamente senza essere punibili con la vita) ad una monarchia, ma da nessuna parte dice di considerare perfetto il governo del suo paese.
Comunque a proposito di politica si rintracciano anche in tale occasione echi della guerra fredda: in quel tempo infatti le due superpotenze lottavano per l’influenza e per fare entrare all’interno del proprio blocco più stati possibili.
tratto rapido e spigoloso di Floyd
Essere in disaccordo sulla bellezza di una storia è più che normale, ma di certo risulta oltremodo curioso essere riguardo a dettagli tecnici. A me lo stile di disegno sembra esattamente il contrario di spigoloso, molto tondeggiante e dinamico. Aggiungo che per me si tratta di Gottfredson all’apice.
Fra l’altro, sebbene siano tutti topi antropomorfi, il protagonista viene reso anche nell’aspetto come un forestiero, in quanto gli abitanti di Mousopotamia sono caratterizzati da un modello differente.
Un Pippo dai riflessi moooolto lenti, peraltro...
Hai ragione: nonostante Walsh, qui Goofy (che compare in un "cameo") non ci fa certo una bella figura...
A parte che si tratta di una gag tipica dell’autore (e lo stesso Pippo ne era stato protagonista ne La cassetta elettronica),  non capisco il discorso sul fare o meno bella figura: utilizzare bene un personaggio significa comprenderlo nella sua totalità, considerando sia gli elementi positivi che quelli negativi.