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Post - Ramirez Hoffman

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Testate Chiuse / Re:Pk² - Discussione generale
« il: Giovedì 7 Nov 2019, 09:43:46 »
Torno sul forum dopo anni dall'ultimo dei miei (peraltro pochissimi) interventi, ma senza aver mai smesso di lurkare.

Giusto in questi mesi ho ripreso la rilettura delle due serie pikappiche, interrotta un paio d'anni fa a "Il giorno che verrà", e ieri sera sono arrivato alla storia che forse mi aveva colpito più, in entrambe le serie: "Il vero nemico". Non ne sono rimasto deluso. Certo, la mia memoria aveva un po' deformato la vicenda, ingigantendo la parte ambientata su Corona che nei miei ricordi occupava l'intera storia, mentre in realtà prende solo qualche pagina; ma ciò dà la misura di quanto mi avesse colpito quando la lessi la prima volta su "PK-Il mito".
Non c'è aspetto dell'episodio, a mio gusto, che non sia calibrato alla perfezione: la vicenda su Corona, le esperienze di Korinna come tata, lo scontro Paperinik-Birgit Q ("Trasporti spesso container vuoti da difendere con tanto accanimento, Birgit?"... una delle battute migliori della saga  :D )... tutto contribuisce ad approfondire i personaggi e a renderli reali.
Forse ciò contribuì a ingenerare nei fan l'impressione di una certa incoerenza dei personaggi, al tempo? Ho letto diverse cose in proposito: probabile che a leggere la serie in presa diretta, mese dopo mese, la sensazione ingenerata fosse quella. Letta oggi, un paio di episodi a settimana, l'impressione restituita è non di incoerenza, ma di quella complessa contraddittorietà che è propria della vita reale (Serifa sadica educatrice, ma al tempo stesso vittima della società assurdamente oppressiva di Corona; Juniper al tempo stesso fragile e malvagia; Korinna senza il minimo scrupolo a spingere all'annegamento l'intera popolazione maschile di Goose Beach e a lasciare senza memoria la vera tata - ciò mi ha DAVVERO impressionato-, ma al tempo stesso affezionata ai bambini che maltratta). E poi Birgit Q: donna spietata, che affronta senza troppi problemi la morte dei propri uomini o altrui (vedi il riferimento alle miniere di Gallio in PK2 n. 4), ma anche ferita per la poca considerazione e fiducia accordatale da Everett, dal quale desidera evidentemente essere approvata (per mero arrivismo, sembrava; nel finale de "Il vero nemico" sembra di intuire anche un sincero desiderio di lode).

La storia che però mi ha più colpito in questa rilettura è stata "L'ultima caccia": la ricordavo, parafrasando le parole di un altro utente, come "molto bella, ma la meno bella fra le storie di Enna per PK". Ora, invece, la ritengo la più bella. Più bella perfino di "Un solo respiro" (la mia preferita), perfino di "Frammenti d'autunno" (forse la preferita in assoluto dei PKers) e di tutte le altre, sempre splendide, storie pikappiche di Enna.
Una storia semplice, davvero matura, con scene molto forti (pare di intuire che Stevros per non farsi catturare si faccia ESPLODERE UNA GRANATA IN MANO), che in un fumetto realistico sarebbero state mostrate direttamente, qui invece per motivi disneyani alluse con grande decoro, ottenendo un effetto di drammaticità, ma al tempo stesso di grande decoro, come nei film degli anni Quaranta-Cinquanta che in genere adoro.
"L'ultima caccia" mi piace perché, paradossalmente, richiede un'empatia più difficile da ottenere. Se vogliamo è più facile identificarsi in una coppia di giovani innamorati e e perseguitati (Jana e Ziggy in "L'ultimo respiro") o in una seducente droide e nel folle scienziato che l'ha creata (qui non serve che citi la storia, vero?  :D ;D ); meno in un soldato muto che non vediamo mai in faccia e che viene trasformato in un mostro semi-meccanico. Adoro, inoltre, il Paperinik di Enna: demenziale anche più di altri autori, ma tostissimo e capace di sgominare senza problemi uomini armati in superiorità numerica (oltre che qui, succedeva anche in "Un solo respiro", sempre sul tetto).

Insomma, come cambiano le cose a distanza di quindici anni: al tempo, da quello che leggo, una buona parte dei PKers era insoddisfatta della serie, tanto che una delle cause della chiusura furono le scarse vendite, e certo dovevano avere le loro buone ragioni; ma avendo letto il tutto dopo anni, completamente astratto dal clima del tempo e dalla magia di una serie che prosegue mese dopo mese per anni, non riesco proprio a mettermi nei loro panni. PK2 è una serie grandiosa, che mi piace perfino di più della parimenti grandiosa PKNA, e quando penso che il tutto è poi stato interrotto e concluso in fretta mi vien voglia di citare Mario Brega in "Bianco Rosso e Verdone" e andare da chi decise di chiuderlo e urlare: "A 'NFAME, A 'NFAMONE, HAI FATTO CHIUDE ER PIKAPPA".  :D

Adesso ho una grandissima voglia di rileggermi gli ultimi tre episodi, a partire da "Capitano di ventura", che ricordo spassosissimo (dico solo due parole: "Dynodozer sfasciatronico"  :heart: ).

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Testate Chiuse / Re: Pk² - Discussione generale
« il: Venerdì 24 Lug 2015, 20:58:31 »
Fa sempre piacere vedere qualcuno che, come me, ha scoperto PK2 solo molto tardi; ma per un capolavoro del genere, anche tardi significa, comunque, grossissime sorprese!

Condivido tutto della tua analisi, "Dominatore delle nuvole"; a parte, forse, il parere su "Altovolume": mi aveva divertito parecchio, per la scrittura di Secchi ho sempre avuto un debole e suo è "Il vero nemico", quello che secondo me si gioca con "Niente di personale", "Un solo respiro" e "Tempo al tempo" il titolo di numero più bello delle prime due serie (be', anche di tutte e tre, dai  ;D).

A me erano piaciute molto anche le schermaglie fra i dipendenti del Duckmall; ma credo che sia anche una questione di esperienze esistenziali: mio padre, ad esempio, avendo fatto come lavoro... la guardia giurata in un centro commerciale, le trovava impressionanti perché molto realistiche.

L'aspetto che più mi impressionava di PK2, oltre al genere (sempre preferito il noir alla fantascienza), era come in essa PK fosse ancora più PK che nella prima serie; e, al contempo, più vicino al Paperinik e al Paperino classico. Un capolavoro di caratterizzazione.

PK2 rimane uno dei più grandi parti del fumetto italiano e, al contempo, uno dei più grandi rimpianti...

3
Testate Chiuse / Re: PKNA - Paperinik New Adventures - Discussione Generale
« il: Venerdì 24 Lug 2015, 21:03:48 »
In effetti come proposito è abbastanza farlocco e, per giunta, mai gestito molto chiaramente; ma tutto sommato non è nemmeno il difetto più grande, a mio gusto: è proprio la sceneggiatura di Cordara, con i suoi tempi e i suoi dialoghi, a non incidere. Per non parlare delle trame, nelle prime due storie praticamente inesistenti.

"Antico futuro" mi era piaciuta parecchio, pur non essendo (eufemisticamente) un amante del fantasy; ricordo che la doppia trama con i rapinatori nella Ducklair Tower era fantastica, e anche il lato fantasy non scherzava.
In PK2 Cordara mostrerà di essere più matura, vero; ma secondo me il suo capolavoro è "Virus", con un rapporto splendido fra Ziggy e May Ann Flagstarr e ottimi disegni di Freccero. "Linee di memoria" e "La fine della storia", pur molto belle, se non bellissime, nel mio cuore sono un gradino sotto.

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Testate Chiuse / Re: PKNA - Paperinik New Adventures - Discussione Generale
« il: Martedì 21 Lug 2015, 11:12:10 »
Pensa che per me La Notte è pessima quasi quanto Le Sorgenti della Luna, perché Pk ci fa la figura dell'idiota gratis... Ovviamente anche Spore rientra nella categoria, ma almeno in Spore c'è Celoni!

Per figura dell'idiota ti riferisci alla pagina in cui l'evroniano e Westcock lo rimbrottano più volte? In effetti l'ho trovata anch'io poco riuscita, per usare eufemismi. Accettabile, invece, l'arrivo della cavalleria aerea a trarlo d'impaccio, dato che i militari, senza il paralizzatore bradionico non avrebbero potuto avvicinarci.

Sui disegnatori... anch'io dico: ne "La notte più buia" almeno c'è Guerrini!  ;D In "Spore" parte della confusione ingeneratami credo che sia dovuta anche a Celoni, che a mio gusto per sperimentare sacrifica un po' la comprensibilità. Ma va be', è un rischio, ed è anche giusto correrlo.

Quantomeno so, leggendo la seconda decina di pagine del topic, che concordi con me nel definire "Cronaufragio" un lollosissimo (perdonatemi il modernismo) gioiellino. Anch'io ho ghignato molto leggendolo, in fondo è una storia di PKNA affrontata con lo spirito di Paperinik, cosa che al Faraci di "Universo PK" non è per nulla riuscita. "Cronaufragio" appunto per la sua leggerezza è la storia di PKNA che ho riletto di più, e ogni volta mi sono fatto delle gran risate.

La notte più buia è sottovalutatissima, secondo me. E' dove peraltro Guerrini riesce a dare il massimo di sé come disegnatore.
Su Spore invece non sono d'accordo, è una storia molto solida, anche se preferisco decisamente la sopra menzionata.

Sono sempre contento quando trovo qualcuno che ama una storia che per me è da buttare: significa che in realtà non è da buttare, e basta cambiare un poco l'angolazione per cambiare parere. Anche se non sempre è così: ad esempio, il fatto che mia madre si sia divertita leggendo una delle peggiori storie di Tex di sempre ("Fort Sahara") non mi spingerà mai a credere che la storia in questione non sia una ciofeca. Ma per "Spore" lo capisco già di più...  ;D


Mi scuso se ho risposto così in ritardo: purtroppo in questo periodo ho molto lavoro fuori casa e non sono riuscito a connettermi per giorni.  :P

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Per un elenco delle citazioni presenti nell'opera, scorri le pagine indietro, mi pare dalla 15-16 in poi.

Già lurkate un paio d'anni fa (se non tre); proprio da lì mi ero reso conto di quanto, in un certo senso, per capire PKNA mi mancassero proprio le basi...


Tornando a parlare delle storie, rileggendo "La notte più buia" l'ho trovata davvero un gioiellino. E dire che le prime due sceneggiature di Gianfranco Cordara, "Spore" e "Le sorgenti della luna", mi erano sembrate a dir poco pessime; non credo per incapacità dell'autore, dato che all'epoca scriveva belle storie per il Topo, se non vado errato; tuttavia, la volontà di sperimentare, a mio avviso, le rendeva eccessivamente frammentarie, senza dialoghi significativamente umoristici, penalizzate inoltre dal non avere una trama con veri e propri colpi di scena.

Qui, invece, non so se per una normalizzazione dell'autore (i dialoghi suonano in effetti più spigliati e con buoni scambi di battute) o per una definitiva messa a punto della sua innovativa regia, tutto funziona a puntino: bello il personaggio di Marjory, ben costruito il rapporto fra Uno e Paperinik (al riguardo ho trovato deliziosa la scena del centro commerciale: quando, nelle prime due serie di PK, gli autori andavano sul quotidiano, facevano sempre centro), splendida la caratterizzazione di Camera 9, personaggio fondamentale della serie, ma molto sottoutilizzato, qui al suo massimo storico ("Manutenzione straordinaria" non mi faceva esattamente impazzire... vedrò alla rilettura). Anche le scene con la famiglia di Marjory, a proposito del già citato quotidiano, funzionano egregiamente. Per non parlare del finale molto... malincomico, direi con un neologismo.

In sintesi, "La notte più buia" non è certo un caposaldo della saga pikappica, ma uno di quegli episodi medi che ti ricordano perché ami la serie: ci sono gli sconvolgimenti spazio-temporali, gli evroniani, blablabla... ma c'è anche altro. C'è un papero che, come tutti noi, cerca regali di Natale per il suo migliore amico; c'è una ragazza che non è una supereroina, ma è coraggiosa e sa farsi valere. Mi è piaciuta di più di "Urk", la cui rilettura mi ha lasciato ancora più freddo della prima volta, complice una trama non perfetta e un battutismo esasperato e anche un po' vuoto che da un ottimo autore come Artibani non ti aspetti.

I disegni di Guerrini ripetono i fasti di "Terremoto": spettacolare la doppia tavola con l'arrivo degli elicotteri. Lyla, che pure non è il suo forte, in un paio di primi piani è molto carina, in modo diverso dal modello sciarroniano.

Alla fine, scusatemi, ma vorrei dedicare una lacrimetta alla prima compagna di Horny la pulce d'acqua...  :'(  ;D

6
A proposito della godibilità del progetto PK avrei un'osservazione da fare: spesso la si celebra mettendo in luce soprattutto i suoi prestiti dal fumetto supereroico statunitense, oppure dei cartoni animati giapponesi; ora, non so se ci siano altri casi come il mio in questo forum, ma io non sono in grado di distinguere le relative citazioni a opere che non solo non mi hanno mai interessato, ma che a mala pena conosco (da piccolo guardavo Duck Tales, non i cartoni animati giapponesi). L'unico aspetto sul quale sono ferrato è il cyberpunk, avendo divorato i romanzi di Gibson sul finire della adolescenza (e quindi sorridevo trovando termini come ICE... e altro in PK2, ma sarei OT), ma per il resto tomba. E invece mi ha catturato lo stesso.

Ecco, non per egocentrismo, ma credo che il fatto che abbia catturato un lettore molto tradizionalista come il sottoscritto testimoni la validità del progetto PK, trasversale come pochi.

7
Tranquillizzo i pkers di tutto il mondo: confermo!  ;D

I dialoghi non hanno subito alterazioni, le traduzioni sono molto fedeli. Ciò che si ripete anche nella ristampa di PKNA, che se non sbaglio sta avendo luogo negli ultimi anni: quantomeno, tornando dalle mie parti due-tre anni fa mi sono comprato un Super Picsou Géant che conteneva "Due". A parte l'alterazione Papernik=Powerduck, anzi che Fantomiald, non ho notato nulla di significativo.

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Per quanto le Poche Ragazze da Quelle Parti siano un fattore mai da trascurare (sono un fortissimo lettore  :P), ammetto che la spiegazione è molto più prosaica: sono madrelingua francese e per più di un decennio ho letto fumetti Disney esclusivamente in francese.

Ciò a volte porta qualche problema: ad esempio, i personaggi della saga di Don Rosa per me hanno nomi differenti ::) ; ma anche aspetti positivi: ti assicuro che i dialoghi delle Frittole in francese avevano un tono più maturo...  ;D anche se, probabilmente, ciò è dovuto al mio diverso rapporto con le lingue: "Le ciel est grand... grand, grand" che chiude O.G.R.E in fondo è la stessa cosa de "Il cielo è grande... grande, grande", ma a me da un'impressione completamente diversa.

Ah, dimenticavo: grazie mille per il benvenuto!

9
Anzitutto, dato che mi sono registrato da poco mi presento: sono un Pker... non esattamente della prima ora. Da bimbo, l'unico albo che lessi fu "Mekkano" e (non inorridite, per favore  ;D) mi fece davvero orrore: ero evidentemente ancora troppo piccolo. Qualche anno dopo mi capitò di leggere le Frittole pubblicate su Super Picsou Géant e (non inorridite 2, la vendetta   :P) mi piacquero molto.
Complice il blog di Tito Faraci, autore col quale ho avuto il piacere di scambiare qualche volta delle opinioni, in anni più recenti mi sono interessato alla storia di PKNA; e sono rimasto affascinato dalla coincidenza che voleva PK-Il mito iniziare proprio di lì a qualche mese. Insomma, non sono neanche un Pker,  ;D, tenendo conto che sono un appassionato soprattutto di fumetti Disney credo definiti arcaici, come le più vecchie storie di Martina (probabilmente il mio autore italiano preferito).
Fatto sta che, complici anche i vostri post a farmi da guida (lurko quotidianamente il forum da allora... uno stalker, in pratica ;D), mi sono appassionato a PK-Il mito, che ho seguito integralmente, finendo incantato da PKNA e ancor più incantato da PK2, per me un autentico capolavoro. Non so esattamente perché: il fumetto supereroistico statunitense è agli antipodi dei miei gusti; tuttavia, non so con quale logica, Paperinik ha una credibilità che ai fumetti Marvel e DC non riesco a riconoscere.  :P

Avendo acquistato la ristampa cartonata di Potere & Potenza, prima di leggerla mi è venuto in mente di sfruttare l'estate post-laurea per rispararmi l'integrale PKNA-PK2, tanto per gradire. E con mia sorpresa, i giudizi su alcune storie sono cambiati abbastanza. Straordinaria caratteristica di PKNA era, a mio gusto, il saper mettere in discussione tutto: ti crea un nuovo amico come Uno e PAM, in due capolavori come "Due" e "Terremoto" ti spinge a dubitare di lui; inserisce un personaggio carismatico e attraente come Lyla e ne "Il giorno del sole freddo" e "Antico futuro" ti insinua il dubbio che, in fondo, così buona non sia. Certo, poi tutto rientra nei binari (e meno male!), ma il brivido è già stato offerto, ed è indimenticabile.
Ma, rileggendo le storie, l'effetto tensione non c'è più, e c'è più tempo per gustarsi certi particolari. Alcune storie guadagnano, altre perdono. "Invasione", ad esempio: adorata alla prima lettura, trovata non esaltante rileggendola. Con "Trauma" (occhio: bestemmia in arrivo!  ;D) il contrario: al tempo non mi aveva esaltato per nulla. Avevo fatto caso solo ai combattimenti con gli esoscheletri (non li sopporto molto, lo ammetto) e alla trama elementare. Non riuscivo a capire perché fosse tanto idolatrata. Ma due giorni fa, finalmente l'ho capito: rileggendola mi è apparsa completamente diversa e... be', non c'è bisogno che spieghi che cosa ho trovato, perché l'avete trovato tutti molto prima di me. Ma che goduria arrivarci, ragazzi, sebbene decenni in ritardo.  ;D

Mi scuso se al mio primo messaggio ho tanto sbrodolato; ma credo che sia servito per sbloccarmi. Buona giornata a tutti!

10
Testate Chiuse / Re: PK Frittole: Discussione generale
« il: Martedì 18 Ago 2015, 10:42:21 »
E noi che abbiamo fatto gli anni a chiederci chi fosse questo deleterio Stefano Piani, del quale dopo "Turisti" e "Il campione" volevamo la testa!

Grazie, Ramirez: spero che su NN abbia fatto meno disastri.

Comunque ripeto: che nessuno salti Pk2 prima di leggere le frittole, sennò vi passa la pkappite! Piuttosto aspettate!

È vero: la minigonna di Lyla non era male, però non badtava a salvare lo scempio... Per tacere degli stivali neri di Lyla, non traforati e palesemente invernali, con 40 gradi all'ombra (la storia si svolge in pieno agosto bollente): una chicca minimale, ma che dà l'idea dell'abominio! ;D

Da quanto ho potuto leggere, mi pare che Stefano Piani non sia adorato dai lettori di NN, ma forse è una falsa impressione dovuta ai forum/siti che ho letto. Se non sbaglio è una delle colonne della serie, però.

Sugli stivali invernali in estate: l'ottima Paperinika ha detto ciò che, se non fossi stato via a Ferragosto, avrei voluto scrivere io! Appunto quel non so che di masochistico rende Lyla ancora più attraente; un po' come la mia fidanzata che, per camminare sui sanpietrini del centro, una volta si è messa i tacchi da otto... ;D


Tornando alle Frittole (a proposito: dalle mie parti "frittola" è una parola che designa... ehm, le pudende femminili. Non so se chi ha inventato la definizione sia bresciano), scorrendo la classifica di Pandrea noto che alcune delle mie storie preferite, come la piccola perla "I cacciatori" non godono di un suo particolare gradimento. Anche "Serie zeta" non mi è dispiaciuta, pur non essendo memorabile, mentre "Sotto zero"... bof, sarà che ormai l'aria di smobilitazione pervadeva ogni cosa, ma mi ha annoiato a morte!

Forse il vertice della serie (qui concordo con la classificazione di Pandrea) è il dittico di Riccardo Secchi "Attacco frontale" e "Il re guerriero": una terra così minacciata non si era mai vista nemmeno in PKNA! Ma il tutto è un po' troppo veloce, per quanto PK a colloquio con Gorthan, quando tutto è perduto, rimanga forse la scena più epica delle tre serie (non uccidetemi, per favore!). E poi Secchi come sceneggiatore ci sa fare, a mio gusto migliore anche di suo padre che oltretutto è... ehm, eufemisticamente, non simpaticissimo.

Rimangono anche storie belle come "Grandi speranze" e "Uno+Uno" che comunicano ed emozionano molto, anche se il fatto che siano bloccate in sospensione e mai più riprese non le favorisce troppo.

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Testate Chiuse / Re: PK Frittole: Discussione generale
« il: Venerdì 14 Ago 2015, 11:54:25 »
Suvvia, avvocato, non è il caso di essere inumani!  ;D (e qui, per chi trova la citazione... un complimento!)

Però bisogna ammettere che, con tutti i suoi difetti, Turisti dallo spazio ha un pregio: una Lyla nient'affatto male! Per il resto, vuoto pneumatico... Per non parlare degli svarioni scientifici che da Stefano Piani, autore di Nathan Never, proprio non t'aspetteresti.

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Testate Speciali / Re: Nuove testate Disney
« il: Martedì 18 Ago 2015, 10:28:33 »
Peccato per l'omnibus di MMMM... sia ben chiaro, non in senso lato: è una bella iniziativa, ma purtroppo non me la posso permettere, essendo un periodo di particolari ristrettezze; avrei preferito anch'io una ristampa come PK-Giant. Ciò non toglie che il volume promette di essere davvero bello, nonché una consacrazione definitiva per una serie che, da quanto ho potuto apprezzare sul "Numero" pubblicato su Super Picsou Géant, era davvero tanta roba.

Credo che mi concederò "Invito a teatro", davvero una bellissima idea: non solo perché dovrebbe cadere intorno al mio compleanno, ma anche perché spero che ci sia il ciclo completo di Papero Magno, di cui ho qualche storia sparsa su vari SPG. Le storie medievali che bramo sono però troppe, temo, per poter essere racchiuse in un solo Topostorie: mi vengono in mente "Paperin furioso" (ma ce l'ho già in italiano e non mi fa impazzire...) e soprattutto "Paperin meschino"... e chissà quante altre!

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Topolino / Re: Topolino 3214
« il: Martedì 4 Lug 2017, 21:10:13 »
Se non ricordo male no: non ricordo se fosse raffigurato o meno (forse era solo una sagoma, non ho l'albo sotto mano), ma in ogni caso si trovava in una gabbia normalissima, non in un ambiente acquatico, ciò che esclude il vero Axolotl. ;D L'osservazione veniva fatta in un vecchio numero di Zio Paperone, nelle pagine della posta, ma purtroppo non ho sottomano nemmeno quello.

14
Topolino / Re: Topolino 3214
« il: Martedì 4 Lug 2017, 20:49:19 »

Piccolo dubbio che mi piacerebbe rivolgere a Faccini, voleva scrivere Axolotl o Xolotl (https://it.wikipedia.org/wiki/Xolotl), che è gemello proprio di Quetzalcoatl? :-?

"Axolotl", oltre al tenero animaletto acquatico, era anche il nome di una creatura ospitata nello zoo di Zio Paperone nell'apertura della donrosiana "Paperino cacciatore di coccodrilli". ;)

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Topolino / Re: Topolino 3117
« il: Martedì 18 Ago 2015, 15:43:22 »
Ma... ma... Zobeide è la città calviniana de "Le città invisibili"?  :o Se è una citazione, la storia mi attira molto!

EDIT: già il prof. Emilione, soprannome di famiglia dei Polo, dato che Marco Polo era il protagonista de "Le città invisibili" mi fa propendere per la citazione... molto bello come dettaglio.

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