Io ho iniziato meno di un mese fa e sono arrivato a 5x03. Ok, ammetto una certa titubanza iniziale: solo nell'episodio pilota i personaggi che ritenevo sarebbero stati i protagonisti sono stati smembrati nei primi sette minuti e Bran viene scaraventato dalle mura perché
vede quella sporcacciona di Cersei a pecora con quello sporcaccione del fratello gemello Jaime
.
In definitiva non trovo GOT malvagio pur non essendo esattamente il mio genere: è un fantasy più triviale che epico, sin qui non ricordo un solo discorso memorabile, da pelle d'oca,
se non l'arringa difensiva di Tyrion al processo per l'uccisione di Joffrey (quanta gioia quando questo ripugnante figlio degli sporcaccioni è morto!)
. Tyrion che è sin qui sempre presente nelle scene storiche:
la sbronza molestissima al suo matrimonio, la sedia fatta strisciare per innervosire Tywin, l'uccisione di Tywin.
Il tutti-contro-tutti, le amicizie odierne che domani diventano odio e che l'indopodomani tornano ad essere amicizie da suggellare con un matrimonio credo abbiano un senso maggiore del casino che costella la serie: GOT è politica, è interesse [economico], è la vittoria degli squali, è la rappresentazione delle mercificazione e subalternità della donna nel mondo odierno.
L'oggi di cui noi facciamo parte è inquadrato in feroci giochi di potere, di guerra, di tortura con spazio ristretto per la virtù e per l'accettazione di un mondo nuovo o migliore: la concessione della libertà non sempre è apprezzata dall'uomo, ancora necessitante di protezione seppur sia essa rappresentata dalle catene e quindi incapace di perseguire un miglioramento del proprio stato sociale ma accetta passivamente lo status quo e la logica del padronato. Il padrone vince sempre perché l'operaio teme la ribellione in quanto ricattato (
e quindi Daenerys, che vuole abolire la schiavitù, diventa una nemica per i timorosi schiavi stessi:
mi ha ricordato molto un amico che nel mentre veniva derubato mensilmente di un euro all'ora da parte della sua azienda, diceva "però bisogna comprendere anche le difficoltà della dirigenza stessa...").
Sono su posizioni opposte a Eruyomé per quanto riguarda Jon Snow: comprendo che lassù la vita sia piuttosto noiosa, aspettando barbari disorganizzati e arnesi viventi che spuntano dal permafrost, però il ragazzo è realmente uno dei pochi puri, non animato da interessi egoistici o di potere. Ed è l'unico sin qui ad aver amato realmente la propria compagna (mai dimenticare che sono tutti dei gran sporcaccioni!), con cui vi era rapporto parietario: io uccido te, tu uccidi me, io piango te, tu piangi me.
Emarginato come [quasi] tutti gli onesti, desideroso di giustizia e non di vendetta (
ecco, forse tra i momenti epici della serie includerei la freccia scoccata per impedire la sofferenza e la vergogna della sofferenza di fronte ai suoi uomini al Re dei Bruti
), leale e solidale, non un arrivista, uno speculatore, un avido, uno sfruttatore.
E' vero, forse l'attore non sarà il migliore del mondo, tuttavia la media degli altri interpreti non è quella di un cast composto da Al Pacino, Robert De Niro, Jack Nicholson e Anna Magnani, e con le serie tv bisogna sempre prendere quel che viene.
Difeso il mio eroe contro la sua maligna denigratrice
,
ora posso attendere ciò di cui sono già consapevole da tempo, la sua morte. A quel punto diverrò uno come voi, che potrà vivere i prossimi giorni nell'ansia di scoprire se sia sopravvissuto o meno